Salta al contenuto

Stesse Bufale, Stesso Mare

Per quest’anno non cambiare

Stesse bufale stesso mare

Per poterti intrattenere

Con le solite cazzate leggi me

Mina perdonerà l’irrispettosa revisione del celeberrimo testo, ma la tentazione era troppo forte. Eh sì, perché la fake-news sul Mar Glaciale Artico che ribolle, con le navi che scorrazzano tra gli orsi bianchi stremati sta diventando ormai un grande classico della disinformazione mainstream di fine estate.

Esattamente un anno fa, infatti, su queste stesse pagine commentavamo l’incredibile bufala spacciata dalla Stampa in cui si attribuiva allo scioglimento dei ghiacci artici l’imminente assalto delle petroliere russe che agli ordini di Putin si apprestavano a devastare l’Artico. Un falso clamoroso e ridicolo, visto che la notizia vera consisteva nel varo di una nuova classe di navi gasiere con proprietà rompighiaccio atte a trasportare l’idrocarburo liquefatto attraverso il Mar Glaciale Artico: verso l’Asia in Estate, e verso l’Europa in inverno.

Eh sì, perché il cosiddetto passaggio a Nord-Est, quello che permette di raggiungere lo Stretto di Bering e il Pacifico costeggiando la Russia, è completamente libero dai ghiacci solo per poche settimane all’anno. E l’inverno è un osso duro anche per le stesse rompighiaccio, visti gli spessori notevolissimi che si accumulano sul Mare della Siberia orientale e rendono l’impresa possibile solo per navi a propulsione nucleare (Fig.1).

Fig.1. Spessore dei ghiacci artici in prossimità del massimo invernale 2018. Spessori di quasi 5 metri sul Mar della Siberia orientale.

Stesso Mare, stessa Fake

…E stesso gruppo editoriale, ma diversa testata (almeno nel titolo): è Repubblica, infatti, ad informarci dell’imminente apertura di “nuove rotte commerciali” sull’Artico, ovviamente a causa dello scioglimento catastrofico dei ghiacci con temperature che “hanno toccato i 30 gradi”. Come spesso accade dalle parti di chi dice di combattere le bufale salvo propinarle in prima persona, si parte da un fatto reale e conclamato: la Maersk sta per effettuare il primo trasporto commerciale via nave attraverso il Passaggio a Nord-Est. A detta della stessa compagnia, si tratta di un esperimento pieno di incognite, visto che l’utilizzo della rotta in questione pone da sempre grossi interrogativi sulla reale convenienza economica rispetto al più lungo, ma meno travagliato transito attraverso il Canale di Suez.

Esattamente come un anno fa, tuttavia, passa in seccondo piano il messaggio principale: la Maersk per il trasporto in questione utilizzerà… una nave rompighiaccio nuova di pacca: la Venta Maersk, ovvero la prima di sette nuove navi container capaci di affrontare ghiaccio marino fino a spessori di un metro, e in ogni stagione.

Stravolgimento della realtà

Il frutto di una pura e semplice evoluzione tecnologica, ovvero il varo di nuove generazioni di navi porta-container con proprietà rompighiaccio, diventa quindi il solito pretesto per la solita filippica in cui si parla con i soliti toni catastrofisti di un Artico in disfacimento a causa del Climate Change. L’articolo di Repubblica, tra l’altro, si configura come il riassuntino di un pezzo molto più lungo (e catastrofico) uscito pressoché in contemporanea sull’inglese Independent, cugino “orgogliosamente liberal” del già citatissimo Guardian. Solita storia, e solito copia-incolla maldestro di lanci di agenzia, condito con gli immancabili strafalcioni di traduzione, visto che i “30 gradi di anomalia termica” (ovviamente invernali) citati dall’Independent diventano per Repubblica 30 gradi tout-court: una temperatura senza alcun senso fisico se riferita al pack che nel periodo estivo veleggia più o meno stabilmente su temperature prossime allo zero.

Pressapochismo e sfiga

Il punto è che questo giornalismo già di per se scalcinato, male informato e prono alle narrative globaliste più trite e malferme, è anche sfigato. Perché quella in corso è una stagione tutt’altro che negativa per i ghiacci artici, che in vicinanza del minimo di volume annuale viaggiano su livelli superiori alla media degli ultimi 10 anni (ne riparleremo).

Non solo, anche volendo limitarci alle sole discussioni sulla navigabilità del Mar Glaciale Artico, è proprio di queste ore la notizia che una nave rompighiaccio svedese è in difficoltà a causa di un ghiaccio troppo denso e spesso “come non si vedeva da una quindicina d’anni”.

E giusto per chiudere il cerchio, anche le protagoniste della fake news di un anno fa, ovvero le gasiere rompighiaccio russe, hanno avuto i loro bei grattacapi quest’anno: a causa del troppo ghiaccio nella baia dell’Ob che nel mese di luglio ha imposto l’assistenza di rompighiaccio a propulsione atomica, per poter garantire la consegna altrimenti impossibile del carico di gas pianificato.

PS: chi fosse interessato agli aspetti commerciali e tecnologici del viaggio della Venta Maersk potrà seguire la navigazione in tempo reale attraverso questo link. Per tutti gli altri l’appuntamento è all’anno prossimo, per un evento che promette di diventare un grande classico pseudo-giornalistico dell’infotainment climatista di fine estate.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail
Published inAttualità

32 Comments

  1. Davide Cortina

    Sempre dall’articolo di Repubblica citato, si riporta che la Cina sta studiando l’ipotesi di una rotta commerciale che dallo stretto di Bering possa giungere all’Islanda passando per il Polo nord geografico!
    L’ottimismo riguardo all’AGW non ha più confini!

    • ale.meteo

      c’è da ridere se vedono le medie trentennali italiche..

      cosa ci aspettiamo che dicano?

  2. Luigi Mariani

    Caro Massimo,
    grazie per i tuoi commenti sempre frizzanti.
    A fronte del tormentone estivo che tu hai giustamente stigmatizzato, la mia reazione è stata quella di controllare le serie storiche, e qui in particolare ho visto i dati delle copertura glaciali marine artiche dal 1979 rilevate da satellite e rese pubbliche dal Danish Meteorological Institute – DMI (http://ocean.dmi.dk/arctic/sie_monthmean.uk.php).
    Le serie vanno dal 1979 e ora sono aggiornate a luglio 2018; per il mese di luglio, il più vicino a noi, ho ricavato il diagramma che allego e che mostra gli andamenti delle coperture glaciali mensili dal 1979 a oggi. Quel che si nota è che, dopo un trend improntato al ripido calo che interessa il periodo compreso fra 1984 e 2007, le copertura mostrano una stabilizzazione e oscillano intorno a una media di 9 milioni di kmq per il periodo 2007-2018, contro gli 11,6 milioni del periodo 1979-83. Inoltre il 2018 come indicavi tu stesso è un anno tutt’altro che malvagio.
    Ho pure verificato le serie Piomas di stima dei volumi glaciali artici (http://psc.apl.uw.edu/wordpress/wp-content/uploads/schweiger/ice_volume/BPIOMASIceVolumeAnomalyCurrentV2.1.png) le quali mostrano una analoga stabilizzazione nei volumi glaciali a iniziare però dal 2010.
    La cosa per me più interessante sarebbe per me capire le cause a cui si deve la temporanea stabilizzazione: il sole, le correnti marine, il vento, la copertura nuvolosa o cos’altro?
    Sempre il DMI ci dà modo di verificare gli andamenti termici per l’areale oltre gli 80° di latitudine Nord aggiornati a pochi giorni orsono (http://ocean.dmi.dk/arctic/meant80n.uk.php). Anche qui su particolari anni (2018 incluso) si notano anomalie positive invernali anche sensibili mentre dalla primavera le anomalie si riducono sensibilmente.
    Personalmente mi rivolgo ai dati per superare quella chiave di lettura ideologica che imperversa sui media nazionali e che trovo anch’io inqualificabile ed insopportabile. Al riguardo ti domando se secondo te potrebbe servire a qualcosa confezionare per i media dei report periodici di sintesi sui diversi comparti dell’ecosistema terrestre e che siano basati su dati di buona qualità. Ciò per evitare che i nostri concittadini muoiano di paura prima che di AGW.

    Immagine allegata

    • Cristiano

      Grande, a me l’idea dei report periodici (e autorevoli) per i media sembra buona!

    • Massimo Lupicino

      Caro Luigi grazie per il tuo prezioso contributo di cui faro’ tesoro anche per l’imminente report sul minimo dei ghiacci artici. Riguardo ai report di sintesi per i media, temo che sia una battaglia persa in partenza, per molti motivi: 1) la gran parte dei giornalisti che scrivono articoli sul clima non sarebbero in grado di comprendere il report di sintesi in questione, penso si arrenderebbero gia’ di fronte al rompicapo delle unita’ di misura 2) i media non sono generalmente interessati ai dati reali, ma li utilizzano (in modo pedestre) solo al fine di sostenere la narrativa 3) i media stessi si affidano gia’ mani e piedi agli “informatori di regime” dai quali prendono per oro colato qualsiasi informazione, o velina climatista che dir si voglia 4) interpretare dei dati costa, e richiede l’esistenza di figure professionali che nelle redazioni della gran parte dei giornali mancano. Quindi preferiscono un onesto copia-e-incolla(male) dai soliti NYT, Guardian o Independent.

      Non voglio con questo scoraggiare qualsiasi iniziativa “migliorista”: mi piace pensare che questo tipo di lavoro venga gia’ fatto quotidianamente in tutti i pezzi pubblicati su questo Blog e quindi tanto dovrebbe bastare a chi e’ interessato ai numeri e a discutere di qualcosa con il sostegno di dati e non di bischerate per sentito dire… 😉

  3. ale.meteo

    Inutile disquisire con gli “adepti”.. tanto non leggono. Un consiglio a questi utenti smarriti: inutile ascoltare a bocca aperta le parole e frasi fatte del guru di turno..

    Per una glaciazione si parlava di migliaia di anni… Perché poi si è tanto parlato di centinaia di migliaia di anni?

    il recente disgelo Artico ha provocato “inondazioni e persino tsunami” Grandi 😀 ! Tanto ci vengono tutti a salvare da Arturo o perché no, da Monocerotis o Betelgeuse.

    Magari sono belle e abbronzate ! Senza scherzare troppo non ne abbiamo un’idea, che stiamo scherzando con il fuoco. (chi capisce, capisce..!) La scienza si direbbe fatta di persone, queste sono come mattoncini lego…

    Saluti.. e salutatemi gli esseri di luce..

    Immagine allegata

  4. Fabrizio Giudici

    provocando inondazioni e persino tsunami

    Questa è una fake ben confezionata, perché non inventa una cosa di sana pianta, ma la scardina dal contesto. Che d’estate il giaccio si sciolga e causi piccoli tsunami, quando grosse masse si staccano dalla banchisa e cadono in acqua, è noto: basta vedere qualche documentario. Negli ultimi mesi la cosa ha causato qualche problema ad una nave di turisti e ad un villaggio costiero. L’imbroglio è far credere che succede solo ora.

  5. Fabrizio Giudici

    Mi permetto una piccola modifica ai versi, per mantenere la metrica originale:

    Stesse sòle stesso mare

    • Massimo Lupicino

      Decisamente migliore del titolo, complimenti! 😀

  6. Simone

    Tanto il raffreddamento globale è in atto, prove evidenti, tra qualche anno potremo fare le Olimpiadi invernali a Roma sui Colli Albani…

    • Fantastico, sono ben messo allora! Ti ingaggio come esperto di innevamento artificiale per il mio giardino 😉
      gg

  7. In uno dei siti che ci ha dato Massimo c’è il link ad un altro articolo sulla Maersk in cui questa nave viene definita portacontainer di “medie dimensioni” e ci si pone la domanda se i suoi viaggi futuri si svolgeranno su una base regolare.
    http://www.highnorthnews.com/maersk-container-ship-embarks-on-historic-arctic-transit/
    L’articolo sembra neutro e serio, ma non si mettono in evidenza i vari problemi sottolineati dai commenti precedenti e si lascia intendere (senza dirla) che le scelte possibili dipendano solo dalla volontà degli armatori.

  8. Gianluca

    Dal TG5 del 23 agosto, edizione delle 20: “I ghiacci dell’Artico si stanno sciogliendo, provocando inondazioni e persino tsunami”…cosa dite: il “persino” sta forse ad indicare che anche alla giornalista e’ venuto qualche dubbio?!….

  9. Anche Avvenire non scherza in quanto a informazione 🙂

    Immagine allegata

    • Massimo Lupicino

      Vade retro antropogenic global warming! 😀

  10. ale.meteo

    l’AGW è causato dei rettiloidi e dagli esseri di luce.

    La verità la sanno le pornostar.. che sono sante come le suore.. Le loro posizioni sono inequivocabili.. mi hanno riferito: l’inquinamento è voluto dall’Imperatore fantasma formaggino.. causato dagli stabilimenti di caramelle dei rettiliani.

    Ma la vera colpa è dell’Italia che non accoglie gli immigrati.. Qui forse qualcuno ha qualche scheletro nell’armadio e farebbe bene a stare da parte, invece di imbarcarsi in situazioni strane e paradossali.

    Si parlava tempo fa di amici della Lipu, delle ONLUS.. e di questi amici della Lipu, questi volatili. Sembra che la febbre del Nilo, ha una relazione, con l’ostinazione di ospitare determinate specie animali, sul nostro territorio.

    Settembre è sempre più vicino se ne vedranno delle belle… 🙂

  11. Luca Maggiolini

    Poi magari i giornali si chiedono perchè le loro copie vendute (digitale compreso!!!!) sono passate da 10 a 2…..
    Perchè comprare copia incolla “ad mentulam canis” dalle vaire agenzie, se lo posso fare da solo gratis? Agenzie, poi, che per quanto riguarda gli argomenti scientifici sono imbarazzanti a dire poco.
    Sulla notizia poi, mi chiedo: ma se sono 20 anni che questi benedetti ghiacci non ci sono più come mai non ci sono già ora migliaia di navi a solcare quei mari, ma si parla sempre di “nuove rotte”?

    • Massimo Lupicino

      Ottima riflessione Luca 😉

  12. Uberto Crescenti

    In fatto di fake news, proprio questa mattina ho letto su Rai News l’articolo di Editors Choice: “Artico, il ghiaccio marino si spacca e l’orso bianco è a rischio”. No comment.
    Uberto Crescenti

    • Massimo Lupicino

      Stando al titolo, probabilmente l’orso bianco si estingue ciclicamente l’estate per poi rinascere in inverno, tipo fenice. Complimenti.

  13. Cristiano

    Cosa ci volete fare… l’abitudine a ripetere le stupidaggini che girano in rete toglie ai giornalisti la buona abitudine a controllare le fonti.
    Io ho spedito al Tg Com 24 un paio di mail invitandoli a non trasmettere notizie sul clima prive di fondamento, con tanto di rinvio a dati e siti di provata serietà, e pensate che sia servito? Neanche si sono sognati di rispondere per mandarmi a quel paese!

    • Massimo Lupicino

      Cristiano, anche tu che scrivi le email al TGcom e mandi dati a supporto…Don Chisciotte ti fa un baffo! 😀

  14. Luca Rocca

    Barchette . La Venta Maersk ha una capacità di 3600 TEU mentre le portacontainer di ultima generazione sono fra i 35000 e i 36000 TEU:un fattore 10 di carico in meno.
    Calcolando che i costi di trasporto attuale di un TEU dalla Cina all’ Europa via Suez sono nell’ ordine di 6-800 euro è assurdo pensare ad una rotta artica con navi così piccole, ci vogliono dieci viaggi per trasportare la stessa quantità di merce ,anche se la distanza sarebbe nettamente inferiore ,Se poi l’artico decidesse di gelare sul serio bisognerebbe aggiungere il costo di una rompighiaccio nucleare.
    Sono navi pensate per la logistica locale ovvero per rifornire le comunità presenti in zona. O ,visti i costi, per merci deperibili e preziose in alternativa ai trasporti aerei.

    • Massimo Lupicino

      Corretto Luca, barchetta per un piccolo carico di pesce surgelato. Male che vada, gli orsi avranno un pasto extra… La stessa Maersk ha minimizzato il valore del transito in questione. Vista la risonanza pubblicitaria garantita dai soliti media, è comunque una ottima iniziativa di marketing.

  15. Sardo61

    Spiace dirlo, ma stavolta il Lupicino ha toppato alla grande, poichè non esiste nessuna pubblicazione Peer Review che attesti l’utilizzo di Rompighiaccio Nucleari sempre più potenti, onde poter navigare quelle acque che, lo sanno ormai tutti, sono ormai libere dai ghiacci per colpa dell’AGW …
    Riportare banali notizie commerciali prese da internet non fa bene alla scienza !!!

    • Massimo Lupicino

      Non arrenderti, concediti un’altra chance. Rileggi il pezzo, piano, facendo attenzione alla punteggiatura. E se proprio non ce la fai, abbonati a Repubblica.

    • ale.meteo

      Si divertano finché “il tempo” lo permette..

Rispondi a ale.meteo Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »