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Una Birra al giorno leva l’AGW di torno

Potrebbe essere una rubrica in effetti, o comunque un allettante proponimento. Ma si dovrebbe rinunciare al sollievo, che ogni tanto capita, di passare una giornata senza che qualcuno pensi, progetti e realizzi qualche nuova puttanata molto green e molto politically correct. Sempre naturalmente per ricordarci che dobbiamo essere salvati. Oggi non è uno di quei giorni, purtroppo.

Capita che per protestare contro la decisione di Trump di non dar seguito agli accordi di Parigi, qualcuno abbia deciso di produrre una “birra di protesta”, cioè una bevanda fatta con ingredienti provenienti da zone dove (secondo loro) il cambiamento climatico sta già mietendo vittime. Prima tra tutte l’acqua di scioglimento dei ghiacciai antartici. Sicuramente andarla a prendere e portarla fino allo stabilimento di produzione sarà assolutamente eco-friendly e gratis, come del resto è per tutte queste volenterose iniziative di sensibilizzazione. Per spillarla, un simpatico oggetto che riproduce un orso polare…

La birra salva-clima (sic! dall’ANSiA)) si chiama Make Earth Great Again e, vuole (ri-sic!) scuotere le coscienze e a ricordare ai leader l’importanza dell’impegno nella lotta al cambiamento climatico. Dopodiché, visto che ne hanno spedita una cassa alla Casa Bianca, i leader berranno per dimenticare 😉

Possiamo farcela? Non credo, specialmente perché il ricavato della vendita di questo nettare andrà all’organizzazione no-profit (per noi, loro profit eccome…) che si fa chiamare 10:10; quella stessa che qualche anno fa lanciò un video di sensibilizzazione che le coscienze più che scuoterle le faceva esplodere, dal momento che nel video si facevano letteralmente esplodere le teste di quanti esprimevano dissenso sull’urgenza di salvare io pianeta. Qui sotto per ripassare se ne avete voglia.

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Published inAttualità

29 Comments

  1. Fabrizio Giudici

    E non lo dico per presunta arroganza, ma semplicemente, senza polemica. Io ad esempio sono ingegnere specializzato in un particolare settore ambientale, mai mi permetterei di spiegare a uno strutturista come fare le case o a un ingegnere meccanico come progettare un common rail.

    Ma anche questo non è il paragone corretto. Anch’io, da ingegnere informatico, non potrei dare contributi in positivo. Ma l’epistemologia dice che uno dei punti chiave del metodo scientifico è la falsificazione. Dunque, posso dare contributi in negativo: se la casa crolla o se il motore scoppia, posso benissimo sollevare critiche sull’operato di quello strutturista o ingegnere meccanico, semplicemente facendo presente l’evidenza dei fatti, che non corrispondono alla previsione.

    Se per esempio continuo a chiedere ad interlocutori di vario tipo di indicarmi un modello che ha previsto correttamente l’andamento della temperatura globale e vedo che nessuno mi risponde, basandomi sulla semplice considerazione generica che in un programma di ricerca decente i modelli devono fare previsioni verificabili, ne deduco che ci sono un sacco di cose che non vanno.

    • Fabrizio Giudici

      … ovviamente era la “falsificabilità”, non la “falsificazione”.

  2. Giacomo

    Sono più vicino a voi invece – non nego certo il contrario – sul fatto che gli effetti del Global Warming, o diciamo di un aumento di temperatura, non è detto siano solo negativi. Ad esempio in Trentino potremmo coltivare le mele fino a 1500 metri di quota, magari. E fare pomodori due volte l’anno a Trento, o datteri a Riva del Garda. E andare a camminare nei boschi a 2500 m, al posto dei ghiacciai attuali, e risparmiare spese di riscaldamento. Ma questo è un altro discorso. Quello su cui insisto, e stasera non ho qui dati alla mano ma li posterò – è che l’aumento di temperatura effettivamente registrato ad oggi è molto vicino a quello che era previsto dai modelli qualche anno fa. E siamo solo all’inizio di una mutazione annunciata ormai decenni fa e che è già ben percepibile. Poi certo, vorrei vedere voi all’opera, tutti i modelli di calcolo sono perfettibili. Miglioreranno ancora, i fenomeni verranno meglio compresi. Ma certo il problema del GW è già tale in molte aree del mondo a clima ben meno temperato del nostro. Volendomi volutamente fermare ai soli aspetti positivi.

    • E quale sarebbe questa mutazione?
      E quali sarebbero queste aree dove il GW è già un problema?
      Se possibile, qualche dato osservato, astenersi dalle proiezioni.
      gg

    • DarioC

      Ehi, calma con la melinda a 1500 metri, per ora arriva 700/800 m. Qualche pianta di melo a 1300 metri esiste e sopravvive da più di 50 anni (memoria mia) . Le chiamiamo “pomele” sono rancide ed immature. Alcuni anni vengono un pò meglio altri neanche un frutto. I boschi a 2500 metri dove sono? La linea di vegetazione ad occhio mi pare 500 metri piu in basso. Chiedo scusa ma dalla finestra ci guardo da sempre. E’ vero che sono riboschite ampie zone una volta usate a pascolo ed ora lasciate, ma la quota quella era ed è ancora lì.

  3. Giacomo

    Ciao, rieccomi 🙂 Concordo con voi sul fatto che le varie discipline scientifiche abbiano radici comuni e aree di “sovrapposizione”: e ci mancherebbe. Tuttavia il mio riferimento è più puntuale, mi spiego meglio. Oggi le scienze sono sempre più evolute; gli argomenti sono sempre più approfonditi e le specializzazioni richieste sono sempre più mirate: nessun meteorologo o professore di climatologia, per come la vedo io, avrebbe le competenze per parlare con dovuta cognizione di causa – tanto da contraddire il pensiero concorde di una ampissima comunità scientifica a riguardo! – di fisica delle particelle elementari o di astrofisica. Mi pare lapalissiano, non facciamo finta di non essere d’accordo. E non lo dico per presunta arroganza, ma semplicemente, senza polemica. Io ad esempio sono ingegnere specializzato in un particolare settore ambientale, mai mi permetterei di spiegare a uno strutturista come fare le case o a un ingegnere meccanico come progettare un common rail. Perché, semplicemente, non è la mia nicchia professionale. Nel 2017 le discipline richiedono una altissima specializzazione. E la climatologia è fra queste. Peraltro la mia critica viene da come Zichichi ne parla, di climatologia. Senza mai dati, ma solo con pseudo considerazioni filosofico-generali. Lo dico senza alcun timore di smentita, cercatevi quello che dice; lui peraltro è anche molto discusso come divulgatore, quindi non facciamo anche in questo caso finta di prendere tutto per oro colato. Perché altrimenti con internet si finisce che le opinioni di tutti valgono uguale, allora ha ragione la mia vicina che dice che pioverà tanto entro Natale perché da qualche giorno non vede aerei in cielo, e le scie chimiche secondo lei allontanano la pioggia. Non ha diritto anche lei di sostenere le proprie tesi alla pari di un climatologo qualsiasi?

    • Massimo Lupicino

      Caro Giacomo, la tua opinione e’ rispettabilissima per quanto mi riguarda. Ma mi permetto di non condividere il paragone, decisamente ingeneroso, con chi crede nelle scie chimiche o con i terrapiattisti di cui parlava un nostro lettore qualche giorno fa. Ci sono tante sfumature di grigio e bisognerebbe partire dalla considerazione che di global warming parla chiunque, anche chi non sa contare fino a 10, e gli si perdona la mancanza di cultura in materia a patto di recitare la solita minestra. Il livello dell’informazione scientifica sui media generalisti e’ infimo, ma nessuno se ne lamenta, fintanto che la narrativa e’ preservata. Ci si inalbera solo quando arrivano le critiche, e li’ giu’ con i censimenti e le verifiche dei diplomi e delle lauree, anche quando ad esprimersi e’ gente che di scienza, di fisica, chimica o geografia ne mastica, e tanto. Non e’ corretto. Il global warming e’ prima di tutto politica, e in quanto argomento di discussione politica al calor bianco, non servono patenti o vigili per poter esprimere un parere sulla narrativa, e non sulla singola ricerca. Il senato americano discetta di global warming contentendosi scienziati che sostengono tesi opposte, da anni a questa parte, e nessuno gli vieta di farlo o li assimila ai sostenitori delle scie chimiche per questo. L’argomento e’ lungo e complesso, meriterebbe ben altro spazio e non puo’ certo essere esaurito in un forum, sfortunatamente…

    • Botteri

      Giacomo, hai scritto
      // Io ad esempio sono ingegnere specializzato in un particolare settore ambientale, mai mi permetterei di spiegare a uno strutturista come fare le case o a un ingegnere meccanico come progettare un common rail. Perché, semplicemente, non è la mia nicchia professionale. Nel 2017 le discipline richiedono una altissima specializzazione. E la climatologia è fra queste. //
      Io sono un ingegnere elettronico, e non sarei in grado di costruire un grattacielo. Ma se un terremoto lascia in piedi tutte le case meno la scuola appena costruita, devo starmi zitto ? Mica devo avere le conoscenze per progettare una scuola antisismica, faccio un altro lavoro. Ma che la scuola crollata non fosse stata costruita bene è o no un ragionevole sospetto ?
      O devo farmi rieducare perché lo penso?

      Una volta un esperto di cui mi fidavo mi rifilò una scheda audio avanzo di magazzino, costosissima e che non fu possibile montare perché obsoleta. (mi restituì i soldi)
      Avrei dovuto starmi zitto perché non sono un progettista di schede audio ? Si può criticare solo se si è più esperti di chi ti rifila qualcosa che evidentemente non funziona?

      Se ti accorgi che le mele non sono buone, devi essere in grado di coltivarne di migliori, per poterti lamentare con il fruttivendolo ?

      E poi, scusa, dici che la climatologia sarebbe una materia altamente specialistica.
      A me pare invece che richieda conoscenze vastissime, NON ristrettissime.
      Sbaglierò, ma secondo me per capire il clima servono conoscenze profonde e vaste che non possono risiedere in una sola persona, ma vengano da contributi di scienziati di campi diversi.

      Questa è la mia impressione dopo anni e anni che mi interesso a questi argomenti.
      Quindi dissento energicamente da questa tua affermazione.

      Comunque sappi che anche tra gli scettici ci sono climatologi.

      Un’ultima cosa:
      sono le religioni che son fatte di dogmi.
      La Scienza invece è fatta di esperimenti, analisi, teorie, verifiche, dati, dati, dati
      e dubbi, tanti dubbi.

      Secondo me.

  4. Maurizio Rovati

    Sono appena tornato dal Trentino, e di cammelli neanche l’ombra. La notte faceva -3, -4 C° a Pozza di Fassa.
    Comunque devo sottolineare che in questo blog, nessuno nega che le temperature siano aumentate e nessuno ama l’inquinamento.
    La differenza è nel fatto che non pensiamo che sia chiaro che le emissioni di CO2 antropiche siano le uniche in grado di giustificare le osservazioni.
    E non lo pensiamo perché intorno a questo AGW catastrofico sono successe e continuano a succedere cose strane e preoccupanti, come il fatto che alcuni scienziati abbracciano l’attivismo politico mentre contemporaneamente abbandonano il metodo scientifico. Se tu Giacomo, pensi che queste siano due cose lette su internet, forse hai ragione: al di fuori di internet il Grande Fratello ha già il monopolio dell’AGW.

    Foto: La Marmolada dal Sass Pordoi.

    Immagine allegata

  5. Giacomo

    Non c’è niente da fare, resto convinto che anche se le temperature medie globali aumentassero di 15 gradi e il Trentino diventasse il Marocco, comunque qualche negazionista o forum che dice che il clima è sempre cambiato e non è l’Agw ci sarebbe. Così per sentirsi a posto con la coscienza e poter continuare a inquinare. Intanto in Trentino abbiamo 1.5° più di 30 anni fa sulle medie annue e nel 2017 i ghiacciai hanno subito una riduzione epocale.
    Una volta negavate questo, adesso di fronte all’evidenza sempre più gente dice “ma noooo, non è l’uomo… ” e il lavoro di migliaia di scienziati viene ridicolizzato da chiunque perché legge due cose ij internet. Auguri, Mondo!

    • Massimo Lupicino

      Caro Giacomo sinceramente non capisco il motivo della tua inquietudine: hai le COP, investimenti trilionari in energie piu’ o meno verdi, telegiornali, giornali e il 99.9% dei media che all’unisono dicono la stessa cosa.
      Qual e’ il problema se una sparuta minoranza la pensa diversamente, e non sulla base dello studio dei fondi del caffe’, ma di questioni comunque esistenti e tangibili? Alla fine della fiera, solo per citare l’Italia, il fronte degli scettici (o negazionisti se piu’ ti piace assimilarli a chi nega l’olocausto) annovera Rubbia e Zichichi, non proprio due personaggi qualunque.
      Ritenere che sia “colpa” dell’uomo e’ consolatorio, nella misura in cui l’uomo viene ritenuto capace di controllare il clima. E quindi per mantenere intatte le proprie consolazioni basta non frequentare blog come questo e limitarsi a quel 99,9% dei media di cui parlavo sopra. Non e’ difficile.

    • Giacomo

      Caro Massimo, grazie per la risposta. Ecco vedi, è proprio il fatto che tu scriva “studio dei fondi di caffè” che ti qualifica. Come è possibile svilire con termini così volgari studi di migliaia di scienziati? Personalmente mi sono fatto il c… per diventare ingegnere e per conseguire un dottorato nell’ambito di queste scienze (fisica dell’atmosfera); no caro mio, non si tratta di “studio dei fondi di caffè”. Rubbia e Zichichi sono per caso dei climatologi? Non mi risulta. Perchè allora anch’io potrei discettare di ginecologia perché ho un ottimo curriculum e ho avuto fidanzata e moglie. Perché frequento (anche) questo blog? Proprio perchè è troppo comodo chiudersi nella propria posizione, questa è la leva su cui giocano social e l’internet in generale. Ti fai una idea, cerchi solo quello che te la conferma/rinforza e stai bene. Io invece personalmente sono di mente aperta, anzi, senti un po’: apprezzo alcuni post di questo blog e non lo nego! Tuttavia davvero non concepisco quando si va a ridicolizzare studi monumentali: ho persino letto qui sopra che la banchisa artica “non vuole sciogliersi”. Non è certo onestà intellettuale questa. Ah, i dati di ottobre sulla banchisa, eccoli:http://nsidc.org/arcticseaicenews/files/2017/11/monthly_ice_10_NH_v3.0.png Nessun trend? Come è possibile negarlo, francamente?

    • Fabrizio Giudici

      no caro mio, non si tratta di “studio dei fondi di caffè”. Rubbia e Zichichi sono per caso dei climatologi? Non mi risulta. Perchè allora anch’io potrei discettare di ginecologia perché ho un ottimo curriculum e ho avuto fidanzata e moglie.

      Il paragone mi pare del tutto inconsistente. Quello che ognuno, dotato di buona cultura scientifica, indipendentemente dalla specializzazione, dovrebbe essere in grado di fare è verificare il metodo dietro una ricerca. Per esempio: verificare se esiste un modello che ha saputo prevedere correttamente l’andamento delle temperature globali (senza correzioni ex-post) e che quindi si è dimostrato affidabile e consolidato.

      Io non lo vedo. Forse perché non sono dottore in fisica dell’atmosfera. Però tu sicuramente me lo potrai indicare, giusto?

    • Massimo Lupicino

      Fabrizio, e’ un punto importante. Chiunque abbia una cultura scientifica di base deve poter essere libero di dare un giudizio o una opinione costruita sulla base di dati disponibili e di studi fatti da altri.
      Non penso che un esperto di termodinamica o un ingegnere aerospaziale non siano in grado di leggere un paper in materia di clima o di farsi una idea su cosa torna o non torna nella narrativa sul climate change.
      L’argomento “non sei un climatologo quindi stai zitto” e’ totalmente inaccettabile, tanto piu’ se sei un uomo/donna di scienza. La scienza e’ fatta di vasi comunicanti. C’e’ tanta fisica in climatologia, come in meteorologia, come in ingegneria. C’e’ chimica, c’e’ geografia. Non puo’ essere un pezzo di carta firmato a concedere diritto di parola ad una persona di scienza su una materia comunque affine.
      Dire che Rubbia o Zichichi devono stare zitti perche’ non sono climatologi e’ semplicemente patetico, denota un atteggiamento intollerante che non accetta il contraddittorio, un atteggiamento politico: l’identificazione di una “elite” che ha diritto di parola e di vita o di morte su qualsiasi discussione solo perche’ in possesso di un certificato.
      Zichichi e Rubbia sono due grandi italiani che si sono distinti nel mondo per le loro attivita’ di ricerca scientifica. In quanto tali, fanno parte, loro, di una elite, a cui deve essere concesso di esprimere il proprio parere non su un grafico piu’ o meno aggiustato in base a qualche metodologia piu’ o meno accettabile, ma su un concetto scientifico di dimensione globale, di cui e’ consentito discutere anche ai cialtroni piu’ impresentabili, indipendentemente dalle loro qualifiche, a patto di farlo “dalla parte giusta”.

    • Massimo Lupicino

      Giacomo io penso che la frase sia chiara: il riferimento ai fondi del caffe’ riguarda proprio i “negazionisti”: il senso della frase e’ che non si e’ scettici perche’ si guardano i fondi del caffe’, ma perche’ si hanno delle regioni da addurre.
      Quindi si, il mio post mi qualifica, ma in senso opposto a quello che hai voluto vedere 🙂 Non te la prendere, la scrittura in poche righe difficilmente puo’ essere esaustiva e i bias giocano brutti scherzi 😉
      PS: non sei l’unico ad essersi fatto il culo sui libri in materie scientifiche: di quei culi me ne son fatti e ho continuato a farmene tanti, nel tempo, ed e’ proprio la scarsa voglia di conformarmi alle verita’ “acclarate”, o presunte tali, a guidare la mia ricerca. Che e’ fatta di riflessioni personali, che originano dalla lettura di tante fonti, proprio senza i paraocchi di cui parli. Ma il pericolo dei confirmation bias e’ ovunque e tutti ci caschiamo, e tutti dobbiamo esserne consapevoli.
      Quanto alla “monumentalita’” degli studi: E=mc2, sono 5 caratteri. Non serve una opera monumentale con 38 pagine di executive summary per dare credibilita’ a una ricerca, se le cose sono cosi’ chiare bastano 2 righe.
      Quanto alla banchisa, non se la passa malaccio, lo confermo: le temperature sull’Artico (fonte DMI) sono molto piu’ basse che negli ultimi anni, i volumi dopo aver raggiunto un record minimo stanno crescendo rapidamente e siamo vicini alla media degli ultimi 10 anni, su valori nettamente superiori al 2016 (fonte DMI). Nessuno ha sostenuto che il trend dei ghiacci non sia in diminuzione, citami pure qualche articolo in cui si sostiene il contrario. C’e’ una stabilizzazione recente sui minimi di estensione, di piu’ nessuno e’ in grado di affermare. Certo l’armageddon e la spirale di morte del ghiaccio artico pronosticata da Gore e compagni non c’e’ stata nei termini previsti, e anche questo e’ un fatto. Ma sul futuro e’ davvero difficile esprimersi, e questo sarebbe un buon punto di partenza per tutti, credo…

    • Fabrizio Giudici

      nel 2017 i ghiacciai hanno subito una riduzione epocale.

      Per esempio: da quando leggo blog “negazionisti”, si fa per dire, leggo che i ghiacciai si riducono dal 1850 (grossomodo). Non ho mai letto negazioni di questo fatto. Seguono spiegazioni dettagliate e corredate di documenti di vario tipo relative all’andamento ciclico dei ghiacciai.

      Semmai a negarlo, ovvero, ad omettere l’importante dettaglio della data, totalmente incompatibile con qualsiasi corrente ipotesi di AGW, sono proprio gli agwari…

    • Ale S

      Beh, ma seriamente: 1°C in più è una cosa così drammatica? Fa un po’ meno freddo, si sta meglio e non succede nulla di drammatico. Magari in primavera invece che 18 gradi ce ne sono 19. O in estate tocchi i 27 invece dei 26. E allora? Quale sarebbe il problema?
      Ho sempre più l’impressione che si faccia del terrorismo per nulla. Mah!
      Per quanto mi riguarda, ben venga un innalzamento delle temperature.

    • Massimo Lupicino

      Ale, dietro alle tue considerazioni da “non-esperto” si nasconde quello che secondo me e’ il punto principale: ammesso che il riscaldamento sia antropico, siamo sicuri che faccia piu’ male che bene?
      Non siamo in grado di sostenerlo sulla base della realta’ dei fatti e delle statistiche sugli eventi calamitosi (se ne e’ parlato a piu’ riprese), mentre siamo in grado di correlare l’aumento di CO2 con l’aumento della produttivita’ agricola o con il global greening per esempio.
      Si tratta di un punto chiave: e se il riscaldamento facesse piu’ bene che male? Solo i modelli ci informano che fara’ piu’ male che bene, e vista la loro performance storica, si ha motivo di dubitarne.

  6. alessandro69

    riciao a tutti 🙂

    sono contento di leggere i vostri commenti, davvero: grazie a tutti. Così, diciamo, non mi sento solo, ecco.. 🙂

    Questo blog l’apprezzo molto, tematico che sia, più del FQ. E’ serio! .. e si imparano molte cose avendo anche la possibilità di pensare con la propria testa. Vabbè, i ghiacci si sciolgono ? a mio padre dico sempre che è arrivata la primavera 🙂 buona serata a tutti. Ps: leggo quotidianamente Climatemonitor, non posso farne a meno 🙂

  7. Fausto Cavalli

    Il fatto curioso dell’articolo in questione è che vengono fatte passare per idiozie pareri ed aspetti oggettivi sul clima che in realtà sono veri. Esempio: la questione degli orsi polari, il polo nord che si ostina a non sciogliersi e intrappola gli studiosi che attendono di certificare tale momento. Prendiamo ad esempio la seguente frase “Secondo il ‘Climate Science Special Report’ il cambiamento climatico è una realtà che ha già un impatto sulla vita degli americani, mentre per quanto riguarda i soli Stati Uniti, dal 1980 le catastrofi naturali influenzate dal cambiamento climatico, come le alluvioni e gli uragani, sono costate al paese più di mille miliardi di dollari.”. In realtà non vuole dire un bel niente, sostiene solo quanto costino i disastri naturali negli USA. Sappiamo che al contrario è facile documentare che gli eventi estremi sono in quasi tutto il mondo in calo di frequenza rispetto a 20-30 anni fa e più. Oppure: “Tutti gli eventi meteo – postava a gennaio 2014 – vengono usati dagli impostori del riscaldamento globale per giustificare l’aumento delle tasse per salvare il nostro pianeta! Loro non ci credono (lo fanno per soldi)!” Beh non ha tutti i torti, certo detto da lui non è credibile, ma tanto quanto ad esempio Al Gore…In fondo Trump dice una cosa ragionevole: il cambiamento climatico è …la norma del clima e ho forti dubbi che quest’ultimo cambiamento verso il caldo sia causato dall’uomo. Mi pare solo buonsenso e un minimo di documentazione. Vabbè lo dice Trump, ma la scienza non esatta solo in funzione di chi la pronuncia, ma è esatta in sè nel senso descrive un fenomeno in maniera il più possibile coerente con la realtà, o l’evidenza empirica. Gli studi sul riscaldamento globale di origine antropica hanno fin qui fallito completamente le previsioni, quindi non sono credibili e non importa che sia Trump a sostenerlo o.

  8. virgilio

    Intanto qua dove abito oggi piove e fa freddo più di quanto ricordo avvenisse, all’epoca della mia giovinezza, nei primi giorni novembrini…checché proferiscano i birraioli. In più, alla birra io preferisco il lambrusco rosso amabile.

  9. Paolo

    Secondo me andrà a finire così…

    Immagine allegata

    • robertok06

      … aspetta!… non e’ mica il sig. Al “quasi presidente” Gore?… il premio nobel che predica l’astinenza energetica ma possiede una “mason” (casa di lusso di grandi dimensioni) di migliaia di piedi quadrati di superficie (1 m2 = 10.8 piedi2) che consuma decine di migliaia di kWh/anno di energia elettrica (1), e che investe una parte dei suoi milionari ricavi delle “conferenze climatiche” che svolge in giro per il mondo (no… non si sposta con nave a vela, usa moderni jet a kerosene, first class di sicuro) per investire in “front beach property”, cioè altre ville di lusso (2) in riva proprio a quell’oceano che lui e sodali dicono che stia salendo a velocità inquietante???

      Si!… e’ proprio lui, lo riconosco.
      ————–
      (1) http://www.climatedepot.com/2017/08/02/report-al-gores-home-energy-use-surges-up-to-34-times-the-national-average/

      (2) http://articles.latimes.com/2010/may/08/home/la-hm-hotprop-20100508

  10. alessandro69

    Ciao Guido, ciao a tutti i lettori.
    Articolo divertente il tuo 🙂
    Però leggevo poco fa un articolo sul sito web de “Il Fatto Quotidiano”; ovvero : http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/11/05/usa-quella-cagata-del-riscaldamento-globale-il-bestiario-delle-strampalate-dichiarazioni-di-trump-sul-clima/3957201/#cComments

    Ci tengo a sottolineare che la testata l’apprezzo se non altro perchè non riceverebbe finanziamenti pubblici e molti giornalisti son liberi da ogni alienazione nel redigere notizie di qualsiasi natura. Ma, ahimè, capita spesso di leggere articoli in merito al clima che cambia, con sempre quella tendenza unilaterale per la quale il clima cambia male a causa dell’uomo soprattutto. Oramai è quasi un dogma. Se non si ha un minimo di curiosità e quindi anche dignità morale (libertà di pensare con la propria testa) e una sufficiente capacità di sintesi, si ha quindi inevitabilmente la propensione a credere a occhi chiusi in ciò che si legge. Non è che se io apprezzi una testata per i suoi contenuti, debba per forza credere a come vengano esposte le tematiche relative al clima che cambia. Dico bene? Bene, vi lascio, se volete e ne avete tempo, alla lettura dell’articolo di cui sopra al link. Mi piacerebbe tanto che qualcuno, più bravo e preparato di me, lo commentasse. Inconsapevolmente Trump ( anche se non mi è molto simpatico ) non sostiene cose errate, anzi… grazie e buona domenica. Ale.

    • Alessandro,
      mettiamola così, Trump ha fatto un regalo enorme a molti commentatori, restituendogli il Grande Satana a stelle e strisce altrimenti smarritosi nelle precedenti amministrazioni. Commentarne le dichiarazioni però, o semplicemente commentarlo in generale, è un’esercizio che lascio volentieri ad altri. Rilevo però che anche al Fatto, dove di norma alcuni argomenti vengono approfonditi (sebbene con una certa lente politica ma basta saperlo), quello del clima che cambia e del pianeta da salvare è importato tout court dal politically correct. Evidentemente la tentazione è troppo forte e pensare costa fatica 😉
      gg

    • robertok06

      “Ci tengo a sottolineare che la testata l’apprezzo”

      Fai male ad apprezzare il Fatto Quotidiano, che (opinione mia, sia chiaro) nella sua rubrica “Ambiente e Veleni” ospita dei bloggari di un livello che piu’ basso non si puo’, che parlano quasi sempre di cose che non conoscono, anche perche’ la maggior parte delle volte non hanno studiato niente di lontanamente simile all’argomento che pretendono di conoscere.
      I suddetti bloggari abituali dell’Opinione Quotidiana, come lo chiamo io, sostengono tutte le teorie piu’ astruse… scie chimiche, HAARP, anti-vax, scorie nucleari riversate dappertutto in Italia (ma, stranamente, non se ne trovano mai con precisione), anti-OGM… non a caso l’unico bloggaro serio che avevano su questo argomento, il prof. Bassanini, e’ stato praticamente costretto ad andarsene, dopo una sequela di insulti dai lettori…e cosi’ via.

      Fossi in te passerei ad altro, per esempio leggerei quello che si scrive qui… 1000 volte meglio, credimi.

      Ciao,

      R.

    • robertok06

      @alessandro69

      Quanto al bestiario di Trump e Co (che, sia chiaro!… NON appoggio e con i quali ho posizioni politiche diametralmente opposte) che NON sono scienziati, io mi preoccupo di piu’ del bestiario scritto da scienziati, come l’ultimo rapporto delle 13 agenzie federali USA (iniziato sotto l’amministrazione Obama), che e’ stato presentato alla stampa con grande fanfare di rimbalzi e tam-tam “ambientalista”… lo trovi qui (meriterebbe un blog a parte):

      https://www.sciencenews.org/article/humans-climate-change-national-assessment-2017

      Senza leggertelo tutto, clicca sul link in basso sotto a “Citations” e apri il primo documento, l’Executive Summary.
      Il quinto e sesto capoverso parlano “come esempio” dell’innalzamento del livello dei mari, con particolare attenzione a quelli delle coste USA, la costa Atlantica e quella sul Golfo del Messico.
      Citano un possibile innalzamento di 8 piedi da qui a fine secolo… cioe’ fra 83 anni. In realta’, DATI del NOAA, il livello misurato dalle tide gauges del NOAA stesso (misure di marea lungo la costa) mostrano come il rateo medio sia di 1,8 mm/anno da piu’ di un secolo… anzi!… dal 1788, fanno piu’ di 220 anni di dati (non dappertutto, ovviamente).
      Si sono “dimenticati”, in questo “studio” che nelle zone dove loro predicono la catastrofe a causa della concentrazione in aumento della CO2 assassina in realta’ e’ il suolo che si abbassa, per cause naturali (lo fa come conseguenza della deglaciazione in corso da saecula saeculorum) e per causa che sono sì antropiche, ma nulla hanno a che fare con la CO2… bensi’ estrazione di petrolio, gas e acqua dal sottosuolo.

      E di questi giorni si corre il rischio, courtesy of Prof. Mark Z. Jacobson, di essere portati in tribunale se osi mettere in dubbio quello che dicono!… e’ il nuovo Metodo Scientifico 2.0 di questi signori qui…

      Avanti verso un nuovo Medioevo culturale: ce lo meritiamo. 🙁

      Saluti.

    • Maurizio Rovati

      “Si sono “dimenticati”, in questo “studio” che nelle zone dove loro predicono la catastrofe a causa della concentrazione in aumento della CO2 assassina in realta’ e’ il suolo che si abbassa, per cause naturali (lo fa come conseguenza della deglaciazione in corso da saecula saeculorum) ”

      Può darsi che non abbia capito, ma mi sorge un dubbio.

      Secondo me, a seguito della deglaciazione passata, le coste dovrebbero alzarsi, perché il peso del ghiaccio che è venuto a mancare sulla terra ferma permette alla crosta terrestre di muoversi lentamente verso l’alto per riequilibrare gli sforzi. O no?

    • robertok06

      @alessandro69

      Ultimo commento, scusatemi… non voglio infestare il blog:

      L’articolo da te linkato sul FQ dice…

      “il cambiamento climatico è una realtà che ha già un impatto sulla vita degli americani, mentre per quanto riguarda i soli Stati Uniti, dal 1980 le catastrofi naturali influenzate dal cambiamento climatico, come le alluvioni e gli uragani, sono costate al paese più di mille miliardi di dollari. ”

      … in realta’ alluvioni e uragani sono in anti-fase, per cosi’ dire, col riscaldamento globale assassino.
      Basti pensare che dal 2006 al 2017 NON ci sono stati uragani di categoria da 3 in su (scala Saffir-Simpson) che abbiano “toccato terra” (landfall)… come puoi vedere qui (sono DATI, non output di modellini farlocchi), cioe’ ben sotto alla media dei decenni precedenti:

      http://www.nhc.noaa.gov/pastdec.shtml

      Nel 2015 la NASA (quella simpatica agenzia governativa che spende 18 miliardi di dollari/anno per NON riuscire a mandare astronauti sulla International Space Station… devono usare vettori russi di tecnologia anni 70) diceva qui…

      https://www.nasa.gov/feature/goddard/no-major-us-hurricane-landfalls-in-nine-years-luck

      … che la mancanza di tali uragani sarebbe stata dovuta a semplice “fortuna”, cioe’ al caso… ma la stessa NASA ci dice oggi che gli ultimi TRE anni di temperature in aumento sarebbero, invece, non “sfortuna”, ma prova inconfutabile che il globbbal uormin’ assassino esiste.
      Capisci cosa voglio dire, Alessandro? Se fa caldo e’ colpa del GW, se fa freddo idem, se arrivano gli uragani c’e’ sicuramente dietro la longa manus della CO2, ma se non arrivano e’ solo questione di c*lo…

      A proposito di c*lo… una volta si diceva “c’hanno la faccia come il c*lo”, per quelli che sono cosi’ spudorati… ma i tempi cambiano. O tempora o mores.

      Il dato numerico citato dalla giornalista, poi, fa sorridere: piu’ di 1000 miliardi di dollari di danni ambientali in 37 anni?… cioe’ una media di meno di 30 miliardi di dollari in un paese di + di 300 milioni di abitanti con il PIL piu’ alto del mondo?…

      https://tradingeconomics.com/united-states/gdp

      “GDP in the United States averaged 6770.94 USD Billion from 1960 until 2016, reaching an all time high of 18569.10 USD Billion in 2016 and a record low of 543.30 USD Billion in 1960.”

      … quasi 19 TRILIONI, 19 mila miliardi di dollari/anno?… con una media di 6770… rispetto a una media di 27 di danni?… cioe’ lo 0,4% del loro PIL?
      Per darti un’idea… il PIL dell’Italia nel 2016 e’ stato di 1850 miliardi di dollari… secondo te la stessa percentuale di danni in Italia, 7,4 miliardi di dollari, sarebbero una catastrofe?
      Per inciso… tale cifra e’ praticamente quanto voi italiani d’italia pagate in bolletta per sostenere il solo fotovoltaico tramite Conto Energia…

      Purtroppo questa tecnica di citare grandi cifre per impressionare i lettori (“1000 miliardi di dollari”!) e’ tipica di molti “giornalisti” italiani con lauree (quando ce le hanno, beninteso) in materie non scientifiche… come nel caso della giornalista del FQ… laurea in scienze della comunicazione (sic!) e master in giornalismo… perche’ vuole discutere di clima e energia? Mah…
      Tralascio poi il richiamo alla fake news del 97,1% degli “scienziati” che sarebbero favorevoli alla teoria del riscaldamento globale… al limite sarebbe il 97,1% dei climatologi, che sono un piccolissimo sotto-insieme di tutti gli scienziati del pianeta… e tralascio che anche il 97,1% dei soli climatologi e’ una fake news, inventata da uno… guarda un po’, con un dottorato in psicologia cognitiva, John Cook, il guru del farlocco sito pro-CAGW SkepticalScience.

      Ad ogni modo, e’ una tecnica che paga, devo ammetterlo… la maggior parte dei lettori ci casca… “diamine!… 1000 miliardi!…. miiii’!”… 🙂

      Articolo da cestinare su-bi-to, senza alcuna remora, ascolta il mio consiglio… non imparerai nulla di nuovo e, soprattutto, di vero… solo luoghi comuni e leggende metropolitane.

      Tutte queste sono solo mie opinioni basate su fatti e dati, ovviamente.
      Ciao,

      R.

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