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Delirio!

Questo post avrebbe potuto avere un titolo diverso, ad esempio in chiave settimana enigmistica, tipo “forse non tutti sanno che“… Poi ho deciso che avrei lasciato la legittima esclamazione di chi mi ha passato l’informazione. Perché la condivido, perché, anche a mio parere, si tratta di puro, semplice, autentico delirio.

Infatti, forse non tutti sanno che la Volkswagen, per riparare alle malefatte del dieselgate, sta ricomprando centinaia di migliaia di auto negli Stati Uniti e le sta parcheggiando in spazi appositi in attesa di… tempi migliori. Ben 335.000 le auto ricomprate al 31 dicembre scorso, 13.000 sono state rivendute, 28.000 distrutte. Già, distrutte, perché probabilmente l’adeguamento sarebbe stato troppo costoso o vai a capirne la ragione. Tutte le altre sono parcheggiate in distese sconfinate e, stando a quanto leggiamo qui, anche mantenute in buone condizioni di esercizio, non si sa mai dovessero cambiare le regole… Con un conto salatissimo, 7,4 miliardi di dollari sin qui, che potrebbero arrivare a 25 miliardi prima che la faccenda si possa considerare chiusa, cioè che siano stati risarciti tutti quelli che hanno chiesto e ottenuto ragione, Stato, privati, rivenditori etc., e che siano state ricomprate tutte le 500.000 auto oggetto dell’accordo fatto in sede di giudizio.

Ma chiusa per chi? Che quella del dieselgate sia stata una megatruffa e che un conto anche salatissimo non serva a riparare il danno è fuori discussione, ma distruggere 28.000 auto (e chissà quante altre ancora) presumibilmente in buone condizioni a chi conviene? All’ambiente certamente no, considerati i costi ambientali di produzione e smaltimento che non potranno mai essere ammortizzati dall’esercizio… E, ripeto, il conto salato non risolve il problema.

Delirio.

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Published inAttualità

17 Comments

  1. DarioC

    Mi pare tanto la solita foto “Bufala”, pero si vede anche su google map, aereoporto di Victorville (CA). La visione di casa mia su google map è del 2012 è aggiornata solo quella americana? Dalle foto con l’omino sempre su googlemap non si vede nulla. Quell’aereo parcheggiato li mi para strano. Premesso che non sono contrario ai diesel Questi hanno voluto regole per stroncare la concorrenza con la scusa del “green” e poi sono stati i primi a barare.
    Qui nella mia zona è pieno di rivenditori di auto che vendono usati “che vengono dalla germania”. Mi dicono anche che sparisce qualunque “traccia” sul precedente uso dell’auto. Uno compera un’auto usata ma poi sembra che sia stata immatricolata nuova qua. Ed intanto qui non versano IVA, ed io ho un sospetto da dove arrivano. A pensare male si fa peccato, pero…

    • robertok06

      “Quell’aereo parcheggiato li mi para strano.”

      No, per nulla. E’ una zona desertica, a bassissimo tasso di umidita’ e precipitazioni, dove gli aerei (e adesso anche le macchine) si “mantengono” a lungo senza problemi di ruggine.
      Oddio… vorrei vedere lo stato delle parti del cruscotto sottoposte a irraggiamento UV tutti i giorni… mi sa che i segni si vedranno se rimarranno li a lungo…

    • DarioC

      Da quel poco che ho capito, l’aereoporto è attivo e l’aereo pare un DC 10. Le foto pubblicate sono uguali alla vista di googlemap. Sono le dimensioni in proporzione alle auto che vedo male, mi sembrano auto aggiunte con il photoshop. Se qualcuno fosse a Los Angeles potrebbe verificare(!?!).

    • Fabrizio Giudici

      Non ho capito tutta questa attenzione per la foto (che peraltro è Reuters… va detto che ho già visto spesso foto che c’entrano a minchia con l’argomentl degli articoli, anche su testate che in teoria dovrebbero essere affidabili; come anatre quando si parla di oche, o gru quando di parla di cicogne).

      Comunque non è certo la foto che prova qualcosa, ma la dichiarazione della portavoce di VW, che ha parlato ufficialmente a nome della compagnia.

  2. robertok06

    Per chi fosse interessato al calcolo della mortalita’ associata all’NOx oltre ai limiti…

    http://iopscience.iop.org/article/10.1088/1748-9326/aa5987/pdf

    … e goo.gl/PyLA6s

    Notare che in nessuno dei due articoli, ne’ altri che ho trovato e letto, si trova mai la prova che l’NOx sia cancerogeno o tossico o altro di per se… nella maggior parte dei casi anche se non lo dicono esplicitamente l’NOx e’ semplicemente un proxy per l’inquinamento da veicoli… ma parte della mortalita’ e morbidita’ e’ data dagli altri “polluters” che sono emessi assieme all’NOx… ma questo NON vuol dire che sia l’NOx a ammazzare o far ammalare la gente!… tutt’altro.

    Infatti, in questo articolo…

    http://www.sciencemediacentre.org/expert-reaction-to-study-looking-at-diesel-emissions-nitrogen-oxides-and-premature-deaths/

    … dicono, con piu’ precisione, quello che sto sostenendo io… e cioe’ che i calcoli di mortalita’ da NOx tanto strombazzati nella stampa “ambientalista” anti-diesel a priori sono affetti da margini di errore molto grandi, perche’ sono obbligati a fare delle assunzioni a-priori su altri pollutants (come il particolato fine) che NON sono misurate o sono state misurate in passato.

    Saluti.

    • rocco

      Non solo, andate a vedere i livelli di NOetc e altri inquinanti negli anni passati nelle grandi città italiane, fino a 100 volte maggiori di adesso dagli anni 70 indietro

  3. AleD


    E, ripeto, il conto salato non risolve il problema

    Ma si, infatti è meglio non far niente e stare a guardare. Il tempo che serve per poter prendere la migliore scelta possibile basata su dati esaustivi e affidabili al 100% e senza nessun contro da dover considerare. Aspettiamo, dai. Vediamo che succede.

    • AleD

      In che altri modi era da risolvere il problema?

    • Certamente non con l’alienazione di manufatti che hanno già avuto un costo ambientale che non potrà mai essere ammortizzato dall’utilizzo. Mi sembra contrario a qualsiasi logica di costo efficacia.

    • Mario

      In che modo? Mi pare ovvio, usandole.

      Per quanto taroccate per ridurre le emissioni registrate in fase di collaudo, anche senza modifiche, saranno sicuramente meno inquinanti di larga parte del parco ancora circolante di vetture diesel prodotte nei periodi precedenti.

    • AleD

      E grazie… usandole come? Visto che non sono a norma di legge.

  4. AleD

    Ma distrutte non si riferirà allo smontaggio per la rivendita dei pezzi nel mercato pezzi originale e/o ricambi?

    • Fabrizio Giudici

      Ma distrutte non si riferirà allo smontaggio per la rivendita dei pezzi nel mercato pezzi originale e/o ricambi?

      Questo lo voglio ben sperare, comunque alla fine la carrozzeria – minimo – finisce dallo sfasciacarrozze, certo non la usano per rifare una macchina nuova con diversa motorizzazione. E quanta CO2 e altro inquinamento vengono generati da queste operazioni?

    • robertok06

      @fabrizio giudici

      “E quanta CO2 e altro inquinamento vengono generati da queste operazioni?”

      Ho letto da qualche parte che una buona stima “ballpark number” della quantita’ d’energia necessaria a produrre una vettura e’ quella di prendere il peso della vettura in petrolio, e associarvi l’energia della combustione del petrolio.

      Sono attorno a 45 MJ/kg, quindi 45×1500=67,5 GJ… mica male… 18750 kWh.
      Per vetture prodotte in Germania, a 0,5 kg CO2/kWhe fanno ~9 tonnellate e mezza di terribile e velenosissima CO2… 🙂

  5. Fabrizio Giudici

    A casa mia, i miei mi hanno insegnato un paio di princìpi che vanno a braccetto.

    Il primo è che si mangia tutto quello che c’è nel piatto, il cibo non si butta. Così come il pane: si può mangiare anche un po’ duro e magari un po’ secco uno/due giorni dopo; quando diventa troppo duro per i denti si ricicla in qualche ricetta opportuna (tipo pappa col pomodoro); le briciole si danno da mangiare agli uccelli sul terrazzo. Insomma, a meno che non si sia avariato e diventato dannoso per la salute, quello che si può mangiare va mangiato.

    Il secondo è simile, ma ha che fare con gli oggetti: le cose che ancora funzionano non si buttano via. Qui la cosa si fa più difficile, per via dell’obsolescenza: alla fine io in casa mi ritrovo con circa un metro cubo tra cavi, adattatori, dischi e qualche computer intero che ormai sono inutili, ma in teoria perfettamente funzionanti, e quindi non mi sento di buttarli. In laboratorio ho riciclato vecchi computer, che se la cavano alla grande, anche se potrebbero essere sostituiti da micro-device programmabili da 20/30 euro, che consumano 2W al posto di 40W, e quindi alla fine mi converrebbero per il risparmio energetico. Quindi, sulla tecnologia, il “non buttare” non è sempre così facile.

    Ma, cazzo, qui stiamo parlando di decine di migliaia di auto nuove!!

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