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Campagna d’Autunno

Sono 700, magari non giovani nè forti: ci informano tuttavia che siamo morti. Di caldo, ovviamente. Parliamo della Spedizione dei 700 studiosi del clima riunitisi pochi giorni fa a Parigi per ricordare a tutti che dopo le vacanze estive bisogna tornare a salvare il mondo. In realtà c’è poco da salvare, perché i 700 sono appena scesi dalla macchina del tempo per informarci che “La Terra è già entrata nel futuro del clima”. Un futuro ovviamente da incubo fatto di “…aumento del livello del mare, deossigenazione e acidificazione degli oceani: Solo cambiamenti immediati e impegni a breve termine (…) possono permetterci di affrontare la sfida climatica”. In altre parole, servono soldi: cari politici, visto che siete tornati dalle ferie anche voi, adesso allargate i cordoni della borsa ché nessuno salva il mondo gratis.

Che sia solo l’inizio di una campagna di (dis)informazione climatista organizzata nei minimi dettagli si percepisce dal timing perfetto degli eventi. La spedizione dei 700 si è svolta infatti in concomitanza con una iniziativa di grande impatto emotivo: “la passeggiata per il clima” svoltasi in contemporanea in molte città del mondo, ché in vicinanza di equinozio il tempo è clemente più o meno dappertutto, e quindi bisogna approfittarne per una scampagnata (sono studiosi, non lasciano nulla al caso).

In concomitanza con la scampagnata e il blitz dei 700 si sono attivati immediatamente anche i trombettisti della fanteria, con la BBC sorpresa a distribuire pizzini interni su come silenziare il dibattito sul cambiamento climatico e il nostro italico Corrierone, ben più coraggioso, a gonfiare il petto davanti alle baionette negazioniste per regalare ai contenuti di quello stesso pizzino la dignità di un articolo vero e proprio. Articolo che per la sua enormità meriterà un approfondimento dedicato su queste stesse pagine. Davvero stupefacente il timing con cui si muovono i grandi media più vicini a certe parrocchie. Probabile che usino forme sofisticate di telepatia, le stesse che permettono ai politici amici di riscoprire in un improvviso orgasmo collettivo il tema climatista, proprio mentre i 700 scendono dalla scaletta della macchina del tempo. Telepatia, oppure più semplicemente, una riedizione moderna e globale di quelle che un tempo si chiamavano veline della politica.

Il convitato di pietra, infatti, è proprio una certa politica. Colpevole di aver abbandonato la narrativa sul global warming e il resto dei temi fasulli del politically correct in favore di argomenti come crescita economica, sviluppo, sicurezza energetica, migrazioni, disarmo. Temi reali, concreti e sentiti dalla gente comune: bestemmie inaudite per le raffinatissime orecchie globaliste, tutte alta finanza e high-tech californiano. In questo contesto il climatismo non è che una delle poche armi (ritenute) spendibili nelle mani di un esercito in rotta, che ha perso tutte le battaglie elettorali degli ultimi anni e adesso si gioca le ultime chances nei prossimi cruciali appuntamenti: le elezioni di Midterm americane a Novembre, e quelle europee poco più avanti.

Stavolta non si faranno cogliere impreparati: il braccio armato delle mega-corporation californiane stringe da molti mesi il cappio della censura al collo delle voci sgradite sui social networks, mentre i media cantano in coro con la precisione del King’s College insultando, irridendo e demonizzando gli avversari, i dibattiti ridotti a intonazioni di salmi del pensiero unico. E giusto per dare il buon esempio, si fa rotolare anche qualche testa coronata, o si minaccia di farlo. Come con Macron, colpito al cuore dalle dimissioni del suo ministro dell’ambiente, che lo accusa di alto tradimento per la titubanza ad abbracciare concretamente il climatismo: basta parole, servono i soldi per salvare il mondo, s’il vous plait. Altrimenti ghigliottina, e ne cerchiamo un altro. Dall’altra parte del Pianeta, intanto, rotolava la testa del primo ministro australiano, defenestrato anche a causa della rivolta del suo stesso partito contro le politiche di decarbonizzazione forzata che hanno trasformato la bolletta energetica australiana in una barzelletta, e regalato una sicurezza energetica degna di un paese del terzo mondo.

Ché di politica si parla: pura e semplice politica, e del Climate Change non interessa realmente un fico secco a nessuno. Tanto più che ci troviamo davvero nel futuro del clima: sono passati molti lustri da quando i colleghi dei 700 studiosi hanno iniziato ad inondarci delle loro bellissime previsioni climatiche. E nessuna di queste si è nemmeno soltanto avvicinata ad avverarsi nei termini previsti: appena 0.13 gradi di aumento di temperatura globale per decennio, sentenzia UAH nell’ultimo report pubblicato, e 0.19 ridicoli gradi di anomalia mensile per il “terribile” mese di Agosto appena trascorso. La vera sfida climatica, se ce n’è una, è proprio nel nascondere numeri come questi per sostituirli con montagne di fake news urlate a reti unificate, per tappare la bocca ai dissidenti.

C’è una guerra da vincere, la Campagna d’Autunno è appena cominciata. E non si faranno certo prigionieri.

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Published inAttualità

8 Comments

  1. ale.meteo

    Suvvia .. tutti i modelli globali, davano caldo prolungato.. ed ora tutto ad un tratto dal 23 siamo pesantemente sottomedia.. L’Eurasia continua a raffreddarsi.. dall’avvento dell’ultimo pizzicotto alla stratosfera..

    Per chi mastica di meteo sarebbe il TST event… avvenuto nel Febbraio scorso.

    Diciamola tutta.. invece di arrampicarsi sugli specchi..

  2. Stefano Ricci

    Come sempre interessante e lucido intervento.
    Giusto per la cronaca…mi sono imbattuto in un articolo su “FOCUS” on line sui “negazionisti” …non sapevate di essere un manipolo di malati??? Andate a leggerlo, se non lo avete gia fatto…davvero imbarazzante solo commentare….
    Buon w.e.
    Stefano Ricci

  3. virgilio

    “Mi sembra di essere nel medioevo, se non si crede alle varie verità assodate…”
    Non è medioevo questo è schifosissimo totalitarismo, quello che cova sempre all’ombra di ogni stato e che in Occidente sta riprendendo fiato dopo che era rimasto un poco asfissiato dal crollo dell’URSS. E questo vale per il clima come per altri aspetti politici e sociali!

  4. andrea

    Mi sembra di essere nel medioevo, se non si crede alle varie verità assodate, si viene accusati di stregoneria e bruciati sul rogo. Per tornare a noi, i tempi sono sicuramente cambiati, ma la stupidità umana è sempre la stessa e i metodi per zittire chi la pensa diversamente sono identici al passato; tuttavia in una cosa siamo migliorati, non crediamo più alle streghe, ma al riscaldamente globale….(sempre se di miglioramento si puó parlare…)

  5. Sardo61

    Ecco spiegato il perchè ed il percome, da amministratore di un Gruppo su FB dedicato a confutare gli allarmismi sull’AGW, mi sono ritrovato tre o quattro personaggi che, dapprima, hanno minacciato querela a tutti coloro che, anche di striscio, avessero messo in dubbio le “Opinioni” di famosi ricercatori del CNR e, poi, cercato in tutti i modi di smontare ogni critica all’AGW postando in modo compulsivo decine e decine di articoli, tutti rigorosamente “Peer Review”, prodotti dalla “Scienza”, quella che loro stessi definiscono “Ufficiale”, del Clima, dando nel contempo patenti di “Ignorante” a tutti gli altri …
    W LA GALLINA PRATAIOLA !!!

    • ale.meteo

      Siamo sicuri non fossero dei fake?

      Anche io posso fare un account su FB o TW e dire che sono un calciatore di serie A. Magari un messia in contatto con gli omini colorati di Betelgeuse.

      Posso fare 3000 account e mandare 3000 messaggi al giorno, mettermi in contatto con altre 10 persone per mandare 30000 messaggi a testa al giorno.

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