Salta al contenuto

Giochiamo un po’

Attorno al riscadamento globale ed al cambiamento climatico, capita spesso di fare filosofia, di volgere lo sguardo alle ideologie, alle politiche, alle idee più o meno astratte che accompagnano l’ineluttabilità dei disastrosi eventi che pare ci attendano.

L’arte della parola è fantastica, ma dovendo parlare di qualcosa che è spiegabile solo esprimendo quantità ed applicando rigide regole fisiche e matematiche, forse è meglio parlare di numeri. Del resto anche le pratiche un po’ astratte di cui sopra si possono esprimere così.

Qualche esempio:

  • Il voto di non-ratifica del Protocollo di Kyoto da parte del Senato americano: 95 a 0.
  • Il numero di mesi che mancherebbero al punto di non ritorno secondo il Pricipe Carlo: 99, 98, 97, 96…..(come passa il tempo).
  • La probabilità che i cambiamenti climatici in corso siano attribuibili alle attività umane secondo L’IPCC: 90%.
  • Gli anni da quando le temperature medie superficiali hanno smesso di crescere: 10.
  • Il numero di volte in cui compare la dicitura “forcing esterno” nel 9° capitolo del 4AR dell’IPCC: 91.
  • Il numero di volte in cui compare la dicitura “forcing interno” nel 9° capitolo del 4AR dell’IPCC: 0.
  • E infine, la probabilità che a Copenhagen si raggiunga un accordo concreto: 0.
  • Gli anni che ci separano dalla (possibile) sparizione dell’artico secondo il WWf e l’ex Segretario Generale dell’ONU Ban Ki Moon: 20.
  • Il tempo per ridurre le emissioni dell’80% in USA: 40 anni.
  • Gli anni che ci separano dal possibile aumento del livello dei mari di 6 mt secondo AL Gore, ma solo per lui: 90.
  • La vita media della CO2 per la Dott.ssa Solomon con la terra che diventerà per metà desertica e per l’altra metà devastata da inondazioni, uragani, mareggiate, ecc.: 1000 anni.
  • I dieci anni più caldi degli ultimi 100 anni: tutti nel periodo 1997-2008

Ne avete altri? Sono sicuro di sì. Pubblicateli nei commenti se credete, per parte mia aggiornerò di volta in volta il post con i vostri suggerimenti.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail
Published inIn breve

20 Comments

  1. […] il meteorologo Guido Guidi  scrive che ”L’arte della parola è fantastica”, prende varie cantonate e in […]

  2. Intanto, col vostro permesso, oggi vado a giocarmi tutti i numeri che state scrivendo. Chissà mai…

    Un po’ di sigle alfanumeriche: G8, G20, G77 e COP15

    2500 gli scienziati dell’IPCC, tra di essi troviamo anche:

    1 chirurgo plastico
    2 architetti paessaggistici
    1 direttore d’albergo
    1 ginecologo
    7 sociologi
    1 linguista
    1 medico praticante la medicina tradizionale cinese

    Meno del 10% è effettivamente legato allo studio del clima.

    • giordano monti

      e meno male che c’è Lei, Gravina (laureato in discipline economiche, così leggo nel “chi siamo”), a mettere a posto le cose, a illuminarci sul Clima, e a rivelarci tutti gli errori e le menzogne dell’IPCC, della NASA, del Metoffice, del OMM, dell’Hadley Center, ecc.!!

    • Giordano non sei stato giusto. Claudio non ha mai affrontato argomenti di carattere tecnico, e questo, benchè ne abbia eccome le competenze, proprio per evitare salaci commenti come il tuo. Quando lo ha fatto, ha impiegato egregiamente la sua specializzazione nel settore statistico per analizzare proprio le incongruenze statistiche di altri presunti o reali esperti. Tutte o quasi tutte le baggianate climatiche e meteorologiche che leggi su queste pagine sono opera mia e, solo occasionalmente, di altre firme. Vogliamo ricominciare la tarantella del chi può parlare e chi no? Suvvia, dacci qualche altro numero, così aggiorniamo il post. 🙂
      gg

    • Oggi ho incontrato solo persone simpatiche, che devo dire? Meno male che c’è lei, Monti, a riportarmi con i piedi per terra.

      E poi mi spieghi, cosa voleva dimostrare con quel commentuccio terra terra? Che io non posso parlare di clima? Infatti non lo faccio 🙂

      E me ne guardo bene, perchè per fortuna scrivo in un sito dove ci sono teste tante in fatto di clima.

      In realtà ho collaborato per lungo tempo a progetti sul paleoclima insieme ad università americane, ma non mi va di parlare del mio CV.

      E infine, i numeri che ho indicato non me li sono inventati, li ho riportati pari pari da un articolo che ho letto.

      Stia bene,

      CG

    • giordano monti

      “E poi mi spieghi, cosa voleva dimostrare con quel commentuccio terra terra? Che io non posso parlare di clima? Infatti non lo faccio.”

      Bene, siamo tutti più tranquilli adesso! Continui così.

    • Giordano non mi è ben chiara la ragione di questo scambio di convenevoli. Questo non è un forum, e anche se lo fosse, non credo che a nessuno piacerebbe leggere scambi di attacchi personali del tutto OT.
      Possiamo farne a meno gentilmente?
      gg

    • Si è proprio svegliato male, oggi, nevvero Monti? Mi dica cosa la opprime e cercheremo di parlarne. A patto che smetta di fare inutili ironie sulla mia persona.

    • Claudio Costa

      @ Giordano Monti

      Ma tutti chi??

      ma parla per te!

      Io non sono mai stato preoccupato, tu invece vatti a vedere quanti statistici hanno partecipato alla stesura dell’ultimo rapporto IPCC

    • Claudio Costa

      @Claudio Garvina

      da non dimenticare i veterinari e gli zootecnici (collaborazionisti) che hanno fatto i calcoli sulle emissioni zoogencihe

  3. Stefano Caserini

    >> La probabilità che i cambiamenti climatici in corso siano attribuibili alle attività umane secondo L’IPCC: 90%.

    In realtà secondo l’IPCC non è il 90, è “maggiore del 90 %”.
    La differenza sembra piccola, ma non lo è.
    Saluti
    Stefano

  4. giordano monti

    gioco un po’ anche io, con il numero 10:

    – i dieci anni più caldi degli ultimi 100 anni: tutti nel periodo 1997-2008.

    • Claudio Costa

      @ Giordano Monti

      6 i gradi in più di adesso rispetto all’ultimo periodo interglaciale l’Eemian e tutti incontrovertibilmente dovuti a misteriose e ancora non quantificate forzanti naturali, visto che ancora la Exxon, la Shell e la zootecnia ancora non c’erano sulla faccia della terra.

  5. Caro Guido,
    non voglio entrare nella discussione. Mi limito ad un’unica osservazione.
    Il fatto che non compaia la dicitura “internal forcing” nel 9° capitolo del 4AR IPCC è semplicemente dovuta al fatto che questa dicitura è inconsistente o, come si dice, è un ossimoro.
    Infatti, una volta scelto il sistema da studiare, in questo caso il sistema climatico, le forzanti sono solo le influenze esterne al sistema che si va a descrivere. So a cosa ti vuoi riferire, cioè alle temperature oceaniche o ad altre oscillazioni interne al sistema. Queste sono ovviamente forzanti esterne per un modello meteorologico, ma non per un modello climatico. Vedi ad esempio:
    http://antonellopasini.nova100.ilsole24ore.com/2009/07/riscaldamento-globale-un-cambio-di-prospettiva.html
    Detto ciò, è evidente che queste oscillazioni vanno considerate per poter avere proiezioni a breve scadenza (diciamo 1 o 2 decenni). Ciò si comincia a fare e il primo esempio è piuttosto recente. Per una visione non distorta di questo lavoro ti rimando a:
    http://antonellopasini.nova100.ilsole24ore.com/2008/05/riscaldamento-g.html
    Grazie per l’ospitalità
    Antonello Pasini

    • Grazie a te per l’approfondimento Antonello. La breve conta, come dice il titolo del post è solo un gioco. Nel caso specifico delle citazioni di forcing esterni o interni è riferita all’inclinazione del 4AR e del Panel in generale a ricercare con maggiore insistenza eventuali forcing esterni piuttosto che approfondire le dinamiche interne al sistema stesso. Del resto questo pare sia il mandato. Posto che, come hai giustamente sottolineato tu, per scale temporali climaticamente brevi, queste dinamiche possono assumere il ruolo di forcing, forse questo mandato potrebbe subire qualche variazione. Ci scopriremmo (sempre forse) più informati sul funzionamento del sistema e meno ossessionati dal problema gas serra, divenuto a mio parere ingiustamente anche perchè le ultime evidenze lo dimostrano, l’unica spiegazione di ogni variazione.
      A presto, gg.

    • Non vorrei essere pignolo, ma ribadisco che queste non sono forzanti, bensì dinamica interna di variabilità climatica del sistema. Comunque non fa nulla…
      Inoltre, non mi pare che la scienza abbia trascurato di studiare la dinamica interna, come appare anche dai report IPCC. I lavori che cito nei miei link dimostrano che la scienza progredisce al di là di qualsiasi schieramento creato più o meno artificialmente…
      Forse, talvolta chi legge i report IPCC estrae ciò che gli fa più comodo.
      Passo e chiudo
      Antonello P.

    • alessandrobarbolini

      negli scenari ipotizzati dal,IPCC estraggono solamente scenari dove il mare salira di 6 metri..chissa perche!!chi propende per analisi piu rosee viene zittito..
      mi auguro per questo gruppetto di scienziati a senso unico che capiti presto una mini PEG,poi vedrete che qualche luminario cambia carte all,inverso..
      é troppo scontato replicare a lei dott pasini…lei é uno che crede ai banani in valpadana entro 20 anni…io nel bene e nel male credo ancora che le alpi continueranno a far sciare i propri clienti ancora a lungo anche sotto i 2000 mt..cordiali innevati saluti

  6. Claudio Costa

    Per chi ama i link:

    questi sono sulla residenza in atmosfera della CO2

    http://www.iac.ethz.ch/people/knuttir/papers/solomon09pnas.pdf
    Susan Solomon “Irreversible climate change due to carbon dioxide emissions” pnas January, 2009, doi: 10.1073/. 0812721106

    http://ams.allenpress.com/perlserv/?doi=10.1175%2F2008JCLI2554.1&request=get-abstract
    M. Eby et al “Lifetime of Anthropogenic Climate Change: Millennial Time Scales of Potential CO2 and Surface Temperature Perturbations” Journal of Climate September 2008 DOI: 10.1175/2008JCLI2554.1

  7. alessandrobarbolini

    unica cosa certa? tra cento anni non ci siamo piu noi…
    ma che vadano a lavorare..
    ma perche ce gente che ha tempo tutto il giorno per scrivere 1000 tesi sul clima
    ma non hanno nientaltro da fare ?? che fortuna

  8. Claudio Costa

    – 20 gli anni che ci separano dalla (possibile) sparizione dell’artico WWf e Ban Ki Moon
    – 40 anni il tempo per ridurre le emissioni dell’80% in USA ( e dove sarà Obama tra 40 anni a rispondere di questa riduzione paventata?)
    – 90 anni che ci separano per il possibile aumento del livello dei mari di 6 mt secondo AL Gore, ma solo per lui però.
    – 1000 la vita media della CO2 per la Solomon con la terra che diventerà per metà desertica e per l’altra metà devastata da inondazioni, uragani, mareggiate, ecc probabilmente entro il secolo
    (manca solo che si apra la terra e ne escano le fiamme del foco eterno de lo inferno)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »