Ci risiamo, il futuro degli atolli del Pacifico torna ad essere a tinte fosche, nonostante più che ridursi crescano:
Con l’ausilio di un nuovo modello che tiene conto non solo dell’aumento del livello del mare, ma anche delle inondazioni dovute al moto ondoso, le aspettative di abitabilità di molti degli atolli in questione si riducono ulteriormente. Non più a fine secolo, ma addirittura per la metà di questo pare che molte di quelle isole non avranno più a disposizione l’acqua dolce necessaria per continuare ad abitarvi.
- Many low-lying atoll islands could be uninhabitable by mid-21st century – Science Daily
- Most atolls will be uninhabitable by the mid-21st century because of sea-level rise exacerbating wave-driven flooding – Science Advances
Come avrete letto nei nostri vecchi post suggeriti, il problema, molto più che nell’innalzamento del livello del mare risiede nello sfruttamento delle risorse, sia con riferimento ai coralli, quanto con riferimento all’uso dei suoli ed al prelievo di acqua.
Mentre il mondo si arrovella sulla CO2, pensando di poter così limitare il riscaldamento del pianeta e quindi l’innalzamento del livello del mare – che dall’ultima glaciazione è salito di decine di metri e non di alcuni centimetri come negli ultimi anni – chi fosse al corrente di iniziative per approcciare il problema dal punto di vista ambientale più che climatico è pregato di segnalarle. Sono escluse quelle come della World Bank, che sta costruendo un aeroporto a Tuvalu, forse da utilizzare per esodi di massa…





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