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Mettiamo mano al caminetto

Beh, se la stagione dovesse continuare così, in qualche modo dovremo pur scaldarci ;-).

Scherzo naturalmente, tra l’altro non si capisce perché dovrebbe arrivare l’estate…in primavera! Comunque, già nella prossima settimana, invece di far fresco ovunque, farà ancora più fresco al nord e parecchio caldo al sud, con il centro che invece come al solito non sarà né di qua né di là. Di tutto questo, comunque, l’ottimo Flavio ci darà ampiamente conto domani mattina nella rubrica,  come tutti i lunedì.

Tornando all’argomento riscaldamento, al di là delle battute, ne approfitto per segnalare l’uscita del BP Statistical Review of World Energy, il documento che ogni anno scatta una foto piuttosto completa della produzione, del consumo e delle dinamiche del comparto energetico globale.

Dal punto di vista del consumo la crisi sembra ormai alle spalle, sebbene la crescita di quest’anno, circa l’1% e simile a quella dell’anno scorso, sia la più bassa degli ultimi dieci anni.

Si registra anche un calo del consumo di carbone e, più in generale delle fonti fossili, scese di ben 1,5 punti percentuali (!) dall’inizio di questo secolo…un successone.

Comunque, sulle pagine linkate c’è tutto, per chi avesse voglia di capire come stanno effettivamente le cose in termini energetici globali, l’ideale per trascorrere una domenica di giugno che sembra novembre.

 

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Published inAttualitàEnergia

7 Comments

  1. […] derivata del Sistema Internazionale è il joule (simbolo J) della BP, lo stesso di cui abbiamo parlato qui da noi qualche giorno fa. Il titolo suona così: “Le emissioni globali di […]

  2. […] che riprende il report annuale sulla produzione di energia della BP, lo stesso di cui abbiamo parlato qui da noi qualche giorno fa. Il titolo suona così: “Le emissioni globali di Carbonio si sono fermate nel […]

  3. […] che riprende il report annuale sulla produzione di energia della BP, lo stesso di cui abbiamo parlato qui da noi qualche giorno fa. Il titolo suona così: “Le emissioni globali di Carbone si sono fermate […]

  4. giovanni geologo

    A occhi e croce guardando il grafico si evince che circa il 90% della produzione di energia è di origine fossile, l’idroelettrico da solo equivale a nucleare+rinnovabili. RInnovabili e nucleare sono di gran lunga il fanalino di coda, le due fonti numericamente piu irrilevanti allo stato attuale dei fatti. Personalmente sono contro “l’attuale nucleare” per le sue criticità a livello ambientale ( estrazione materie prime, gestione e smaltimento delle scorie) e per le implicazioni in ambito bellico. So che su questo punto la penso diversamente da molti frequentatori del blog ritengo comunque che sia corretto sottolineare come da questo grafico anche il nucleare (riferito agli attuali metodi di fissione utilizzati) sembri tendenzialmente irrilevante e sia poco conveniente un suo rilancio alla luce del rapporto costi benefici.
    E scherzi a parte a quest’epoca nel 2014 avevo ancora acceso saltuariamente le stufe a causa del clima e delle temperature autunnali di quel periodo.

  5. Donato

    La produzione energetica rinnovabile è cresciuta senza ombra di dubbio, ma continuo a chiedermi di quanto debba crescere per poter fare a meno di carbone, petrolio, gas e nucleare. Ad occhio e croce rappresenta il 3/4 % della produzione totale ed il 4/5% di quella di origine fossile. Mi sembra che il percorso affinché la produzione rinnovabile diventi confrontabile con quella fossile sia ancora molto, molto, ma molto lungo. 🙂
    E questo nonostante la grancassa mediatica che incita ad abbandonare il fossile per il green (ricordate l’ultimo referendum italiano?). Se malauguratamente domani mattina restassimo senza l’energia di fonte fossile, torneremmo senza ombra di dubbio all’età della pietra con il fuoco acceso al centro della caverna, altro che caminetto! 🙂
    Ciao, Donato.

    • Luca Maggiolini

      Altre due considerazioni in merito:
      a) Quanto è costato quello scarso 4% in termini di soldi che hanno drogato il mercato?
      b) Quale sarebbe la quota “vera” delle rinnovabili senza gli incentivi (assurdi e che paga sempre pantalone aka i cittadini) che le hanno fin qui sostenute?

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