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Poveri d’Europa vs Poveri del resto del mondo

Fino ad oggi abbiamo analizzato i preparativi tattico-strategici pianificati in vista di Copenhagen dai governi di varie nazioni sparse per il globo (USA, Cina, Africa). Oggi rimaniamo in casa, in Europa per capire cosa stia succedendo qui da noi, ovvero se le voci siano ormai univoche, o se ci sia ancora qualche dissenso.

A dire il vero, l’univocità di intenti è di là da venire, oggi vi presentiamo la posizione della Polonia. Partiamo dalle parole1 del ministro polacco della finanza Jan Rostowski, parole talmente esplicite che, addirittura, potremmo evitare di scriverci su:

Quite frankly, from our point of view it’s totally unacceptable that the poor countries of Europe should help the rich countries of Europe to help the poor countries in the rest of the world

Ovvero, i polacchi sottolineano come dal loro punto di vista sia inaccettabile che le nazioni europee più povere debbano contribuire, insieme alle nazioni europee più ricche, ad aiutare i poveri del resto del mondo. Peggio, Rostowski aggiunge:

We will not agree to a mechanism which would lead to such a completely unjust proposal (…)

Sicuramente all’interno del consesso europeo la Polonia non ha un peso specifico pari a quello tedesco, francese o italiano, tuttavia il rischio (dal punto di vista della positiva riuscita dei negoziati prossimi venturi) è che intorno alla posizione polacca si costruisca e consolidi un network di altre nazioni europee più o meno “povere”. Tale sembra essere l’indirizzo di nazioni quali: Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria, Lettonia, Lituania e Romania.

A ciò si aggiunga il generale dissenso nato intorno alla proposta franco-tedesca di una carbon tax sulle importazioni provenienti da paesi ad alto impatto ambientale. Una sorta di eco-protezionismo più volte ventilato anche negli Stati Uniti.

Il tempo diminuisce e si fatica ad essere ancora ottimisti sull’esito dei negoziati di Copenhagen. Probabilmente e ce lo auguriamo tutti quanti, una qualche forma di accordo verrà raggiunta in extremis, nella speranza che non si tratti di un qualche “legal zombie” che non porti a nulla.

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  1. http://www.eubusiness.com/news-eu/finance-warming.qf []
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