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Un Mese di Meteo – Agosto 2017

IL MESE DI AGOSTO 2017[1]

Piovosità inferiore alla norma sulla maggior parte del territorio con significative eccezioni al Nord e anomalie termiche positive in prevalenza moderate

La carta media mensile del livello di pressione di 850 hPa (figura 5a) mostra l’anticiclone delle Azzorre in posizione arretrata, in pieno Atlantico, mentre sull’Italia domina un promontorio dell’anticiclone africano, struttura meteorologica che si è riproposta con frequenza in questa estate 2017 e che è all’origine della principale andata di caldo di agosto e dell’intero 2017, quella dell’1-10 agosto. Fra i due anticicloni subtropicali (Azzorre e Africano) e il ciclone d’Islanda (lettera B in alto in figura 1) si mantiene un regime di veloci correnti occidentali che nel loro flusso da ovest verso est trasportano le perturbazioni atlantiche, più attive a nord delle Alpi. Il settore ionico infine è interessato da un regime di correnti settentrionali (mMeltemi) che fluiscono fra l’anticiclone africano e la depressione anatolica, quest’anno particolarmente attiva.

Da tale regime circolatorio è conseguito un totale di solo 3 perturbazioni transitate rispettivamente fra il 5 e il 6, fra l’8 e il 12 e fra il 20 e il 22 e in coincidenza delle quali  le temperature sono temporaneamente scese al di sotto della norma.

La piovosità è risultata generalmente al di sotto della norma con le significative  eccezioni del Trentino-Alto Adige, della Lombardia Nord orientale e di alcune limitate aree di Puglia, Basilicata, Sicilia e Toscana. A ciò si è associato il prevalere di anomalie termiche positive nelle temperature minime e massime.

Per quanto riguarda poi la distribuzione delle anomalie termiche positive nel corso del mese, si osserva che le stesse si sono concentrate intorno ai giorni 1-6, 17-18 e 27-28.

Tabella 1 – Sintesi delle strutture circolatorie del mese a 850 hPa (il termine perturbazione sta ad indicare saccature atlantiche o depressioni mediterranee (minimi di cut-off) o ancora fasi in cui la nostra area è interessata da regimi che determinano  variabilità perturbata (es. flusso ondulato occidentale). 

Giorni del mese Fenomeno
1-4 agosto Un promontorio anticiclonico africano interessa la nostra area determinando tempo stabile e soleggiato.
5-6 agosto L’arretramento del promontorio espone le regioni settentrionali al transito di una saccatura atlantica con variabilità perturbata e attività temporalesca localmente intesa (perturbazione n. 1).
7 agosto Campo di pressioni livellate con tempo stabile salvo attività temporalesca a carattere locale limitata al settore tirrenico del meridione
8-12 agosto Transito una saccatura atlantica da ovest che interessa in modo più diretto le regioni centro-settentrionali. (perturbazione n. 2).
13-15 agosto Si afferma un promontorio anticiclonico mobile da sudovest che martedì 15 mostra segni di cedimento sulle Alpi ove si assiste ad una vivace attività temporalesca pomeridiana e serale.
16-17 Agosto mercoledì 16 e giovedì 17 agosto l’Italia è stata in gran parte interessata da un campo di pressione alta e livellata garantito da una sella che raccorda l’anticiclone delle Azzorre e l’anticiclone presente sulla Russia. Una certa variabilità si osserva sul settore ionico per effetto di una saccatura da sudest associata alla depressione anatolica.

 

18-19 agosto Dalla serata di venerdì 18 cedimento della sella con transito di una saccatura che interessa dapprima il settentrione e poi le regioni centrali del settore adriatico (perturbazione n. 3).
20-22 agosto Sul settentrione si afferma un promontorio anticiclonico da ovest mentre un regime di correnti da Nordest interessa il meridione con condizioni di variabilità.
Agosto 23-31 Periodo dominato da un anticiclone africano rafforzato da una depressione stazionaria con centro ad ovest della penisola iberica che si presenta giovedì 24 in forma di saccatura per poi isolarsi dal flusso perturbato atlantico da sabato 26 agosto. Attività temporalesca locale è registrata in ambito alpino nei giorni 23, 24, 30 e 31 agosto.

Andamento termo-pluviometrico

Le temperature mensili (figure 1 e 2) manifestano anomalie positive più spiccate nelle massime, più sensibili al forcing sinottico, che nelle minime, che dipendono maggiormente  da fattori attivi a scala locale. La tabella delle temperature decadali (tabella 2) evidenzia che l’anomalia positiva delle massime è più spiccata al centro-nord nelle prime due decadi e al centro-sud nella terza, il che è sintomatico del regime circolatorio sopra descritto. Si noti inoltre la forte anomalia delle massime riscontrata al nord nella seconda decade.

Il raccordo fra l’anomalia termica mensile sull’Italia e l’anomalia globale non ci è a momento possibile in quanto la carta del mese di agosto prodotta dall’Università dell’Alabama – Huntsville non è tutt’oggi disponibile. I lettori interessati sono pregati di verificarne l’uscita attesa per i prossimi giorni al sito http://nsstc.uah.edu/climate/.

Figura 1 – TX_anom – Carta dell’anomalia (scostamento rispetto alla norma espresso in °C) della temperatura media delle massime del mese
Figura 2 – TN_anom – Carta dell’anomalia (scostamento rispetto alla norma espresso in °C) della temperatura media delle minime del mese

 

Tabella 2 – Analisi decadale e mensile di sintesi per macroaree – Temperature e precipitazioni al Nord, Centro e Sud Italia con valori medi e anomalie (*).

La carta delle anomalie pluviometriche (figura 4) evidenzia anomalie negative su Valle d’Aosta, Liguria, Emilia Romagna centro-orientale, Mantovano, Friuli Venezia Giulia, regioni centro meridionali e Sicilia. Prevalgono le anomalie positive sulle restanti aree del Paese con massimi su Lombardia nord orientale e Trentino Alto Adige Occidentale.

Figura 3 – RR_mese – Carta delle precipitazioni totali del mese (mm)
Figura 4 – RR_anom – Carta dell’anomalia (scostamento percentuale rispetto alla norma) delle precipitazioni totali del mese (es: 100% indica che le precipitazioni sono il doppio rispetto alla norma).
Figura 5a – 850 hPa – Topografia media mensile del livello di pressione di 850 hPa (in media 1.5 km di quota). Le frecce inserire danno un’idea orientativa della direzione e del verso del flusso, di cui considerano la sola componente geostrofica. Le eventuali linee rosse sono gli assi di saccature e di promontori anticiclonici.
Figura 5b – 850 hPa – carta delle isoanomale del livello di pressione di 850 hPa.

[1]             Questo commento è stato condotto con riferimento alla  normale climatica 1988-2015 ottenuta analizzando i dati del dataset internazionale NOAA-GSOD  (http://www1.ncdc.noaa.gov/pub/data/gsod/). Da tale banca dati sono stati attinti anche i dati del periodo in esame. L’analisi circolatoria è riferita a dati NOAA NCEP (http://www.esrl.noaa.gov/psd/data/histdata/). Come carte circolatorie di riferimento si sono utilizzate le topografie del livello barico di 850 hPa in quanto tale livello è molto efficace nell’esprimere l’effetto orografico di Alpi e Appennini sulla circolazione sinottica. L’attività temporalesca sull’areale euro-mediterraneo è seguita con il sistema di Blitzortung.org (http://it.blitzortung.org/live_lightning_maps.php).

 

 

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Published inAttualitàClimatologiaCommenti mensiliMeteorologia

3 Comments

  1. roberto

    Forse ne avete già parlato. Vorrei sapere come mai c’è quell’hot spot di temperatura in figura 1 al confine tra Lazio ed Abruzzo (Terminillo?). Mi sembra ci fosse anche in quella di Luglio 2017.

  2. Fabrizio Giudici

    Le due cartine sulle anomalie di temperatura riportano entrambi “massime” (mentre in piccolo, sotto la figura, pare ok).

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