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Il Tropical Like Cyclone di metà settembre – Analisi dell’evento

Nella seconda decade di settembre, un Tropical Like Cyclone (TLC) o Medicane, si è formato sul Mar Libico ed ha attraversato lo Jonio terminando il suo percorso con un landfall sulle isole della Grecia orientale. Il Mediterraneo non è affatto nuovo a questo genere di eventi che presentano delle caratteristiche molto simili ai Cicloni Tropicali o, più propriamente, alle Tempeste Tropicali, dato che non sempre riescono a raggiungere livelli di intensità tali da consentire che siano classificati con i criteri della Scala Saffir Simpson, quella appunto utilizzata per definire l’intensità degli uragani.

Nella fattispecie questo è però accaduto verso la fine del percorso del TLC dello scorso settembre. la dinamica di formazione ed evoluzione dell’evento è stata – per così dire – da manuale. Come sempre accade, non è facile compiere analisi approfondite con l’evento in corso o nell’immediatezza della sua conclusione, per cui c’è voluto qualche giorno perché fosse disponibile il materiale che consentisse un’analisi approfondita di quanto è accaduto. E così, qualche giorno fa, quella che ritengo essere un’analisi davvero ben fatta e dettagliata a cura di Fabio Zimbo e Daniele Ingemi, è stata pubblicata sul sito web Meteoincalabria – per inciso il territorio calabrese, pur appena sfiorato dall’evento è stato teatro di fenomeni piuttosto intensi. Ve la propongo così come mi è stata gentilmente inviata dagli autori, che ringrazio sentitamente per aver voluto condividere questi contenuti con le nostre pagine.

Potete scaricare il pdf a questo link, oppure andare direttamente sulle pagine web di origine.

Il ciclone tropicale “Udine”: analisi tecnica dell’evento

Enjoy

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Published inAttualitàMeteorologia

6 Comments

  1. Bruno Cerri

    landfall: approdo era incomprensibile in italiano?
    un cordiale saluto e sostegno alla vostra informazione

    • Bruno, certamente si. Ma non è un vezzo, è gergo tra addetti ai lavori. 😉

  2. donato b.

    Complimenti a Zimbo ed Ingemi per la chiarezza e completezza della loro analisi. Non sono un meteorologo, ma il resoconto fornito dai due ricercatori, è stato in grado di farmi capire la genesi e l’evoluzione del Medicane in modo esaustivo. Grazie.
    Ciao, Donato.

  3. rocco

    c’è chi afferma ciò:
    “La possibilità di avere in futuro Medicanes più violenti dalle nostre parti è piuttosto concreta a causa dell’aumento della temperatura dei mari circostanti l’Italia” (la solita narrazione AGW!!!)
    Costui, forse non ha compreso bene la dinamica di tale eventi: una sacca di aria fredda che ha interessato (casualmente e non dipendente dall’attività umana, ma dipendente da condizioni imprevedibili del sistema atmosferico) lo Ionio meridionale!!!
    E, purtroppo, ci dobbiamo sorbire ogni volta la solita litania che tutto il male possibile (meteorologicamente e climaticamente) dipende da quel porcellone di essere umano che sporca ed inquina, ma al contempo può non sporcare ed inquinare acquistando palLe eoliche, bottigliette in alluminio, buste di plastica biodegradabili, monopattini ed auto elettriche, cibo “biologico”, varie ed eventuali che comunque inquinano, producono CO2, devastano l’ambiente … varie ed eventuali.
    In buona sostanza è tutto PIL che cola e la pseudoscienza della climatologia è usata solo ed esclusivamente a scopi politici, facendo credere agli stolti che un tempo il clima era stabile ed è mutato a causa di quel porcellone dell’uomo, il quale è lo stesso porcellone di uomo che ha creato l’AGW!

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