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Temperature e Modelli climatici, leggere per credere.

Una semplice consultazione per questo venerdì. Si tratta delle slide presentate da Nicola Scafetta (spesso anche qui su CM) ad un seminario tenuto presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Milano.

Una lettura interessante, ringrazio gli amici Nicola Scafetta e Luigi mariani (ospite dell’evento) per aver voluto condividere questi contenuti con noi. Click sull’immagine per il pdf.

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Published inAttualitàClimatologia

15 Comments

  1. Andrea

    Rocco, ma difatti il cambiamento climatico e l’inquinamento atmosferico sono solo uno specchietto per le allodole, certo che per avvelenamento di noi stessi intendo dire anche che quando ti dicono e ti obbligano ad acquistare l’auto nuova euro 5 o 6 che sia per ridurre le emissioni è una mega fregatura perché il particolato emesso dai vecchi motori era si più grosso ma stava al massimo a mezzo metro da terra una volta emesso mentre quello dei motori moderni una volta uscito si è più piccolo ma staziona più in alto all’altezza degli occhi del naso della bocca…perciò chi co ha guadagnato ? Solo i potenti.. Purtroppo anche il cambio clima è una arma politica anche se nella realtà viene ripetutamente rimandato al mittente ma la gente non ci crede lo stesso ed è convinta di uccidere il pianeta, è una religione anche quella ormai l’ecologismo, il che il principio è anche onorevole ma pilotato per altri fini, riassumendo, il modo di pensare della gente non è molto diverso da quella gente del medioevo che bruciava le streghe convinta di fermare le piogge o le siccità

  2. rocco

    @ andrea
    bene, con questa precisazione affermi che tutto sommato l’inquinamento non è poi così grave come lo si dipinge. Il che ha un suo fondamento.
    Da quando è iniziata l’epoca industriale:
    – diminuzione della povertà globale https://ourworldindata.org/uploads/2013/05/World-Poverty-Since-1820.png ;
    – aumento dell’aspettativa di vita https://ourworldindata.org/grapher/life-expectancy-globally-since-1770?time=1770..2015 ;
    – aumento della popolazione https://ourworldindata.org/grapher/world-population-by-world-regions-post-1820 ;
    – diminuzione della mortalità infantile https://ourworldindata.org/grapher/maternal-mortality?time=1800..2015&country=FIN+DEU+IRL+JPN+MYS+NLD ;
    – ed anche la diminuzione di morti per disastri naturali https://ourworldindata.org/uploads/2018/04/Global-annual-absolute-deaths-from-natural-disasters-01.png ;
    eccetera .
    Non è mica vero che con le nostre attività avveleniamo noi stessi, anzi, è il contrario; la scienza medica è riuscita a sconfiggere o a tenere a bada tantissime malattie e con la genetica altre saranno sconfitte.
    Abbiamo debellato l’effetto maltusiano dei fattori limitanti (gerre, malattie, carenza di cibo…) e la popolazione è cresciuta esponenzialmente più in salute e più a lungo.
    Ma proprio qui sta il discorso: chi sarebbe in grado di rinunciare al progresso per eliminare l’effetto collaterale?
    Quello che sta accadendo è solo spostare il problema da altre parti: in Europa abbiamo meno inquinamento, ma si è moltiplicato a dismisura in Cina ed India; 7 miliardi di individui vorrebbero tutti godere dei benefici del progresso.
    E per guadagnare il danaro necessario a comprare beni e servizi c’è anche chi si è inventato la crisi climatica per spingere all’acquisto di vetture elettriche, pale eoliche, cibo biologico…. si tratta di mercato ed economia, non certo di salvezza dell’ambiente.
    Ed i mercati agiscono a livello psicologico per propagandare i loro prodotti, appunto la paura ed il senso di colpa per vendere illusioni salvifiche.
    C’è anche un altro effetto collaterale, che imponendo tasse e balzelli per rincorrere l’illusione salvifica si rischia di impoverire vasti strati sociali, un po’ quello che è accaduto in Francia con i gilet gialli a seguito della carbon tax sui carburanti. Ed in Italia paghiamo il 30% in più che nel resto d’Europa l’energia elettrica per aver finanziato le energie alternative e ci sono sempre più poveri.
    A chi conviene?

  3. Andrea

    Vorrei poter chiarire che io non ho detto che emettere co2 in atmosfera inquina, ho detto il contrario , ovvero con le nostre attività avveleniamo noi stessi causandoci malattie tl, solo questo ho detto, per quanto riguarda il clima terrestre credo che dipenda dal sole e anche dalla luna, per quanto riguarda le nostre attività l’avvelenarci è un effetto collaterale per mantenere il benessere della civiltà moderna ma questo è una altro discorso

  4. Luca Rocca

    Vorrei proporre un intervento del prof. Scafetta su Questo Blog : avrei un milione di domande da fargli su la parte astronomica. Prima fra tutte cose succederebbe se ci fosse una coincidenza di fase di tutte le oscillazioni

  5. Andrea

    Rocco, appunto, la co2 non è un inquinante ma quello che bruciamo noi per produrla si che lo è !!

    • Maurizio Rovati

      Perfetto! Così facendo eliminiamo l’inquinante bruciandolo, ottenendo poi CO2 non inquinante + energia!!!

    • rocco

      @andrea
      di fatti l’eolico inquina, il fotovoltaico inquina, il litio inquina, il cobalto inquina, le biomasse inquinano, l’ambientalismo inquina….
      dicasi inquinamento :”L’inquinamento è un’alterazione dell’ambiente, naturale o antropico, e può essere altrettanto di origine antropica o naturale. Esso produce disagi temporanei, patologie o danni permanenti per la vita in una data area, e può porre la zona in disequilibrio con i cicli naturali esistenti. L’alterazione può essere di svariata origine, chimica o fisica. ” da wikipedia
      Quindi, qualsiasi cosa inquina quando supera un livello di tollerabilità! Anche un ambiente asettico è inquinato.
      Anche se toglie quello antropico rimane quello naturale, ma gli ambienti cambiano di loro natura, non esistendo ambienti eternamente stabili, se non nella fantasia umana.
      Ma, sig. Andrea, si sta parlando di clima e di modelli climatici dove appare sempre più evidente la non diretta e principale influenza della CO2.
      Lei dice “quello che bruciamo noi per produrla si che lo è”; bene, l’essere umano produce C02 a partire dai carboidrati che ingerisce, quindi secondo la sua tesi i carboidrati sono inquinanti?
      Forse non conosce il ciclo della CO2, assimilata dalle piante e tramite la sintesi clorofilliana si trasforma con l’acqua in ossigeno e glucosio.
      Quindi, secondo il suo ragionamento l’ossigeno ed il glucosio, usati dall’uomo per vivere, sono inquinanti?
      Se poi vuole asserire che per avere solo ambienti naturali bisogna eliminare l’antropico (anch’esso un fenomeno naturale, fino a prova contraria), le chiedo: lei è disposto a non respirare più e a non mangiare più dato che la causa è l’uomo con le sue attività antropiche?
      Concludo che inquinamento ed ambiente sono concetti ambigui, così come naturale ed antropico, a riprova di ciò, le suggerisco questo studio combinato CNR Cà Foscari riportato da un sito cosidetto green http://www.greenreport.it/news/inquinamenti/nel-suolo-dei-boschi-italiani-idrocarburi-4-volte-oltre-limiti-legge-non-causa-delluomo/ ora, per l’ambiente, vorrebbe che siano eliminati i boschi, visto che sono inquinati 4 volte più dei limiti di legge?

  6. rocco

    @Andrea
    lei, da buon troll, interviene senza neanche aver dato una scorsa a quanto proposto da Guido Guidi, nella più classica modalità di interferenza negativa in un dibattito.
    Se avesse guardato le slide, si sarebbe accorto che la C02 non è un inquinante (p.7) e che anzi favorisce la crescita della copertura vegetale (a p. 6), vanificata dall’assurda teoria dell’esistenza di energie aggettivali (verdi, sostenibili, compatibili, rinnovabili e balle varie) che utilizzano come combustibile appunto le biomasse, lamentandosi poi dell’aumento della CO2 atmosferica.
    Lei sostiene l’esistenza di energie “pulite” senza sapere che l’energia è energia, una grandezza fisica senza colore e senza sapore, non rendendosi conto di come viene usata l’energia, ad esempio tenendo in vita server su cui memorizzare selfie e foto di pietanze mangiate.
    Lei è il prototipo del tipico ambientalista mosso da sensi di colpa e infarcito da ideologia che sostiene la salvezza di un mondo in continuo cambiamento dovuto alle attività umane, attraverso altre attività umane che si aggiungono a quelle precedenti aggravando ulteriormente la situazione.
    Lei vorrebbe far credere che le energie pulite siano quelle provenienti dall’eolico, ma veda qui https://www.immediato.net/2014/04/03/eolico-selvaggio-jaccuse-di-renato-provincia-distrugge-paesaggio/ , gli stessi ambientalisti che hanno spinto per l’eolico adesso lo contestano dicendo che è selvaggio ed inquinante. Cos’altro aggiungere se non che la questione del fare qualcos’ altro non è che un favorire un settore economico e non un vero impegno per l’ambiente?
    Non vi è nessuna crisi climatica in atto (il clima cambia di suo fortunatamente), nè tantomeno una urgenza ambientale (da quando ci sono le industrie cattive, stranamente l’aspettativa di vita si è raddoppiata e la popolazione è quadruplicata. Anzi, le plastiche nel mare sono dovute proprio alla stupidaggine di raccoglierle senza distruggerle ed una volta cedute a paesi del terzo mondo, tipo in Yemen da rapporto greenpeace, qui https://storage.googleapis.com/planet4-italy-stateless/2019/04/b7485886-le-rotte-globali-e-italiane-dei-rifiuti-in-plastica_def.pdf dove vuole che finiscano se non in mare? e tutto questo per quel stravagante principio del chi inquina paga che sta facendo arricchire le ecomafie); quello che l’ambientalismo sta muovendo sono solo miliardi di euro (e dollari) per favorire settori economici che, in tempi normali e senza nessuna pressione mediatica ed ideologica, nessuna persona dotata di senno ci avrebbe investito un centesimo (dicasi raccolta differenziata, cibo biologico, fonti alternative, bioplastiche ed altre demenze simili).
    A proposito delle bioplastiche, ecco fresco fresco uno studio dell’università di Pisa https://www.unipi.it/index.php/lista-comunicati-stampa/item/15306-l-inquinamento-da-buste-biodegradabili-provoca-anomalie-e-ritardi-nella-crescita-delle-piante
    E ci hanno costretti a pagare da 2 a 10 cent il sacchetto…. chiamiamola incentivazione ad personam e non ad ambientem?

  7. Andrea

    Buongiorno colonnello guidi, io credo che nonostante tutto quello che si dica l’uomo le proteste ecologiste le trovo corrette dal punto di vista che un energia più pulita sia utile per noi per la nostra vita e la nostra salute, l’uomo bruciando combustibili fossili e veleni uccide se stesso non il clima..tra l’altro l’uomo con le sue attività rilascia all’anno in atmosfera 7 miliardi di tonnellate di anidride carbonica contro i 200 miliardi di tonnellate emesse dalla natura sempre ogni anno perciò…..

    • Maurizio Rovati

      …perciò… Perciò cosa?! Dallo sciopero libero e volontario allo sciopero coatto e obbligatorio?

  8. Chiedo anche io se possibile di potere avere la versione in italiano! Grazie

  9. rocco

    interessanti slide, se tradotte in italiano diventerebbero comprensibili ai più.
    Vi è una nuova tendenza linguistica in atto, non più riscaldamento globale, cambiamenti climatici, ma oggi si parla e si parlerà sempre più spesso di “crisi climatica”.
    Così come i modelli climatici evolvono, lo fa anche la linguistica, ma sempre per confermare un dato normale nella storia della Terra: il clima cambia, è cambiato e sempre cambierà (a prescindere dalle eventuali cause antropiche) e le crisi climatiche ci sono, si sono state e sempre ci saranno.
    Quello che non c’è mai stato, non c’è e mai ci sarà è il clima stabile, ossia quella finalità per cui ci si sta impegnando in maniera illusoria spendendo inutilmente risorse economiche altrimenti utilizzabili per altre iniziative.
    Ma la vera finalità non è neanche quella di avere un clima stabile, ma quella di continuare a sostenere una economia dei consumi fatta anche di prodotti inutili ed inefficienti.
    Il mercato è l’ambiente da tutelare, non la Terra.
    E tutto sommato è un buon argomento per indurre a spendere ed a sostenere il mercato.
    L’aspetto principale della climatologia è l’impatto psicologico; una scienza umanistica.

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