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Cambiare tutto: accelerare il peggio

Sono settimane che ci raccontano che il Covid19 cambierà tutto, che niente sarà più lo stesso, che il mondo sarà stravolto. Sarà… Eppure, a leggere gli articoli dei giornaloni di questi giorni, pare di poter concludere che il Covid ha solo accelerato tutti quei processi già ben architettati e apparecchiati fino a ieri, e che si stia semplicemente approfittando dell’occasione per dare impulso all’implementazione delle agende pre-Covid.

Le evidenze sono ovunque: basti pensare all’ultima manifestazione del dirigismo economico europeo emanata pomposamente sotto il nome di “Next Generation UE” : una gigantesca opera di redistribuzione di denaro dei contribuenti europei (presentata tuttavia come un regalo di Bruxelles) mirata a stravolgere le agende economiche dei singoli stati dell’Unione in senso “green”. Un vero e proprio Gosplan accompagnato e legittimato dal solito catastrofismo climatico, anzi, da un catastrofismo climatico elevato ad ennesima potenza rispetto a quanto conosciuto fino a ieri, i cui echi grotteschi rimbombano quotidianamente su tutti i media, quasi al pari del bollettino degli infetti e dei tamponi.

Cina buona, Occidente cattivo

Se c’è una narrativa che è uscita indenne anzi, letteralmente dopata dal Covid, è proprio quella della transizione “Green”. Nemmeno il tempo di capire che c’era un virus sconosciuto a spasso per il mondo, e già i megafoni del mainstream urlavano a frequenze unificate che la colpa era dell’inquinamento, del Global Warming, della CO2, dello scioglimento dei ghiacci, delle auto, in ultima analisi dell’uomo che fa la bua a Gaia, innocente vittima di una specie animale cattiva e predatrice.

Questo sbrigativo, urlato e palesemente ridicolo collegamento tra Covid e Global Warming andava provvidenzialmente a cancellare dai radar la banale evidenza che questo virus si fosse scatenato in un “mercato di animali vivi” situato a poche centinaia di metri di distanza dal più sofisticato laboratorio biologico cinese in cui da anni si studiano e si manipolano coronavirus animali. Ivi inclusa la creazione di coronavirus “chimera” descritti minuziosamente in articoli scientifici pubblicati da ricercatori di quello stesso laboratorio, già da diversi anni a questa parte.

E a nulla valevano le esternazioni di scienziati di primo piano che ipotizzavano la natura artificiale del virus in questione. Niente da fare, se colpa dell’uomo deve essere, allora che sia portato al banco degli imputati il sistema capitalista occidentale: brutto, sporco, inquinante, non-resiliente, non-inclusivo e soprattutto non-sostenibile. E nessuno tocchi lo scienziato cinese.

È certamente interessante notare come i media di mezzo mondo siano stati capaci di ribaltare la narrativa in un lampo, trasformando un evento potenzialmente esiziale per la credibilità della Cina nel mondo, in una ennesima occasione per picconare quello che resta del sistema capitalistico/industriale alla base della prosperità economica del (fu) mondo occidentale. Ancor più impressionante come l’abbiano fatto muovendosi all’unisono, e utilizzando lo stesso virus per infierire sui leader stranieri più schierati politicamente contro le posizioni globaliste: nei loro paesi si moriva di più, si prendevano decisioni sbagliate, si ignoravano le perle di saggezza dell’OMS e via dicendo.

Keynesiani disperati

Gli illuminati europei, si sa, sono convinti che dilapidare trilioni di dollari dei contribuenti in una riconversione “green” sia l’unico modo di tenere in piedi qualcosa che somigli ad un sistema industriale: una interpretazione aggiornata, e decisamente disperata delle buche di Keynes (ne abbiamo parlato). Disperata, perché il disastro dell’Energiewende tedesca pare non aver insegnato nulla. Forse i tedeschi e i loro più stretti alleati commerciali contano nel breve di guadagnarci, sguinzagliando i loro player “green” attivi nel campo del solare o dell’eolico in giro per l’Europa a fare affari dove tira il vento e soprattutto dove c’e il sole. E appesantendo nel contempo la bolletta energetica dei loro competitor europei.

Resta il fatto che l’ambientalismo radicale di ieri, oggi in doppio-petto a fare la spalla comico-catastrofista di Blackrock e dei suoi fratelli, sta probabilmente preparando la strada alla distruzione definitiva dell’Europa come potenza industriale e manifatturiera. Perché la condizione di super-potenza industriale mercatista non è in alcun modo compatibile con un costo alto dell’energia. Quando i tedeschi ne prenderanno atto, sarà troppo tardi per tutto il continente. Ma intanto, in estremo oriente…

Pio tutto io!

Mentre gli europei si baloccano con una overdose di frescacce green, i cinesi silenziosamente accumulano. No, non accumulano pannelli solari e pale eoliche come piace raccontare ai nostri media adoranti. Accumulano petrolio, materie prime strategiche, beni alimentari. Approfittando, tra l’altro, del crollo del prezzo di tante commodities, a partire proprio da quegli idrocarburi così schifati dagli europei, e così indispensabili per chi invece intende consolidare il ruolo di leader assoluto della produzione industriale mondiale.

Eh sì, perché i cinesi in barba all’emergenza Covid che “non lascerà niente come prima”, stanno continuando ad applicare alla lettera il piano di sviluppo delineato prima dell’arrivo del virus: un piano quinquennale 2021-2025 che prevede acquisti colossali di materie prime, possibilmente a prezzi di sconto. Una strategia esattamente contraria a quella europea, indispensabile per mantenere e anzi incrementare il loro vantaggio competitivo.

Diranno di noi

Proviamo a riassumerla e a svilupparla come ci piace fare spesso, questa storia: immaginandola scritta su un libro del futuro.

—————————–

In un mondo sempre più confuso, in cui gli equilibri geopolitici apparivano sempre più precari e la globalizzazione mostrava fragilità e incongruenze difficilmente sanabili, l’Europa decideva di avviare un incomprensibile suicidio industriale di massa, sotto la forma di investimenti faraonici in iniziative temerarie di “riconversione energetica” motivate da presunte catastrofi climatiche annunciate come imminenti, ma nella realtà del tutto inesistenti. 

La “svolta green” europea impattava inevitabilmente sulla domanda di materie prime causandone il crollo dei prezzi, con particolare riferimento agli idrocarburi, che venivano acquistati in misura sempre crescente dalla Cina nello stesso momento in cui l’Europa li abbandonava. Il vantaggio competitivo della manifattura cinese diveniva incolmabile per i competitor occidentali a causa del basso costo dell’energia fossile cinese rispetto a quella rinnovabile europea. E veniva ulteriormente aggravato da pratiche di dumping commerciale che andavano a colpire i pochi player occidentali rimasti, nel silenzio complice delle organizzazioni che avrebbero dovuto vigilare sul rispetto degli accordi commerciali internazionali.

Un ruolo chiave in questo processo lo ebbero i mezzi di informazione e i gruppi di pressione ambientalisti la cui azione, sostenuta attivamente dalle élite globaliste del tempo, fu determinante nell’orientare le delibere economiche in senso “green” varate dall’Unione Europea, complice il substrato ideologico offerto da altri consessi sovra-nazionali in termini di diritti umani e protezione dell’ambiente, e l’esercizio via via crescente del potere legislativo da parte degli stessi, a discapito di quello esercitato dagli stati nazionali.

 

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Published inAttualità

16 Comments

  1. gian marco

    Leggo sempre con piacere i vs. articoli.
    Su questo tema , concordo non pienamente.
    Non è considerato il lato della cultura e della scienza dove l’Europa e in parte Usa sono ancora i principali ‘player’ a livello globale nonostante la Cina assoldi (regalando case e stipendi coi fiocchi) sempre piu persone dall’estero.
    Ergo , la decadenza occidentale non va affatto sottovalutata ma combattuta con metodi nuovi , liberando le menti piu giovani dal giogo del sistema attuale economico eccessivamente orientato ai consumi etc. etc.etc.

  2. angelo

    la cina a conduzione coumunista e al tempo stesso con funzionamento capitalistico estremamente liberale, è un ircocervo ben riuscito , almeno fino ad ora, dei tanti falliti tentativi di una piccola comunita apolide e potentissima, di instaurare il modello comunista.
    questo antichissimo e saggio popolo, civilta tra le piu antiche, che ha espresso in passato ricchezza e fasti
    ancora testimoniati dell’enorme popolazione, vive da tempo in un incubo dove è piu facile fare soldi che essere liberi.
    la sua ascesa, che a noi spesso sembra il risultato causale della nostra occidentale delocalizzazione,
    è molto piu legata alla capacita di consumo degli usa
    che ne hanno determinato l’ascesa attraverso accordi monetari.
    la delocalizzazzione occidentale è stata solo una conseguenza aiutata da assetti fiscali e burocratici
    asfisianti.
    adesso che la cina ha raccolto la manifattura dell’intero occidente ha iniziato la scalata morbida
    alla dominanza assoluta, tutte le sue azioni, accordi, e acquisti, a differenza degli usa, sono basati su scambi reciproci volontari (apparentemente)
    una sapiente comunicazione di efficienza, correttezza e longanimita verso tutti i paesi esclusp gli usa , caratterizza la sua ascesa irresistibile, i media ne tessono le lodi.

    ma il suo modello interno e li, pronto per essere esportato da chi l’ha costruita.

    un primo assaggio è stato dato con il teatro del covid
    con la prima linea di oms, stampa bill gates/fauci.
    ma probabilmente per i nostalgici di marx
    nonostante i domiciliari e le inaudite misure contro la nostra salute e la nostra liberta, siamo ancora nella “confort zone”

  3. A. de Orleans-B.

    Circa la lungimiranza e le peculiarità del “sistema cinese” posso raccontare quanto segue:

    1. nel 2006 mi sono trovato a Wuhan su una berlina Mercedes V12 con il vice-sindaco di quella città per visitare la loro “optics valley”, un concentrato di fabbriche di laser e di fibra ottica. Alla mia domanda “Ma perché un’automobile così lussuosa?” mi fu risposto “Perché capisca che Pechino ha il partito e ha l’esercito, ma noi qui abbiamo i soldi… è con noi che dovete parlare” – e poco dopo passammo per un quartiere di splendide ville, stile Beverly Hills a Los Angeles, e la mia ovvia domanda ebbe questa risposta, che mi fece ancor meglio capire la prima: “In queste ville stiamo alloggiando i migliori professori cinesi del MIT, Stanford, Caltech, Berkeley, ecc. – gliele offriamo perché tornino qui senza rimpianti e ci permettano di sviluppare la scienza per i prodotti high tech, necessari per competere quando, fra 15 anni, i nostri attuali operai, oggi a buon mercato, avranno salari occidentali”. Era 16 anni fa…

    2. questi ricordi sono in linea con questa interessante introduzione al “sistema cinese” – assai differente dalla narrativa occidentale usuale:

    https://www.ted.com/talks/eric_x_li_a_tale_of_two_political_systems

    3. La Cina di oggi, pur con grandi e ovvie differenze, mi ricorda l’Italia degli anni ’60, un paese in rapida crescita che preoccupava molto i paesi concorrenti, ma il cui segreto era:

    – lavorare molto
    – studiare altrettanto
    – una classe politica guidata da alcuni statisti lungimiranti e di peso internazionale
    – un popolo che sognava traguardi personali, li raggiungeva e aveva una gran fede nel suo futuro.

    Poi abbiamo commesso degli errori e abbiamo gradualmente soffocato la gallina dalle uova d’oro.

    I cinesi avranno studiato i nostri errori e stanno tentando di non ripeterli?

    • donato b.

      Alvaro,
      non conosco la realtà cinese con il dettaglio che ha splendidamente sintetizzato nel suo commento, ma concordo pienamente con le sue conclusioni. La Cina è, ormai, una potenza economica e geopolitica che compete ad armi pari con gli USA. A mio modesto giudizio fra qualche anno surclasserà economicamente gli USA e, forse, anche da un punto di vista geopolitico.
      Sarà un bene o un male? Forse sarà un male, in quanto non è una democrazia nel modo che noi intendiamo e, quindi, potrebbe rappresentare un pericolo, ma è nei fatti e nell’ordine delle cose: ci piaccia, o non ci piaccia. .
      Il pendolo della storia si sta spostando verso oriente e ciò soprattutto per colpa nostra: non siamo in grado di reggere il confronto a causa della decadenza ineluttabile che ci ha colpito, ai sensi di colpa storici, alla rinuncia allo sviluppo, a stupidaggini come la “decrescita felice”, ad atteggiamenti anti-tutto e via cantando. Quando un popolo (quello occidentale) rinuncia alla crescita (economica, scientifica, tecnologica) e si rifugia nei “mulini bianchi”, la fine è vicina ed il nostro mondo è, ormai, in procinto di finire, come finì il mondo dell’impero romano o quello dell’impero inglese.
      .
      Oggi contrastiamo i cinesi con le sanzioni, ma essi strizzano l’occhio al resto del mondo, al resto dei Paesi in via di sviluppo, alla maggioranza della popolazione mondiale. Costruiscono strade e ferrovie in Africa e si accaparrano le materie prime, forniscono prodotti lavorati, armi (si armi) ai Paesi colpiti dalle sanzioni e si ergono a paladini dei popoli colpiti dalle “mire imperialistiche e neo-coloniali” dei Paesi occidentali.
      Una volta eravamo noi a costruire strade, ferrovie, dighe e città in giro per il mondo, oggi ci hanno sostituito.
      I nostri mercati sono invasi dalle merci cinesi. I motori, le macchine utensili ed ora i dispositivi elettronici sono tutti o quasi di produzione cinese. Una volta erano di produzione italiana ed europea o statunitense. Un esempio eclatante: nel mio laboratorio di fisica TUTTI gli strumenti moderni sono “made in China”: fino a 30 anni fa erano tutti “made in Italy” o fatti in Germania.
      .
      Sono anni che li osservo mentre si muovono sugli scacchieri internazionali con circospezione ed intelligenza. Chi pensa come l’amministrazione USA, di piegarli con le sanzioni economiche, non ha capito nulla. Faccio solo un esempio, ma ne potrei fare a iosa. Gli USA hanno colpito con sanzioni durissime l’Iran e con sanzioni più blande la Cina, ma hanno ottenuto il solo scopo di tagliare le gambe e le braccia ai loro alleati occidentali, noi, per esempio.
      .
      Seguendo alla lettera il detto che il nemico del mio nemico è mio amico, infatti, l’Iran e la Cina hanno stretto un accordo “segreto” venticinquennale che vale circa quattrocento miliardi di dollari. Con questo accordo i cinesi si impegnano ad acquistare petrolio e gas dall’Iran usufruendo di uno sconto all’origine del 12% sul prezzo di mercato, più un ulteriore sconto del 6-8% che pagheranno con le enormi riserve di valuta nord-americana provenienti dagli scambi economici e finanziari con le economie emergenti, soprattutto africane. Usufruiranno, inoltre, di ampie dilazioni dei pagamenti.
      Dovranno, in compenso, partecipare alla realizzazione della famigerata “via della seta” che, di fatto, rappresenta un canale preferenziale per far arrivare le merci cinesi nel resto del mondo (anche da noi). La Cina fornirà all’Iran tutta la tecnologia per affrancarsi da quella occidentale, anche quella a scopo militare.
      In campo militare, in particolare, i due Paesi si sono impegnati a collaborare reciprocamente ed a sviluppare intese con la Russia. A dicembre 2019 si sono svolte, infatti, imponenti manovre navali congiunte sino-russe-iraniane.
      Qualcuno dice che l’Iran sta diventando una colonia della Cina, come lo era stato prima dell’Inghilterra e poi degli USA. Probabilmente è vero, ma quando non si ragiona con la testa, bensì con la pancia, non si può ottenere che questo.
      E con ciò mi fermo: sono già enormemente OT.
      https://www.limesonline.com/notizie-mondo-oggi-13-luglio-accordo-cina-iran-proteste-russia/119259
      Ciao, Donato.

    • Roberto Bolis

      Donato, grazie per lo splendido commento che integra perfettamente l’altrettanto splendido di Alvaro.

      Quello che resta, purtroppo, è il senso di impotenza che coglie quella parte della nostra società che si accorge di questa deriva ma che non sa come uscirne.

      O forse uscirne non è possibile, come sembra insegni la storia anche se i villaggi di Asterix si batteranno comunque 🙂

  4. rocco

    però è convenuto alle aziende occidentali delocalizzare in oriente usufruendo della manod’opera a basso costo.
    Ora ci si lamenta della Cina? o dell’India?
    L’ambientalismo con tutte le sue farneticazioni è l’ultima spiaggia del capitalismo per l’occidente; non avendo più capacità produttiva si cerca di far galleggiare il PIL con politiche (falsamente) sostenibili.
    Anche le mascherine chirurgiche per combattere Covid19 erano di provenienza cinese!!!
    si è così stupidamente creduto che per vivere bastava respirare aria “pulita” che abbiamo trasferito le produzioni in oriente nascondendo sotto il tappeto la polvere dell’inquinamento.
    Ne pagheremo le conseguenze, se non nel breve, nel medio periodo in quanto le politiche sostenibili ed i miliardi spesi il palLe eoliche e sciocchezze sostenibili (inefficienti ed inefficaci) non faranno altro che aumentare sia il gap tra ricchi e poveri, ma sopratutto faranno aumentare il numenro di poveri da sostenere con iniqui redditi di cittadinanza.
    Viva la Cina, a questo punto, che ha saputo cogliere la palla al balzo, diminuire il numero dei suoi poveri e diventare la prima potenza economica senza dover combattere una sola guerra.
    Una certa setta politica che ha deciso di acquisire consenso attraverso lo sfruttamento dell’argomento ambiente ha fatto in modo che le industrie ed il benessere sono state viste come il demonio.
    Tra gli ambientalisti di casa nostra, che puntano alla decrescita e la Cina, che punta alla crescita…. beh, non c’è ombra di dubbio: preferisco la Cina.

  5. angelo

    un’altra breve riflessione sul “trattamento” riservato all’europa potrebbe essere utile.
    l’europa costituisce ad oggi il continente piu ricco,
    produttivo, avanzato tecnologicamente, quello con il tasso di welfare piu elevato , nello stesso tempo attualmente piu languido nei consumi e piu saturo,
    inoltre resta il continente con il maggior carico di storia e ricco di cultura, principale rappresentante del mondo cattolico, dove c’è la nazione che ospita la sede cattolica. ( che gode di un trattamento particolarmente feroce)
    questa costruzione sovranazionale che è l’unione europea , di fatto sembra essere stata concepita per
    smantellare e distruggere la vera europa ricca delle nazioni, piuttosto che accrescerla,

    moneta, welfare, sovranita, immigrazione , ..religione ( quella nuova) sono stati usati sistematicamente per diminuire, sottrarre , aumentare e pervertire, nell’ordine, per ottenere un calderone di popoli meticci senza capo senza tutele senza moneta e senza Dio.

    c’e da domandarsi,
    quando i nuovi giganti hi tec avranno tecnologie sufficienti e intelligenza artificiale per dare seguito alle loro produzioni,
    ca. i 800 milioni di individui del vecchio continente
    saranno ridotti alla fame e pericolosi ,
    cosa potrebbe succedergli ( cosa gli avranno preparato come buonauscita?)

  6. angelo

    credo anche io in america si stiano svegliando ,
    cominciando a realizzare di essere stati “usati”
    per costruire una egemonia monetaria che, ora che è consolidata per continuare a sottomettere il pianeta con il monopolio del denaro, devono per forza “blindarlo” con un sistema digitale ( cashless , denaro elettronico) e quale modello migliore della cina comunista con il suo apparato iperliberista ( per loro)
    unito ad un controllo “militare” strettissimo ti ogni ambito copmpreso quello individuale

    “Social Credit System” anyone?

  7. angelo

    la superpotenza purtroppo è stata costruita sapientemente nel tempo, dotandola di un know how
    e di una capacita produttiva in grado di soppiantare
    tutta quella occidentale,
    l’ameroca è stata usata per proporre lo scambio “alla pari” tu mi dai beni reali io ti do coriandoli di carta i cui attivi puoi reinvestire in t bill creando un mercato di obbligazioni che sosterra il mio debito,
    io ti fornisco di tecnologie, conoscenze e macchinari
    per scalare la manifattura del mondo.
    adesso che siamo giunti al capolinea del do ut des
    l’america si svegliera bruscamente, mentre gli artefici della operazione smonteranno il loro quartier generale da ovest ad est , nel tentativo di imporre il modello cinese come hanno fattocon quello americano , ma con i vantaggi di un controllo stretto invadente e pervasivo di tutti gli ambiti, economia in primis e individui compresi

    • Massimo Lupicino

      Concordo Angelo. Penso che gli USA abbiano mangiato la foglia già 4 anni fa, mentre in Europa siamo tutt’ora in piena sindrome cinese. A novembre inutile dirlo ai avrà un passaggio decisivo, in un senso o nell’altro.

  8. Andrea Beretta

    Beh Massimo in futuro diranno le cose che la civiltà vincitrice del domani vorrà dire. Del resto a noi fan credere che il Medioevo è stato solo un periodo buio in cui si bruciavano librie e uomini, e in cui si combattevano le Crociate…e poi per fortuna è arrivato l’Illuminismo che ha prodotto la rivoluzione: il correlato periodo del Terrore che causò centinaia di migliaia di morti è taciuto; così come è ormai taciuto che le temperature nello stesso periodo salivano e scendevano a “capocchia”, determinando periodi di prosperità (associati ai rialzi) e di crisi (associati ai raffreddamenti). Se nel futuro, come adesso appare molto probabile, la Cina sarà la potenza egemone, forse la narrativa sarà che grazie alle loro tecnologie superiori, l’Occidente, da sempre inferiore alla civiltà cinese, venne sottomesso perché discuteva del sesso degli uomini (quello degli Angeli è un altro discorso medievale) e non aveva voglia di lavorare. Oppure che il capitalismo è stato il Male Assoluto ma per fortuna…bandiera rossa ha trionfato. Chissà

    • Massimo Lupicino

      Caro Andrea, tutto vero. Come è vero che gli attuali discorsi sul sesso degli uomini fanno ampiamente rivalutare quelli di Costantinopoli sul sesso degli angeli.

  9. Giampiero Borrielli

    Solo gli U.S.A. con DJD Trump, si battono contro questa deriva suicida della U.E , rimarcando una volta di più la lungimiranza di vedute di Michael Crichton ben dettagliato nel romanzo “Stato di Paura”.

  10. Stefano Ricci

    Che dire di più…..
    AMEN

  11. Luigi Mariani

    Caro Massimo,
    uno dei temi su cui occorrerebbe riflettere è il concetto, peraltro ripropostomi pari pari dal parroco della mia parrocchia nell’amelia di sabato scorso, secondo cui noi europei siamo colpevoli di tutto quanto è accaduto o sta accadendo nel mondo (guerre, carestie, genocidi sono tutti sulle nostre spalle). Una tale auto-colpevolizzazone, che peraltro sul piano storico in molti casi non regge, a mio avviso ci annichilisce.
    Guarda invece i cinesi: nonostante i 36 milioni di morti che il regime di Mao fece in Cina durante il “grande balzo in avanti”, non si sentono affatto colpevoli, venerano Mao come padre della patria e marciano felici alla conquista economica del mondo, mentre noi europei ce la prendiamo con Trump….

    • Massimo Lupicino

      Caro Luigi a volte viene da pensare che la Repubblica Popolare Cinese sia più… Popolare in certi ambienti ecclesiastici che nella stessa Cina. Eppure dovrebbero sapere, proprio da quelle parti, di quella profezia che annunciava il propagarsi degli “errori della Russia”. Dovrebbero…

      Comunque la strategia di demonizzazione della cultura occidentale avanza pvunque , vedi le follie revisionistiche del “Progetto 1619″ negli USA

      Viene tutto da certi ogranismi sovranazionali che odiano profondamente l’occidente e i suoi valori, gli imputano tutti i problemi del mondo, passati, presenti e futuri, e così facendo assolvono da qualsiasi responsabilità i paesi in via di sviluppo. Questo mal inteso senso di giustizia animato da odio ideologico preferisce distruggere tutto quanto è bello e progredito e uniformare tutto verso il basso all’insegna del brutto e del corrotto, piuttosto che riscattare veramente chi è rimasto indietro.

      A giovarsene è solo un Paese, che da una parte si arruola dalla parte giusta della narrativa, ovvero tra quelli in via di sviluppo. Pur essendo in realtà la superpotenza che dà le carte in questo momento storico.

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