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Summer blogging…. rinfrescante!

Le ferie si sa, ci vogliono, anche dal proprio hobby o da quello che si fa semplicemente per passione, come questo blog. Ma è pur vero che i lettori hanno diritto comunque alla quotidiana ispirazione, per cui, magari con minor frequenza, CM comunque c’è, e ci sono i suoi autori.

Con l’Europa occidentale che continua ad essere piuttosto calda, finalmente ora anche i nostri media potranno gridare all’allarme estate. Ieri o ieri l’altro il corriere lanciava la notizia che alcune nostre città potranno arrivare a 40°C. Effettivamente dato che siamo ad agosto la cosa ha del sensazionale, visto che normalmente in questi giorni si andrebbe piuttosto a sciare.

Ma tant’è, per rinfrescare gli animi e, almeno idealmente, anche le menti, ecco un bel paper uscito su Nature Communications che va ad investigare gli eventi di rallentamento della circolazione termoalina atlantica in uscita dall’ultima glaciazione, gettando un po’ di luce sull’intreccio di feedback da scioglimento dei ghiacci, assorbimento della CO2 e circolazione atmosferica alla base dell’evoluzione del clima all’inizio del nostro periodo interglaciale.

Coherent deglacial changes in western Atlantic Ocean circulation

Il paper è liberamente accessibile ed è spiegato anche su EurekAlert.

Naturalmente, il tutto è importante perché “in tempi di climate change, capire cosa è successo prima ci aiuterà a capire cosa potrà succedere dopo”. Il fatto che sia successo prima però, pare non scalfisca minimamente la convinzione che possa essere attribuito almeno in parte alla naturale evoluzione del sistema.

Così va il clima a quanto pare. Enjoy.

 

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Published inAttualitàClimatologia

9 Comments

  1. ale.meteo

    Rimane tutto intrinseco:
    CO2 – H2O – O3 – Radiazione solare.

    Non parliamo di brustoline, serve solo un’attimo di lucidità da studiarsi, la situazione e l’ennesimo paper 😛

    Immagine allegata

  2. Ghiaccio72

    I media strillano sempre al caldo record ma di record non ce ne sono nè ce ne saranno.
    Alcuni esempi: il record di Roma di 42 gradi del 27 luglio 1841 non è mai stato avvicinato
    http://www.meteolive.it/news/I-vostri-articoli/10/i-meteo-record-di-roma-/4956/

    Così come il record italiano di Palermo di fine 800 anch’ esso mai battuto.
    E che dire dei media che strillavano ai record in Norvegia ? Record di Oslo di 35,0 del luglio 1901 !
    https://it.wikipedia.org/wiki/Oslo
    Quello di Stoccolma ?
    36 gradi addirittura nel luglio 1811 !
    https://en.wikipedia.org/wiki/Stockholm

    Il record europeo ? 50,0 a Siviglia il 4 agosto 1881.
    http://www.centrometeo.com/articoli-reportage-approfondimenti/climatologia/5108-fenomeni-meteo-estremi-precipitazione-temperatura

    Il record mondiale, anch’ esso mai battuto 58,0 in Libia il 13 settembre 1922.
    Il record degli USA: 56,7 nel luglio 1913 .
    https://en.wikipedia.org/wiki/Death_Valley

    Possiamo continuare….il record australiano ?
    53,0 a Cloncurry il 16 gennaio 1889 !

    Record sudamericano: Rivadavia l’ 11 dicembre 1905
    https://en.wikipedia.org/wiki/Rivadavia,_Salta

    Il record dell’ Oceania ? Tuguegarao il 29 aprile 1912.

    Potremmo continuare all’ infinito. Ma vi chiedete come mai nessun, ripeto nessun record di caldo di una volta viene mai battuto nè avvicinato mentre quelli di freddo si battono a ripetizione (come i recenti -98C in Antartide) ?
    Sarà anche questo un’ effetto del global warming o magari è tutto il contrario ?
    Meditate gente, meditate…..

    • ale.meteo

      Non si direbbe global uoarming ..

      Inutile dire che hanno blaterato fino adesso, come discuterei dei presunti record di caldo della Primavera 2018 tanto sbandierati dai media. Sono tipiche queste estati, come quelle estati del XIX – inizio XX secolo. l’Anticiclone delle Azzorre è sintomo di stabilità ed equilibrio termodinamico. Direi che dobbiamo farci tante domande sulla preparazione in materia di certi esperti. Visto che la cella di Hadley tende ad espandersi durante le fasi de el Niño . Ora si dimenticano degli alisei, questi espertoni.. Il promontorio africano nelle 72/96 ore, potrebbe anche innalzarsi al largo del Portogallo, riscaldando perciò l’area marina. Ignorano totalmente la dinamica dell’onda atlantica.

      Inesorabile lenta discesa termica della rimonta d’aria tropicale, annessa all’attuale dinamica a prefrontale. Questa risalita ha portato termiche degne di nota anche in Germania.. Il discorso che sta venendo assorbita dall’attuale dipolo depressionario artico-canadese.. la dice tutta sulla capacità espansiva del fronte polare.. 2018-19.. Avvezione calda avvenuta circa nelle tempistiche dell’anno scorso. Con record segnati tra la fine dell’ultima decade di Luglio 2017 ed i primi giorni di Agosto 2017.

      Non ci si accorge della capacità convettiva che staziona sulle dorsali peninsulari del Mediterraneo centrale.. Soprattutto neanche quella capacità, lungo i versanti della catena delle Alpi.

      Non può arrivare una glaciazione da un momento all’altro, proprio perché la depressione polare espandendosi trascina umidità e calore latente, dalle onde planetarie.. ma tutto il resto non mi convince, vista la “recente” PEG.. Adesso vediamo, se si può parlare di AMO bassa e la Niña: si avranno pochi uragani verso il Golfo del Messico.

    • Fabrizio Giudici

      Dati falsi!

  3. Luca Rocca

    Se questo è il modo di rilassarsi in vacanza…
    Molto interessante la correlazione fra concentrazione di CO2 e dell’ isotopo 14 del Carbonio.
    All’ aumentare della C02 il 14C decresce con lo stesso andamento. Dato che il 14C è indipendente dal carbonio atmosferico (si produce per bombardamento di nuclei di azoto da parte di raggi cosmici,:14N+n=14C+p) sembra esista una correlazione fra raggi cosmici e incremento della CO2.
    Avete qualcos’altro sulla relazione CO2 raggi cosmici ?

    • virgilio

      “Avete qualcos’altro sulla relazione CO2 raggi cosmici ?” (L.Rocca). Mia ipotesi:
      La CO2 è prodotta anche dai cicli organici.
      Dunque alla crescita delle specie, sia in senso di incremento di popolazioni esistenti e sia di incremento della varietà delle specie, la CO2 potrebbe aumentare. Un bombardamento non eccessivo di raggi cosmici può influire sulla variabilità genetica della biosfera e dunque su un aumento a lungo termine di organismi viventi. La gran maggioranza di raggi che colpisce la Terra sta nel “vento solare”. Per vari motivi potrebbe aumentare l’attività solare o nel corso delle ere indebolirsi un poco il campo magnetico planetario che frena suddetti raggi. Il resto potrebbe essere conseguente. Metto come riferimento questo vecchio articolo: http://www.lastampa.it/2014/11/12/scienza/il-seme-magnetico-che-scaten-tutte-le-piante-7d4fLZnt8ng8Bw3z1mkrBM/pagina.html

    • Luca Rocca

      Credo che la quantità di raggi cosmici che raggiunge la terra sia connessa all’ attività solare ma non sono sicuro che ad un aumento dell’ attività corrisponda una diminuzione o una riduzione dei raggi cosmici o viceversa e non ho capito ancora il meccanismo.
      ho trovato alcuni articoli che mettono in relazione l’aumento dei raggi cosmici con la formazione di nubi a bassa quota ma non mi convincono perché non hanno fonti verificabili.
      La variabilità genetica su un arco di 25-30.000 anni non dovrebbe essere molto rilevante

  4. Luca Maggiolini

    Quoto:
    “Il fatto che sia successo prima però, pare non scalfisca minimamente la convinzione che possa essere attribuito almeno in parte alla naturale evoluzione del sistema.”

    Ecco, appunto. Questa frase raccoglie tutto il nonsenso delle polemiche AGWiste.

    • ale.meteo

      Commento moderato.
      @ale.meteo
      Restiamo sul TD, non è questa la sede delle dissertazioni politiche.
      Admin

      Immagine allegata  

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