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Contrordine, Compagni!

Recentemente su qualche giornalone è percolata qualche gocciolina di una notizia che meriterebbe ben altro rilievo. Ebbene, a più di un anno dall’inizio dell’epidemia di Covid si comincia timidamente ad ammettere che forse quel virus è davvero sfuggito al controllo del laboratorio di virologia di Wuhan, primo epicentro dell’epidemia.

Niente di sorprendente, si penserà. Il famigerato mercato di animali vivi a cui frettolosamente si era attribuita l’origine “naturale” dell’epidemia, era infatti distante soltanto qualche centinaio di metri dal laboratorio in cui da molti anni si portavano avanti ricerche sui coronavirus dei pipistrelli, tra cui anche il famigerato “gain-of-function”: ovvero la creazione di coronavirus-chimera modificati allo scopo di renderli più aggressivi e trasmissibili. Credere in una straordinaria coincidenza geografica richiedeva già di per sé un atto di fede non da poco.

Linciaggi

Eppure, fino a pochi mesi fa, chiunque abbia osato attribuire una origine artificiale al Covid19 è stato linciato con una frettolosità e una ferocia a dir poco sospette. Giusto per citare qualche esempio:

  • Il blog di finanza Zerohedge che osò sollevare per primo il sospetto di un coinvolgimento di ricercatori cinesi fu bannato istantaneamente da Twitter, e poi riammesso con (poche) scuse.
  • Il servizio mandato in onda da TGLeonardo nel 2015, che parlava proprio delle controverse ricerche cinesi sui coronavirus-chimera, riesumato in occasione dell’epidemia, fu frettolosamente archiviato da virologi e giornaloni come “fake news”. Con la giustificazione ridicola che il servizio si riferiva a fatti avvenuti “anni prima”. E accantonando così la vera domanda da fare: ovvero se il Covid potesse essere stato creato in seguito, proprio nel contesto di quelle già criticatissime ricerche.

Ma il caso più eclatante è stato sicuramente quello di Luc Montagnier, il premio Nobel per la Medicina che in una intervista esplosiva aveva espresso la certezza che il virus fosse stato effettivamente creato in laboratorio, all’interno di un programma di ricerca mirato a ingegnerizzare il virus per sviluppare un vaccino contro l’AIDS.

Montagnier fu istantaneamente linciato, deriso, coperto di insulti e degradato da premio Nobel al rango di pseudo-scienziato incompetente e cospiratore. In modo assolutamente analogo a quanto accade già da molti anni in fatto di Climate Change, ecco quindi comparire le famigerate lettere aperte: i comitati di “migliaia di scienziati” tutti uniti nel puntare il dito contro il fu-premio-Nobel tacciato di diffondere fake news.

È il nuovo (o meglio, assai vecchio) concetto di scienza “un tanto al chilo”, per cui l’opinione di tanti deve per forza valere di più di quella del singolo scienziato contro-corrente, anche quando questi è un luminare, o era considerato tale prima di assumere posizioni sconvenienti. Luc Montagnier come Harold Lewis, o John Christy, giusto per continuare nei parallelismi con il Global Warming.

Cambio di rotta

Certo fa uno strano effetto leggere oggi quelle invettive dei giornaloni, quelle “sicurezze scientifiche” allora spiattellate come inappellabili e incontrovertibili sulla “origine naturale del Covid”. Per non dire delle spericolate quanto infantili elaborazioni per cui il Covid era una “vendetta della Natura” contro l’uomo cattivo e predatore, se non direttamente una conseguenza del Global Warming.

L’origine naturale del virus era un puro e semplice dato di fatto, un assioma. Scienza consolidata, per usare l’ossimoro in voga ormai da anni nell’ambito della “scienza del clima”.

Ne è passato di tempo dall’inizio dell’epidemia. Ma soprattutto dalla fine della campagna elettorale americana. E forse questo ha contribuito a rendere più scientifica e meno politica la discussione sulle cause della diffusione del morbo.

Si scopre, per esempio:

  • Che un vaccino anti-Covid sviluppato in Australia viene abbandonato perché mima talmente bene il virus dell’AIDS da ingannare i test per l’HIV (cosa ne pensano i “10,000 contro Montagnier”?)
  • Che i militari cinesi pare pianificassero da tempo di trasformare i coronavirus in armi biologiche per “portare al collasso il sistema sanitario del nemico”.
  • Che a seguito di almeno 80,000 test su specie animali, non si è riuscito a trovare un coronavirus con caratteristiche simili al Covid19. E che quindi ad oggi non esiste uno straccio di prova che il Covid provenga dal regno animale.

Il caso Fauci

Si scopre anche che Antony Fauci (eletto dall’inizio dell’epidemia ad idolo scientifico della lotta contro il Covid), in qualità di responsabile dell’Istituto Nazionale di Sanità americano, aveva autorizzato finanziamenti al famigerato laboratorio di Wuhan servendosi della ONG “EcoHealth Alliance”, appena 4 mesi prima che Obama interrompesse i finanziamenti federali alle ricerche sul gain-of-function dei coronavirus.

Mossa, quella di Fauci, che qualcuno ha interpretato come una manovra per permettere che gli studi sul gain-of-function dei coronavirus proseguissero comunque, al di fuori dal suolo americano.

Pressato dal senatore americano Rand Paul, Fauci ha ammesso i finanziamenti ma negato  il suo coinvolgimento negli studi di manipolazione genetica del virus portati avanti dai cinesi. Fatto sta, da paladino della “origine naturale” del virus, Fauci ha frettolosamente corretto la sua posizione ammettendo (adesso) di “non essere convinto” dell’origine naturale del virus. Fulminato sulla via di Damasco, letteralmente.

Un riposizionamento generale

Il riposizionamento, in realtà, riguarda tanti degli attori che fino a 6 mesi fa gridavano a media unificati della “origine naturale” del virus.

Ad esempio, la CNN (incredibile a dirsi) ha segnalato che l’inchiesta sulla eventuale fuga del Covid dal laboratorio di Wuhan (avviata dall’Amministrazione precedente) era stata bloccata dal Presidente Biden per “cattiva qualità delle prove”. In tutta risposta il Presidente in carica ha ordinato un nuovo Report delle agenzie di intelligence per scrollarsi di dosso i sospetti di insabbiamento e rimediare ad un possibile grave danno di immagine.

Ma il caso più singolare e più grottesco riguarda i cosiddetti “Fact Checkers”: i guardiani dell’ortodossia del mainstream come Politifacts che dopo aver bollato come “teoria cospirazionista” l’origine artificiale del virus, hanno appena emesso una umiliante rettifica, testualmente:

“Quando questo fact check è stato pubblicato nel Settembre 2020, le fonti di Politifacts comprendevano ricercatori che sostenevano che il virus non potesse essere manipolato. Questa asserzione adesso è oggetto di una discussione molto più ampia”

E a proposito dei “ricercatori”…

Chissà se il team di cervelloni di Politifact includeva anche gente come Peter Daszak, lo scienziato a capo della citata ONG “EcoHealth Alliance” beneficiaria delle sovvenzioni di Fauci destinate al laboratorio biologico di Wuhan.

Lo stesso Daszak che scriveva editoriali di fuoco sul Guardian (e dove altro?) per difendere “l’origine naturale” del virus.

Lo stesso Daszak che dietro le quinte si adoperava per pubblicare una “lettera aperta di 27 eminenti scienziati” sulla rivista scientifica The Lancet per accusare di “cospirazionismo” chi sosteneva l’origine artificiale del virus. Circostanza che ci fa intuire che tipo di operazioni e di interessi si celino, dietro la pubblicazione di certe “lettere aperte” e annesse “raccolte di firme” di “eminenti scienziati“.

Lo stesso Daszak che nonostante un conflitto di interessi noto, e gigantesco, fu incredibilmente invitato dall’OMS ad unirsi alla delegazione di esperti incaricata di indagare sull’origine del virus.

Paralleli

Per chi segue da tanti anni le miserie dell’informazione in fatto di “Scienza del Clima” i paralleli con la storia appena raccontata sulle origini del Covid sono davvero innumerevoli: dalla pretesa che una teoria sia “consolidata” fin dalla nascita, ai “fact-checkers” usati come clava con cui percuotere gli scienziati non allineati, dai “comitati dei millemila scienziati” che armati di tastiera diramano scomuniche contro i dissidenti, alle teorie che diventano dogmi semplicemente perché i media (o qualcuno per loro) hanno deciso così.

E poi quell’impressione sgradevolissima di un sottobosco impenetrabile (perché ben protetto dagli stessi media), in cui si muovono scienziati che sembrano avere molta più consuetudine con i giornalisti, e con agende politiche ed economiche, piuttosto che con la ricerca scientifica.

Verrà il giorno

Non c’è dubbio che anche per la “Scienza del Clima” verrà il giorno in cui si tornerà a discutere, a investigare, a contestare i dogmi e a divulgare di conseguenza. Il giorno in cui si tornerà a “fare Scienza” per davvero.

E non c’è dubbio che come Fauci e come Politifact, anche gli attuali sacerdoti del paganissimo culto del Global Warming correranno più veloci di Usain Bolt a rettificare le loro posizioni secondo convenienza, a dichiarare ai quattro venti che la CO2 non fa poi tutto il male che si pensava, e a riscoprire il miracolo della fotosintesi clorofilliana.

Ché di sicuro erano stati fraintesi, perché non avevano mai detto… quello che avevano detto. E che comunque, chi sosteneva queste “nuove teorie” già da prima, lo faceva senza le conoscenze scientifiche che si sono maturate nel tempo, e quindi era e resta un ignorante, un poco di buono, un cospiratore.

Verrà quel giorno, ma verrà quando l’agenda economica che sottende al climaterrorismo imperante sarà ormai un treno in corsa inarrestabile. O quando il treno in questione si sarà già scagliato, a tutta velocità, nel burrone in cui conduce la ferrovia dei pazzi che sembra guidare le politiche economiche dei paesi occidentali.

Verrà quel giorno, ma per dirla alla Keynes, per quel giorno saremo già tutti morti. E le macerie di quel disastro ferroviario al rallentatore che è sotto gli occhi di chi vuol vedere, e che prende il nome di “Transizione Energetica”, le raccoglieranno tutte i nostri figli: i “gretini” di oggi.

 

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Published inAmbienteAttualità

23 Comments

  1. Davide

    @AleD: lei cominci a portare il pangolino, l’unicorno, o altro ospite intermedio.
    Le prove NON le avete, e se pensate di non averne neanche bisogno non è un problema mio.

    Gli studi che puntano decisamente verso la manipolazione artificiale, analizzando diverse sequenze del genoma, le sono stati ampiamente indicati.
    Probabilmente nulla di definitivo, ma di certo più della favola del pangolino.
    Altre prove di tipo diverso non se ne possono avere avendo i cinesi distrutto tutto.

  2. Davide

    Questo non può passare inosservato:
    https://www.zerohedge.com/covid-19/watch-fauci-pal-daszak-describes-chinese-colleagues-developing-killer-coronaviruses

    “Then when you get a sequence of a virus, and it looks like a relative of a known nasty pathogen, just like we did with SARS. We found other coronaviruses in bats, a whole host of them, some of them looked very similar to SARS. So we sequenced the spike protein: the protein that attaches to cells. Then we…

    Well I didn’t do this work, but my colleagues in China did the work. You create pseudo particles, you insert the spike proteins from those viruses, see if they bind to human cells. At each step of this you move closer and closer to this virus could really become pathogenic in people.

    “You end up with a small number of viruses that really do look like killers,”

    Questo è Daszak nel 2016.

  3. AleD

    Montagnier ha detto che avrebbe tirato fuori le prove: dove sono finite?

    “L’onere della prova non spetta affatto a chi sostiene l’origine artificiale.”
    Spetterà a mia nonna forse.
    Il laboratorio di wuhan ha già chiarito che i sequenziamenti fatti sul virus non corrispondono ai sequenziamenti che hanno in laboratorio.
    Possono aver mentito? Certo, fine della discussione e avanti con la meravigliosa capriola delle supposizioni più interessanti/complottiste/gossippare. Bravi. Sarà l’età che avanza.

    • Massimo Lupicino

      Non ti preoccupare dell’avanzare della tua età. Si può anche invecchiare bene, proprio come Montagnier.

    • AleD

      ma come criticate la scienza mainstream e non vi ponete il problema di dove siano le prove annunciate da più di 1 anno? nel 2021 non sanno dove pubblicarle perché sono così tanto scomode e destabilizzanti? ma per cortesia dai. DOVE SONO LE PROVE ANNUNCIATE? DOVE? c’è un limite anche alla demenza senile dai su

    • Davide

      Basta leggere due righe più sotto:
      “l’onere della prova spetta a chiunque voglia sostenere l’una o l’altra tesi.”

      Chi nega a priori, senza elementi, la tesi del virus artificiale, fa un errore imperdonabile (probabilmente in malafede): decidere che l’ipotesi nulla sia quella del virus naturale, che questa non abbia bisogno di alcuna dimostrazione, e quindi che l’onere della prova sia tutto in capo a chi la vuole confutare.
      No, mi spiace, le cose non possono essere impostate in questo modo.
      E’ un passaggio logico cruciale che non si può pretendere di liquidare in questo modo.

      Servono elementi seri per entrambe le teorie, non c’è nessuna ipotesi nulla che non abbia bisogno di prove per essere accettata, tantomeno come “verità scientifica”.

      Tra l’altro sono emersi diversi elementi che indeboliscono questa visione: gli ospiti intermedi non si trovano, e diversi studiosi nutrono dubbi proprio sul fatto che quel virus si sia evoluto in modo da infettare molto meglio gli umani che i presunti ospiti da cui dovrebbe provenire.
      Può cominciare dalle conversazioni e-mail che coinvolgono Fauci per leggere considerazioni di questo tipo.

      Il laboratorio di Wuhan può dire quello che vuole, ma è evidente come non sia minimamente affidabile.
      Le capriole sono di chi si rende ridicolo prendendo per oro colato le autoassoluzioni di chi sarebbe ipoteticamente il colpevole, che ha nascosto e distrutto gran parte delle prove inerenti alla questione, come peraltro testimoniato dalle indagini che ci sono state.
      Facente parte di un regime comunista.
      Ma forse nel 1986 avreste preso per oro colato le prime dichiarazioni russe: a Chernobyl non è successo nulla. Pensi un po’ a quei complottisti che non ci credevano.

      Circa Montagnier, ho visto solo uno studio del suo “collega matematico”, e questo era effettivamente molto debole.
      Anzi, non sembrava proprio uno studio minimamente serio. Non so se ci sia altro.

      Per considerazioni più valide e serie, si legga Li Meng Yan e tutti gli altri scienziati citati dall’autore di questo articolo.
      Perchè qualche indizio c’è: sequenze particolari proprio nei punti cruciali, adattamento migliore per l’uomo che non per pipistrelli, pangolini, e liocorni.

      Se pensate di risolvere qualsiasi questione parlando di “complottismo” ed ignorando qualsiasi fatto e considerazione logica, sappia che siete fuori strada.
      Non funziona così.

      La realtà è che, in quanto a dimostrazioni, le due ipotesi sono pari, ma prima la fretta con cui l’ipotesi artificiale è stata liquidata, ed ora le conversazioni ed i fatti che emergono, sono molto sospetti.

      Le sembra serio mettere gente come Daszak, coinvolto in questi studi di Wuhan (e relativi finanziamenti), a fare da arbitro per dire che sono teorie “complottiste” e pubblicare su Lancet articoli per assicurare che sia naturale?

      A questo punto, mettiamo i gestori della funivia del Mottarone a giudicare cosa sia successo.
      Già vi sento: “E’ giusto perchè i gestori sono competenti in tema di funivie e conoscono quella meglio di chiunque altro”.
      Siamo al grottesco.

  4. Luebete

    Aggiungiamo anche il parallelo economico.
    Fino a pochi anni fa si proclamavano le virtù dell’auterità espansiva in grado di risolvere tutti i problemi economici (altrimenti c’era il fardello del debito pubblico sui nuovi nati).
    Ora dopo il genocidio socio-economico in Grecia e il tentativo (in corso) in Italia molti si rendono conto che le virtù dei vari vincoli economici non sono stati così utili.

    Il parallelo c’è, perchè alla fine la il motore che muove tutto è lo stesso, sono tutti figli della stessa madre e per mantenere la narritiva serve il controllo dei media che richiede fonti finanziarie estremamente alte.

  5. Davide

    Ho seguito tutto fin dal primo momento, ed è agghiacciante da un lato la palese malafede degli “scienziati” che hanno dato per certa l’origine e la diffusione naturale in circa 10 minuti, basandosi sostanzialmente sul nulla, e dall’altro come la propaganda abbia appoggiato tutto questo, dai giornalai ai “fact checkers” e “debunkers”, che ormai si è capito sono indegni strumenti propagandistici.
    La domanda è chiara: perchè hanno spinto con tanta forza in questa direzione, in assenza di elementi per farlo?
    Temo che la risposta possa essere più utile, per scoprire la verità, di studi ed analisi che dubito potranno mai togliere ogni dubbio.

    @Claudio:
    1) Molti dati che stanno emergendo non permettono affatto di escludere proprio l’origine artificiale, data da manipolazioni di laboratorio più o meno sofisticate (anche selezionare ed indurre mutazioni è una manipolazione di laboratorio, non solo il taglia e cuci, che pure rimane un’ipotesi in pista).

    2) L’onere della prova non spetta affatto a chi sostiene l’origine artificiale.
    C’è un virus nuovo ed insolito, che spunta proprio laddove giocano a manipolare virus (questo è ampiamente noto e dimostrato), per cui l’onere della prova spetta a chiunque voglia sostenere l’una o l’altra tesi.
    Questo giochetto di voler ribaltare l’onere della prova solo su una parte non sta nè in cielo nè in terra: è un’attribuzione del tutto arbitraria, strumentale, senza il minimo senso logico.

    Come ho letto a suo tempo: se trovate uno scimpanzè a New York, qual è l’opzione più probabile?
    1) Che sia frutto dell’evoluzione naturale
    2) Che sia arrivato in nave dall’Africa
    3) Che sia scappato dallo zoo.
    Tutto può essere, ma bisogna cancellare ciò che la propaganda racconta e partire da un punto di vista di questo tipo, che ovviamente punta verso la 3).

    @Luca Rocca: le “stranezze” ipoteticamente riconducibili ad una manipolazione ci sono.
    Ci sono “curiose” sequenze proteiche, ci sono precisi siti del genoma che è difficile ricondurre al caso (poi tutto può succedere, per carità, anche la vena di uranio a Chernobyl) e così via.
    Oltre al vario ottimo materiale segnalato nell’articolo e nei commenti, da citare anche gli studi di Li-Meng Yan (che descrivono nello specifico tali “coincidenze” – vale la pena fare lo sforzo di leggerli):
    https://twitter.com/drlimengyan1
    le dichiarazioni di Silvestri:
    https://www.adnkronos.com/covid-silvestri-ipotesi-virus-scappato-da-laboratorio-credibile_Qj1sphRp5X7PRdZ6aTTRl?
    e segnalo anche un paio di articoli che cercano di mettere assieme tutto:
    http://www.atlanticoquotidiano.it/rubriche/perche-si-sta-imponendo-la-tesi-dellorigine-artificiale-del-virus-i-6-fatti-che-portano-ai-laboratori-di-wuhan/
    http://www.atlanticoquotidiano.it/quotidiano/lipocrisia-liberal-sullorigine-del-china-virus-ecco-come-i-democratici-e-i-media-hanno-politicizzato-il-covid/
    http://www.atlanticoquotidiano.it/rubriche/i-fauci-files-ecco-perche-la-tesi-dellorigine-artificiale-del-virus-doveva-essere-screditata/

    Molto bene zerohedge, molto bene gli italiani che riportano il tutto, ma da seguire anche direttamente Tucker Carlson che sta sollevando un polverone partendo proprio dalle e-mail di Fauci, attaccato da Rand Paul sul suo coinvolgimento nei finanziamenti a Wuhan per queste ricerche.

  6. Il fatto è che la Scienza deve basarsi innanzi tutto sull’umiltà, non pretendere di saltare subito a conclusioni univoche dinanzi a epifenomeni che di solito dipendono da tante condizioni e da una o l’altra causa. Le conclusioni stanno, quando ci stanno, al termine della Ricerca e non al suo inizio.

  7. Massimo Lupicino

    Vale decisamente la pena citare lo studio di Dalgleish e Sorensen sulla probabile origine artificiale del virus, datato LUGLIO 2020, rigettato senza essere nemmeno esaminato da Nature e Science, e prossimo alla pubblicazione su Quarterly Review of Byophisics Discovery: https://www.dailymail.co.uk/news/article-9629563/Chinese-scientists-created-COVID-19-lab-tried-cover-tracks-new-study-claims.html

    Science e Nature si sono rifiutati di revisionare lo studio adducendo “scelte editoriali”, e i due ricercatori sono stati “ripescati” grazie al sito Minerva che indaga sulla liberta’ di ricerca e sulla censura in ambito accademico. Qui si trova la storia obbiettivamente imbarazzante dell’articolo in questione: https://www.minervanett.no/angus-dalgleish-birger-sorensen-coronavirus/the-fight-for-a-controversial-article/362519

    Sicuramente e’ un caso che nel luglio 2020 si fosse in piena campagna elettorale americana. Fatto sta che per qualche ragione la ” vera scienza” evidentemente poteva attendere.

  8. fulvio

    Le bufale prima o poi vengono smascherate. La pandemia e l’AGW sono armi di distrazione di massa che qualcuno ha usato per imporre il controllo sulle masse anestetizzate dai media collusi. Se mi permetti fanno il paio con la bufala dell’austerità che tanto è stata decantata dagli stessi soggetti che inneggiano alla svolta Green e negano la possibile origine non naturale del virus. Dopo che la pandemia ha messo an nudo l’inadeguatezza dell’attuale sistema europeo con una valuta a cambio fisso che in qualsiasi tratto di economia è chiaramente spiegato sin dal primo anno: un sistema economico è ingestibile con una moneta a cambio fisso. Da tempo i cultori del mainstream sparavano sentenze a raffica bollando come (s)fascisti chi osava dissentire, (pochi ma preparati) come i pochi ma titolati, che dissentono da tempo sul dogma CO2 uguale AGW. Viviamo in un tempo di tentativi in cui i pastori cercano di tenere le pecore assoggettate ai loro interessi. Articoli come questo vanno nella giusta direzione di aperire gli occhi alle masse anche se spesso ormai pregne di fanatismo viscerale difficile da estirpare. Buona giornata

  9. Carlo

    Ottimo articolo di Lupicino . Personalmente mi sembra molto plausibile l`ipotesi che il virus che ha infettato il mondo sia “uscito” dal laboratorio di Wuhan dove da anni si studiavano i coronavirus dei pipistrelli ferro di cavallo con esperimenti di GOF, che ne variavano le caratteristiche genetiche. Che il virus naturale abbia direttamente infettato qualche ricercatore o che questo sia avvenuto dal virus modificato in laboratorio, fa certo differenza, ma non sposta comunque le gravissime responsabilità di quel laboratorio.

  10. Massimo Lupicino

    Per chi e’ interessato ad approfondire la “nuova” campana:

    – Qui una ricostruzione molto interessante sulla “Tesi HIV” che fu sostenuta pochissimi giorni dopo l’inizio dell’epidemia da ricercatori indiani (paper ritirato in fretta e furia tra enormi pressioni mediatiche), l’intervento di Montagnier (ne abbiamo parlato), il vaccino australiano (idem): https://www.zerohedge.com/covid-19/fauci-emails-reveal-damage-control-scramble-after-zerohedge-spotlights-man-made-covid-19

    – Paper del microbiologo di Stanford David Relman che solleva dubbi sull’origine naturale del virus: https://www.pnas.org/content/117/47/29246.

    Nelle ultime settimane anche atri prestigiosi scienziati hanno sollevato domande simili tra cui:

    – David Baltimore (virologo premio Nobel ex-presidente di CalTech) citato in questo articolo: https://thebulletin.org/2021/05/the-origin-of-covid-did-people-or-nature-open-pandoras-box-at-wuhan/

    – Ralph Baric, epidemiologo americano coinvolto direttamente negli studi controversi sui coronavirus con ricercatori cinesi e che nonostante il suo background non si dice sicuro dell’origine del virus: https://nymag.com/intelligencer/article/coronavirus-lab-escape-theory.html

    Nikolay Petrovsky (universita’ di Adelaide): https://www.dailymail.co.uk/news/article-8351091/Top-vaccine-scientist-says-coronavirus-come-animal-freak-nature.html

    Qui un altro studio interessante:
    https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2020.05.01.073262v1

    Evidentemente e’ solo l’inizio. Chi vivra’ vedra’ (e’ il caso di dire).

  11. Massimo Lupicino

    Grazie a tutti per i commenti. Provo a mettere un po’ di ordine:

    1) Il fulcro dell’articolo non e’ determinare se il virus sia di origine naturale o artificiale. Nessuno puo’ dirlo in questo momento, tantomeno possiamo stabilirlo noi su questo forum sulla base della nostra comprensione di quanto si e’ detto (o diffuso) finora.

    2) Il vero punto e’ che quando e’ esplosa l’epidemia e ancora non si sapeva niente del covid, si e’ deciso di sostenere che il virus fosse naturale, si e’ escluso a priori che potesse essere il risultato di un “gain-of-function” (pur sapendo che questi lavori erano portati avanti a Wuhan e non solo) e tutti coloro che sostenevano il contrario sono stati aggrediti brutalmente.

    3) Adesso si comincia a parlare della possibilita’ che il virus sia artificiale. Perche’ questo dibattito inizia soltanto adesso, forte tra l’altro di paper e di pareri autorevoli che fino a qualche mese fa venivano liquidati come cospirazionismi da 4 soldi?

    4) Il parallelo con la scienza del clima e’ evidentissimo, ed e’ spiegato nel post, spero in modo comprensibile.

    Non si tratta di dividersi tra sostenitori del parto “naturale” vs. “artificiale”, o delle politiche “pro-Cina” vs. “pro-USA” o quant’altro. Si tratta di sottolineare come il dibattito sia stato gestito dai media in modo tutt’altro che scientifico. E come questa gestione “politica” di tematiche scientifiche, che e’ partita proprio con la “scienza del clima” abbia tracimato in altri ambiti “scientifici”.

    Pare che la vera epidemia, qui, sia la estrema politicizzazione della scienza. Su questo si dovrebbe essere tutti d’accordo.

  12. MB

    Gentile sig. Lupicino,

    l’Ufficio Censura di Facebook ha dichiarato che permetterà ai propri utenti di cantare qualcosa di diverso dall’Improbabile Cover di un noto pezzo di Branduardi, che racconta la vicenda accaduta al Mercato Alimentare dell’Est dove il Pipistrello venne mangiato dal Krait, che morse un pangolino, che finì in tavola.
    Bene. Evidentemente hanno recepito le indicazioni del Potus Tony Fauci.
    Comunque prima di discutere l’origine di questo fantomatico virus, che provoca i più disparati sintomi ma sostanzialmente è causa della prima epidemia asintomatica della storia, occorrerebbe isolare e purificare questo virus tanto diffuso quanto sfuggevole, ma in grado di generare quasi 2 milioni di mutazioni.
    Occorre aggiungere che polmoniti “atipiche” vengono registrate in Lombardia da anni, come descritto in un articolo dell’allora sconosciuto dott, Rezza, che durante i Giochi Militari di Wuhan molti atleti hanno contratto una strana influenza molto forte (virus importato?), che nella Repubblica Popolare l’epidemia ha riguardato una frazione della popolazione paragonabile al Molise, riportando in scala Italiana.
    Insomma, basta riprendere l’articolo in cui Zhou descrive l’isolamento del virus per capire che forse mancano le basi per intavolare la discussione.
    S’isoli e purifichi il virus, si faccia una bella immagine SEM, se ne sequenzi l’RNA e si verifichi che causa l’infezione, poi il mondo potrà discuterne.

    Buona Giornata

  13. donato b.

    Ricordo anch’io che lo scorso anno si dava per fantascientifica l’ipotesi che il virus responsabile della pandemia in corso potesse essere sfuggito da un laboratorio. Oggi sembra che questa ipotesi non sia così peregrina.
    Personalmente concordo con quanto scrive Luca Rocca: reputo piuttosto improbabile che il virus sia stato “creato” in laboratorio, in quanto ogni ricercatore del campo se ne sarebbe accorto a volo. E questo per i motivi che L. Rocca ha esemplarmente indicato nel suo commento.
    .
    Proprio oggi sono venuto a conoscenza di uno studio che avanza un’ipotesi ancora più ardita: il virus è stato modificato in laboratorio per renderlo più aggressivo e, successivamente, è stato “trattato” in modo da renderlo simile ad un virus naturale.
    Questa ipotesi non è nuova. Gli esperti di guerra batteriologica ci lavorano su da oltre mezzo secolo e, secondo alcuni, qualche servizio segreto ha organizzato eventi di questo tipo. Su questo però non ho prove dirette, per cui soprassiedo.
    .
    Ciò di cui ho conoscenza diretta, è l’articolo con cui due ricercatori (l’oncologo britannico Angus Dalgleish e il virologo norvegese, Birger Sørensen) sostengono che il coronavirus responsabile dell’attuale pandemia, sia frutto di esperimenti di “guadagno di funzioni” che tendono a modificare il virus, rendendolo maggiormente aggressivo. I due ricercatori che hanno faticato non poco a trovare una rivista disposta a pubblicare il loro lavoro, sostengono di aver individuato nella proteina spike del virus la prova che dimostrerebbe la loro tesi. Essa conterrebbe una catena di ben quattro amminoacidi dotati di carica positiva. Secondo loro ciò non potrebbe mai succedere in natura, per cui concludono che l’organismo patogeno è di natura artificiale.
    .
    Personalmente ho dei dubbi su questa tesi. In primo luogo perché sottenderebbe la volontà di diffondere deliberatamente un virus così pericoloso e, a ciò, non riesco a credere, Per il semplice fatto che, oggi come oggi, non ci sono le condizioni per porre in atto un simile proposito. Cui prodest? Alla Cina che sta cercando faticosamente di rifarsi una verginità agli occhi dell’opinione pubblica occidentale non americana? Mi sembra strano.
    .
    In seconda battuta mi lascia perplesso tutto il discorso che oggi si sta facendo. Il dubbio circa l’origine artificiale del coronavirus responsabile della pandemia, risiede nel fatto che non si è ancora stati in grado di individuare l’ospite che ha veicolato il virus dai pipistrelli all’uomo. Se non c’è l’ospite intermedio, allora il virus non si è evoluto naturalmente. L’ipotesi è piuttosto semplicistica. L’ospite infatti potrebbe esistere, ma non è stato e, forse, non lo sarà mai, trovato. E’ l’ipotesi più semplice e logica. Quella del complotto mi sembra, invece, più macchinosa e, quindi, meno probabile.
    .
    Ciò non toglie che un incidente abbia potuto consentire ad un virus “potenziato” di sfuggire da un laboratorio ed infettare il mondo intero. Per ora mi sembra un’ipotesi poco probabile, ma potrei sbagliarmi. Aspetterò con pazienza che la comunità scientifica trovi una soluzione al problema, ma per ora propendo per l’origine naturale del virus.
    Ciao, Donato.

  14. Luca Maggiolini

    Da quel che dice Tritto, argomentando il tutto in modo scientifico, il virus contiene delle sequenze presenti in natura nel pipistrello E nel pangolino. Inoltre, la parte che permette di “agganciarsi” perfettamente sull’uomo e che rend eil virus così contagioso e pericoloso è molto, molto sospetta.
    Tritto, in parole semplici, sostiene che sia impossibile che, per puro caso, si sia formato un virus che ha due parti decisive e, guarda caso quelle “focalizzate” sulle caratteristiche umane, proveniendo da due animali completamente diversi, che vivono in ambienti radicalmente diversi e che non hanno nessuna coesistenza di habitat.
    Poi è chiaro come il sole che la Cina negherà sempre tutto, così come è evidente il motivo per cui abbia occultato informazioni, perchè se risulta una sua responsabilità scatterebbero richieste di danni per centinaia di milardi di dollari……

  15. Andrea Beretta

    Non sono medico e non mi azzardi a controbattere alle affermazioni fatte qui da qualcuno sull’RNA e cose simili. Dico solo che credere a una coincidenza vedendo che un laboratorio dove è noto che si studiano virus è sito nella stessa città dove tutto è cominciato…sarebbe come credere che le radiazioni uscirono proprio da Chernobyl a causa di una spontanea emersione di una vena di uranio dal terreno di quella regione…tutto può essere, per carità

  16. Valter Prinsep

    Quindi parafrasando il papa: “Non possiamo pensare di rimanere sani in un mondo malato” Si potrebbe dire “Non possiamo pensare di rimanere sani in un mondo in cui la Cina sta testando coranavirus-chimera”? 🙂

  17. Luca Rocca

    Sull’ origine artificiale del virus ho dei seri dubbi. Le tecniche attuali di manipolazione si basano su vettori RNA che trasportano oltre alla sequenza modificata parti del vettore stesso. Quelli salterebbero all’ occhio di chiunque sequenziasse l’RNA del virus . Sul fatto che qualcuno abbia cercato di far saltare il virus da una specie all’ altra per studiarlo e creare un vaccino ho qualche dubbio, Dovrebbero aver inoculato il virus a qualche specie con molte similitudini con l’uomo: o animali geneticamente modificati o scimmie. Dovrebbero farlo su decine di cavie sperando in un adattamento casuale. Sarebbe un operazione complicata, costosa e pericolosa . Che il virus abbia fatto il salto direttamente dall’ animale ai ricercatori è molto più verosimile dell’ ipotesi Wet market. I pipistrelli vivono in grotte ambienti a temperatura costante e senza ventilazione, l’Habitat perfetto per avere enormi concentrazioni di virus nell’ aria e nel terreno . Una persona che entri li dentro senza una tuta ed autorespiratore e non decontamini l’attrezzatura all’ uscita ha elevate possibilità di essere esposto a una contaminazione.

  18. Claudio

    Buongiorno a tutti, mi sembra si faccia una bella confusione tra virus “scappato” dal laboratorio e virus creato in laboratorio (e poi fuggito). Chiunque può capire che non sono la stessa cosa.
    Ricordo che l’onere della prova spetta a chi sostiene che ad esempio il virus sia stato creato in laboratorio. Non è la prima volta che un coronavirus proveniente dai pipistrelli arrivi all’uomo.
    Infine, un premio nobel può dire quello che vuole ma ogni affermazione va “provata”.
    Spiace ma non esiste in ambito scientifico il principio d’autorità.
    Cordiali saluti a tutti.
    Claudio

    • Guido Botteri

      Com’è, egregio Claudio, non esiste (e sono d’accordo) il principio d’autorità (per cui nemmeno quello che dice la “scienziata” Greta Thunberg va preso per vero solo perché proviene da lei, e nemmeno quello che dice il papa, nonostante la nota storia del rapporto tra scienza e Chiesa), ma
      esisterebbe il principio del consenso ?
      Autorità no, consenso sì ?

      Comunque una cosa non provata non è detto che non sia vera… è solo “non provata” con tutti i caveat del caso.
      Ma forse anche la sola idea di una verità diversa da quella del Pensiero Unico imposto, dà fastidio ?
      Ci pensi (Lei mi sembra, mi sbaglierò magari, troppo frettoloso nel voler smontare altre ipotesi, senza avere Lei stesso prove che non sia così… dunque perché non seguire anche quella pista ? Se conduce ad una verità piuttosto che ad un’altra si vedrà a conti fatti, alla fine)

  19. Luca Maggiolini

    Caro Massimo, non so se ha letto il libro “Cina Covid-19. La chimera che ha cambiato il mondo” di Joseph Tritto.
    Pur molto complesso in alcune parti (quelle più tecniche), dice alcune “piccole” cose decisamente interessanti, tra cui “non ci sono dubbi che il Covid-19 sia di origine non naturale”, proprio per le caratteristiche che il virus ha.

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