Salta al contenuto

Due più due non fa mai quattro. Perciò che tempo fa?

Siamo nel bel mezzo di un’onda di calore. Niente di eccezionale ma fa comunque molto caldo. Ma sarebbe stata la stessa cosa se avesse fatto molto freddo, come nel febbraio del 2012 per esempio. O se avesse piovuto tanto come nelle più recenti alluvioni. Il fatto è che di certi problemi, evidentemente, ci si ricorda che esistono soltanto quando si materializzano delle emergenze. L’argomento, forse lo avrete intuito, è quello dell’assetto del servizio meteorologico nel nostro Paese. Vi propongo due recenti articoli sulla materia. Per ragioni che immagino comprenderete, lascio a voi l’onore e l’onere e l’onere di tirare le somme. Da parte mia, no comment.

 

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail
Published inAttualità

8 Comments

  1. luca

    Buongiorno a tutti…In verità in italia abbiamo l’aeronautica militare che potrebbe svolgere tale servizio, ma le loro previsioni troppo formali e limitate alla meteorologia e non alla climatologia e rivolte a soli 3-4 gg,non stimolano abbastanza la curiosità della gente. I siti privati tra chi è più posato e ferrato e chi meno, c’è un po’ la tendenza al sensazionalismo (anche per ovvi motivi economici), ma da essi ce lo si può anche aspettare. Da chi non lo concepisco, anche per la tipologia dei temi esposti, è il cnr. Come dice il suo acronimo si occupa di ricerche, ma a quanto mi pare sembra che in campo meteorologico facciano solo un copia incolla delle idee agw dell’ipcc e suoi affiliati(noaa-nasa…) In sostanza ci fossero più guido guidi con la voglia di capire e non solo riportare. Io personalmente ho più rispetto per un ricercatore privato ed indipendente che può anche sbagliare, piuttosto che per un ricercatore affiliato ad enti scientifici politicizzati che impongono un idea comune di base.

    • A me risulta che dopo i 3-4gg le previsioni sono praticamente inattendibili. Sbaglio? Lo dico perché mi capita di guardarle p.es. quando sono in prossimità di qualche giorno di vacanza, ma praticamente non ci prendono mai. Se è così, mi pare solo un segno di serietà da parte dell’AM non pubblicarle.

      Ovviamente non mi faccio problemi con i privati, nel senso che non ho intenzione di censurarli, né è detto che siano necessariamente i peggiori (il tuo commento successivo è condivisibile). Dico che se ci fossero previsioni serie _e_ di facile fruizione (per me quelle dell’AM sono serie, ma non sono pubblicate in modo da essere consumate dal grande pubblico; ad esempio, manca anche un’app ufficiale per telefonino), il sistema verrebbe probabilmente ricondotto “automaticamente” ad una maggiore serietà.

      La cosa assurda è che lo Stato spende soldi per strutture regionali duplicate, come se il processo di elaborazione avesse senso a scala solo regionale.

    • Fabrizio, dopo i 3-4gg sono inattendibili le previsioni di punto nella misura in cui il pubblico se le aspetta per intrinseca difficoltà di modellazione del sistema. Più cresce la scala spaziale (e diminuisce il dettaglio) più si allunga nel tempo l’attendibilità. Fino ad arrivare all’attuale limite temporale per il quale i modelli deterministici riescono ancora a far meglio di quelli statistici. Il modello di riferimento del Centro Europeo, da cui però non tutti i modelli ad area limitata prendono le condizioni al contorno, ha guadagnato un giorno di attendibilità (nel senso espresso sopra) ogni dieci anni. Fra qualche anno ci sarà un ulteriore salto di qualità (si spera), perché il passo di griglia scenderà dagli attuali 15 a 5km, rendendo quindi il modello globale del Centro Europeo un LAM a tutti gli effetti. E’ chiaro che questo si può fare SOLO con grandi risorse a disposizione, sia intellettuali e scientifiche che economiche, perché la capacità di calcolo necessaria è enorme.
      Circa ciò che viene pubblicato, è appena stata rilasciata una nuova versione del web AM, con modifiche sostanziali che ne aumentano molto la fruibilità. Inoltre da poche settimane c’è anche un app ufficiale, riconoscibile perché riporta lo stemma dell’AM e comunque raggiungibile per il download dal sito web.
      Più in generale, pur riconoscendo grande importanza alla fruizione delle informazioni per il grande pubblico, il discorso va ben oltre il tema dell’approccio più o meno sensazionalistico all’informazione. Anzi, quello è un tema marginale che attiene, come giustamente hai accennato, ad un discorso di domanda/offerta. Il tema dell’assetto del servizio pubblico è ben altro, ma, su questo, come già scritto nel post, preferisco non esprimere alcun parere.
      gg

    • Ahh… finalmente: https://play.google.com/store/apps/details?id=it.meteoam.app&rdid=it.meteoam.app

      “le previsioni di punto nella misura in cui il pubblico se le aspetta”

      Ovviamente il grande pubblico se le aspetta spazialmente precise, nel senso della gita fuori porta o della vacanza.

      In ogni caso, visto che siamo in tema di spending review… fosse per me, razionalizzerei le risorse eliminando i doppioni regionali – questo senz’altro; se potessimo permetterci una struttura unica civile, benissimo, ma visto che pare i soldi scarseggino, invece di creare una nuova struttura da zero, potenzierei quella dell’AM.

    • Roberto

      @ Fabrizio Giudici: sul mio telefonino, ho l’app Meteo AM che funziona benissimo. Prima ne avevo un’altra di un gettonatissimo sito privato che indulgeva al sensazionalismo meteorologico piuttosto frequente dei quotidiani..

    • @Roberto Sì, dopo che Guido l’ha segnalata, l’ho installata pure io. Anch’io avevo provato alternative per l’Italia, ma le avevo rimosse dopo pochi giorni.

  2. Donato

    Non avendo il tempo (quello libero è stato dedicato all’altro post di G. Guidi 🙂 ) di leggere i due articoli segnalati, mi limito ad esprimere il mio (umile ed ininfluente) parere sullo stato delle previsioni del tempo in Italia.
    E’ avvilente dover leggere sui vari siti meteo le rutilanti promesse di sventure connesse alle condizioni meteorologiche: tutto viene esagerato, esaltato, “aumentato”, strillato senza alcun ritegno per attirare l’attenzione del pubblico al solo ed unico scopo di aumentare il ranking del sito, ovvero gli introiti pubblicitari. Le previsioni a breve in genere si verificano ma con intensità dimezzata (almeno) rispetto a quanto previsto. Oggi ho segnalato come spam al mio gestore di posta elettronica il sito meteo (quello del libro dei dannati, tanto per intenderci) che mi assilla con inutili messaggi di “allarme meteorologico” e che “informa” (allo stesso modo, ovviamente) tutti i principali media. Ben venga, quindi, un servizio meteorologico pubblico che sia poco sensibile al richiamo pubblicitario. E’ vero che ogni lavoro deve essere ben retribuito, ma quando è troppo è troppo!
    Mi sono rotto le scatole di sentir definire il primo caldo estivo dell’anno un cataclisma senza precedenti: e che diavolo!
    Ciao, Donato.

  3. Presumo si possa attribuire anche a questa mancanza il fatto che giornali come il Corriere titolino “Domenica termometro a 40 gradi”. Poi nell’articolo si legge che la temperatura sarà raggiunta a Torino; poi si va a vedere la pagina meteo, dello stesso Corriere, e i 40 °C previsti a Torino sono _percepiti_. La temperatura effettiva prevista è di 33 °C. Ma in questo casino evidentemente molti sguazzano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »