Salta al contenuto

Met Office: La temperatura dei prossimi cinque anni

I prossimi cinque anni? Secondo il Met Office, Servizio Meteo di Sua Maestà, non si sa si tratterà di cooling o warming, ma di sicuro sarà global. Ogni anno, ricorrendo al loro modello climatico, gli amici d’oltremanica elaborano una previsione quinquennale a scala globale. pare che quella di quest’anno differisca un po’ dalla precedente perché il modello è stato aggiornato.

Ad ogni modo, mentre con buona probabilità proseguirà il raffreddamento dell’area dell’Oceano Meridionale e di una parte del Nord Atlantico, in media il mondo continuerà a scaldarsi, con una temperatura media superficiale che potrà essere da qualche parte tra 0,28°C e 0,77°C sopra la media di riferimento, il periodo 1961-1990.

Per intenderci, il 2015, annus horribilis in termini di AGW, è stato 0,44°C sopra quella media, quindi secondo loro non ci aspetta nulla di eclatante. Anzi, può darsi che alla fine del 2017 si concluda il ciclo di El Niño che ha portato su le temperature nell’ultimo anno e le terrà alte per il prossimo…sempre ammesso che non arrivi La Niña o che la PDO non torni velocemente in fase negativa. Vale a dire, sempre ammesso che non succeda qualcosa ;-).

Il lancio è qui, sul loro sito web.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail
Published inAttualità

2 Comments

  1. Fabio Vomiero

    Questi valori di temperatura riportati dal Met Office, sono solo apparentemente bassi, in quanto la media di riferimento è 1981-2010. In realtà, i valori di GISS per esempio, che considera invece la media climatica 1951-1980, sono ben più elevati e il 2015 si colloca a +0,87°C. Riguardo la previsione per i prossimi cinque anni, mi sembra che il Met Office non si sia sprecato più di tanto, probabilmente consapevole che i modelli, già approssimativi sul lungo periodo, lo sarebbero ancora di più sul brevissimo periodo. Ma penso che comunque, modelli o non modelli, si possa lo stesso ragionevolmente tentare una proiezione probabilisticamente verosimile, soltanto basandosi su ragionamenti che prendano in considerazione analogie e statistica. Il 2016, infatti, molto probabilmente sarà ancora condizionato da un Nino abbastanza robusto nei primi mesi dell’anno, poi dalla seconda metà dell’anno e verso tutto il 2017 e con possibile interessamento anche di almeno parte del 2018, sarà molto probabile il ritorno della Nina. Dal 2019 fino al 2020 poi, probabilmente l’indice ENSO potrebbe oscillare intorno alla neutralità. Quindi, salvo imprevedibili eruzioni vulcaniche di una certa consistenza, e considerando il persistere del trend di aumento sul lungo periodo da forcing gas serra più feedback prevalentemente positivi, una possibile sequenza potrebbe esprimersi in un nuovo picco per il 2016, seguito da un paio d’anni con temperature più basse di circa due decimi, e poi leggera e costante ripresa fino al 2020 senza però andare a superare il picco del 2016. Gli effetti degli indici climatici principali potrebbero invece più o meno annichilirsi a vicenda in quanto proprio in questi anni a fronte ad un indice PDO che sta tornando a risalire, l’indice AMO sarebbe destinato a intraprendere la sua fase discendente.
    Cordiali saluti.

  2. Considerando che usano come riferimento il periodo storicamente più freddo degli ultimi 100 anni…. non so cosa possano valere le loro previsioni!

Rispondi a Bernardo Mattiucci Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »