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Il cerchio si chiude

Tra i vari studi che stanno cercando di entrare in sincronia con il summit di Copenhagen, ce n’è uno tanto importante quanto sottaciuto: verrà pubblicato a novembre a firma di Leo Bryant et al. . Lo studio è stato finanziato ed edito per conto della World Health Organization (WHO). Leo Bryant, che è anche advocacy manager presso il Marie Stopes International, in poche parole sostiene che per combattere il GW, la strada più semplice ed economica sia rifornire di contraccettivi i paesi più poveri. Addirittura la Reuters1 titola: “Contraception vital in climate change fight: expert”. La contraccezione è vitale: per combattere il cambiamento climatico.

Nonostante il gruppo di ricercatori ammetta che attualmente i paesi poveri contribuiscano in modo irrilevante alle emissioni totali di gas serra, sostengono che in futuro la crescita demografica, o meglio la sovrappopolazione, metterà a dura prova gli ecosistemi già minati dallo sfruttamento odierno, amplificando gli effetti nefasti dovuti a carestie, siccità o altre calamità naturali. Tutte ascrivibili al Global Warming antropico.

Lo studio poi ci ripropone figure retoriche che credevamo morte e sepolte, quali ad esempio la crescita esponenziale della popolazione (“… Runaway population growth …”)2 ,3 .

Fin qui la cronaca di questo “nuovo” studio, la cui tempistica di pubblicazione è quantomai sospetta. Nemmeno troppo in realtà, visto che è stato reso pubblico il desiderio che tale approccio ai cambiamenti climatici diventi parte integrante del prossimo summit di Copenhagen. Mi si concedano, ora, alcune considerazioni.

E’ singolare che nel 2009 vengano riproposte tematiche di ben 40 anni fa. Ormai la demografia (quella reale, non quella fantascientifica di “Limits to growth”) è una scienza ben consolidata, allo stesso modo la sociologia e l’antropologia a supporto delle dinamiche delle popolazioni umane. Eppure qualcuno (sempre i soliti in realtà) continua ad agitare la bandiera della catastrofe da sovrappopolazione. In una mano. Nell’altra, sempre più spesso in questi anni, si trova la bandiera dell’ambientalismo. E visto che uno più uno fa tre, non solo in matematica, ecco che la colpa dei cambiamenti climatici ricade sulle spalle dei PVS (Paesi in via di sviluppo). Doppiamente.

Primo perchè sono troppi e consumano troppe risorse naturali e troppo rapidamente. In secondo luogo perchè, addirittura, fanno notare che siamo noi occidentali a consumare e inquinare più di chiunque altro e quindi, a ben vedere, i costi di tutto questo carrozzone dovrebbero ricadere sulle nostre, non sulle loro, spalle.

Già ne parlammo su CM: più preservativi per tutti (i poveri del mondo). Azzeriamo il riscaldamento globale ad un costo irrisorio (cosa saranno mai poche tonnellate di lattice, rispetto ai 300 miliardi di dollari richiesti dall’Unione africana per affrontare i costi dell’adattamento?). Qualche giornalista ed osservatore più attento sostiene che ci sia un altro obiettivo in corsa: l’eliminazione di certe caratteristiche dal pool genetico della razza umana. Qualcuno vede paranoia dietro tutto questo, soprattutto i sostenitori dell’AGW. In effetti può generare del fastidio morale sapere di avallare, magari, una teoria che affonda una parte delle proprie radici in quel background un po’ oscuro dell’eugenetica. Tuttavia basta andare un po’ a ritroso nel tempo e snocciolare i principali nomi dell’ecologismo (umano) e dell’ambientalismo (terrestre), per scoprire personaggi piuttosto ambigui.

E’ talmente palese che questo tipo di posizioni sono ormai anacronistiche e antiscientifiche (qui il dibattito è veramente chiuso, da decenni però), che è più che legittimo pensare a secondi fini.

Il cerchio, tuttavia, sta per chiudersi. Se a Copenhagen questo disegno decennale riuscirà a saldarsi definitivamente alle politiche economiche globali, si sarà concluso silenziosamente un progetto già in fieri già un centinaio di anni fa.

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  1. http://uk.reuters.com/article/idUKTRE58H10320090918?feedType=RSS&feedName=healthNews []
  2. http://www.optimumpopulation.org/blog/?p=1162 []
  3. Sulla crescita esponenziale, si veda ad esempio: “Politica dell’ambiente”; Mari Tinacci Mossiello. Ed. Il Mulino []
Published inEconomiaNews

39 Comments

  1. @ Piccolo aiutante di babbo natale

    Io ho precisato il perchè abbia tirato in ballo il modello cinese (forse ha saltato quella riga, mentre leggeva). E poi, seguendo la sua linea di cinico pragmatismo, meglio schiavi con le infrastrutture, che schiavi con la spazzatura tra i piedi e la terra riarsa dal sole…

    Per quanto riguarda gli imprenditori europei… beh è una storia vecchia, inutile additare gli ultimi arrivati. Chi è causa del suo mal, pianga se stesso… recita il noto adagio.

    CG

  2. Piccolo aiutante di Babbo Natale

    Per Guidi: io non vedo nessun eccesso di ironia, infatti il mio attestato di solidarietà al Dott. Serra è sincero

    Non è che a furia di (ab)usarla a piene mani (ed anche a sproposito…) vede ironia ovunque?

    Ossequi

    • Non mi riferivo certamente all’attestato di solidarietà, ci mancherebbe. Speravo fosse ironico il paragone tra l’Africa e le discariche, perchè se non è così direi che la sua uscita è alquanto opinabile. Ma il mondo è bello perchè è vario. Bart direbbe ciucciati il calzino. Sono certo che ne comprenda il significato.
      gg

    • Piccolo aiutante di Babbo Natale

      Non ne comprento il significato perchè non so chi sia Barto

      Tornando IT.

      Davvero credete che l’Africa possa uscire dalla situazione di melma nella quale si trova?
      Sono ormai decenni che possono camminare con le loro gambe, eppure non sono riusciti a creare stati stabili, democratici e ricchi. Le ingerenze esterne se un popolo è forte le respinge, evidentemente non ne sono capaci.

      Mi dispiace profondamente per questa situazione, davvero, non vorrei apparire gelido di cuore. Però bisogna guardare la realtà: vogliamo contnuare a sprecare tempo, uomini e risorse sperando che prima o poi l’Africa si evolva e cresca? Oppure, visto che non se ne esce, non sarebbe ormai il caso di sfruttare fino all’ultimo le risorse ivi presenti e poi trasformarla nella discarica del mondo evoluto?

      E’ un’ingiustizia? Già. Ma chi ha detto che il mondo è giusto?

    • Io credo che in Africa si possa fare molto di più, ma non in termini quantitativi (o forse non solo), soprattutto in termini qualitativi, e qui c’è spiegato il perchè:

      http://www.climatemonitor.it/?p=4247

      Inoltre, uno dei falsi miti occidentali è che l’Africa sia stata messa in condizioni tali da camminare da sola. Interessante, peccato sia falso. E nel post che le ho citato, troverà tutta la bibliografia per approfondire, casomai ce ne fosse bisogno.

      Un’ultima considerazione (questa non la trova nel link sopra). C’è sicuramente un altro modello di sviluppo per l’Africa, ed è quello cinese. Attenzione, non sto dicendo che sia migliore o peggiore di quello applicato dai paesi occidentali, sto solo dicendo che modelli alternativi esistono. L’approccio cinese è completamente diverso da quello europeo/occidentale in genere, a dimostrazione che se si spremono le meningi, qualcosa di nuovo salta sempre fuori. Basta impegnarsi, e a livello di nazioni, basta volerlo politicamente. Nevvero?

      CG

    • Piccolo aiutante di Babbo Natale

      Beh, il modello cinese è semplice: lavoratori-schiavi.
      Quindi gli africani passerebbero da essere stati schiavi degli Europei ad essere schiavi di essi stessi per fregare gli ex-padroni europei.

      Certo, anche questo è un modello di sviluppo. Bisognerebbe chiedere ai lavoratori cinesi se sono contenti. Probabilmente risponderebbero di sì perchè non conoscono lo stile di vita ed i diritti acquisiti dai lavoratori occidentali.

      Ah, ovviamente con una Cina-bis i nostrani imprenditori si sfregherebbero le mani delocalizzando ancor di più. Così avremo Africani contenti (ma che non sanno che potrebbero esserlo molto di più), Cinesi contenti (ma che non sanno che potrebbero esserlo molto di più), Europei con le pezze al mulo.

      Sì, potrebbe essere una buona idea.

    • alessandrobarbolini

      con un piccolo aiutante come te…..babbo natale abolirebbe il natale e si darebbe all,ippica
      ma che stai dicendo!!!!!!!

    • Piccolo aiutante di Babbo Natale

      Se ha delle idee da contrapporre alle mie idee si accomodi.
      Se invece è qui per giudicare la persona e non le sue idee… allora può tranquillamente tornare nell’oblio

      Ossequi

  3. MeteoGeek

    @ Simone

    Ottimo intervento il suo, credevo di essere rimasto l’unico a pensarla così, insieme agli autori di questo sito…

    Consiglio a tutti la lettura di questo articoletto:

    http://www.guardian.co.uk/commentisfree/cif-green/2009/sep/28/population-growth-super-rich

    E’ praticamente lo sport preferito degli occidentali, vivere sfruttando il pianeta al massimo, incolpare gli altri di appestare il mondo con la loro presenza, salvo poi mandare soldi in Africa per avere la coscienza pulita.

    E poi vengono a parlare di controllo delle nascite.

    MG

    • No, non è l’unico, e non siamo solo in 4… mi creda per fortuna (o per sfortuna, come i commenti a questo articolo dimostrano) siamo in tanti.

      CG

  4. simone 79

    Il continente africano, come il sud america, è tutt’altro che spacciato anzi… sono ricchissimi di risorse. Vogliamo paragonarle alle ricchezze della Vecchia Europa, che vive di rendita altrui dall’epoca coloniale?
    Certo il problema secondo me sussiste; se tutti i cinesi, o gli indiani, volessero – giustamente! – una macchina a testa, come hanno molti di noi; se volessero -giustamente!- usare e sfruttare tutte le loro foreste per il legname, o il loro carbone, come per secoli abbiamo fatto noi…cosa succederebbe all’ecosistema Terra? E, allo stesso tempo, da quale pulpito e dall’alto di quale autorità morale noi (e in particolare gli spreconi USA!) impediamo ad altri di seguire la strada verso il nostro modello di sviluppo? Sviluppo in gran parte imposto dalle dinamiche globalizzanti che ben conosciamo?

    Se vogliamo segar loro le gambe perchè abbiamo paura che inquinino troppo, beh bisognerebbe dirlo alla Cina, la vera potenza del futuro. E ovviamente loro, docili, risponderanno: “certo sig.Obama, da domani niente carbone e tutti sul fotovoltaico!”.
    Ho la netta impressione che la guerra del futuro sia già stata pianificata da tempo.

    saluti

  5. Ho moderato questo commento piuttosto che cancellarlo solo perchè spero ardentemente si tratti solo di eccesso di ironia. Attendo fiducioso una conferma da parte dell’autore, diciamo un paio di giorni, poi lo cancello.
    gg

  6. Piccolo aiutante di Babbo Natale

    Innanzitutto solidarietà piena a Giuseppe Serra.

    In secondo luogo, tornando IT, davanti ad una degna sopravvivenza della razza umana il controllo demografico non mi sembra sto grande scandalo.
    Del resto in ogni città c’è una zona identificata come discarica. Anche il mondo ha bisogno di una discarica: è stata identificata con l’Africa, dispiace, ma ormai è fatta. Quel continente non uscirà mai fuori dai problemi che ha (anzi, da quendo il colonialismo è finito i problemi sono aumentati), è un continente spacciato.

  7. # Barbolini

    Certo che il clima è in evoluzione da sempre. Cercando di ritornare sull’argomento, dopo l’enorme divagazione non voluta, la questione è che qui c’è qualcuno che in nome del clima vuole applicare politiche demografiche sui PVS. Tutto questo, a qualcuno, potrà sembrare normale, io ho preferito scrivere la mia, ovvero che non è per niente normale. Controllare il clima, controllando la popolazione. Tant’è.

    CG

  8. alessandrobarbolini

    ma basta!!! facciamola finita con tutte ste questioni…la lo capite o no,che il clima é in continua evoluzione da sempre…

  9. Giuseppe Serra

    @ Gravina

    Va bene, lei conferma di non aver mai letto il libro e di basarsi nel suo giudizio su parole di terzi. Il riferimento che le chiedevo era nel libro stesso, ma ormai mi è chiaro che lei sarebbe pronto a recensire un libro senza neanche sapere che copertina abbia.

    Adesso vengo accusato di prendere troppo testualmente le sue parole, dopo che ha avuto 8 risposte per chiarire il suo pensiero. Forse se non avesse cambiato versione strada facendo (prima erano le previsioni ad essere esponenziali, ora è il modello a diventarlo), tanta confusione si sarebbe evitata. Inoltre lei legge distrattamente i suoi testi, la frase che cita riporta correttamente di una crescita esponenziale IN ATTO, non prevista. Apprezza la differenza, per quanto sottile? Non è scritto che la tendenza estrapolabile è quella che segue una esponenziale.

    Sarà del tutto inutile, ma lo scrivo ugualmente. Un confronto fra i valori attesi e quelli reali vede il modello sbagliare oggi di 200 milioni di persone in eccesso (6,7 miliardi contro i 6,9 previsti), ma non per un eccesso di natalità (quello che ci si dovrebbe attendere se fosse vero che il modello è “esponenziale”, come crede lei e come credono molti), bensì per una mortalità che oggi è minore di quella ipotizzata. Lei ha parlato di demografia fantascientifica, e non ne vedo traccia nel modello. Se lei sa spiegare come un modello “esponenziale” possa dare in output una curva logistica faccia pure.

    Le cito da pag. 131 della 30-year update:

    “In Scenario 1 the world society proceeds along its historical path as long as possible without major policy change.
    (omissis)
    The simulated world tries to bring all people through the demographic transition and into an industrial and then post-industrial economy.”

    Per la nostra “querelle”, sa fin troppo bene che dare del fesso ad una persona è molto diverso dall’affermare che ha scritto una fesseria, sciocchezza, corbelleria, come accade anche a persone intelligenti quale lei è sicuramente. Eviti di mettermi in bocca cose che non ho detto, se non le dispiace.

    @ Guidi

    Se non si è accorto che il blog che dirige ha assunto una posizione caratteristica nella galassia dell’informazione del web non so cosa farci. Fra l’altro, non ho nemmeno commentato o criticato la linea editoriale, cosa che sarebbe comunque sciocca, posso sempre andarmene.

    Ho davvero finito, torno nell’anonimato che ho inavvedutamente deciso di abbandonare.

    Distinti saluti

    Giuseppe Serra

    • La posizione caratteristica è la somma delle idee, che come credo di aver scritto, ovviamente traspaiono. La linea editoriale è ascrivibile più ad uno scopo che ci si prefigge di raggiungere. Onde evitare di sbagliare strada e non trovarlo, la linea editoriale prevederebbe il rifiuto di altri approcci, per scelta. Beh, non credo di averla operata questa scelta. Può darsi che abbia sbagliato strada e questo il tempo ce lo dirà di sicuro.
      Saluti, gg

  10. Ho abbassato i toni, perchè non mi piacciono le diatribe a distanza, tuttavvia non sono entrato io a gamba tesa nel discorso.

    Ciò detto, per ora fornirò un unico riferimento bibliografico (ci tengo a dirlo, soprattutto per Serra, non è l’unico, ma forse è il più chiaro e accessibile a tutti):

    – Politica dell’ambiente: Analisi, azioni, progetti; Maria Tinacci Mossello. Ed. Il Mulino. Cap II pagg 39 e seguenti.

    Lì si troverà riassunto lo stato dell’arte sui modelli economici e demografici.

    Come le chiama Serra, alcune delle mie fesserie le prendo anche da lì.

    Buona lettura.

    CG

    • Le dirò, anche la mia opinione è informata (non al riguardo per carità, per questo lo ammetto è molto più di “pancia” che altro), nei limiti di quanto mi è possibile. Posto che siamo tutti comunque soggetti ad errore, dopo più di 350 post non so quante “fesserie” o “cantonate colossali” abbia potuto dire e prendere. Vista la sua precisione e visto che asserisce di seguirci da parecchio, se la sento solo ora forse non così tante ma, chissà.
      Ammetterà però che se devo leggere da lei che ne dico e ne prendo, non posso che considerare autorevole la sua opinione, altrimenti sarebbe solo un esercizio di stile da parte sua, o no?
      Però, e sono certo che Claudio sarà concorde, visto che lei mi sembra veramente informato su questi argomenti, perchè non ci scrive su qualcosa così che la si possa pubblicare su queste pagine e riequilibrare quanto dovesse essere stato scritto di sbagliato?
      CM esiste per questo, ci dia una mano.
      gg

    • Giuseppe Serra

      Non ritengo una missione dover intervenire ogni volta che a mio parere, e per quel poco che so (senza falsa modestia), trovo scritte delle inesattezze navigando in rete. Comunque, mi astengo dal parlare di cose che non ritengo di padroneggiare a sufficienza.

      Ripeto che la mia opinione è basata sulla lettura e sullo studio dei libri (il primo e i seguenti) e del modello. E’ possibilissimo che la fesseria l’abbia scritta io, e per questo ho iniziato chiedendo un riferimento PRECISO su dove sarebbe prevista la crescita esponenziale. Finora non l’ho avuto, posso iniziare a pensare di essere dalla parte della ragione? Ciò non toglie che alcune persone l’abbiano prevista, e poi collegata al libro, e poi ancora abbiano rimescolato il tutto fino a che non si capiva più nulla, ed ecco che si finisce per confondere un modello con una ideologia, l’ambientalismo. Questo non è in discussione, so che è accaduto, ma mi piacerebbe si potessero distinguere i vari aspetti.

      Infine, la ringrazio per l’offerta ma non credo di poter accettare. Non mi identifico con la linea editoriale del blog, e in ogni modo non avrei tempo e soprattutto le credenziali per fare quello che mi chiede.

      Distinti saluti

      Giuseppe Serra

    • Peccato, perchè non credo che le linee editoriali dovrebbero essere discriminanti al punto di impedire (seppur per libera scelta) di arricchire il bagaglio di informazioni disponibili. Io credo di avere delle idee che certamente traspaiono da quello che scrivo, ma non seguo una linea editoriale. Se poi il problema è che una sua firma la potrebbe accomunare a queste idee, questo è un problema di chi legge, non di chi scrive secondo scienza e conoscenza. Quanto alle credenziali, qui non sono richieste, ci pensano i lettori a decidere chi le ha. Proprio come fa lei.
      Ciò detto, ribadendo la mia ignoranza in argomento, trovo comunque che le critiche (comunque giuste in quanto tali) avrebbero potuto essere espresse anche in modo diverso, ma questo, senza scienza, va secondo coscienza.
      Saluti, gg.

    • Giuseppe Serra

      Vediamo di smetterla con questa storia su chi ha iniziato prima. Si rilegga i miei commenti iniziali e mi dica in cosa consisterebbe “ESATTAMENTE” l’entrata a gamba tesa. Lei mi ha definito antipatico e maleducato dopo che ho, con molta franchezza, espresso la mia opinione: che non sa di cosa parla. E’ chiaro ormai che non ha letto LtG, non ritiene che questa sia una condizione NECESSARIA (ma non sufficiente) per sapere di cosa si parla, e in particolare per criticarlo?

      Per il riferimento bibliografico: il punto non è lo stato dell’arte dei modelli, ma la sua affermazione che in LtG sarebbe stata prevista una crescita esponenziale della popolazione. Si offende se ribadisco che è una fesseria? Le devo scansire i grafici e inviarglieli per posta, o magari discettare sulle variabili che nel modello World3 influiscono sull’andamento della popolazione? Capita di scriverne, l’importante sarebbe ammettere il proprio errore senza giocare a cambiare l’argomento del discorso.

      E ora le lascio l’ultima parola, che come noto spetta al padrone di casa.

      Distinti Saluti

      Giuseppe Serra

    • Appunto, legga i commenti. Comunque:

      Per il riferimento bibliografico: il punto non è lo stato dell’arte dei modelli, ma la sua affermazione che in LtG sarebbe stata prevista una crescita esponenziale della popolazione. Si offende se ribadisco che è una fesseria?

      E’ ovvio che lei si basa su una interpretazione fin troppo testuale delle mie parole. In quel testo, si trova lo stato dell’arte dei modelli, e questo l’abbiamo detto, compresa una esegesi di ciascuno degli stessi. Lì troverà i riferimenti alle fesserie di cui lei mi accusa, compresa la crescita esponenziale utilizzata estensivamente in LtG. Ecco, questo volevo dirle.

      In particolare a pag.44 parla proprio di “crescita esponenziale” nel modello adottato. E non c’è bisogno che mi faccia la scansione perchè nella stessa pagina 44 c’è un bel grafico sotto i miei occhi. La spiegazione di questao grafico recita testuale:

      “Di queste variabili [LtG] mostrava i trend probabili (fig.2.1) in base alle tendenze estrapolabili dai ritmi di crescita nel presente e a ipotesi varie sulle masse di riserva ancora disponibili. Data la crescita esponenziale in atto in tutte le variabili [popolazione, produzione industriale, risorse naturali, produzione alimentare, inquinamento], qualunque fosse il concreto limite delle risorse, esso sarebbe stato comunque sperimentato entro il XXI secolo, con esiti catastrofici per la società umana”.

      Chiedeva un riferimento, gliel’ho dato. Se ha bisogno di altra bibliografia, posso andare avanti, per carità, ma le basterà per smettere di darmi del “fesso” pubblicamente? Insomma.

      CG

      Aggiungo: è stata una mia leggerezza non inserire la bibliografia, in un articolo che ritenevo onestamente interlocutorio. Ammesso l’errore, ho provveduto ad aggiornare l’articolo.

  11. Giuseppe Serra

    @ Guidi

    Il confine fra ironia e derisione può essere molto sottile. Espressioni come “grazie alla sua autorevole opinione, ora sanno con chi hanno a che fare” non invogliano a partecipare ulteriormente.

    La mia opinione è solamente informata, per quanto mi è possibile. Sono sempre lieto di imparare, molto meno di essere trattato con sufficienza.

    Distinti saluti

    Giuseppe Serra

  12. Giuseppe Serra

    Fare l’offeso nei confronti del proprio interlocutore è una pessima exit strategy da una discussione, così come accusarlo di maleducazione e antipatia. Segno che gli argomenti scarseggiano, direi. E sorvolo sulle espressioni vagamente canzonatorie (“inquinarsi il cervello”, “mirabilante discorso dal pulpito”).

    Vi seguo da un pezzo, anche se non sono mai intervenuto. Comunque, vista la “calorosa” accoglienza a quello che era iniziato come un appunto specifico e, mi pare, estremamente educato, dubito che continuerò. Sono consapevole del fatto che per voi un Giuseppe Serra non rappresenti una grande perdita.

    La democrazia permette a chiunque di esprimersi, e impone di subire le critiche quando è palese che non si sa di cosa si sta parlando. D’altra parte anche in questa ultima risposta lei parla di smentite ricevute da premi Nobel (numerosi, ovviamente) senza citarne nemmeno uno, né specificando cosa avrebbero smentito. Le rammento che il tutto era partito da una “demografia fantascientifica” presente in “Limits to Growth”, che lei pare conoscere solo per sentito dire.

    La ringrazio per aver velatamente suggerito che la mia incapacità a comprendere il suo articolo dipenda dal fatto che non avrei letto tutto il blog dalla sua nascita. Peccato non sia così, significa che mi mancano altri requisiti minimi per partecipare a queste stanze.

    Distinti saluti

    Giuseppe Serra

    • Non faccio l’offeso, non ci conosciamo nemmeno. Ci si offende per cose più serie. Comunque non è una exit strategy, sarebbe banale da parte mia, così come lo è stato da parte sua sottolinearlo. Comunque, come ho già detto, uscirà tutta la documentazione necessaria, per persone, giustamente, pignole come lei.

      In fondo lei chiede a gran voce bibliografia e quant’altro, ma ha solo accennato ad un articolo (l’ultimo) pubblicato. Un po’ poco per un commentatore che richiede elevati standard.

      E proprio per questo, mi trovo anche a ringraziarla, sicuramente le sue critiche verranno accolte positivamente, aggiungendo la bibliografia necessaria, in un articolo che voleva essere un po’ più discorsivo del solito.

      Porrò rimedio.

      CG

    • Giuseppe Serra

      La ringrazio per aver abbassato i toni.

      Per quanto riguarda la bibliografia, non spetta a me iniziare a portare prove che contraddicano una frase nel suo articolo, le pare? Dovrebbe essere lei a mostrare le sue carte per primo.

      Ad ogni modo il suo appunto è fuori luogo, perché mi sono riferito direttamente al libro per quello che ho scritto, e in particolare alla figura che si trova a pagina 168 dell’edizione inglese (mi riferisco all’originale LtG). Se vuole può confrontarla con quella a pagina 245 del 30-year update (sempre in inglese). Non c’è nessuna crescita esponenziale della popolazione seguita da crollo, si segue una curva di tipo logistico.

      Infine, l’articolo è stato citato da Pellegrini.

      Distinti saluti

      Giuseppe Serra

  13. @ Giuseppe Serra
    Nella mia enorme ignoranza e nel mio documentato pressapochismo, avevo conoscenza solo dell’ambientalismo di maniera, non di quello col suffisso “anti”. La ringrazio per l’arricchimento culturale regalato non tanto a me, notoriamente impermeabile al miglioramento intellettuale ed intellettivo, quanto ai lettori di queste pagine che, finalmente, grazie alla sua autorevole opinione, ora sanno con chi hanno a che fare.
    Continui a seguirci, anche se la “urta non poco”, a noi fa piacere non poco.
    gg

  14. Ovviamente quanto prima uscirà un articolo con tutta la bibliografia gentilmente richiesta (in ogni caso, andando a ritroso nel sito, la bibliografia non manca). Ma ne aggiungeremo di nuova, per buona pace di tutti.

    CG

  15. Si sa che scrivendo in un forum (o su internet in genere) si incontra un sottobosco variegato, dalle persone più simpatiche a quelle meno simpatiche. Da quelle più educate, a quelle meno.

    E’ vero non so nulla, ma fortunatamente in democrazia anche agli ignoranti vengono dati gli strumenti per esprimersi. Piuttosto mi stupisco come un Giuseppe Serra venga addirittura a leggermi, a questo punto. Non si inquini troppo il cervello venendo a leggere articoli non alla sua altezza, perchè poi a frequentare gli ignoranti, si rischia di atrofizzarsi il cervello. Un blog è una storia, non un articolo puntuale. Spesso per seguire e capire un articolo, è necessario seguire mesi di discussioni sul sito stesso. Ecco perchè la critica puntuale, legittima, serve a poco o a nulla se condotta come l’ha condotta lei.

    Chiudo qui questa polemica davvero inutile e sterile. Tanto bastano i numerosi premi Nobel che hanno smentito Malthus e il Club di Roma. Io non saprò nulla, stando al mirabilante discorso dal pulpito del Serra, ma spero che almeno i Nobel siano alla sua altezza.

    CG

  16. Giovanni Pellegrini

    Devo spezzare una lancia in favore del Giuseppe Serra. Sul numero di settembre delle scienze, rivista divulgativa ma in genere molto serie, c’e’ un ampio articolo dedicato alle previsioni del club di roma. Nella bibliografia si riporta un articolo:

    ‘A comparison of The Limits to Growth with 30 years of reality’

    pubblicato su ‘Global Environmental Change’ della Elsevier,rivista con ottimo impact factor (4), forse varrebbe la pena di leggerlo.

    Cordiali Saluti

    • Vale la pena leggerlo, come vale la pena leggere qualsiasi cosa. Ciò non significa che sia il verbo. Tra l’altro quello di Turner non è l’unico tentativo di ricapitolare (ed aggiornare) 30 anni di “Limits to growth”.

      Lo studio in sè non aggiunge nulla di più, se non un confronto con uno scenario (BAS). La comunità scientifica, ad oggi, ha rigettato in toto e continua a rigettare i modelli utilizzati dal Club di Roma.

      Questo è lo stato dell’arte, che piaccia o meno.

      Semmai, ma questa è una cosa che aggiungo io, quello che sta emergendo dai più recenti studi demografici, è che le dinamiche urbane nei PVS potrebbero NON ricalcare il modello occidentale. Questo potrebbe portare a sostanziali modifiche nella curva logistica che, però, rimane tale. Non una runaway overpopulation, per intenderci.

      Per concludere, io non devo convincere nessuno, ognuno la pensi un po’ come gli pare.

      CG

  17. Giuseppe Serra

    Ormai la demografia (quella reale, non quella fantascientifica di “Limits to growth”)

    I valori forniti dal modello più di 35 anni fa (nello standard run) sono ad oggi praticamente coincidenti con la realtà. Mi pare davvero arduo parlare di fantascienza.

    • Le dinamiche sono state tutte ampiamente smentite. Ormai è assodato uno sviluppo logistico più che esponenziale. Vi è una similitudine nella fase centrale di espansione, ma poi finiscono lì i punti di contatto tra i due modelli.

    • Giuseppe Serra

      Non mi sembra sia stato smentito nulla, né era previsto uno sviluppo esponenziale. Se fornisse un riferimento al testo che affermi questo, magari si potrebbe continuare a discutere.

      Ripeto: dopo oltre 35 anni i valori (per quanto riguarda la popolazione, giacché a questo si riferiva nel suo commento) sono esattamente quelli attesi, e oggi la crescita non è più esponenziale.

    • Mi dispiace continuare con questo “tira e molla”, ma tant’è. Da Malthus al Club di Roma si parlava esplicitamente di crescita esponenziale della specie umana. Comunque, se lei è convinto del contrario, non c’è nessun problema.

      CG

    • Giuseppe Serra

      Guardi Gravina, è chiaro che lei non sa di cosa sta parlando. Il fatto che lei non sia in grado di citare dove sarebbe scritto quello che ha affermato nel pezzo iniziale sarebbe sufficiente (adesso usa l’espressione “si parlava”, generica), ma poi rispondendo a Pellegrini (che ha segnalato un buon articolo) aggiunge che “la comunità scientifica ha rigettato i modelli”, espressione che non dice nulla né sui modelli nè su quale comunità scientifica si prenda a riferimento, oppure “le dimaniche sono state smentite” e altre banalità di questo tipo. Lei non entra nel merito perché non lo sa fare.

      Assieme a Guidi vi esercitate spesso in un antiambientalismo di maniera che accomuna cose e persone in modo superficiale, prendendo cantonate colossali (tempo fa avevo letto una sciocchezza su Malthus che per fortuna è stata sottolineata da un lettore). Intendiamoci, non sono qui a difendere ideologie che non condivido, ma vedere ripetute e perpetuate fesserie mi urta non poco.

      Le suggerisco di provare a leggere veramente il libro cui ha accennato, e magari studiare anche il modello relativo (si trova, così come il software). Se l’avesse fatto prima avrebbe scoperto che uno dei run permette esattamente un andamento della popolazione di tipo logistico, senza alcun collasso seguente. Tanto basta per smentire le sue parole e chiudere la questione.

  18. […] del nostro pianeta? L’uomo come le popolazioni di stambecchi sulle Alpi: abbattimento selettivo? Il cerchio si chiude | Climate Monitor […]

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