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Il Lego per bambini cresciuti

Sapete cos’è il Solar Radiation Management? Tranquilli, non lo sapevo neanche io fino a poco fa. Significa, letteralmente e praticamente, gestione della radiazione solare.

Starete pensando che si tratti di qualche innovativo sistema di trasformazione della radiazione solare in energia probabilmente. Sbagliato, si tratta di un gioco, un gioco molto pericoloso, che qualcuno si ostina a pensare che possa essere una cosa seria.

Supponiamo per un secondo, anche per un solo secondo, che le attività umane abbiano effettivamente fatto dei danni irreparabili a questo pianeta. Un danno va riparato no? Ecco quindi la gestione della radiazione solare. Che si tratti di oscuramento del sole tramite immissione di particolato in alta atmosfera, o di specchi orbitanti, o di concimazione degli oceani o, ancora di, pompare vapore in atmosfera per aumentare la quantità delle nubi, l’obbiettivo è sempre quello, ridurre la radiazione solar incidente, per riportare il bilancio radiativo – in difficoltà causa aumento della concentrazione di gas serra – verso ipotetiche condizioni di equilibrio.

Una botta di raffreddamento insomma. Appunto, un gioco, perché è impensabile che qualcuno possa seriamente pensare a qualcosa del genere. Qualcosa – questo sì – di realmente antropocentrico: non solo abbiamo la presunzione di aver sfasciato il mondo, ma anche di saperlo riparare!

Leggete qui, per capire di cosa stiamo parlando (grassetto mio):

L’ingegneria climatica potrebbe raffreddare il clima riflettendo la radiazione solare verso lo spazio, per esempio cambiando le caratteristiche delle nubi i imitando la copertura di particolato in stratosfera causata dalle eruzioni vulcaniche. Il vantaggio di questi metodi giace nel rapido effetto di raffreddamento e su costi ragionevolmente bassi. Tuttavia, questi metodi sottendono rischi importanti, come l’attenuazione delle piogge monsoniche e l’abbattimento della produzione di cibo in Asia e Africa.

Avete letto bene. Un raffreddamento, antropico o meno che sia, sottende questi rischi. E questi qui giocano coi lego. E tutto il resto del mondo si interroga se sia il caso o no di “lavorare” per far tornare il pianeta un po’ più freddo.

Spaventati? Non è il caso, perché in realtà, l’articolo su Science Daily da cui provengono queste perle e il relativo paper, sono contrari alla geoingegneria, non tanto perché preoccupati da questi “effetti collaterali”, quanto piuttosto perché, dicono, dato che si tratterebbe di metodi per ritardare la diminuzione delle emissioni, se le cose dovessero andar male, poi non ci sarebbe più tempo per rimediare…

Qui, se siete appassionati di giocattoli vintage.

Qui se proprio vi volete scottare con il mamagement della radiazione solare.

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Published inAttualitàClimatologia

Un commento

  1. teo

    E siamo alla fine arrivati a quello che mi spaventava. Quando dicevo ‘siamo cosi’ estremamente ingnoranti dei processi, dei loro legami’, spaventato dall’idea che qualcuno si mettesse in testa di avere capito ormai tutto. Quando uno sa tutto osa. Ma quando osi credendo di sapere tutto allora o ti fai male o lo fai agli altri. Ingegneria climatica, un cannone ad alzo zero messo nelle mani di bambini.

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