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Maracchi e le rondini, chi è in confusione?

Quanto segue è un post che Riccardo Cascioli ha pubblicato su Svipop il 7 settembre.

Povere rondini, in fuga anticipata dall’Italia a causa del clima impazzito. Così almeno recita un titolo in prima pagina del Corriere della Sera il 4 settembre. Stranamente però, nell’articolo scritto dall’etologo Danilo Mainardi mai si parla di clima impazzito. Si parla invece di condizioni ambientali mutate, che rendono la vita più dura agli animali “specialisti” quali le rondini sono (e non solo loro). Un articolo decisamente interessante.

Come mai allora il Corriere titola sul “clima pazzo”? Io una piccola idea ce l’avrei, conoscendo come funzionano i giornali. Probabilmente l’esperto Mainardi è stato contattato per un articolo dopo che l’agenzia ANSA alle 17.01 del 1 settembre aveva dedicato una notizia alle affermazioni di Giampiero Maracchi, direttore dell’Ibimet-Cnr (l’Istituto di Bio-meteorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche) di Firenze.

Titolo dell’agenzia: “Clima: Maracchi, impazzito e rondini confuse”. Interpellato dal Corriere sulla questione delle rondini, l’esperto Mainardi ha spiegato da par suo la loro partenza anticipata, ma il titolo era già  stato fatto sulle dichiarazioni di Maracchi. Per gli amanti del buon giornalismo è il titolista del Corriere che è stato scorretto, per i teorici del “clima pazzo” invece il titolo è senz’altro giusto, è Mainardi che è andato fuori tema.

Ma a parte il Corriere, è interessante analizzare meglio le tesi del prof. Maracchi, che da anni ha un rapporto privilegiato con l’ANSA, attraverso cui a ogni cambio di stagione spara previsioni a lungo termine e annuncia catastrofi prossime venture. In questo caso ci teneva a farci sapere che il 2 settembre avrebbe tenuto una relazione alla Conferenza internazionale sul clima, in corso a Ginevra, e proprio sull’argomento delle rondini. “Qualche settimana fa le rondini hanno iniziato la partenza” diceva Maracchi “ma poi si sono fermate: una parte è andata in Africa, una parte è restata. E’ strano e inusuale, perché di solito le rondini vanno tutte insieme. Questi uccelli sono confusi, impazziti e non sanno come comportarsi davanti ai cambiamenti climatici, alle oscillazioni frequenti del tempo”. Maracchi ha quindi individuato nel 10 agosto la data critica che ha mandato in confusione le rondini: troppo caldo “un caldo afoso, anomalo”, così le rondini – già  pronte per la partenza- si sono “fermate sulla costa, principalmente quella tirrenic”. Peraltro, tre giorni prima, sempre all’ANSA, lo stesso Maracchi si era lamentato non già  delle oscillazioni, ma proprio della mancanza di “rottura” a livello climatico, essendo stato quello del 2009 l’agosto più caldo dopo quello terribile del 2003. In altre parole in agosto c’è stato un lungo periodo di caldo senza interruzioni.

Personalmente non sono un esperto del settore, ma andando a cercare in alcuni siti internet specializzati, ho imparato che le rondini si preparano a lasciare l’Europa -dall’Italia all’Inghilterra- per la maggior parte all’inizio di settembre quando le temperature calano e la disponibilità  del cibo diminuisce. Anche se -ci dice The Royal Society for the Protection of Birds- alcuni gruppi restano fino a ottobre. Stessa informazione troviamo nel sito della LIPU (Lega Italiana per la Protezione degli Uccelli), per cui ci nasce una domanda: come mai quest’anno che – dice Maracchi- è l’agosto più caldo dopo quello terribile del 2003, le rondini avrebbero anticipato la partenza?

Anche Maracchi avrebbe dovuto farsi questa domanda se si fosse premurato di rileggersi  quello che lui stesso dichiarò in una lontana intervista a Repubblica del 3 gennaio 2003, in cui osservava il fenomeno opposto a quello che ci ha spiegato quest’anno: a causa del caldo nell’autunno del 2002 le rondini sono partite molto tardi per svernare nel Nordafrica, diceva. E non era un caso: Sono fenomeni – spiegava- che nel nostro laboratorio di Firenze osserviamo già  da almeno un decennio. E non c’era ancora stata la famosa estate del 2003.

L’unica spiegazione plausibile è che il caldo di agosto non abbia mandato in confusione le rondini ma Maracchi. E che a generare l’equivoco in cui è caduto anche il Corriere, sia stato in realtà  un banale refuso nel titolo dell’ANSA, che va dunque letto correttamente togliendo la virgola dopo il nome Maracchi.

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Published inAttualitàNews

10 Comments

  1. […] fossi una rondine smetterei di leggere le notizie. Anche perché potrebbe capitarmi di rileggere questo vecchio articolo di Riccardo Cascioli sul rondino-climatologo più gettonato d’Italia rischiando di morire sì, ma dal […]

  2. […] sintomi di tale confusione sembra si fossero mostrati già nel settembre scorso, quando le rondinelle si apprestavano a lasciarci per andare a svernare in Africa. In quel caso, […]

  3. gd

    forse è meglio che Maracchi cerchi lavoro presso un punto SNAI. Magari in coppia con Fabrizio Pregliasco.

  4. […] peggio dei ciliegi giapponesi. Ma saranno o no padrone di fare come gli pare? A tutti quelli che fanno elucubrazioni e traggono conclusioni suggerirei un piccolo ma importante particolare. Le rondini, come i ciliegi, non hanno fatto la […]

  5. alessandrobarbolini

    che senso ha!!! allora di chi é la colpa!!di babbo natale!?
    un climatologo deve dire cose sensate ,non dire cose su copione..
    e poi il catastrofismo lasciamolo ai racconti biblici

  6. Carlo Torchio

    Avendo assistito ad una sessione di inanellamento di rondini il giorno 12 Agosto in provincia di Livorno sulla costa tirrenica citata da Maracchi ho potuto ammirare voli composti da migliaia di rondini che mi hanno sorpreso e meravigliato. Interpellati i responsabili WWF dell’operazione ho saputo che non era un evento eccezionale. Anzi che in quel periodo la concentrazione è più o meno analoga a quella osservata.
    Quindi Maracchi, come spesso gli accade, l’ha buttata lì, magari con un panama sulla testa: ma la colpa non è sua, semmai è del TG3 toscano e del TG4 che chiedono a questo scienziato lumi sul nostro prossimo catastrofico futuro: e quando si invita la lepre a correre……..

  7. alessandrobarbolini

    bisognerebbe evitare che certa gente facesse il climatologo….signor guidi ,non me ne voglia,ma quando sento certi personaggi di un certo inequivocabile spessore nell,ambito dello studio di tutto cio che comporta il mondo dell,atmosfera (meteo o clima che sia)penso con grande serieta che il grande EDMONDO BERNACCA si rivolta nella tomba

  8. Giorgio Stecconi

    l’esempio citato nell’articolo non è sicuramente il primo nel suo genere, al riscaldamento globale, pardon, ai cambiamenti climatici, (l’utilizzo della parola riscaldamento da qualche mese è sconsigliata dai guru dell’informazione) sono imputati le più varie catastrofi.
    Sono sicuro che se la prossima stagione invernale sarà rigida potremmo leggere : ondata di freddo causata dai cambiamenti climatici.
    Insomma fa freddo perché in realtà fa più caldo…povere rondini e poveri noi!

  9. @ Alessandro
    Una cosa è il pungente ma divertente articolo di Cascioli, altra sono gli attacchi personali. Per cortesia evitiamo giudizi del genere Alessandro.
    gg

  10. alessandrobarbolini

    la cosa triste é che MARACCHI é un pezzo da 90 del CNR….e questo é molto triste….gente del genere etichettata climatologa farebbe meglio a darsi agli oroscopi

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