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Un simpatico tool preoccupante

worriesRagione vorrebbe che i problemi, se reali, venissero affrontati a mente fredda, cioè con lungimiranza, non come reazione all’emergenza provocata dal loro insorgere. Pratica vuole, invece, che i problemi siano affrontati sempre più spesso sull’onda delle emergenze, magari sfruttandone la componente emotiva. E’ forse questa la ragione per cui viviamo nell’emergenza continua, dal millenium bug alla mucca pazza, da ebola a Zika, dalla desertificazione alle alluvioni, dalla crescita demografica alla crisi economica e così via. Con la madre di tutte le emergenze, il cambiamento climatico, a fare da comune denominatore a quasi tutto quello che accade.

Beh, a quanto pare, e non sappiamo per quanto tempo, questo fattor comune sta perdendo i colpi. E’ stata infatti condotta un’indagine sull’opinione pubblica di 17 Paesi in giro per il mondo, in cui non sembra proprio che il clima che cambia e cambia male sia molto in alto nella speciale classifica delle preoccupazioni. Altri e ben più concreti problemi destano attenzione molto superiore.

In effetti avevamo accennato a questa survey già qualche settimana fa, ora possiamo però andare a vedere il dettaglio dei risultati scoprendo che:

  1. L’Italia non è tra i paesi oggetto di ricerca
  2. C’è però un bel pezzo di Europa (Francia, Svezia, Danimarca, Norvegia, Germania, Finlandia e UK), in cui la preoccupazione per il climate change si attesta mediamente intorno al 12% (con la Norvegia, chissà perché, che sfoggia invece un 16% piuttosto fuori media)
  3. Il clima che cambia non è al centro dei nostri pensieri, diversamente da come pare fosse qualche tempo fa

21C_climate_change_scr

Su questa pagina di You Gov UK trovate la tabella interattiva che permette di analizzare paese per paese quali sono i livelli di preoccupazione per le varie emergenze con cui ci si deve confrontare attualmente. Ah, se vi capita, provate a riflettere su quanto c’è di pratico ed effettivamente preoccupante in ognuna di esse in relazione al tema del clima che cambia…

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Published inAttualità

Un commento

  1. Maurizio Rovati

    Non facciamo i furbetti…
    Ci hanno spiegato in tutte le salse che il climarrosto causa tutto, fame malattie guerre terrorismo… ergo coloro che si preoccupano per il terrorismo ad es. in realtà lo fanno per via del climageddon che riscuote un bel 97% netto.
    Mentre il rimanente 3% di negaioli impenitenti, A: mentono sapendo di menta e B: confermano la regola.

    PS

    @Fabio Vomiero.
    Gentilissimo Fabio, ti dovevo una risposta e mi scuso se è passato del tempo. Dunque.

    La Materia Vivente si distingue da quella inanimata, fondamentalmente per la capacità di riprodursi.
    L’approccio è squisitamente riduzionistico, cioè tendente a ridurre ai minimi termini la risposta.
    Ovviamente secondo me… e secondo Richard Dawkins che mi ha convinto abbastanza con il suo “il Gene Egoista”.

    Ciao.

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