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Contrordine, la Groenlandia si raffredda…

Appena ieri l’altro abbiamo pubblicato il commento ad un paper in cui è stato trovata una interessante correlazione positiva tra la diminuzione della massa glaciale superficiale della Groenlandia e la copertura nuvolosa presente nell’area nei mesi estivi, con un chiaro riferimento alla distribuzione della massa atmosferica – leggi circolazione dell’aria – piuttosto che alle temperature come driver dello squilibrio tra apporti nevosi precipitativi e scioglimento superficiale. Per turarci un po’ su diamo comunque un’occhiata al bilancio di massa più recente, che non sembra affatto male.

Fonte: https://www.dmi.dk/en/groenland/maalinger/greenland-ice-sheet-surface-mass-budget/

Oggi però torniamo sull’argomento con un altro paper, anzi due.

Il primo è abbastanza sconcertante, perché contrariamente alle attese, alla cosiddetta amplificazione artica del riscaldamento globale e, ovviamente, alle proiezioni climatiche, sembra che la parte di Groenlandia non coperta dai ghiacci sia stata interessata da un trend di medio periodo di diminuzione della temperatura. Avete capito bene, la Groenlandia si sta raffreddando. La cosa deve aver lasciato abbastanza sorpresi anche gli autori del paper, che si affannano nei vari commenti a precisare che questo non contraddice in alcun modo la teoria del riscaldamento globale di origine antropica, perché comunque trattasi di un effetto locale e non destinato a durare nel tempo. Ovviamente.

Fonte Andreas Westergaard-Nielsen et al.

Contrasting temperature trends across the ice-free part of Greenland

La questione è ben difficile da mandar giù, specialmente se si da’ un’occhiata alla mappa delle anomalie della temperatura globale costruita con i dati del GISS NASA per lo stesso periodo.

Fonte: https://data.giss.nasa.gov/gistemp/maps/

La Groenlandia va dal rosso vermiglio all’arancione, ma c’è una ragione, la risoluzione della stima del GISS a quelle latitudini è di 1200Km. In pratica la temperatura di Milano sarebbe la stessa di Lampedusa se si applicasse lo stesso principio ovunque. Così a contribuire allo sfoggio di colori caldi sono solo pochissimi dati. Quali? Lo vediamo dalla stessa mappa (sempre GISS NASA) ma con risoluzione 250Km.

Fonte: https://data.giss.nasa.gov/gistemp/maps/

Et voilà, solo le temperature sulla costa, che incidentalmente è la stessa area interessata dallo studio, presentano dati, tutto il resto del territorio ne è completamente privo. Quindi la NASA “spalma” su tutta la Groenlandia il riscaldamento misurato sulle zone costiere. Ehm… però anche qui il trend è positivo, non negativo come quello del paper. Il fatto è che gli autori di questo studio hanno usato dati satellitari arrivando ad una risoluzione di 1km, ben altra e più attendibile cosa dei quattro termometri rivisti al rialzo che costituiscono il dataset della NASA.

Ma, tranquilli, come già precisato, la questione è locale e prime o poi è destinata ad allinearsi…

Secondo paper: Reconciling divergent trends and millennial variations in Holocene temperatures, da Nature, ma segnalato da Eurekalert: Most of last 11,000 years cooler than past decade in North America, Europe.

Altra scoperta non da poco: a partire dall’ultima glaciazione, il trend delle temeperature globali, pur con molte oscillazioni, è sempre stato positivo, almeno fino a 2000 anni fa. Poi sarebbe iniziato un periodo di raffreddamento che invece abbiamo fermato ed invertito con le attività antropiche. Il tutto viene fuori da analisi di dati di prossimità ricavati da sedimenti. Le temperature attuali eccederebbero di 0.5°F (non °C, quindi pochino) la stima della temperatura media mai occorsa da allora ad oggi.

Vale la pena tornare in Groenlandia per dare un’occhiata alla serie storica della temperatura derivata dai carotaggi nel ghiaccio fatti proprio lassù. Direi che l’uscita dalla glaciazione ci sta tutta. Perché il trend negativo sarebbe stato interrotto e perché non dovrebbero esserci ora delle oscillazioni di pari ampiezza di quelle passate non è dato saperlo.

Buona giornata.

 

 

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Published inAttualità

27 Comments

  1. robertok06

    @simone
    “anomalie della media degli ultimi 3 anni ”

    Scusa?… quanti anni?
    Ce l’hanno menata per 14 anni consecutivi che la famosa “pausa” (iato, o altro termine) non era esistita perché “si è trattato solo di una fluttuazione, e poi la climatologia si fa solo su b periodi di 30 anni” (tra l’altro, questo dei 30 anni è un paradigma coniato dalla WMO)… e qui arrivi tu/quelli della NASA/GISS a parlarci di anomalie (leggi “dati opportunamente trovato taroccati/omogeneizzati/karlizzati/altro…) SU TRE ANNI?
    Ma dai! Ma roba da quiz sulla rubrica “se lo sai rispondi”della settimana enigmistica, con tutto il rispetto per quella.
    Ma di cosa parlate?

    Saluti.

    • Simone

      I tra anni Roberto sono il periodo di anni considerato, 30 anni infatti è il riferimento e nella mappa ho messo il 1981-2010. Non sia neanche leggere una mappa!

    • robertok06

      @simone
      “Non sia neanche leggere una mappa!”

      A dire il vero io ho solo commentato quello che hai scritto tu, hanno confrontato il “fondo” di 30 anni con la media su TRE ANNI.
      Mettetevi d’accordo fra di voi.. io i grafici li leggo e capisco senza problemi dai primi anni 70.
      Ciao.

    • Simone

      Si da il caso che abbia messo la mappa con le anomalie degli ultimi 3 anni e dell’ultimo anno, confrontata come da regola con un periodo trentennale, le anomalie si vedono così. Se non ti stanno bene quelle mappe perché mostrano anomalie ben positive è un problema tuo.

  2. Gianni

    @Federico
    L’accusa di ignoranza non fa una grinza se riferita a me. Avevo posto la qestione sul numero di stazioni meteo in funzione in Groenlandia proprio perché lo ignoravo .
    Quindi grazie per aver fornito l’informazione.

    Resta da sapere da quando queste stazioni sono in funzione. Perché solo su un periodo sufficientemente lungo si possono fare apprezzamenti su anomalie e trend. Spero quindi in ulteriori commenti che aiutino gli ignoranti come me ad avere le idee più chiare.

    • Federico

      Guarda non era mia intenzione offendere, solo che siete partiti dicendo che ci sono solo 2 stazioni, poi 6….mettiamo i puntini sulle I, le stazioni sono molte di più.
      La maggior parte di esse ha dati da decenni (anni 50,60,…) eccetto molte automatiche nella calotta, quelle sono recenti. Il raffreddamento si apprezza in Groenlandia dagli 30 fino agli anni 70, in quella occidentale addirittura fino a fine anni 80, poi secondo i dati del servizio meteorologico danese dagli anni 90 in poi c’è una ripresa termica.
      Non capisco perchè con un numero di stazioni cosi sparso in tutta l’isola, quelli del paper debbano arrivare a una conclusione opposta. Qualcuno sta sbagliando grossolanamente.

    • Federico, io non so chi ha torto o ragione. Ho semplicemente proposto il paper per la vostra lettura. E forse sarebbe ora che qualcuno lo leggesse invece di continuare a contare le stazioni. Il dataset è SATELLITARE, e la risoluzione di 1km2 NON è paragonabile con i dati puntuali. Giusto? Sbagliato? Non lo so, ma questo è il loro risultato.
      Circa il trattamento ai dati, smettetela anche di parlare di aggiustamenti più o meno leciti. Nel mio post non ho fatto alcun riferimento se non quello alle tecniche di interpolazione che usa il GISS, che si desumono chiaramente passando dalla risoluzione 1200 a quella di 250 km.
      È lecito chiedervi di rientrare nell’argomento del post?
      gg

  3. Gianni

    @Alessandro
    Grazie per questa mappa. Questa mezza dozzina di stazioni contrasta con “alcune dozzine di stazioni” che, secondo Andrea74, sono mantenute dal servizio meteorologico danese sul territorio della Groenlandia.
    Sarei grato ad Andrea74 o a chiunque altro se potesse fornire più dettagli.

    • Federico

      A me sembra che di climatologia sapete ben poco sinceramente. Ci sono 35 stazioni sinottiche ufficiali attualmente funzionanti con codice WMO in Groenlandia più varie altre di ricerca nella calotta mantenute dalla NOAA come Summit e varie.
      Ne elenco alcune:Scoresbysund,Kulusuk,Prins Christian Sund,Tasilaq,Ikermiuarsuk,Angissoq,Narsarsquaq,Aputiteeq,Julianehab,Nunarssiut,Frederikshaab,Ikermit,Jacobshavn,Constable Pynt,Qaarsut,Isblink,Sondre Stromfjord,Aasiaat,Nuuk,Maniitsoq,Nuuk Aeroporto,Egedesminde,Sioralik,Daneborg,Danmarkshavn,Sisimiut,Carey Island,Qanaaq,Kap Morris Jesup,Station Nord,Kitissut,Nuussuaq,Edderfugle Oer,Henrik Kroyer Holme,Summit.

    • Alessandro

      Federico, io stavo parlando della stazioni inserite nel data base GHCN con le quale vengono elaborate le mappa NASA GISS, poi sinceramente non so se vengano utilizzate altre stazioni non riportate in quella mappa.

      https://data.giss.nasa.gov/gistemp/stdata/

      Invece, le stazioni meteo totali sono molte di più, questa è una mappa del WMO dove sono riportate le stazioni automatiche.

      http://globalcryospherewatch.org/cryonet/sitepage.php?surveyid=11

      Nel paper si dice che le temperature sono state validate usando 45 stazioni meteo, ma sinceramente non ho trovato una mappa della loro disposizione geografica.

      Immagine allegata

    • Maurizio Rovati

      Alessandro, a Federico preme un’altra cosa:
      “A me sembra che di climatologia sapete ben poco sinceramente”

      Capisci, Alessandro? Sinceramente! Mica “bau bau micio micio”.

  4. Gianni

    Grazie per il link.

    • Federico

      Ma la tua risposta a Andrea si riferiva all’aumento termico delle dozzine di stazioni del DK in Groenlandia ,quelle che il servizio meteorologico danese usa come riferimento ed hanno dati da decenni.
      Secondo loro il trend è verso un riscaldamento, allora perchè qui si arriva a conclusioni opposte (Contrordine ! La Groenlandia si sta raffreddando). Ha ragione Andrea allora quando dice che state insinuando che i dati del servizio meteorologico danese sono sballati, perchè ambedue la affermazioni su riscaldamento e raffreddamento con cosi tante stazioni e un periodo cosi lungo, non possono essere vere allo stesso tempo. Chi sbaglia quindi, il paper o il servizio meteorologico danese ?

  5. Alessandro

    Beh certo, queste differenze nei dati si osservano perchè non si conosce la differenza tra trend e anomalie termiche.

    Infatti, anche le mappe della NASA mostrano un trend negativo su buona parte della Groenlandia nel periodo 2001-2015.

    Immagine allegata

    • mattia

      sorprende che un professionista del calibro di Guidi non conosca le differenze tra trend (non ci spiega nemmeno su quanto tempo é basato il trend e a partire da quando, magari da un picco di caldo estremo?) e anomalie termiche e mischi le 2 cose per tirar acqua al suo mulino.

      Inoltre, vien da ridere sentirlo affermare che l’eventuale presenza di un raffreddamento in area Groenlandese sia un fatto difficile da mandar giù per la comunità scientifica. L’unica cosa difficile da mandar giù che vedo, sono i continui e ripetuti flop di questo sito nella previsione di inverni freddi, le mappe di anomalie termiche globali che confermano le proiezioni della comunità scientifica di riscaldamento globale e che costringono Guidi a mettere in dubbio costantemente l’affidabilità delle rilevazioni (e ad insinuare malafede nella comunità scientifica) e a ricercare spasmodicamente esempi locali di raffreddamento.

    • Mattia, questo è il tuo ultimo commento.
      Uno, se sai leggere il periodo su cui si basa lo studio te lo leggi da solo. Due, ancora una volta vaneggi di obbiettivi non meglio specificati per altrettanto confusi mulini. Tre, sei un cafone.
      Ergo, metterò in pratica il consiglio di un amico. Gli sforzi (non miei per carità) di molti di quelli che contribuiscono a queste pagine per tirar su un confronto scientifico serio, non meritano di essere vanificati da interventi come i tuoi. Non hai nulla da dire, sporchi solo le pagine e fai anche di questo un luogo in cui tutti possono dire quello che gli pare, anche le più sonore fesserie.
      Per cui ti saluto Mattia, i tuoi commenti non sono più i benvenuti. Vai pure a scrivere altrove che ti ho censurato, perchè è vero.
      Enjoy.
      gg

    • Alessandro

      Non capisco questa discussione, la mappa della NASA mostra le anomalie termiche rispetto al periodo di riferimento 1951-1980, per cui da quella mappa non è possibile osservare il trend di cui parla l’ articolo.

      La mappa del trend, nel periodo 2001-2015, è quella postata nel primo commento e non è in contrasto con la ricerca pubblicata su nature, pur avendo una risoluzione spaziale bassa.

    • Fabrizio Giudici

      Infatti, anche le mappe della NASA mostrano un trend negativo su buona parte della Groenlandia nel periodo 2001-2015.

      Dunque, è corretto dire che pure la NASA conferma che per quasi quindici anni la Groenlandia si è raffreddata, come riassume il titolo. Giusto?

      C’è qualcuno che riesce a postare la mappa delle centraline di rilevazione a terra, come ho chiesto ieri?

    • Gianni

      Qual’è la risoluzione della mappa del trend? 1200 km? 250 km?

      E’ possibile avere il link al sito?

    • Simone

      Veramente la mappa delle anomalie mostra tutt’altro ed è questa: anomalie della media degli ultimi 3 anni (2015-2015-2017) rispetto al trentennio 1981-2010. E a me pare che in Groenlandia ci sia segno positivo. 😉

      Immagine allegata

    • Simone

      Questa la mappa delle anomalie dell’anno 2017 rispetto al trentennio 1981-2010 (manco fosse un trentennio di 100 anni fa…).
      Davvero un bel raffreddamento si in Groenlandia, io di colori blu o azzurri non ne vedo, ma ci sta che sono daltonico.

      Immagine allegata

    • Alessandro

      Simone, ma come pretendi di osservare un trend guardando le mappe delle anomalie?
      Continuate a confrontare le pere con le mele…
      Ci può essere un leggero trend negativo, pur avendo temperature sopra media il periodo trentennale di riferimento .

      @fabrizio giudici, questa è la mappa delle centraline inserite nel database GHCNV3

      Sono poche per questo è importante avere altri dataset con risoluzione maggiore,

      Immagine allegata

  6. Fabrizio Giudici

    SEI volte, per la precisione….

  7. Andrea74

    Buon giorno signor Guidi, in realtà il servizio meteorologico danese mantiene alcune dozzine di stazioni sparse per tutta la Groenlandia, da sud (Angisoq, etc) a sudovest (Nuuk,Paamiut, etc) a nordovest (Qanaaq,etc), a nord (Station Nord,Kap Morris Jesup,etc..) a nordest (Daneborg, Danmarkshavn,etc.) a sudest (Kulusuk,etc) e anche nel centro della calotta (Summit, Neem, etc). Secondo i loro dati la temperatura media dagli anni 90 è in costante aumento, quindi ne devo dedurre da quello che dice lei in questo articolo che i loro dati sono falsificati e il servizio meteo danese è composto da truffatori?

    • Andrea, leggi il paper, il trend che trovano è evidente e sono dati satellitari. A loro il compito di capire perché altri dataset indicano cose diverse. L’ultima parte del tuo commento non ha senso.
      gg

    • Fabrizio Giudici

      Andrea74, c’è una mappa delle centraline del servizio meteo danese? Perché la Groenlandia fa 2,1 MKmq, sette volte l’Italia. Dunque dire che le centraline sono nei quattro punti cardinali e pure al centro non è sufficiente per capire quale copertura ci sia.

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