Salta al contenuto

Lo stupidario della fine settimana: Brexit, Pizza e Scipio

Certi giorni non si sa proprio da dove cominciare. Ma ci proviamo.

  1. L’Europa trema per l’approssimarsi del referendum in Gran Bretagna sulla permanenza nell’Unione Europea. Si susseguono le opinioni e le valutazioni dei soliti espertoni che si affannano a commentare le proiezioni. Poteva mancare un bel sondaggio che mettesse in relazione Brexit e clima che cambia? Ci ha pensato ComRes, istituto demoscopico britannico, su commissione di una solerte compagnia che si occupa di risorse sostenibili, tal  Sindicatum Sustainable Resources. Risultato: la maggior parte dei sostenitori dell’uscita del Retno Unito dall’UE, scrivono, è pure nell’ordine negazionista, creazionista, non gli piacciono le pale eoliche e simpatizza per il fracking, ma la più grossa nefandezza dei brexiters è quella di essere convinti che i media esagerino sui temi del global warming e che gli scienziati non ce la raccontino proprio giusta. Sembra inoltre che non si lavino, che siano dei grandi bestemmiatori e adorino il junk food. Meglio, molto meglio votare no.
  2. La città è inquinata? Colpa della pizza cotta a legna. San Paolo, megalopoli brasiliana, il paese che ha fatto del biofuel la sua religione. Pare siano diminuiti i problemi derivanti dalle emissioni di particolato derivate dalla mobilità, ma un team di scienziati, analizzando la qualità dell’aria di questo eden che accoglie il 10% della popolazione brasiliana, ha tristemente individuato un altro nemico, anzi due: la pizza cotta a legna e le bisteccherie. Le emissioni derivanti dall’adorazione che gli abitanti di San Paolo sembrano avere per la pizza e le costolette, rischiano di mandare all’aria gli sforzi fatti per convertire al biofuel il sistema dei trasporti. Morale: gli eucalipti non possono essere tagliati per far legna, ma tutto il resto della foresta amazzonica può essere coltivato a canna da zucchero per far gasolio.
  3. A luglio e agosto farà caldo, tanto caldo. Ma, attenzione, non perché in Italia a luglio e agosto fa sempre caldo, quanto piuttosto perché il nostro clima sta diventando sempre più simile a quello africano rispetto a quello dell’Europa centrale. E questo, naturalmente, avrà impatto sulla salute giacchè il caldo di luglio e agosto, si sa, fa male, ma così male, che tutti lo vanno a cercare. Trattasi di un lancio di Adnkronos che raccoglie le dichiarazioni post Scipio-scirocco-incendi rese a latere di un workshop su Clima e Salute (mentale, ovviamente).
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail
Published inAttualità

5 Comments

  1. virgilio

    Sono, lo so, ripetitivo, ma testimonio che qua dove abito e vivo da sempre in una “ridente cittadina” sulla riviera non lontana da Roma…un tempo così ventoso, fresco e nuvoloso in questo periodo di Giugno io non me lo ricordo…! Voglio continuare a sperare che i “riscaldatori globali” abbiano un pochetto di ragione e finalmente io possa andare a nutrirmi di un po’ di Sole a torso nudo, senza rischiare raffreddori, tosse e malanni simil.

    • david

      caro amico a me invece sembra tutto nella norma;giugno spesso si comporta così.comunque meglio il
      fresco e lapioggia che i vari scipio,caronte etc.che producono malessere e malattie,altro che un pò di fresco.
      P.S.
      ma a torso nudo o in maglietta ci si sta anche con 25/26°o anche meno!
      abbasso il caldo!

    • virgilio

      Caro David se guardi Meteo.it riferito al clima di Anzio vedrai che la temperatura in questi giorni è inferiore anche a quella che tu segnali. Pure a me non piace il troppo caldo, anzi a causa di problemi di mia salute per me sarebbe anche deleterio, ma così…. A metà degli anni ’70, quando ero ragazzetto e studente liceale, durante le vacanze estive che allora iniziavano ai primi di Giugno, aiutavo mio nonno nel suo piccolo Bar stagionale, cioè che apriva solo d’estate anche per l’arrivo dei turisti di cui la mia località vive economicamente, e t’assicuro che allora il tempo in genere era migliore e più caldo, per la mia famiglia l’andamento climatico era finanziariamente importante, come per molte delle altre attività commerciali della zona. Qui, quand’ero bambino, già ad Aprile si respirava aria di mare tiepido. Comunque faccio notare questo a smentita delle previsioni catastrofiste del AGW. Al limite è pure vero quel che affermi te, e cioè che può non esser cambiato nulla di rilevante nell’andamento climatico degli ultimi 30-40 anni, ma se fosse vera la teoria del riscaldamento non vedo come queste flessioni possano rientrarvi. Io mi ricordo bene quando i “climatologi” di 20-25 anni fa preannunciavano proprio per questi anni l'”avanzata del deserto” di Nietzcheana memoria e con tanto di siccità biblica. Comunque stiamo a vedere. Alla fin fine sono i fatti quelli che contano.

  2. Max

    Una conferma in più del fatto che la brexit è cosa buona e giusta. Se l’europa deve restare unita sotto le bandiere del global warming, dell’austerity, delle ‘magie’ della BCE e della russo-fobia… allora ben venga la fine di questa europa e il ritorno agli stati nazionali.

  3. “non si lavino”

    Piccola correzione: quelli che non si lavano sono gli altri, per risparmiare acqua. Giusto per non togliere a costoro meriti oggettivi…

Rispondi a Max Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »