Salta al contenuto

Se siete al mare misuratelo

E’ probabile che in questa prima domenica di giugno le nostre spiagge siano affollate, sole e caldo non mancano e poi, per dirla tutta, la prossima potrebbe non essere altrettanto benevola, per cui meglio portarsi avanti col lavoro ;-).

Comunque, naturalmente, non provateci sul serio a misurare il mare, perché non è così che si stabilisce se il livello del mare sta cambiando. Semmai, doveste essere in un luogo che presenta delle scogliere, divertivi a guardare le linee che il mare ha scolpito nei secoli e nei millenni spesso diversi metri sopra il livello attuale, vi aiuterà a ricordare che questo mondo ha da sempre la propensione al cambiamento, anche radicale.

Quindi niente misura, perché per definire con buona approssimazione il livello del mare serve ben altro. Servono serie storiche stabili e solide e serve molta tecnologia. Le prime non le abbiamo, la seconda l’abbiamo solo da qualche decennio, per cui non vi stupirà se, nonostante le proiezioni climatiche indichino che l’altezza del livello del mare è uno dei più preoccupanti effetti del riscaldamento globale di origine antropica e su questo si faccia anche grande speculazione, in realtà distinguere la componente antropica da quella naturale nel trend del livello dei mari è ad oggi molto ma molto difficile.

Appena pochi giorni fa due noti commentatori che potremmo definire socialmente molto attivi ma di opinioni radicalmente diverse in ordine a questo argomento, si sono scambiati qualche tweet e, come spessissimo accade, ognuno dei due ha rafforzato la propria posizione, senza però giungere ad una soluzione (qui il riassunto e le coordinate).

Questo argomento desterà l’attenzione di più di uno dei nostri più affezionati lettori, perciò spero di farvi cosa gradita segnalando il posti con cui Roy Spencer, altro commentatore decisamente ben informato sui fatti, ha tentato di dirimere la questione, a mio modesto parere avvicinandosi non poco alla soluzione del problema.

Sea Level Rise: Human Portion is Small

Qui sotto, il grafico realizzato con i dati oggetto della discussione e, sotto ancora, le considerazioni con cui si conclude il post, prese a prestito da qualcuno che di oceani se ne intende, l’oceanografo Carl Wunsch:

Fonte: http://www.drroyspencer.com/2018/05/sea-level-rise-human-portion-is-small/

“At best, the determination and attribution of global-mean sea-level change lies at the very edge of knowledge and technology. Both systematic and random errors are of concern, the former particularly, because of the changes in technology and sampling methods over the many decades, the latter from the very great spatial and temporal variability. It remains possible that the database is insufficient to compute mean sea-level trends with the accuracy necessary to discuss the impact of global warming, as disappointing as this conclusion may be.”

Buona domenica.

 

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail
Published inAttualità

6 Comments

  1. ale.meteo

    C’è qualcosa che fa salire il segnale nella prima metà del XX Secolo. Senza entrare nello specifico si direbbe crescere in modo esponenziale, eppure è direttamente proporzionale a qualcosa. Che sia antropico o meno, c’è ne vuole e dovrebbe passare un “pò” di tempo, per dirlo con certezza. Si tratta di un segnale, detto brevemente.. viene condizionato dal 1920 in poi.

    In pratica anticipa il condizionamento antropogenico di trent’anni e “forse passa”.. ( anticipando ancora qualche annata verso la decade annua del 1910.)

    Non fanno vedere l’intero grafico del millennio e questo mi lascia perplesso..

  2. donato b.

    Non sempre sono d’accordo con W. Eschenbach, ma questa volta condivido in pieno la sua analisi e le sue conclusioni.
    Il trend di variazione del livello del mare può essere considerato sia costante che variabile: statisticamente non vi è differenza tra un trend costante ed un trend variabile. Detto in altre parole posso scegliere a mia discrezione l’una o l’altra soluzione: questa o quella per me pari sono! 🙂 🙂
    E’ molto frustrante come conclusione, ma questo ci passa il convento e dobbiamo accontentarci.
    .
    In ogni caso le conclusioni di W. Eschenbach non mi hanno sorpreso più di tanto, in quanto si collocano in un solco che appare molto ben delineato da diversi anni: il tasso di variazione del livello del mare è una delle cose più misteriose del misterioso mondo del clima e tale resterà ancora per molto. Ogni tanto si aggiunge qualche tassello, ma il quadro generale appare ancora piuttosto confuso. E questa confusione si basa sulla scarsa comprensione di come variano le componenti che determinano il livello del mare. Se andiamo a sommare il contributo sterico e quello di massa, calcolati separatamente, otteniamo una variazione del livello del mare maggiore di quella misurata. E questo la dice lunga sul percorso che bisogna ancora fare per arrivare ad una conclusione definitiva sulla questione.
    Ciao, Donato.

  3. DarioC

    Però sarebbe una goduria andare al mare e trovare tutti a misurare l’altezza del mare.

  4. Alessandro(Foiano)

    Guido buona domenica!
    E’l’ennesima conferma che certi dibattiti dovrebbero essere blindati e ristretti a poche persone.
    Invece vediamo e sentiamo ogni giorno chiunque parlare di clima.
    Per mia fortuna ho una laurea in ingegneria e so benissimo cosa sia un errore sistematico e un errore casuale.
    Chi ha svolto un laboratorio di strumentazioni e misure sa benissimo di cosa si parla, ma ahimè credo la massa/maggioranza non abbia svolto il mio stesso percorso formativo…colpa anche dell’istruzione che ad ogni età latita…un’istruzione che ha fatto il grande errore di essere informativa e non formativa.
    Alla presentazione dei corsi all’ateneo di Ingegneria che ho frequentato (mi ricordo benissimo come fosse ora) si specificava che l’ateneo svolgeva corsi informativi e non formativi, ma la formazione è necessaria ad ogni età e per tutti dovrebbe essere aggiornata, cosa che non avviene e purtroppo certi dibattiti sono veri e propri enigmi per la massa di gente con cui ci relazioniamo quotidianamente. Un dramma sociale.

    • Fabrizio Giudici

      ,ma ahimè credo la massa/maggioranza non abbia svolto il mio stesso percorso formativo

      Per quello che vedo io è molto peggio: molti che l’hanno seguito, quel percorso, evidentemente quelle cose se le sono dimenticate…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »