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Consenso sul non consenso

Il potere della ragione non smetterà mai di stupirmi, come non lo faranno i numeri. Allora leggetevi quello che segue, è un commento lasciato da un lettore che ha deciso di usare sia la ragione che i numeri per smontare in due minuti una delle più grosse stupidaggini che girino nel mondo del clima e dei suoi dintorni, quella che ci sia un soverchiante consenso nell’ambito scientifico sulle dimensioni e sulla gravità del contributo antropico alle dinamiche del clima.

Non c’è referaggio né uso di particolari tecniche statistiche, solo applicazione della ragione e forza dei numeri. E’ per questo che, sollecitato da quanti condividono con me queste pagine, ho deciso di riproporlo in forma di post. Tra qualche giorno, quando sarà meno visibile, lo metterò anche in home page perché resti a disposizione di tutti. Qui, a casa mia, a casa nostra, a casa vostra.

Buona lettura e grazie a Gianluca!

____________________________

Il 6 marzo 2017 il lettore di ClimateMonitor Gianluca, nel rispondere al lettore giuliog02 , cita la sua frase:
“Non credo cambi a livello dei ricercatori e degli scienziati, quasi tutti convinti che sia AGW”
e scrive: Vorrei soffermarmi su questa affermazione ripetuta ormai fino allo spasimo da tutti gli aderenti al mainstream:
L’UNANIMITÀ DEL CONSENSO ALL’AGW

Per le mie considerazioni ho preso spunto dalla segnalazione fatta qualche commento più su da Antonello Pasini, il quale ha linkato l’articolo di “Climalteranti.it” proprio in merito all’argomento trattato dalla rubrica del CdS. Per comodità riporto anche qui i miei commenti che ho lasciato sul sito Climalteranti, giusto per capire se secondo voi ho scritto solo un mucchio di corbellerie.

Sono andato a spulciarmi gli studi menzionati in quello che da ogni parte viene considerato il caposaldo del granitico 97% del consenso del mondo scientifico: CONSENSUS ON CONSENSUS DI COOK ET AL., 2016.

Estraendo tutti quelli che hanno manifestato un certo consenso al contributo antropico sul GW (definiti pro-AGW), ho potuto riassumere (molto spartanamente, lo ammetto) quanto segue:

  • BRAY E VON STORCH 2007: 497 scienziati pro-AGW su 1069 individuati (46.49%)
  • DORAN E ZIMMERMANN 2009: 2580 scienziati pro-AGW su 10257 individuati (25.15%)
  • ANDEREGG ET AL 2010: 906 scienziati pro-AGW su 1372 individuati (66%)
  • BRAY 2010: 245 scienziati pro-AGW su 2677 individuati (9.15%)
  • ROSENBERG ET AL 2010: 383 scienziati pro-AGW su 986 individuati (38.84%)
  • FARNSWORTH E LICHTER 2012: 411 scienziati pro-AGW su 1000 (41.1%)
  • COOK ET AL 2013: 10188 scienziati pro-AGW SU 29286 individuati (34.79%)
  • STENHOUSE ET AL 2014: 1821 scienziati pro-AGW su 7197 individuati (25.3%)
  • VERHEGGEN ET AL 2014: 1227 scienziati pro-AGW su 8000 individuati (15.34%)
  • PEW RESEARCH CENTER 2015: 3261 scienziati pro-AGW su 3748 individuati (87%)
  • CARLTON ET AL 2015: 633 scienziati pro-AGW su 1868 individuati (33.89%)

Tirando le somme viene fuori quanto segue:
497+2580+906+245+383+411+10188+1821+1227+3261+633= 22152 scienziati pro-AGW
1069+10257+1372+2677+986+1000+29286+7197+8000+3748+1868= 67460 scienziati individuati
e facendo la proporzione 22152/67460 viene fuori:

 

32.84%

Insomma, tutto questo unanime CONSENSUS non riesco proprio a vederlo.

Non del tutto soddisfatto, sono andato a controllare quanti fossero effettivamente gli scienziati attinenti in qualche modo alla sfera della climatologia tra tutti quelli che hanno risposto ai sondaggi, dichiarandosi in qualche modo pro-AGW, e ho estrapolato i seguenti risultati:

  • BRAY E VON STORCH 2007: 63
  • DORAN E ZIMMERMANN 2009: 75
  • ANDEREGG ET AL 2010: 194
  • BRAY 2010: 245
  • ROSENBERG ET AL 2010: 178
  • FARNSWORTH E LICHTER 2012: dato non rilevabile, per cui do per buono che tutti gli autori siano attinenti alla sfera della climatologia, ovvero: 411
  • COOK ET AL 2013: qui il discorso è fumoso in quanto Cook dichiara di aver individuato più di 29mila autori con pubblicazioni in ambito climatologico (ma quanto siano attivi in tale campo non è dato sapere) e di aver inviato il suo questionario a 8547 di essi, però di questi hanno risposto soltanto in 1189, di cui si sono rivelati pro-AGW solo in 746
  • STENHOUSE ET AL 2014: 115
  • VERHEGGEN ET AL 2014: 555
  • PEW RESEARCH CENTER 2015: 123
  • CARLTON ET AL 2015: 296

Tirando le somme viene fuori quanto segue:
63+75+194+245+178+411+746+115+555+123+296= 3001

Dunque alla fine sembrerebbe che le decisioni sul futuro del nostro pianeta dipendano dalle opinioni di 3001 climatologi: un numero indubbiamente interessante, sempre che non sia falsato dalla presenza di doppioni tra i vari studi (cosa altamente probabile, essendo stati attinti spesso e volentieri dalle medesime liste) e sempre che nel frattempo non siano morti o non abbiano cambiato idea nell’arco di questi 10 anni.

In ogni caso, siamo davvero sicuri che questi 3mila siano rappresentativi del pensiero di tutti i climatologi attivi nel mondo che, sulla base dello studio di Cook, dovrebbero essere circa 30mila?

In quest’ottica, sul totale dei climatologi, essi rappresenterebbero appena il:

 

10% !!!!

il CONSENSUS diventa sempre più un NONSENSUS a mio AVVISUS.

PS: tutti i link e i riferimenti alle citazioni di questo post sono qui.

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Published inAttualità

21 Comments

  1. Luca DDLL

    L’articolo di Cook 2013 lascia parecchie perplessità sul metodo utilizzato per estrapolare quei numeri. Di seguito un riassunto del metodo:
    1) ricerca su ISI Web Science di tutti gli articoli dal 1991 al 2011 contenenti net titolo o nell’abstract i termini ‘global warming’ or ‘global climate change’.
    2) Individuati 12465 articoli.
    3) di questi vengono scartati 186 articoli perché senza peer-reviewed, 288 perché non relativi al clima, 47 perché senza abstract (?). Restano in gioco 11944 articoli.
    4) Sono state definite 7 tipi di categorizzazione per gli articoli: pro-AGW le categorie da 1 a 3, per gli scettici le categorie da 5 a 7, agli articoli con nessuna posizione/incerti la categoria 4.
    5) la categorizzazione degli articoli è stata effettuata da due gruppi indipendenti e anonimi di 12 persone ciascuna. Il primo gruppo di valutatori ha analizzato il 97,4% degli articoli, il secondo gruppo i restanti 2,6% articoli.
    6) In una prima fase c’è stato un disaccordo fra i valutatori relativo ‘all’endorsment ratings’ del 33%. E’ stato consentito ai valutatori una comparazione via web con altri valutatori mantenendo l’anonimità. Dopo questo confronto restava ancora un disaccordo del 16%. Il disaccordo è stato risolto da una non specificata ‘terza parte’.
    Di seguito le anomalie riscontrate:
    1) nella categoria 3, assegnata al gruppo pro-AGW, rientrano gli articoli che, implicitamente, indicano che gli esseri umani stiano causando il riscaldamento globale. L’esempio sul contenuto di un tale articolo sarebbe: ”. . . il sequestro del carbonio nel suolo è importante per mitigare il cambiamento climatico globale”. La descrizione di un meccanismo di feedback negativo in grado di controllare ‘naturalmente’ il cambiamento climatico può essere inteso come pro-AGW? Cosa farebbe intendere, da parte dell’autore, il riferimento a cause antropiche in quel contesto?
    2) come sono stati selezionati i 24 valutatori? Quali esperienze di valutazione hanno? Cosa garantisce l’onestà intellettuale in fase di valutazione? Cosa garantisce che non siano fortemente di parte (dell’una o dell’altra)? Perché c’è una sproporzione abissale fra i due gruppi nel numero di articoli valutati?
    3) a chi/cosa corrisponde l’ente terzo che ha risolto il 16% di disaccordo relativo all ‘endorsing rating’? Come è stato risolto? Come è stato distribuito questo 16%?
    Ciò detto un ultimo commento sui risultati per le 3 categorie:
    1) pro-AGW: 32,6%
    2) scettici + incerti: 1%
    3) nessuna posizione: 66,4%
    Da dove viene fuori il famoso 97% del consenso scientifico? Sono stati esclusi gli articoli con ‘nessuna posizione’ dal novero, cioè i 2/3 del totale. Quindi anziché definire il 100% sugli 11944 articoli categorizzati, sono stati tenuti in considerazione solo gli articoli in cui, in modo più o meno blando, si facesse riferimento ad una posizione pro o contro, cioè solo 4014 articoli. Di questi 4014 articoli 3978 sono pro-AGW, cioè il 97%.
    E’ da considerarsi un metodo ortodosso quello di escludere gli articoli senza posizione al fine di sbandierare un bulgaro 97%?
    Sarebbe come dire che tre giorni prima del referendum le proiezioni indicano il 97% per il Sì e il 3% per il No, quando in realtà si avrebbe un 33% per il Sì, un 1% per il No e un 66% di indecisi. Sono due modi totalmente diversi di raccontare la realtà e, di sicuro, il primo metodo è sicuramente fuorviante!

    • Andrea

      Bella analisi Luca.
      L’hai sottoposta a qualche esperto pro AGW

      P.s. io personalmente credo (!) nell’AGW

  2. Vittoria Zuccarini

    Invece si basarsi sui conti di un vostro lettore, ecco a voi un articolo della NASA dove raggruppa e analizza vari STUDI con forti fondamenta di ricerca sul tema di questo consenso.
    https://climate.nasa.gov/scientific-consensus/
    Prego 🙂

    • donato b.

      Quello citato, più che uno studio, è una rassegna di “statements” di organizzazioni scientifiche, basati essenzialmente su Cook et al. 2013 e su Cook et al. 2016.
      La messe di studi citati da Gianluca ed utilizzati per l’estrazione dei dati, mi sembra molto più estesa e circostanziata di quella citata dalla NASA. Tra l’altro tutte le fonti della pubblicazione NASA figurano tra le fonti di Gianluca.
      Con questo lungi da me sostenere che ciò che scrive Gianluca è verità, mentre ciò che scrive la NASA non lo è. Gianluca ha usato una matematica molto semplice, non ha fatto ricorso a sofisticate analisi statistiche che avrebbero spostato qualche decimale, ci è andato giù con l’accetta, ma la pubblicazione della NASA si limita solo a fare rassegna e non apporta nulla di nuovo al dibattito.
      Più fondata mi sembra l’obiezione che all’epoca fece Diego, circa il ruolo di coloro che non avevano risposto alle richieste: come li consideriamo, favorevoli o contrari? Né Gianluca, né gli altri hanno, però, risposto a questo quesito.
      Ciao, Donato.

    • Gianluca

      Grazie per la segnalazione che ci consente così di evidenziare come praticamente nulla di significante sia stato aggiunto negli ultimi 8 anni sul tema del famigerato “Consenso”.
      Infatti il link riportato riguarda una ben nota pagina nata nel lontano 2013 con lo scopo proprio di fungere da raccoglitore delle più svariate testimonianze su quello che di lì a poco sarebbe diventato l’inoppugnabile mantra dell’AGW.
      A distanza di tanti anni, grazie alla Wayback Machine
      (https://web.archive.org/web/20130101000000*/https://climate.nasa.gov/scientific-consensus/),
      ci è possibile ricostruire fedelmente l’intera “evoluzione” di quella pagina notando in particolare quanto segue:
      – Le “References” sono rimaste praticamente invariate, con gli intramontabili studi sul 97% di Cook del 2013, poi rivisitati nel 2016, saldamente in prima linea (come ha puntualmente fatto già notare Donato B.);
      – lo “Statement on Climate Change from 18 Scientific Associations” è rimasto sempre lo stesso congelato al remoto anno 2009;
      – la lista delle Società, Accademie e Agenzie è rimasta tale e quale dal 2013 capeggiata ovviamente dall’IPCC;
      – il documento in pdf “CLIMATE CHANGE ADAPTATION: WHAT FEDERAL AGENCIES ARE DOING” non risulta più aggiornato dal febbraio 2012.
      Ma l’aspetto più interessante di quella pagina ospitata sul sito della NASA è costituito dal fatto che, ora come allora, i vari articoli linkati fanno riferimento sempre alla stessa ristretta cerchia di autori con articoli pubblicati in epoche diverse che spesso si linkano a vicenda (un pò come il cane che si morde la coda), riducendo quindi drasticamente il numero effettivo delle fonti di riferimento. Per non parlare del fatto che, in quel calderone di sottoscrittori del Consenso, il numero di climatologi è davvero un’esigua percentuale, visto che la maggior parte è costituita da economisti, sociologi, politologi, filosofi, medici, biologi, botanici, studiosi di statistica, matematici, ingegneri, ecc., che nulla o poco hanno a che fare con la “scienza del clima”.
      Un cordiale saluto a tutti

  3. Gianluca

    Vorrei segnalare che, spronato dalle osservazioni di alcuni lettori, ho ricontrollato più attentamente i vari studi, ed ho apportato alcune correzioni, includendo anche i risultati di Gallup 1991:

    • GALLUP 1991: 264 scienziati pro-AGW su 400 individuati (66%)
    • BRAY E VON STORCH 2007: 497 scienziati pro-AGW su 1069 individuati (46.49%)
    • DORAN E ZIMMERMANN 2009: 2580 scienziati pro-AGW su 10257 individuati (25.15%)
    • ANDEREGG ET AL 2010: 903 scienziati pro-AGW su 1372 individuati (65.81%)
    • BRAY 2010: 245 scienziati pro-AGW su 2677 individuati (9.15%)
    • ROSENBERG ET AL 2010: 383 scienziati pro-AGW su 986 individuati (38.84%)
    • FARNSWORTH E LICHTER 2012: 410 scienziati pro-AGW su 998 (41.08%)
    • COOK ET AL 2013: 10188 scienziati pro-AGW SU 29286 individuati (34.79%)
    • STENHOUSE ET AL 2014: 1329 scienziati pro-AGW su 7197 individuati (18.47%)
    • VERHEGGEN ET AL 2014: 1227 scienziati pro-AGW su 8000 individuati (15.34%)
    • PEW RESEARCH CENTER 2015: 3261 scienziati pro-AGW su 3748 individuati (87%)
    • CARLTON ET AL 2015: 641 scienziati pro-AGW su 1868 individuati (34.3%)

    Tirando le somme si ha quanto segue:

    264+497+2580+903+245+383+410+10188+1329+1227+3261+641=
    21.928 scienziati pro-AGW

    400+1069+10257+1372+2677+986+998+29286+7197+8000+3748+1868=
    67.858 scienziati individuati

    e facendo la proporzione 21.928/67.858 viene fuori:

    ##### 32.31% #####

    Andando invece a considerare i soli esperti climatologi pro-AGW, otteniamo:

    • GALLUP 1991: 65
    • BRAY E VON STORCH 2007: 46
    • DORAN E ZIMMERMANN 2009: 75
    • ANDEREGG ET AL 2010: 194
    • BRAY 2010: 245
    • ROSENBERG ET AL 2010: 178
    • FARNSWORTH E LICHTER 2012: 410
    • COOK ET AL 2013: 746
    • STENHOUSE ET AL 2014: 115
    • VERHEGGEN ET AL 2014: 554
    • PEW RESEARCH CENTER 2015: 123
    • CARLTON ET AL 2015: 38

    e tirando le somme viene fuori quanto segue:

    65+46+75+194+245+178+410+746+115+554+123+38=
    2.789 esperti climatologi pro-AGW

    che, rapportati ai soliti 30mila esperti individuati da Cook, rappresentano circa il:

    ###### 9.29% #####

    Quindi sembrerebbe che le percentuali dei pro-AGW siano leggermente calate rispetto al mio conteggio precedente, ma probabilmente ci saranno tanti altri errori e/o sviste da parte mia, che potrebbero ancora far variare al rialzo o al ribasso i risultati, per cui confido nella gentile collaborazione degli attenti lettori del blog.

    Grazie ancora per l’attenzione
    Cordiali saluti

  4. Massimo Lupicino

    Nel mio piccolo mi unisco ai complimenti a Gianluca, e per tanti motivi. Innanzitutto per il post, che rende giustizia alla balla planetaria sul consensus e sulla scienza “consolidata”, che esiste solo nella testa di chi la scienza non sa dove stia di casa.
    In secondo luogo per aver impiegato del tempo per raccogliere materiale interessante e postarlo su un blog, quello che fa chi scrive su climatemonitor: rubare tempo alle nostre vite quotidiane per lasciare qualcosa a chi ci legge.
    Mi piace sottolinare quella che e’ la forza di un blog rispetto ad un giornale mainstream: mentre i quotidianoni si chiudono nelle ridotte dei servizi a pagamento nel tentativo (vano) di rimanere finanziariamente in vita, mentre altri quotidianoni eliminano la possibilita’ di commentare gli articoli per non disturbare la narrativa, su un blog capita che i lettori regalino spunti interessanti come questo, e che per questo vengano pubblicati.
    La crisi drammatica della stampa mainstream, e la bellezza dell’informazione libera e non asservita a secondi e terzi fini e’ tutta qui, in questo piccolo e bellissimo esempio.

    • Gianluca

      Grazie Massimo Lupicino,
      anche se mi rendo conto perfettamente di aver fatto un lavoro piuttosto rozzo sia dal punto di vista statistico che scientifico.

      Come ha sottolineato bene Lei, non essendo io nè un esperto di statistica nè tantomento un esperto di climatologia, ho scelto di sottrarre del tempo alla mia vita quotidiana solo per il piacere di poter condividere con altre persone le mie elucubrazioni domenicali, senza secondi fini, senza scopi di lucro e senza la pretesa di voler imporre il mio pensiero o di voler denigrare a tutti i costi gli studi di altre persone sicuramente più preparate di me, ma giusto per potermi chiarire meglio le idee e per rendermi conto se i dubbi che mi ronzano in testa siano solo i miei o se in qualche modo possano essere condivisibili.

      Cordiali saluti

  5. Gian luca

    @Gianni Bellocchi
    Non ho inserito Gallup solo perchè si trattava di uno studio vecchio di oltre 25 anni fa (risalente appunto al 1991), ma in ogni caso, anche tenendone conto, i risultati non cambiano granché.

    Per quanto riguarda la cifra 10257, la si può trovare nella colonna di mezzo a pag.22 dell’articolo di Doran e Zimmerman (http://www.ucsusa.org/sites/default/files/legacy/testfolder/aa-migration-to-be-deleted/assets-delete-me/documents-delete-me/ssi-delete-me/ssi/DoranEOS09.pdf).

    Infine, per capire come Cook è arrivato a quel 97%, bisogna innanzitutto precisare che tale percentuale è basata sugli abstract e non sugli autori.

    A tal proposito, basta guardare ad esempio la tabella 3 riportata a pag.4 del suo studio (http://iopscience.iop.org/article/10.1088/1748-9326/8/2/024024/pdf).

    Essa è riferita a un campione di 11944 abstract, ma di questi, 7930 (ovvero il 66.4% del totale) non esprimono alcuna posizione sull’AGW, per cui Cook li scarta a priori dal conteggio della percentuale, considerando solo i 4014 abstract rimanenti che hanno in qualche modo evidenziato una presa di posizione sull’AGW, e per l’esattezza:

    – 3896 abstract pro-AGW,
    – 78 abstract anti-AGW
    – 40 abstract incerti sull’AGW

    ed è infatti dal rapporto tra 3896 e 4014 che viene fuori il famigerato 97%.

    —————————–

    @Diego
    Quel 633 è un mio errore (e sicuramente ce ne saranno altri), infatti doveva essere 643, ovvero il 91.9% dei 698 scienziati (che io avevo arrotondato a 700) che hanno risposto al sondaggio proposto in Carlton 2015, come rilevabile a pag.3 dell’articolo (http://iopscience.iop.org/article/10.1088/1748-9326/10/9/094025/pdf).

    Invece 3261 corrisponde all’87% dei 3748 intervistati in Pew 2015, come evidenziato nella relativa tabella riportata a pag.13 (http://www.pewinternet.org/files/2015/07/Report-AAAS-Members-Elaboration_FINAL.pdf).

    • Diego

      @Gianluca.
      Grazie della risposta. Però continuo a non capire. Provo a spiegarmi con il caso di Carlton. Gli autori mandano 1868 query. Ricevono 698 risposte. Di queste, il 91,9% si dichiara d’accordo con la tesi dell’AGW. Può anche darsi che tra i 1170 che non hanno risposto la percentuale degli “scettici” sia sensibilmente superiore all’8,1%. Il fatto però che ci siano varie altre survey che arrivano alle stesse percentuali mi pare confermare la tesi per cui la distribuzione delle percentuali (diciamo 10% “scettici” vs 90% “pro AGW”) non possa cambiare di molto.
      Oppure lei ritiene che la non risposta equivalga a una presa di posizione a favore dellp “scetticismo”? È una tesi forte, andrebbe motivata in modo solido.

    • AleD


      Oppure lei ritiene che la non risposta equivalga a una presa di posizione a favore dello “scetticismo”? È una tesi forte, andrebbe motivata in modo solido.

      Veramente a buon senso il 91,9% di 698 sono 641 risposte che vanno rapportate alle 1868 che fanno da base per la survey e non alle 698 che sono le risposte ricevute. Quindi il pro agw è al 34%.
      Anche perchè quei 1868 complessivi sono tutti addetti ai lavori no?

    • Gianluca

      @Diego
      Col mio “conteggio” volevo solo evidenziare la “fumosità” di quelle percentuali, snocciale da Carlton, Cook & co., essendo calcolate su un numero “scremato” di intervistati e non sul totale degli interpellati.
      Poi può darsi che tutti quei 1170 che non hanno risposto, siano unanimemente pro-AGW, ma questo purtroppo non ci è dato saperlo.
      Io mi sono semplicemente limitato a ricalcolare quelle percentuali tenendo conto dei totali a monte, senza assolutamente avere la pretesa di assimilare automaticamente nella cerchia degli anti-AGW tutti gli scienziati che non hanno fornito una risposta.
      In altre parole, lo scopo dei miei calcoli (fatti indubbiamente in modo molto rozzo) era solo quello di rendermi conto quanti fossero effettivamente gli scienziati che si sono apertamente dichiarati pro-AGW rispetto al totale degli scienziati individuati… tutto qui.

      Inoltre, visto che si sta parlando dello studio di Carlton, vorrei sottoporre all’attenzione di tutti uno strano particolare che ho notato riguardandomi più attentamente le sue tabelle: sembrerebbe infatti venir fuori che, tra tutti gli studi riassunti in Cook 2016, quello di Carlton sia tra i più bassi come numero di scienziati del clima.
      Infatti, mentre Cook 2016 nella sua tabella inserisce 306 scienziati come coloro che hanno auto-dichiarato di lavorare principalmente nella sfera delle ricerche sul clima, Carlton nella sua tabella Q25 a pag.9 dichiara che essi sono solo il 5,5% su 698, ovvero appena 38. E se addirittura andiamo a guardare la tabella Q1 a pag.8, si legge che l’effettiva percentuale di studiosi operanti nel campo “Atmospheric Science and Meteorology” è pari al 3,08% che corrisponde a un numero di 21 scienziati.

      Sono io che mi sono perso qualcosa per strada o la “fumosità” degli studi di Cook aumenta?

    • Gianluca

      sempre a Diego

      Vorrei aggiungere un ulteriore chiarimento facendo seguito alla sua ultima osservazione:
      “Oppure lei ritiene che la non risposta equivalga a una presa di posizione a favore dellp “scetticismo”? È una tesi forte, andrebbe motivata in modo solido.”

      La mia idea è che, verosimilmente, la maggior parte di tutti coloro che non hanno risposto al sondaggio possa essere poco convinta del contributo antropico al GW e che addirittura lo consideri così marginale da ritenere inutile perder tempo a rispondere a dei sondaggi, mentre coloro che sono più fermamente convinti del contributo antropico al GW, sono più battaglieri nel tentare di divulgare tale loro convinzione, spronati in tutta buona fede (almeno così voglio credere) dal nobilissimo intento di salvare il pianeta, e per tale motivo hanno molto più stimolo nel partecipare ai sondaggi.

      Ma questa è solo una mia personalissima congettura, sia chiaro.

      Cordiali saluti

    • Fabrizio Giudici

      Anch’io ringrazio Gianluca per questo suo paziente contributo, che metto subito tra i miei link.

      Sulla questione di chi non ha risposto… mi pare piuttosto semplice: un gran numero di scienziati non ritiene ci sia materiale a sufficienza per pronunciarsi. Che, peraltro, secondo molti qui è proprio la posizione più ragionevole allo stato dell’arte. Pertanto, non possono essere ascritti né ai “favorevoli” né ai “contrari”. È una classica situazione da scienza poco matura, altro che consolidata.

    • Gianni Bellocchi

      Grazie di cuore per questi preziosi charimenti.

    • Gianluca

      @Gianni Bellocchi
      Grazie a lei per le osservazioni.
      Cordiali saluti

  6. Diego

    Sarebbe interessante che l’autore del commento spiegasse la metodologia utilizzata per arrivare ai numeri indicati e alle percentuali che ne risultano. Per esempio: da dove viene 633 rispetto a Carlton 2015? Nello studio non c’è. Oppure 3261 per Pew 2015: non lo trovo. Come ha fatto? Quali assunzioni ha usato?

  7. Gianni Bellocchi

    Oltre a quelle listate da Gianluca, l’articolo di Cook et al. (2016) segnala anche Gallup (1991), con 400 intervistati e un consenso pro-AGW del 66%. E’ un’omissione o c’è una ragione particolare per questa esclusione?
    Ci sono anche altre incongruenze con i dati forniti nella tabella 1 di Cook et al. (http://iopscience.iop.org/article/10.1088/1748-9326/11/4/048002/pdf). Per esempio, non ho trovato la cifra di 10257 di Doran and Zimmerman (2009) perché, nella tabella, N è pari a 3146.

    Sicuramente sono io che manco di elementi per cui un chiarimento sarebbe gradito, cosi’ come una spiegazione di come hanno fatto Cook et al. a ottenere il 97% a partire dalle cifre di base che, pare, indicano altro.

  8. giuliano nanni

    Articoli dettati dal buon senso, dalla capacita’ di discernere. Quando il gigante d’argilla crollera’ ( vedo all’orizzonte nubi tempestose in tal senso), l’uragano spazzera’ via il tutto. Bisognera’ per allora farsi trovare pronti. Ci sara’ parecchio da fare. Buon lavoro a tutti.

  9. Uberto Crescenti

    Ottimo articolo che smentisce una delle falsità maggiori degli aderenti al catastrofismo. Ricordo un articolo di Matt Ridley pubblicato su Climatemonitor il 27.06.2015 dal titolo: “I danni alla Scienza della guerra del clima” che conferma quanto riferito da Gianluca.
    Uberto Crescenti

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