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E adesso, scatenate l’inferno!

Mancano 93 giorni alla conferenza di Copenhagen (tra l’altro potrete trovare un comodo conto alla rovescia, nella colonna di destra di CM). Come ampiamente anticipato su questo sito, con l’avvicinarsi dell’evento le fila serriste di stanno serrando e il fuoco comincia a essere ad alzo zero, in ogni direzione. Non stupiamoci, quindi, se nei prossimi 3 mesi ne sentiremo di tutti i colori e sapori. Cominciamo con una prima salva di tre colpi.

Il primo è già stato presentato da Guido Guidi, pochi giorni or sono: si tratta di quel magnifico esempio di civiltà qual è lo spot del WWF. Di certo una cosa bisogna renderla ai pro-AGW: tengono talmente tanto alla loro causa che spesso perdono addirittura il contatto con la realtà e così, dopo Al Gore che paragonò gli scettici a coloro che negano l’Olocausto, ora si tira in ballo anche l’undici settembre americano. Paragoni forti, di cattivo, pessimo gusto. Ma si sa, per certe elite ambientaliste il popolo va spaventato, al popolo bisogna mentire, pur di portare avanti la causa. Imbarazzante è la presa di distanza della dirigenza WWF dallo spot, per poi essere smentiti dai fatti stessi: i committenti sono proprio loro e ben consocevano lo sviluppo della trama dello spot.

Non ci stupisce il fatto che il video non sia più visionalbile su Youtube, tuttavia la rete dalle infinite possibilità ce lo ripropone, “buona” visione:

Veniamo al secondo colpo esploso dalla campagna mediatica pro-AGW: il riscaldamento dell’Artico provocherà effetti globali oltre ogni scenario ad oggi immaginato (ovviamente catastrofico). Che il riscaldamento dell’Artico porterà morte e distruzione è un po’ che ce lo dicono, tuttavia quello che mancava era un nuovo studio (tempismo da film hollywoodiano) che amplificasse ulteriormente gli effetti del disastro.

E veniamo all’ultimo colpo, che in realtà si tratta di una vecchia battaglia portata avanti dagli ambientalisti. Fino a quici sono stati proposti problemi, scenari catastrofici, sfide da affrontare dall’umanità intera. Al contrario ora ci viene proposta una campagna contro una “soluzione”. Non credo si tratti della panacea, ma sicuramente di una soluzione o quantomeno di una linea guida per risolvere il problema della malnutrizione. Sto parlando degli Organismi Geneticamente Modificati. Lungi da me voler aprire qui un capitolo sugli OGM, riporto semplicemente la campagna portata avanti questa volta da Greenpeace: disegni nel riso biologico, contro l’utilizzo degli OGM.

Riportiamo le parole della responsabile di Greenpeace per la campagna anti-OGM:

Il 70 per cento delle aree di estrema povertà si trovano in zone agricole dove i coltivatori dipendono dalle piogge per i propri raccolti, dove poca o troppa pioggia equivale a un disastro. Il mondo deve riconoscere che l’agricoltura è un settore particolarmente vulnerabile ai cambiamenti climatici, e i governi devono assicurare l’adozione di strategie basate su tecniche di agricoltura sostenibile

Già, agricoltura sostenibile, ma non una parola sulla riduzione della fame nel mondo. Ne riparleremo molto presto su CM (e ne abbiamo già parlato spesso in passato).

Ad un primo superficiale esame, le tre notizie riportate potrebbero sembrare completamente slegate le une dalle altre. Tuttavia, il tempismo e la veemenza del messaggio veicolato le pongono su uno stesso piano, prodromico a quello che sarà lo scontro di Copenhagen. E come il generale Maximus Meridius, nella celeberrima pellicola de “Il gladiatore”, concerta l’attacco finale alle popolazioni germaniche, al grido di: “Al mio segnale, scatenate l’inferno!” (audio originale), sembra che quel segnale sia stato dato per le innumerevoli fonti mainstream pro-AGW. E’ una vecchia tecnica, quasi da campagna elettorale. Siamo certi che nei prossimi mesi avremo tante altre notizie di questo tipo da analizzare insieme.

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Published inAttualitàNews

9 Comments

  1. Roberto

    perfetto…il mio appunto cmq non riguardava, ripeto, le sue opinioni(certamente opinabili, come lo sono le mie) sull’agricoltura sostenibile, ma voleva sottolineare come non sia giusto sfruttare una dichiarazione relativa ad un’attività sugli ogm, che niente ha a che fare con le iniziative su Copenhagen, per denunciare come il popolo ambientalista si sta muovendo in vista della COP15. Dato che l’obiettivo dell’articolo era una critica nei confronti di queste iniziative, usare quello stralcio e in piu commentarlo come lei ha fatto, semplicemente lo trovo sbagliato o peggio pretestuoso.

  2. Un momento però, Roberto. Io non ho affermato che parlare di agricoltura sostenibile non abbia senso. Anzi, dico: parliamone! Proprio perchè credo che non sia una strada fattibile, ma questa è una mia opinione personale, del tutto opinabile e siamo qui per fare una “chiacchierata” costruttiva. Nel momento in cui, però, controllo delle nascite, agricoltura e sviluppo sostenibile approdano a Copenhagen, credo invece che sia interessante trattarne e discuterne anche in questo contesto.

    CG

  3. Roberto

    quando mi riferisco che ci si appiglia a tutto, voglio dire che semplicemente in un articolo di critica sulle iniziative in vista di Copenhagen, si prende un comunicato di greenpeace(sugli OGM) per dire che parlare di agricoltura sostenibile non ha senso ed inoltre per criticare che non hanno fatto riferimento alla fame del mondo.
    Se poi una soluzione e sottolineo una, sia o non sia un’agricoltura piu sostenibile, questo è un discorso piu complesso che non credo ha senso affrontare in questo contesto.

  4. @ Roberto.

    Non ci si appiglia a tutto, perchè questo singolo articolo fa parte di una lunga serie, quindi la mia non è affatto una critica buttata in mezzo ad un mare di parole. Ciò detto, quello che intendevo sottolineare con il mio post è che l’agricoltura sostenibile, difficilmente fa il passo con sostentamento della popolazione mondiale (a meno di ridurla, non la fame). Questo è il concetto.

    Cordialmente,
    CG

  5. Roberto

    “ma non usa una parola sulla riduzione della fame del mondo”…..
    della serie quando ci si appiglia a tutto pur di criticare. Prendere spunto da un comunicato su un problema specifico, per rinfacciare che non si parla di fame del mondo è davvero pretestuoso.
    Si dice molto semplicemente che gli effetti dei cambiamenti climatici si avranno anche su un settore, come quello agricolo, gia in forte difficoltà e che soprattutto interesseranno proprio quei paesi più arretrati.
    Morale della favola, stiamoci attenti altrimenti il problema della fame nel mondo verrà amplificato ulteriormente. In questo modo è piu completa come disamina?

  6. […] grande incontro di Copenhagen si avvicina a passi rapidi, la tensione sale (si legga qui), ogni giorno vengono messi sempre nuovi argomenti sul tavolo dei pre-negoziati. In questo momento, […]

  7. Luigi Lucato

    Be nella campagna ci metterei anche
    la sfilza di film catastrofici che
    sta per uscire 2012 , virus vari ecc …
    tanto per riscaldare l’ambiente.

  8. alessandrobarbolini

    oramai hanno detto di tutto….banani in valpadana….sci oltre i 3000mt..mari fino a bologna….ce bisogno di piu sensazionalismo..devono sbizzarrire tutta la loro fantasia piu arguta,che chiedano consiglio a qualche regista di film..
    ce bisogno di grandi novita….per esempio….nel 2040 nevicate normali in aprile e maggio in val padana……l,inghilterra e scandinavia sommerse dai ghiacci….controtendenza di immigrazione ,non piu dal sud ma dai popoli del nord…
    devono stupirci…IMBAMBOLARCI…in tv devono spararci la pillola climatica quotidiana del piffero….se no ci annoiamo di notizie politico-economiche e di tanto sport….avanti tutta…..e poi chi se ne frega….tanto tra 100 chi ci sara di tutti noi che ci siamo scervellati per normali e banali interrogativi climatici scontati…il clima é sempre in evoluzione..é sempre stato e sempre lo sara…….AMEN

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