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Tre milioni di anni… ma per favore…

Venghino signori venghino, nuovo giro nuova corsa, acquistare i gettoni alla cassa, nuovo studio in arrivo. E anche nuovo modello, grazie al quale scopriamo che:

  1. Negli ultimi tre milioni di anni la CO2 non è mai stata oltre le 400 parti per milione…
  2. La temperatura non è mai stata alta come ora, cioè quasi 2 gradi oltre il livello preindustriale…

Il tutto grazie ad una nuova fantastica simulazione descritta come segue:

The results of our study are based on an Earth system model of intermediate complexity, whose high computational efficiency needed for simulations on a million-year time scale is achieved by using a rather coarse spatial resolution and considerable simplifications in the description of individual processes, in particular atmospheric dynamics. Further progress in understanding of Quaternary climate dynamics would require the use of complex Earth system models. However, moving Quaternary modeling to a qualitatively new level would require not only the use of existing complex models but also substantial progress in modeling of ice sheet–solid Earth interaction (38) and, in particular, its impact on long-term landscape evolution, sediments transport (21), global dust and carbon cycles, and other processes that are not yet properly understood.

Traduzione: non ci prendete sul serio.

Sono aperte le scommesse su chi invece lo farà. Il corriere, la Repubblica, la Stampa?

Ma se proprio proprio volete farlo è qui: Mid-Pleistocene transition in glacial cycles explained by declining CO2 and regolith removal


Enjoy.

Ps: la vignetta è vecchia ma decisamente irrinunciabile 😉

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Published inAttualitàClimatologia

6 Comments

  1. giovanni geologo

    NOn entro nel merito dell’articolo perché pour avendolo sfogliato velocemente non ho il tempo di leggerlo e capirlo nel dettaglio. Dalla mia esperienza di modelli e sistemi GIS , compresa la formazione ricevuta a Ginevra da emeriti professori della setta IPCC so solo che ad un modello si puo far dire un po quello che piace e conviene sul momento, senza troppe difficoltà.
    Per il resto a proposito di vignette vecchie ed attuali riproporrei questo schema sull’attuale metodo scientifico in voga da qualche decennio e che ben si applica anche a questo aritocolo di stampo oracologico (anche se prevede il passato e non il futuro).

    Immagine allegata

    • Massimo Lupicino

      Bellissima, e attualissima la tua flowchart 🙂

  2. robertok06

    Pagliacci.

    Con i migliori supercalcolatori che girano su earth system models con risoluzioni ancora non sufficienti riescono a simulare “qualche” anno per giorno di simulazione… l’unità di misura è SYPD, simulated years per day… e questi… lo ripeto… pagliacci prendono per il culo il mondo annunciando incredibili scoperte su milioni di anni???
    Pagliacci.

  3. “Traduzione: non ci prendete sul serio.”
    Per il modello concordo: sembra quasi un tributo offerto sull’altare dei riti necessari.
    E concordo anche sulla vignetta: vecchia quanto si vuole ma sempre attuale.
    Però, andando a vedere il materiale supplementare, la mia attenzione è stata attratta dalla figura S5 in cui gli autori calcolano gli spettri di varie quantità (d180, CO2, Livello del mare) su diversi periodi. I due periodi che mi interessano sono tra 0 e 0.4 e tra 0.4 e 0.8 milioni di anni (Ma) dove per tutte le variabili climatiche si osservano i picchi spettrali a 23, 40 e 100 mila anni.
    Sto analizzando i dati di temperatura (d180 è un proxy della T) e di CO2 delle carote antartiche Vostok (su 420 mila anni, che aggiungo in fondo) ed Epica (su 800 mila anni) e ottengo esattamente gli stessi risultati. Questi risultati mi avevano lasciato perplesso perché non credevo che T e CO2 avessero gli stessi massimi spettrali. Gli autori hanno confermato quanto avevo trovato e non solo: anche SST e livello marino si comportano allo stesso modo. Interessante …
    Forse nella parte sperimentale l’articolo non è da buttare.
    Franco

    Immagine allegata

  4. Rocco

    “ALLARME
    mai le temperature odierne sono state così alte, ben 8 gradi in più rispetto all’epoca glaciale”
    Un titolone del genere farebbe più effetto di “2 gradi in più rispetto all’epoca preidustiale”.
    L’ultima glaciazione è avvenuta in periodo preindustriale… a meno che a favorire il riscaldamento globale di 12000 anni fa sia stata l’invenzione dell’agricoltura che con l’allevamento ha provocato l’immissione di gas serra (o climalteranti come oggi va di moda dire) dovuti alle flautolenze delle vacche e dall’uso del catrame per impermeabilizzare le barche degli antichi egizi.
    Ironia a parte, il periodo che si confronta per farci entrare nel panico climatico è chiamata Piccola Età Glaciale, terminata proprio intorno al 1850 (4 anni dopo scopriranno il petrolio).
    Questi studi climatici incentrati più sulla paura che sulla scienza non valgono la carta su cui sono stampati.
    Ma se così fosse, che l’uomo ha provocato questo incremento di temperatura rispetto al 1850… bhe, meglio vivere in un ambiente caldo e confortevole che in un ambiente freddo e deprimente, non solo, ma con inverni un po’ più caldi risparmiamo anche sul riscaldamento domestico e consumiamo meno idrocarburi.
    Quindi… W il riscaldamento globale!!!
    Alla faccia di chi ci vorrebbe far ritornare all’epoca glaciale.
    nell’immagine la laguna di Venezia ghiacciata, inverno 1708 – Pinacoteca della Fondazione Querini Stampalia

    Immagine allegata

    • David

      …questione di gusti sig.Rocco c’è chi ama il caldo a chi il freddo(come il sottoscritto e tanti altri)Poi ad arrivare ad una era glaciale ce ne corre!

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