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I sonnambuli del coronavirus

Nel marasma dell’info-tainment virale di questi disgraziatissimi giorni, i soliti media non possono ovviamente rinunciare all’enunciazione del Verbo: quello Verde in rito Gretino. Ché le chiese possono benissimo restare chiuse, ma la bibbia del globalismo finanziario deve essere declamata ad ogni ora del giorno e della notte, pena l’enorme rischio che qualcuno si svegli di soprassalto col dubbio che le “catastrofi verdi” del pre-virus fossero solo frescacce utili a drenare il denaro dei contribuenti, e nulla più.

Ad assicurarsi che il lettore continui a dormire il verdissimo sonno dei giusti, ci pensa quindi il Guardian (e chi altri): una università tedesca ha scoperto, cartine geografiche alla mano, che  esiste una correlazione tra l’inquinamento e la quantità di decessi da coronavirus. Il concetto in sè non dovrebbe sorprendere: se vivi 40 anni in Valpadana difficilmente avrai i polmoni di un pastore del Gennargentu, e come tale sarai più suscettibile di patologie polmonari e associati esiti infausti. Correttamente, uno dei ricercatori dell’università in questione ha affermato che la ricerca non può dimostrare un “nesso causale”, quanto semplicemente una “forte correlazione”.

D’altra parte, il solo buon senso basterebbe a suggerire cautela: lo studio in questione ha preso in esame in particolare le emissioni di biossido di azoto che, in quanto sotto-prodotto dei processi di combustione, rappresenta una sorta di indice di urbanizzazione. Se proprio di correlazioni si vuole parlare, quindi, bisognerebbe partire da quella più elementare: le aree industrializzate sono le più densamente popolate, quelle in cui milioni di persone utilizzano ogni giorno gli stessi mezzi pubblici, lavorano in edifici affollati con sistemi di aerazione condizionata, si affollano in locali chiusi nella stagione fredda. Tutte occasioni di contagio che nella provincia scarsamente urbanizzata hanno una rilevanza estremamente più bassa.

Ma poco importa, l’unica cosa che conta è salvare la narrativa:  pur nel vociare scomposto di giornalisti, opinionisti, politici ed espertoni che si parlano addosso e si contraddicono costantemente, l’unica certezza dei media salvamondisti è che il coronavirus è legato all’inquinamento: che si tratti di NO2 o polveri sottili ha poca importanza. Il tutto, mentre le esternazioni di premi nobel che attribuiscono il virus ad una manipolazione in laboratorio non contano nulla, sono “fake news”.

In questo contesto si inserisce perfettamente il recente tweet di Greta, che citando (ovviamente) il Guardian, esulta per il mirabolante programma del comune di Milano che annuncia una mega-limitazione del traffico automobilistico per promuovere l’uso delle biciclette: “in risposta al coronavirus”. Sorvolando sulle prevedibili manifestazioni di giubilo dei commercianti milanesi già annientati economicamente dalle conseguenze del virus, vale forse la pena ricordare che in un contesto pandemico muoversi con la propria autovettura rappresenta la scelta di gran lunga più sicura, rispetto all’utilizzo dei mezzi pubblici (a Milano ogni giorno quasi un milione di persone si assiepava nei vagoni della metropolitana).

Ma guai a minare le certezze granitiche di chi sa tutto, che a svegliare il sonnambulo verde si rischia di fargli male. Anche perché sono tante, le certezze messe in discussione negli ultimi tempi. Per esempio, l’esperienza del lockdown da coronavirus ci ha confermato che tipologie di inquinamento imputate esclusivamente alla maligna influenza umana, possono invece avere una importante componente naturale, come dimostrato dalla persistenza delle polveri sottili anche dopo settimane di quarantena collettiva e addirittura il raggiungimento di picchi record di concentrazione in Valpadana. Circostanza, quest’ultima, giudicata “incredibile” da Repubblica, dove i sonnambuli verdi non si contano.

Se non altro, il coronavirus ha avuto il merito di spostare (temporaneamente, sia chiaro) il dibattito dalle solite clima-scemenze al tema ben più serio dell’inquinamento urbano, mettendo in evidenza contraddizioni già rilevate su queste stesse pagine. Per esempio, se è vero che gli ossidi di azoto sono indubbiamente nocivi all’apparato respiratorio e le motorizzazioni diesel ne producono in quantità maggiore rispetto a quelle a benzina, va anche detto che vale esattamente l’opposto per la CO2, che ai nostri polmoni non nuoce affatto (alle concentrazioni atmosferiche) ed è emessa in quantità inferiori dai modelli diesel rispetto a quelli a benzina. Allora perché si fa la guerra all’uso del diesel in città nel nome della CO2? Ai sonnambuli l’ardua sentenza.

Queste semplici e per certi versi ovvie riflessioni dimostrano, se ce ne fosse bisogno, che ci sono tante sfaccettature da considerare quando si parla di benessere, salute, inquinamento o qualità della vita della gente. E che prima di occuparsi di presunte quanto irrealistiche catastrofi climatiche, forse sarebbe il caso di guardarci attorno, e fare dei piccoli sforzi per rendere migliore la qualità della nostra vita. A partire dal diritto alla salute e al lavoro.

Ma nessuno si illuda, perché i sonnambuli verdi hanno già deciso: il mondo dei sogni è senza persone, con le biciclette rosse fiammanti parcheggiate lungo le strade deserte di Milano, le saracinesche dei negozi abbassate, i canali di Venezia senza gondole, le chiese chiuse e i fiorellini nelle ciminiere. Ché i soldi crescono sugli alberi, e aspettano solo di essere distribuiti. Restare chiusi in casa per mesi ad abbeverarci dei tweet di Greta & co. “ci apre la mente”. Montagnier invece è un vecchiaccio rintronato, e i virus non sono prodotti di laboratorio o della orrenda gestione sanitaria dei mercati cinesi di animali vivi, ma punizioni mandate da Gaia perché la gente non guida la Tesla. Il problema, semmai, è che “la gente ha una memoria selettiva”, e quindi ora stiamo tutti a parlare del coronavirus, ma non “degli incendi in Australia” o della “nave che un anno e mezzo fa ha attraversato il Polo Nord” (sic).

Se un coronavirus non basterà a cambiare il corso demenziale delle vicende umane all’inizio del 21simo secolo, e a risvegliare la moltitudine di sonnambuli verdi che governano e popolano il Pianeta in questi tempi sventurati, allora c’è da scommettere che lo farà qualcos’altro. Ad un costo collettivo infinitamente maggiore.

 

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Published inAmbienteAttualità

25 Comments

  1. donato b.

    A proposito di cinesi e COVID 19, ho scovato un interessante articolo di A. Negri, autorevole esperto di politica internazionale de “Il Sole 24 ore”, che svela molti particolari circa il laboratorio di Wuhan, da cui si sostiene, da parte di alcuni, che sia sfuggito il virus. L’articolo non aggiunge nulla ai fini del chiarimento della vicenda, ma è molto istruttivo circa le incoffessabili connessioni tra servizi, scienziati, gruppi di potere e chi più ne ha, più ne metta, occidentali e cinesi.
    E fa capire anche le ragioni dei “pruriti” dei principali responsabili politici europei ed americani.
    https://notizie.tiscali.it/esteri/articoli/virus-connection-misterioso-laboratorio-wuhan/
    Ciao, Donato.

  2. AleD

    1- il diesel non inquina di certo perché emetto solo co2
    2- che montagnier abbia sparato una fesseria è evidente. Oppure oltre a chiaccherare ha pubblicato qualcosa da qualche parte dove spiega con i dati la sua strampalata conclusione, conclusione a cui non sono arrivati le centinaia di migliaia di ricercatori sparsi in giro per il globo?

  3. Davide

    Io invece sono molto contento di aver letto le parole di questo articolo.
    E’ ora di finirla con la farsa ideologica degli pseudo ambientalisti.
    Quanto vediamo a Milano nel rendere la vita difficile al trasporto privato grida vendetta, è contro ogni logica di contenimento del coronavirus, ed è priva di qualsiasi razionale a giustificazione.
    Al contrario, sarebbero da bandire i mezzi pubblici, del tutto incompatibili col voler ridurre la diffusione del virus, questa è la realtà.
    E’ ora di finirla, e di non essere timidi contro le balle di regime.
    Di correlazioni più o meno marcate, più o meno spurie, tra virus ed altro ne troviamo finchè vogliamo.
    I dati hanno dimostrato, per chi ancora avesse gli occhi foderati di prosciutto, che il particolato NON è prodotto dal traffico privato in misura apprezzabile.
    A quel punto la macchina della disinformazione di regime ha cambiato obiettivo, puntando sugli ossidi di azoto, che sono tutt’altra questione, anche in termini di salute.
    E’ vergognoso, stiamo finendo in un regime cinese a furia di raccontare balle, a furia di “esperti” che impongono cose errate per distruggere la libertà e la dignità umana in ogni sua forma.
    Lo capite che sono solo SCUSE e PRETESTI per avere un controllo cinese sulla popolazione, sull’economia, su tutto quanto?
    E’ ora di SVEGLIARSI.

  4. donato b.

    Tra i soliti media che non rinunciano ad annunciare il verbo, non poteva mancare l’ANSA che oggi strilla:
    “RECORD AL POLO, TEMPERATURE DI 20° IN PIU'”
    Vai a vedere che è successo l’irreparabile, ti chiedi, e vai a vedere “l’articolo”: si tratta di una semplice risalita di aria dalle medie latitudini a quelle polari. Un semplice scambio meridiano, come ce ne sono tanti nel corso dell’intero anno, ma per ANSA è la catastrofe: aria “bollente” (sic) che sconvolge il clima polare e fa fondere i ghiacci!
    Non ce la potremo mai fare: troppa è l’ignoranza in giro!
    https://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/clima/2020/04/30/record-al-polo-nord-temperature-di-20-gradi-in-piu_753e8e1e-3bfa-4495-b0c1-2ef0b21e2617.html

    • Maurizio Rovati

      Beh, se qui il clima non si può definire estremo neppure con un grande sforzo dell’immaginazione, allora dobbiamo spostare l’attenzione dove non si può temere d’essere smentiti su larga scala.
      Lo stesso allarme è stato rilanciato dal TG5 ieri sera.
      Tra un po’ sarà necessario trovare un’alternativa alla parola “allarme” che risulta essere piuttosto inflazionata, pare che compaia nel 97,3% degli articoli…

  5. Lorenzo

    Sinceramente mi sfugge cosa possa centrare la critica sul programma del Comune di Milano volto a una limitazione del traffico automobilistico. Mi pare invece che questa crisi possa e debba suggerire un cambio dello stile di vita delle persone, a prescindere da una correlazione coronavirus-inquinamento.
    Basta solo il fatto che, come scrivete, se vivi 40 anni in Valpadana sarai più suscettibile di patologie polmonari e associati esiti infausti.
    E allora che facciamo? tutti a intasare le strade della città? torniamo a tutto come prima o ci inventiamo qualcosa per avere uno stile di vita più sostenibile ? Cosa che magari potrebbe dare uno spunto alla nostra asfittica economia?

    Sono un vostro assiduo lettore, ma con certe uscite rischiate di venire tacciati, a torto, come degli strenui e “a partito preso” difensori di politiche a sostegno dei combustibili fossili.

    Grazie!
    Lorenzo

    • Alessandro2

      Stavolta mi associo alle voci che chiedono politiche più ragionate contro l’inquinamento (NON da CO2, che non è un inquinante), problema innegabile in PP.

      Ovviamente politiche a tutto tondo, non solo per rendere meno inquinante il trasporto, ma anche l’industria e soprattutto agricoltura e riscaldamento domestico, due fonti di PM citate molto raramente.

  6. A. de Orleans-B.

    Vien da pensare che ogni epoca abbia una sua metafora epistemologica idonea per “fare chiarezza”

    Alla fine dei Secoli Bui bastò il “Dito di San Tommaso”, poi al crescere della (ancor onesta) confusione scientifica arrivò il “Rasoio di Occam”, che mise ordine.

    Oggi quei frati sono estinti e i loro delicati strumenti non funzionano più – e per chiarirsi le idee ci vuole un “Martello Pneumatico di Lumicino”.

    Sarà meno raffinato ma funziona.

    Quindi, Don Massimo, avanti tutta, ché il Suo ultimo paragrafo qui sopra non è una bella prospettiva…

  7. rocco

    @Jack
    condivido le sue considerazioni e vorrei angungere un argomento evidente, ma sottaciuto: questa è la prima eèpidemia nella storia che si sta cercando di risolvere chiudendo tutto ed obbligando tutti a stare a casa.
    Come sa da casa si potrebbero fare tutte quelle cose che si fanno nella normalità delle cose, tipo vivere!
    Mi sono fatto una idea che difficilmente la scienza potrà confutare: lo scopo di questa “strategia” medica è obbligare all’uso di internet e convincere ad essere sorvegliati elettronicamente.
    Quel “nulla sarà come prima” ripetuto incessantemente fin dal primo giorno la dice lunga sul cosa si sta profilando all’orizzonte: un futuro transumanista in cui non vi è bisogno di molta popolazione (sostituita da robot ed intelligenze artificiali), dove pochi eletti potranno godere di tutti i benefici del progresso e tanti pedaleranno per portare beni e servizi a questa elites.
    Bill Gates ha profetizzato l’epidemia, ma nel 2009 Casaleggio profetizzò un futuro in cui il 2020 era la data d’inizio di un processo di cambiamento epocale ( vedasi il video Gaia https://www.youtube.com/watch?v=JodFiwBlsYs ) che utilizzava “guerra batteriologica”.
    Non è una novità che i più grandi sponsor dell’ambientalismo siano i big delle nuove tecnologie e quando tecnici del digitale e di internet prevedono epidemie e poi ci invitano a stare a casa…. bah, forse forse un progetto non casuale vi è sotto.
    Ricordiamoci anche che “il limite alla crescita” stabilito dal Club di Roma negli anni ’70 parlava anche di sovrapopolazione…
    E la scienza può essere usata per fare cose buone, ma anche per cose pessime. Dipende da chi la governa!

  8. Jack

    Ed ora ci risiamo…. mentre la cura (a costo quasi zero) contro il covid-19 c’è (qui a Mantova, come a Pavia, stiamo utilizzando la terapia a base di siero dei pazienti guariti, con ottimi risultati e risposta dell’organismo nell’arco di 2-48 ore) ma nessuno ne parla (chissà perché… ma se oggi sai fare 2+2 sei etichettato come complottista…), mentre il mainstream continua a dare credito ai soliti ….oni che, non solo hanno fatto previsioni del tutto sballate ma, come in ambito climatico, non contemplano in alcun modo tesi e opinioni di altri scienziati (d’altronde oggi, in ambito medico, chi non è d’accordo viene radiato…se questo è fare scienza…), mentre il terrore è stato letteralmente impiantato nel DNA delle persone che oggi, piuttosto che stare al sole e all’aria aperta (OGGI VIETATO ma assolutamente necessario per il benessere dell’organismo, e della testa, in questo periodo..), preferiscono sopperire al processo di lobotomizzazione in atto continuando imperterriti a trascorrere le loro ore davanti alla TV guardando notiziari su notiziari, mentre il nostro governatore vorrebbe, anche dopo il lockdown, che noi continuassimo a portare le mascherine anche all’aria aperta, magari anche in piena estate, in modo da farci soffocare nella demenza in cui tutti oggi sembrano essere sprofondati, ispirandosi a teorie secondo cui il virus “galleggia nell’aria” (dimenticando il piccolissimo particolare che le mascherine impediscono una corretta ossigenazione polmonare e che i virus si diffondono in ambienti chiusi, ambienti nei quali il capo della protezione civile può tranquillamente fare le sue conferenze senza mascherina in presenza di altre persone… ma i comuni cittadini in aperta campagna le devono indossare!), mentre tutto questo accade speravo che di quella signorina svedese si smettesse di parlare. Ma, ahimé, ancor prima dell’esplosione di questa crisi, c’eran già tutti i presupposti perché le teorie gretinistiche includessero anche questa epidemia come effetto dei cambiamenti climatici… i segnali c’erano già ancor prima che i primi casi di covid-19 fossero accertati qui in Europa. In fondo, il prof. Zichichi non è nessuno quando dice a Greta di continuare gli studi perché, forse, studierà che l’atmosfera è un sistema caotico… Zichichi, come tanti altri, non conta perché non è allineato con il pensiero “unico”. Perché la scienza oggi è questa… Grazie per il tuo articolo e scusatemi per lo sfogo…

  9. Caro Massimo,
    pezzo con dentro tanta amarezza, condita con l’ironia sulle fesserie espresse senza ritegno dai profeti (?) del nuovo credo ambientalista per cui è vero solo quello che loro stessi pensano sia vero e il resto non conta.
    Non ho letto l’articolo di STOTEN citato dal Guardian, ma ho letto l’articolo di tre medici italiani citato da Repubblica: non scrivono un numero che sia uno, non mettono nessun grafico che dovrebbe dimostrare la loro tesi, ma si permettono (e i referee hanno passato l’articolo) di scrivere, nelle conclusioni: “Among elderly living in such a region and affected by other comorbidities, the cilia and upper airways defenses could have been weakened both by age and chronic exposure to air pollution “
    “Potrebbero essere state indebolite” ???
    Ma questi signori sono tre medici e se non lo sanno loro se le ciglia e le vie aree superiori sono state indebolite o no, e perché, dovremmo forse saperlo noi? Le loro conclusioni sono ridicole e credo possano essere ascritte alla categoria “mi butto dove c’è più notorietà e dove posso acquisire crediti” (in questo caso ambientali, in altri climatici). Grazie come sempre, Massimo. Franco

    • Massimo Lupicino

      Grazie a te Franco. Penso che in questi due mesi chi ne esce piu’ con le ossa rotte da tutto questo marasma e’ proprio la “scienza”, da molti punti di vista. A partire da approcci fideistici/politicizzati prestati alla narrativa di turno, video-star in esposizione ad ogni ora del giorno e della notte a contraddirsi di continuo l’un l’altra, laboratori che prima si vantano di andare a raccogliere pipistrelli per estrarre nuovi coronavirus e manipolarli e poi nascondono la manina. Eppoi il “consensus”, che si manifesta solo quando tra le millemila voci diverse se ne alza una autorevole che disturba qualche punto piu’ sensibile della narrativa. Lo spettatore medio rimarra’ basito, ma per noi… e’ un film gia’ visto e conosciuto a memoria…

  10. donato b.

    ” …. i virus non sono prodotti di laboratorio o della orrenda gestione sanitaria dei mercati cinesi di animali vivi, ma punizioni mandate da Gaia….”
    .
    Caro Massimo, su questa tua considerazione devo esprimere un doppio giudizio.
    Personalmente sono dell’avviso che il ceppo mutante di coronavirus che ha messo in ginocchio mezzo mondo, è di origine naturale: non sono assolutamente d’accordo con Montaignier circa l’origine “sintetica” del virus. Che sia un premio Nobel, mi interessa poco, ma non possiamo e non dobbiamo dimenticare che il sequenziamento genico del virus, non mostra tracce di manipolazioni umane, ma solo ed esclusivamente di mutazioni di tipo naturale. Ciò che mi ha convinto è stata la considerazione che i geni degli organismi mutati in laboratorio, presentano sezioni molto estese di basi estranee inserite in blocco, quelli mutati naturalmente, presentano, invece, sezioni minuscole, interessate dalle mutazioni.
    Nel caso del COVID 19 le uniche mutazioni rilevate sono del secondo tipo: limitate e puntuali. Ciò sulla base dei risultati delle indagini che sono noti.
    Se tali risultati fossero stati falsificati (ipotesi a cui non credo nel modo più assoluto), allora tutto sarebbe possibile, ma non credo che siamo arrivati a tanto.
    Altro aspetto che mi conforta in tale certezza, è pensare che, se fossero state individuate “firme” umane nel virus in circolazione, avremmo manifesti 6×3 ad ogni angolo di strada, con tanto di foto del virus modificato. Non li vedo e, quindi, non credo alla manipolazione umana del virus.
    .
    Circa l’altra parte della tua considerazione concordo con te. Giorni fa ho avuto la (s)ventura di ascoltare un’intervista ad un’attivista ambientalista. La signora di cui non ricordo né nome, né mansioni con candore estremo proclamò che l’epidemia era una chiara conseguenza dell’alterazione dei cicli naturali, operata dal perfido essere umano: il virus proveniva dai “mercati umidi cinesi” (sic) che rappresentavano un’evidente alterazione dei cicli naturali. Roba da far accapponare la pelle in quanto ad ignoranza e presunzione.
    .
    I mercati come quelli cinesi, erano normali quando tutto seguiva i cicli naturali, quando non esistevano celle frigorifere e l’igiene era qualcosa che semplicemente si ignorava. Mezzo secolo fa anche nelle nostre piazze era possibile acquistare polli ed altri animali da cortile vivi, da macellare a casa e cucinare. Cose normali in tempi pre-tecnologici.
    Possibile che simili individui possano essere liberi di dire idiozie di questo calibro? Sembrerebbe di si, visto che, la sedicente esperta, ammanniva il suo verbo da un canale generalista di primo livello del sistema (dis)informativo italico.
    Ciao, Donato.
    .
    p.s.: Massimo, sei pericoloso: da dieci delle tue parole, ne hai fatte nascere un centinaio almeno (non le ho contate, ma credo che siano di più)! 🙂

    • Massimo Lupicino

      Grazie Donato, fa piacere essere un moltiplicatore esponenziale di parole 😀 Riguardo Montagnier, e’ assolutamente lecito avere opinioni differenti ma se le teste parlanti che l’hanno crocefisso fossero altrettanto pignole nel giudicare i paper e la narrativa sul global warming, penso che sarebbe un mondo molto migliore. Resta il fatto che la scienza per me deve essere dibattito, e da un premio nobel (che in quanto tale puo’ permettersi di parlare liberamente) mi aspetterei esternazioni “eretiche” come quelle di Montagnier, perche’ col “consensus” non si fanno progressi, si sbarca solo il lunario (mi piacerebbe scriverne). Resta il fatto che il laboratorio di Wuhan gioca con i coronavirus da molti anni a questa parte, e ha pubblicato diversi paper sulla materia. Se anche non fosse stato fabbricato in laboratorio, l’ipotesi che sia sfuggito resta assolutamente credibile, specie alla luce di quanto e’ stato pubblicato in passato (e scripta manent 😉 ) Ciao 🙂

    • AleD

      Si, ma montagnier non ha detto che il virus è sfuggito per sbaglio da un laboratorio dove è stato “allevato”, ha detto che è frutto di manipolazione genetiche e che lui assieme ad un altro tizio ha trovato le prove che non ha pubblicato da nessuna parte. Il suo nobel in questo contesto è una bella aggravante, altro che “giustificante” per poter esternare quello che gli pare.

  11. Benedetto Rocchi

    Quello che mi stupisce (ma non troppo) è che studi che aspirano ad essere scientifici e che come portano una “forte correlazione” (quasi certamente spuria) che per esplicita ammissione degli autori non prova alcun nesso causale, trovino ancora spazio per la pubblicazione e la valutazione. Alla faccia di tutti i problemi metodologici! Quando si prendono grandi set di dati e si agita bene il database qualche correlazione la si trova sempre!

  12. rocco

    dicono ancor di più:
    “Coronavirus e polveri sottili, la conferma: il particolato atmosferico trasporta il virus ” da https://www.corriere.it/salute/malattie_infettive/20_aprile_24/studio-italiano-coronavirus-trasportato-particolato-atmosferico-ed27ba0e-8619-11ea-9ac6-16666bda3d31.shtml
    Cosa volere di più dalla vita?
    Un virus a cavallo delle PM1o così come il dott. Stranamore cavalcava una bomba atomica.
    In pratica se non ci fossero le polveri sottili non ci sarebbe stata nessuna epidemia; le mascherine non servono come barriera per le gocce di saliva, ma per evitare di respirare particolato…
    Peccato per i romani che nonostante si siano fermati anche loro il particolato aumenta “Lockdown, sorpresa choc. Roma è un caso mondiale: azzerato il traffico, sale il particolato” da https://www.ilmessaggero.it/blog/milleruote/lockdown_sorpresa_shock_roma_e_un_caso_mondiale_azzerato_il_traffico_sale_il_particolato-5194972.html , ma non aumentano i contagi… il coronavirus avrà perso la coincidenza del PM10 sul secondo binario?
    Ultimamente la scienza è affetta da un male incurabile: la pubblicazionite e sul coronavirus sono già stati pubblicati più di 1600 studi, in 4 mesi, 120 giorni, 13 studi al giorno…. ma è scienza oppure opera di un influencer?

    • AleD

      I ricercatori nel mondo aumentano sempre di più, specialmente quelli che escono dalle università con il “6 politico”. E pure loro tengono famiglia…

  13. MI sembra che i commenti stiano prendendo una deriva che questo post non merita. Cerchiamo di stare nel tema.
    gg

  14. Andrea

    Luca maggiolini, storicamente se si guarda..gli unici freni indiretti allo schema “massonico” sono state le dittature comuniste e nazi fasciste del 900

  15. Luca Rocca

    Si scopre che in primavera le polveri sottili aumentano, guarda caso, in coincidenza con la fioritura delle piante. Finalmente si potrà quantificare l’effettivo peso dei pollini nella composizione delle polveri sottili

  16. Andrea

    In sintesi .il petrolio sta finendo..e non possono fare ricorso al nucleare per sobbarcarsi i consumi energetici mondiali per ovvii motivi di tempo e spazio..allora che fanno ? Bisogna alleggerire il carico..e creare una classe ( i poveri ) che non consumino tanto come adesso per motivi di classe sociale ed economici..cancellare la classe media..e lasciare così quella ricca che è comunque in numero esiguo rispetto agli altri…e il gioco è fatto..meno consumi per tre quarti di mondo ( comunque ridotto da epidemie tipo questa..e restrizioni in seguito a epidemie e non possibilità economiche conseguenti )

  17. Luca Maggiolini

    “In sintesi, la classe intermedia dovrebbe sparire.”
    Che è esattamente ciò che gli ex-nobili, e i ricchi dall’epoca feudal-latifondista, nonchè i nuovi ricchi della finanza e delle tecnologie moderne vogliono e negli ultimi tempi stanno sempre più cercando di fare. E, si badi bene, questi ultimi sono usati dalle elite ma non accettati.
    Gli illuminati vogliono pochi super potenti e super ricchi, eccelsi nel loro sapere e infallibili, ed il resto una massa di vidioti o appdioti carne da macello.
    Ed ecco le baggianate eco, ecco l’auto elettrica (80 mila euro per una E-tron… siamo al deliquio), ecco la super burocrazia transnazionale – che schifo quella roba lì, la democrazia…. da quando un idraulico conta come ME, principe di Inghilterra (del Galles, del Burundi, di chi volete voi)?? Ma scherziamo??? –
    Tutto nel nome di un: lo facciamo per il tuo bene, tu non capisci ma per fortuna ci siamo NOI, gli eletti, che pensano al tuo bene mica al loro tornaconto.
    I nobili ci han messo un po’ a riorganizzarsi, dopo le due guerre mondiali, ma ora stanno tentando in tutti i modi di riappropriarsi di quel potere, sfruttando il pauperismo e la deriva naturista. La cosa triste è che chi prenderà più palate in faccia e verrà trattato da servo della gleba anno 2000, li supporta pure!
    Come se nel corso del 14mo secolo in Europa non ci fosse stata una certa epidemia un pochino mortale (SOLO il 30% della popolazione, senza auto, senza ogm, senza nucleare, senza chimica). Ma son dettagli….

  18. Andrea

    Il gretinismo come ogni forma di religione moderna votata al combattimento al male oscuro delle civiltà ha un solo ed unico artefice…la massoneria..ogni cosa a sto mondo negli ultimi anni è atta ad amplificare il senso di libertà ( per chi comanda ) legalità e fraternità ( per il popolo ) …se il corona virus fosse solo un esperimento votato nella direzione della riduzione della popolazione globale ed un suo impoverimento come conseguenza della crisi economica per una prevista fine della disponibilità del combustibile fossile da cui dipendiamo ( il petrolio ) ci può anche stare…ma impoverire ancor di più gli occidentali per mischiare loro con le popolazioni più numerose al mondo ( Africa e India..su 7 miliardi l’uomo occidentale per non dire white si attesta sul miliardo ed è una razza in via d’estinzione ) e far più ricchi i ricchi sterminando la classe media per poi controllare un mondo di poveri…beh..io non ci sto !

  19. Alberto Freddo

    Ha ragione il gretinismo.
    I mali dell’umanità sono direttamente proporzionali all’inquinamento in generale, che è direttamente proporzionale alla densità di popolazione attiva, che è direttamente proporzionale alla industriosità e all’ingegno di una popolazione civile (nel senso di ben organizzata), che è in parte direttamente proporzionale alla ricchezza economica di una regione, ad esclusione delle aree che prosperano sfruttando il resto dell’ecumene con speculazioni, monopoli e colonialismo, che sono l’antitesi della civiltà.
    Pertanto l’inquinamento si sconfigge con l’inattività e la stupidità diffusa e generalizzata, e quindi con la povertà della massa (brutta sporca e cattiva), con i ricchissimi (belli buoni ed ecologici) che prosperano in un agognato sistema sociale futuro di tipo feudale.
    In sintesi, la classe intermedia dovrebbe sparire.

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