Salta al contenuto

Modellare i sistemi complessi

Vivo nei pressi di Roma, mi capita spesso di vedere spettacoli tipo quelli dell’immagine qui sopra. Sono storni, volatili la cui organizzazione nel volo è quanto di più imprevedibile e allo stesso tempo preciso si possa immaginare. Sfido chiunque, anche ricorrendo a sconfinata capacità di calcolo, a riprodurre le loro evoluzioni. Questa è la Natura, in una delle sue innumerevoli rappresentazioni.

Bene, non me ne vogliano gli amici di CM più attenti e appassionati di argomenti complessi. Vi ho trascinati sin qui per un momento di buon umore. Secondo voi, a parte un destino infame cui lo condanna la mano del suo disegnatore, cosa manca a Wile E. Coyote per poter mettere finalmente le zampe su Road Runner?

La capacità di prevedere, ovvero riprodurre attraverso un adeguato modello, il comportamento del sistema Road Runner più spazio circostante più ambientazione della strategia. E non è cosa da poco. C’entra la fisica del sistema, forza di gravità, sollecitazioni, calcolo dei tempi giusti, conoscenza dell’area.


Se doveste pensare che sono uscito completamente di senno, cosa comunque possibile, sappiate che questa cosa l’ho presa da un blog dell’AGU dove si discute di movimenti del terreno. Malgrado la fine sia scritta, mi è sembrato un modo davvero efficace di spiegare con molta semplicità cosa significa tentare di riprodurre le dinamiche di un sistema senza conoscerne tutte le variabili. Non so a voi, ma a me ricorda qualcosa.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail
Published inAttualità

4 Comments

  1. A. de Orleans-B.

    Un comportamento del tutto simile è osservabile in un branco di sardine ed è stato replicato, almeno a livello elementare, da un branco di droni, vedi: https://youtu.be/UQzuL60V9ng
    .
    Un’estrapolazione delle possibilità future di uno stormo provvisto di una intelligenza collettiva distribuita è ben descritta nel libro “Kill decision” di Daniel Suarez, http://www.amazon.it/Kill-Decision-Daniel-Suarez-ebook/dp/B0073XV2W2/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1441491097&sr=8-1&keywords=kill+decision
    .
    Non caso, a mio parere, personaggi cosi`diversi come Hawking, Musk, Gates e Wozniak hanno recentemente espresso chiare e forti preoccupazioni sui rischi per la specie umana inerenti allo sviluppo di dispositivi autonomi dotati di intelligenza artificiale sempre più avanzata, vedi ad esempio http://observer.com/2015/08/stephen-hawking-elon-musk-and-bill-gates-warn-about-artificial-intelligence/
    .
    Personalmente confesso che più imparo su questi aspetti e più i peggiori scenari AGW, pur meritevoli della massima attenzione, mi sembrano diventare quasi irrilevanti rispetto a questo tema.

    • Donato

      “Personalmente confesso che più imparo su questi aspetti e più i peggiori scenari AGW, pur meritevoli della massima attenzione, mi sembrano diventare quasi irrilevanti rispetto a questo tema.”
      .
      Concordo pienamente.
      Ciao, Donato.

  2. Luigi Mariani

    Guido, credo che la legge che governa le vicende del Vilcoyote e dei bip bip sia quella per cui “la fortuna è cieca ma la sfortuna ci vede benissimo”. Da questa legge si ricava tutto, Luigi

  3. donato

    Uno dei tentativi più riusciti di simulare le dinamiche degli stormi di storni o dei branchi di pesci si basava sull’ipotesi che ogni individuo regolava il suo movimento relativamente ad un numero molto limitato di suoi vicini. Lo stormo si muove a seguito dell’iniziativa di un numero estremamente ridotto di esemplari (poche unità) che si trasmette a tutto il complesso sulla base del meccanismo appena descritto. La tecnica utilizzata consente di trasmettere l’informazione quasi istantaneamente ai singoli cluster del gruppo e in meno di mezzo secondo a tutto lo stormo mantenendo inalterata la qualità dell’informazione nel tempo. La velocità di propagazione dell’informazione nello stormo, inoltre, aumenta in modo lineare nel tempo.
    Tutto ciò consente allo stormo di muoversi in modo estremamente rapido e perfettamente sincrono in modo da mantenere la compattezza e contrastare l’azione dei predatori: si comporta come un unico organismo anche se formato da centinaia di individui.
    .
    Uno studio condotto da un gruppo di fisici dell’Università di Roma La Sapienza a prima firma del dott. A. Attanasi e pubblicato su Nature Physics nel 2014, sulla base dei filmati ripresi da tre telecamere che riprendevano da diverse posizioni lo stesso stormo, ha consentito di implementare un sistema di equazioni che riesce a simulare in maniera piuttosto soddisfacente lo stormo in volo. La cosa più interessante di tutta la questione è che lo stesso sistema di equazioni riesce a riprodurre il moto delle molecole di sistemi complessi in fase di transizione da uno stato all’altro. Si tratta di fenomeni quantistici molto difficili da simulare con altri sistemi che riescono ad essere riprodotti sulla base del sistema di equazioni elaborato per riprodurre il movimento degli stormi di storni.
    http://www.lescienze.it/news/2014/07/28/news/stormo_storni_propagazione_informazione_fenomeni_critici-2226089/ , per una lettura divulgativa; all’interno della news di Le Scienze il link alla versione integrale dell’articolo.
    Ciao, Donato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »