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E questa ve la ricordate?

Era il 1° agosto del 2008, tal Andrew Simms, esperto battitore di ortiche con le mani altrui nonché esperto di economia sostenibile, del tipo di quella che toglie ai poveri per consentire ai ricchi di campare sereni sul pianeta, presagiva la fine del mondo entro 100 mesi. Sorpresa, i 100 mesi sono scaduti il 1° aprile scorso e siamo ancora qui. Nessun punto di non ritorno – tipping point direbbero quelli bravi – è stato raggiunto. E’ passato un El Niño coi fiocchi, la temperatura media del pianeta è salita di nuovo e ora è anche tornata dov’era prima.

Così, tanto per capire con che razza di cantastorie abbiamo a che fare, penso sia opportuno riproporre almeno l’incipt del suo anatema:

Se si grida “al fuoco” in un teatro affollato, quando il fuoco non c’è, si capisce che si potrebbe essere arrestati per comportamento irresponsabile e turbativa della quiete. Ma da oggi, io sento la puzza del fumo, vedo le fiamme e penso che sia il momento di gridare. Non voglio seminare il panico, ma penso che sarebbe una buona idea formare una fila ordinata e uscire dal palazzo.

Perché in questi 100 mesi di tempo, se saremo fortunati, e basandosi su una stima alquanto conservativa, potremmo raggiungere un punto di non ritorno per l’inizio di un cambiamento climatico inarrestabile. Detto questo, tra le persone che lavorano sul riscaldamento globale, ci sono innumerevoli modelli, scenari e differenti iterazioni di tutti questi modelli e scenari. Sicché, lasciate che sia chiaro circa quello che questo esattamente significa.

La concentrazione di CO2 in atmosfera oggi è… bla bla bla…. (se ne avete voglia leggetevi il pistolotto, anche con sito internet dedicato, ora ovviamente “in parcheggio” causa catastrofe non verificatasi)

Così, a prima vista, chi pensate che abbia compiuto il reato di procurato allarme? Ci fosse almeno uno, tra quei modelli, quegli scenari e quelle iterazioni, che avesse minimamente avvicinato la realtà…

Questi sono i “pensatori” del global warming, questi i saggi che pretendono di indicarci la strada.

Buon week end. A domani per gli auguri.

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Published inAttualità

2 Comments

  1. Guido Botteri

    Sempre utile rinfrescare la memoria ricordando le profezie non avveratesi, come le tante fini del mondo.
    Ormai è chiaro che la fondatezza scientifiche dell’une fini del mondo, e delle altre è di fatto simile.

    Lo so, il mondo è finito nel 2012 ( 😀 ), oppure 10 anni dopo uno dei tanti allarmi sul clima scaduti da tempo, e rinnovati esattamente come sono rinnovate le fini del mondo.

    Ha sempre fruttato diffondere allarmismo.

  2. giuliano nanni

    A domani. Ci saro’.

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