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Tutti come Dory

Ve la ricordate? Dory è la compagna di viaggio di Nemo un po’ stonata. Vuoi vedere che anche lei, come succederà (dicono) al 50% della popolazione ittica per la metà di questo secolo, è affetta da ipercapnia, ovvero aumento della concentrazione di anidride carbonica nel sangue? In sostanza, i poveri pesci vagherebbero in preda a disorientamento e stato confusionale…insomma, Dory.

A dircelo, senza fare alcun riferimento al blockbuster il cui sequel sarà nelle sale tra non molto, è Nature, dall’alto della sua autorevolezza in materia scientifica. Pare che un gruppo di pescat….ehm, ricercatori, abbia provato a simulare la quantità di CO2 che finirà negli oceani appunto per il 2050, scoprendo che nelle concentrazioni previste, questi finiranno per somigliare all’October Fest, dove lo sport preferito è appunto andare in giro disorientati e in stato confusionale.

Future ocean hypercapnia driven by anthropogenic amplification of the natural CO2 cycle

Sempre ammesso che l’oceano non diventi nel frattempo una…zuppa di pesce, con temperature così alte da provocare oltre che la cottura dei suoi abitanti (che però aprirebbe occasioni di business mica male lungo le spiagge…), anche l’esplosione di super-tempeste spaccatutto.

Altro gruppo di menagr…ehm, ricercatori, che ha simulato le dinamiche con cui il non-uragano Sandy ha colpito la costa orientale USA nell’ottobre del 2012, accendendo però il fornello sotto la pentola, ovvero mettendoci dentro i valori di temperatura superficiale previsti per un raddoppio della concentrazione di CO2. Risultato: uno sfacelo.

Warmer oceans could produce more powerful superstorms

Il messaggio arriva dal GRL, ma anche da Science Daily, dove l’autore principale fa sapere che “questo tipo di esperimenti non sono necessariamente realistici, ma seguono il percorso lungo il quale ci si potrebbe aspettare che evolva il clima“. Bontà sua, se non è realistico per lui che lo ha fatto, figuriamoci per noi che ci dovremmo credere…

Insomma, sommersi da onde in cui nuotano pesci ubriachi…ci aspetta un futuro mica male 😉

 

 

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Published inAttualità

3 Comments

  1. Guido, non ho letto il secondo articolo citato (e credo di non avere intenzione di leggerlo) ma, basandosi sul titolo, se nei prossimi 35 anni -diciamo 50 per fare cifra tonda- aumenteranno le tempeste come conseguenza
    dell’aumento delle temperature marine allora la stessa cosa sarebbe dovuta succedere nei passati 50 anni visto che le temperature marine sono sempre aumentate.
    Ma forse:) abbiamo letto più di una volta che gli uragani non sono aumentati. Perché ci si ostina a dire che aumenteranno in futuro?
    Si, lo so, il futuro DEVE essere peggiore del passato, altrimenti il
    castello di carte precipita…

    Su CM (http://www.climatemonitor.it/?p=39605 ) ho mostrato
    un aumento dell’energia cumulata dei cicloni (ACE) che però va di pari passo con l’indice geomagnetico AA, espressione dell’attività solare e non con le temperature del mare.

    Per i pesci ubriachi di CO2, cosa dici, se se tutta l’anidride del pescato mondiale passa in atmosfera al momento della cottura del pesce, il pianeta andrà ancora più a fuoco? Bisognerà bloccare la pesca e l’acquacultura mondiale per salvare il pianeta? O solo la cottura e quindi avere solo sushi per tutti?

    Non ho dubbi sulla serietà degli articoli ma evidentemente è il modello di previsione a non funzionare; e i risultati si basano solo sul modello.
    Franco

  2. Lauro

    “La realtà è un uccello” cit. Gaber

  3. giuliano nanni

    Articolo superbo! Complimenti. Sito assolutamente insuperabile.

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