Salta al contenuto

“Il Clima Globale Cambia” – Recensione al libro di Ernesto Pedrocchi

A luglio 2019 per la Società editrice Esculapio è uscito il libro del professor Ernesto Pedrocchi “Il clima globale cambia. Quanta colpa ha l’uomo?” che propone al lettore una visione sintetica del sistema più complesso con cui abbiamo a che fare sul nostro pianeta e dei meccanismi ad esso sottesi.

Il pubblico di riferimento per il testo, così lo descrive il professor Pedrocchi, Professore Emerito del Politecnico di Milano, è un pubblico di media cultura e che sappia leggere e interpretare diagrammi, aggiornati ad anni recentissimi (spesso il 2019), di cui il testo è molto ricco.  L‘obiettivo dell’autore è quello di offrire una visione ampia del sistema climatico offrendo al lettore alcuni strumenti utili a muoversi nella complessa catena causale in atto che coinvolge scale spaziali che vanno dalle poche decine di metri all’intero pianeta e scale temporali che vanno da pochi anni (El Nino) alle grandi ere geologiche. E’ questa una complessità di cui secondo l’autore occorre farsi carico rifiutando la visione riduzionistica che vede il clima in una dimensione semplicistica e “l’equazione del clima“ ridotta a “tanta CO2  tanta temperatura”.

Il testo è suddiviso in due parti: la prima tratta alcuni fenomeni fisici legati al problema del clima, in particolare l’evoluzione della temperatura globale in relazione con la concentrazione di CO2 in atmosfera. Questa parte è basata su dati pubblicati su letteratura scientifica accreditata (tutti i dati presentati nella prima parte del testo hanno un chiaro riferimento bibliografico). La seconda parte riporta invece alcune opinioni personali sulle strategie percorribili per affrontare i cambiamenti climatici e sul dibattito attualmente in corso. Nello specifico, l’autore propone di contenere l’impegno dedicato alle strategie di mitigazione volte a contenere la crescita dei livelli atmosferici di CO2 che stanno mostrando moltissimi limiti nonostante la vastissima adesione ricevuta a livello di Stati e collettività. Più ragionevoli paiono all’autore strategie di adattamento che sappiano cogliere le opportunità poste dal nuovo clima, considerando anche alcuni importanti fenomeni in atto, come ad esempio il global greening. Peraltro gran parte del discorso sull’adattamento si lega al tema dell’energia di cui l’autore ha una vastissima esperienza.

La morale che l’autore trae circa la vicenda pluridecennale della teoria AGW è che da parte di alcuni studiosi vi sia stata all’inizio una sorta di censura perché il problema del cambiamento climatico era ritenuto un problema grave da affrontare con urgenza e senza lasciare spazio ai tanti dubbi che pure sorgevano nell’opinione pubblica e nello stesso mondo scientifico. Poi si sono, avventatamente e prematuramente, fatte delle scelte che hanno avviato un’economia che ora è interessata a sopravvivere e che collabora a mantenere un’informazione parziale e non equilibrata. Qualcuno ha colto infine l’opportunità di innestare su questo tema una deriva ideologica, cercando di avviare una “governance” mondiale tesa a risolvere i tanti problemi dell’umanità – di cui alcuni non certo legati al clima – e pensando che quella del clima potesse essere la chiave giusta per far digerire alla collettività scelte che pongono limiti oggettivi alle libertà individuali.

Ad avviso di chi scrive si tratta di un testo con cui confrontarsi in modo critico considerandolo come un primo passo in vista di ulteriori approfondimenti da svolgere attraverso la letteratura specializzata nelle diverse branche della climatologia.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail
Published inAttualità

13 Comments

  1. angelo

    ci sarebbe da ridere se non venisse da piangere,
    questa attenzione morbosa al meteo che ha pervaso gli ultimi 30 anni, le isterie legate alle emergenze diffuse come un verbo universale: la terra is freezing, no, it is warming at alarming rate, fino a quando, messo a punto il verbo, é iniziata la marcia verso una nuova religione ” climate change” con cui gli apologeti di un mondo nuovo, vedi agenda 21 e successiva evoluzione in agenda 30 dell’o.n.u. si sono impegnati a “salvare” il pianeta, non senza aver sguinsagliato i loro epigoni per purgare ogni dissenso , meglio conosciuto come negazionismo.
    ora si sente parlare in maniera sempre piu vocale di tecnologie,
    per contrastare il riscaldamento globale, aka geoingegneria in diverse salse, dai m.s.m. (cnbc, cnn, the guardian, ecc) e qui verrebbe da ridere se la cosa non fosse seria, perche questa stampa “leftist” non sta facendo altro che fare i primi tentativi pianificati da tempo, di sdoganare queste pratiche abituando la massa alla realta.
    dunque ricapitolando prima d’oggi si vedeva chiaramente e con regolarita e precisione chirurgica un temporale, un corpo nuvoloso, una perturbazione, arrivare e prontamente essere distrutta da una flotta imponente di velivoli , non lasciando che una coltre biancastra al termine della operazione,
    ma il fenomeno era “invisibile” , meglio, “non esisteva”
    a breve invece questo fenomeno sara “reale” e di fondamentale importanza per la salute del pianeta.
    ora ci sarebbe da riflettere sul fatto che il pianeta dopo milioni ( qualcuno dice miliardi) di anni di egregio funzionamento assicurando ogni forma di vita ora possa essere dato per malato e bisognoso di cure da persone che in condizioni normali, se fossero soggette alle nostre leggi e usanze, satebbero internate a vita

    • Come distruggere un pensiero razionale. Autolesionismo.
      gg

  2. Luca

    Purtroppo è dura da combattere, quando il mondo intero, incluso personaggi dello spettacolo, attori, etc. , scendono in campo contro la CO2… e tu, comune mortale, non sei nessuno di fronte a costoro.
    Qualche sera fa, durante una trasmissione su Focus di cui non ricordo il nome, Will Smith (che ritengo un bravo attore), afferma: “la CO2 è letale!”. Ecco, detto questo, avrei preso una sedia e l’avrei sbattuta contro la povera e innocente TV!
    E’ dura quando anche la scuola ci si mette, con tali affermazioni, con Greta, ecc. Ho una figlia che va in seconda media e, di bombardamenti in tal senso, ne riceve quotidianamente. Come padre cerco di farle capire che tutto ciò che impara, anche da me, deve metterlo in discussione, perché ciò che sembra una verità oggi può cambiare e divenire tutt’altro un domani e perché, fin troppo spesso, dietro tante affermazioni ci sono quasi sempre grossi interessi… Cerco di farle capire che non è certo la CO2 il veleno del pianeta, ma sono ben altri i veleni da combattere. Certamente l’inquinamento di aria, mari e terra va combattuto, sono il primo a sostenerlo; ma tutto ciò va fatto con intelligenza ed equilibrio, non come un credo religioso…
    La CO2, anche quella emessa dalle stesse piante (che io adoro e di cui la mia casa ne è piena), è un veleno. Sui libri di scuola elementare si trovano ancora immagini con un’innocente piantina sul davanzale della finestra di una camera dei bimbi, loro dormienti, e la frase “cosa c’è di sbagliato in questa immagine?” riferita al fatto che la povera piantina non doveva assolutamente essere nella camera da letto. Vallo a spiegare alla gente (con una donna ho quasi litigato) che una normale pianta di appartamento emette quantità di CO2 infinitamente inferiori a quante ne emette una persona adulta e, pertanto, sarebbe stato più opportuno per questa signora buttare fuori dalla camera il marito, piuttosto che una pianta! Ma no, c’è scritto sul libro di scuola, elementare poi…
    Qualche giorno fa, ho visto dei manifesti del mio capoluogo di provincia (abito a 10 km) “Vieni a scoprire la vita di Mantova! Vieni a scoprire il verde di Mantova” Ma non dice vieni a scoprire il suo inquinamento, altro che CO2!!! Domenica mattina ho pulito i pannelli solari, operazione che eseguo qualche volta l’anno. Lo straccio è divenuto nero, ma non è certo quello che mi ha impressionato, visto che è normale che polveri e sporco in generale si accumulino su di essi. Era il tanfo di idrocarburi che lo straccio emanava ad essere impressionante… ma “Vieni a scoprire il verde di Mantova”.
    Combattiamo contro i mulini a vento, come Don Chisciotte…
    Grazie per l’articolo su questo libro che, purtroppo, non posso comprarlo poiché, di certo, non sarei in grado di apprezzarne i contenuti sicuramente di un livello superiore alle mie quasi inesistenti conoscenze meteo.

    • Posto la risposta a questo commento su richiesta di Gianluca Alimonti.

      Caro Luca,
      capisco e condivido parola per parola tutto cio’ che scrive. Anche io ho una figlia in seconda media e la situazione e’ esattamente come la descrive: dopo averle spiegato con grafici, per quanto possibile, come stanno le cose, sono arrivato a suggerirle di lasciar stare ed evitare di mettersi a discutere…

      Su una cosa pero’ non sono d’accordo: il libro del Prof. Pedrocchi si fa leggere e si fa capire senza essere esperti meteo. Ne vale sicuramente la lettura!

  3. Duccio

    Maria Heibel, mi permetto di correggere la Sua frase ” (…) Le piante per vivere hanno una respirazione complementare a quella dell’uomo, inspirano CO2 ed espirano ossigeno (…)” (copiata dal Suo link). Non è corretto.: le piante “respirano” esattamente come noi: semmai è con la fotosintesi che producono ossigeno+glucosio da H2O e CO2+energia solare.. (mi si perdoni la semplificazione…).
    Immagino e spero solo una “svista”….

  4. angelo

    il mio post delle ore 12,40 non é stato pubblicato,
    toccato qualche nervo scoperto?
    siamo in una rappresentazione virtuale della realtà,
    ma presto tutti ci troveremo in quella reale,
    anche quelli aggrappati al politicamente corretto,
    alla censura come fonte di reddito e priviligi, quelli eternamente cullati dalle altalene delle loro dissonanze,
    e quelli che “tengo famiglia.
    quando arrivera e si rivelera per quel che é non per quello che narra l’informazione, sarà un disincanto doloroso.
    la meteorologia é un enorme affanno scientifico che si serve di scienze naturali, aggregati statistici, modelli matematici come proxy, con cui tentare di costruire una teoria valida per una spiegazione definitiva dei fenomeni, accomunando milioni di individui nei loro lodevoli sforzi al servizio di tutti, per pochi individui è invece un campo di applicazione pratica per tentare di governarla a nostre spese

  5. angelo

    esiste una variegata informazione scientifica in ordine alla denuncia di alcune pratiche contro la natura del pianeta,
    come la “gene editing” la “geoingegneria” portate avanti da aziende private spesso, in collaborazione con il complesso militare americano, o sponsorizzate pesantemente dalle big farm, big oil, la si puo trovare in siti come etc grpup.org
    synbiowatch.org. geoengimeeringmonitor.org
    in etc group compare in questi giorni la notizia che alcuni “pezzi” del congresso americano insieme ad alcune major del petrolio pare stiano facendo pressione per ottenere un via libera per la introduzione nel mercato di strumenti e tecnologie per la manipolazione del clima a fini commerciali.
    certo che dovendo sdoganare queste pratiche secondo le procedure legate alle normative delle varie nazioni, sebbene adiuvate da tecniche sofisticate di comunicazione come la “finestra di overton” ci vorrebbe tempo ( é quello che stanno facendo), ma evidentemente qualche buontempone senza scrupoli avra pensato “passiamo per il mercato che é una scorciatoia naturale e vediamo che succede?
    se dovessero avere successo entrerebbero in campo colossi come oxitec nel gene editing e tutta la pletora di aziende che operano nel settore della geoingegneria in maniera defilata,
    solo bill gates ne possiede 3, e il vaso di pandora sarebbe aperto.
    le siccita devastanti che stanno subendo alcune parti del pianeta e gli alluvioni biblici che piagano anche le nostre parti
    potrebbero assumere una frequenza e una forza devastanti.
    …ma ci si ostina a non vedere e non tenere in conto che tecnologie sofisticate e azioni deliberate stanno tentando in ogni modo di resettare i nostri cieli e i nostri climi, i nostri biomi ed ecosiatemi.
    ora ditemi che i sacerdoti della modellistica e il sinedrio piu alto della climatologia non vuole essere “sporcato ” da dati e informazioni cosi barbari

  6. angelo

    già, un capro va’ trovato, se poi riescono ad intruppare cosi tanta gente, alla fine sto capro assumera una valenza mitologica e satanica, perche da li, la transposizione alla popolazione mondiale intesa come ridondante e inquinante, sara un giuoco (delle 3 carte naturalmente)
    immolare la popolazione per un futuro piu pulito e sostenibile, verra’ gradualmente accettato cosi come le cure future proposte con urgenza , che somigliano cosi tanto alle pratiche di geoingegneria gia in esecuzione da un ventennio, per alterare le precipitazioni e forse il clima.
    ma ormai in mezzo a questo guazzabbuglio di complotti e di negazioni messo in piedi ad arte dai padroni della informazione, il rischio e quello di ritrovarsi sempre dalla parte sbagliata per via di quel trucchetto semantico che inverte il significato scambiando coloro che li ordiscono realmente con
    coloro che invece li denunciano pubblicamente.

  7. “Qualcuno ha colto infine l’opportunità di innestare su questo tema una deriva ideologica, cercando di avviare una “governance” mondiale tesa a risolvere i tanti problemi dell’umanità – di cui alcuni non certo legati al clima – e pensando che quella del clima potesse essere la chiave giusta per far digerire alla collettività scelte che pongono limiti oggettivi alle libertà individuali.” Appunto, il nocciolo mi pare che sia questa. LA CO2 COME CAPRO ESPIATORIO PER…http://www.nogeoingegneria.com/tecnologie/carbon-capture/la-co2-come-capro-espiatorio-e-la-via-verso-un-mondo-nuovo/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »