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Un commento

  1. Rinaldo Sorgenti

    Mi associo all’invito ad una seria e triste riflessione che questo post suggerisce.

    Prendendo lo spunto da iniziative che possono essere utili per affrontare il grave problema, ho postato questo commento:

    Q U O T E

    ” Molto utile ed opportuno questo spunto offerto da Giorgia Meloni, sul quale la stragrande maggioranza degli italiani darebbe il proprio accordo.
    Mi permetto una similare riflessione, cogliendo in pieno l’invito a non fare inutili polemiche o strumentalizzazioni in questo grave momento:

    Tutti sanno (o quasi) che la pressante comunicazione fatta negli ultimi 10 anni a favore delle Fonti Rinnovabili (FER) abbia portato a far maturare un balzello di oltre 13 Miliardi di €/anno nelle Bollette dei Consumatori italiani, cifra poi garantita ogni anno per circa 20 anni, quindi con un onere superiore ai 260 Md. di €.
    Ora, se il Governo facesse una vera ed opportuna riflessione per esaminare ed elaborare un’opportuna Politica Energetica Paese, possibilmente in linea con quello che è il “MIX delle Foni” che si evince esaminando i dati globali della Ue28, ci si potrebbe facilmente rendere conto di quale “balzello” e maggiore costo il Paese subisce a causa di retorica e demagoga. In media il costo dell’eletticità in Italia (soprattutto per le attività produttive manifatturiere!) è del 30-35% superiore a quello della Ue28.
    Quanti soldi quindi si potrebbero immediatamente recuperare con una Politica “illuminata” (è proprio il caso di dirlo!) che consenta peraltro di equilibrare e diversificare il nostro 2MIX delle Fonti” per la produzione elettrica, vero volano di benessere e di sviluppo, come dimostrato negli ultimi 50-60 anni ovunque nei Paesi avanzati ?
    Non si fa dalla sera alla mattina, ma basterebbero pochi mesi di serie riflessioni da parte dei veri tecnici del settore per elaborare una vera e razionale SEN (strategia) che in 10 anni ci darebbe tutte le risorse necessarie per ristrutturare ai fini antisismici tutto il Paese ed in particolare le zone notoriamente più a rischio.

    L’ulteriore vantaggio è che una tale politica NON produrrebbe alcun effetto negativo. Anzi, darebbe un vero e concreto sviluppo all’economia, perché il lavoro sarebbe tutto eseguito all’interno del Paese, con ripresa dell’occupazione, del PIL e del benessere nazionale.
    Inoltre, consentirebbe di sensibilmente ridurre il rischio strategico che l’inadeguata SEN (Politica Energetica Nazionale) comporta per un Paese notoriamente povero di materie prime e quindi anche di Fonti energetiche razionali. Quindi, fare scelte che sono evidenti, anche solo superficialmente esaminando la realtà in Paesi molto avanzati come: Germania, USA, Giappone, Korea del Sud, Danimarca, Australia, ecc. ecc., chiunque potrebbe riscontrare.

    Parliamone, per favore, nell’interesse di quasi tutti. ”

    U N Q U O T E

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