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Le Previsioni di CM – 19/25 Luglio 2021

Questa rubrica è curata da Flavio

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Il minimo chiuso di geopotenziale che ha interessato l’Italia negli scorsi giorni va colmandosi nel suo spostamento verso i Balcani. Un nuovo minimo depressionario è in azione a nord delle isole Azzorre, intervallato da un promontorio anticiclonico che dal Marocco si spinge in direzione delle isole britanniche e più a nord fino all’Islanda. In una ennesima riproposizione della configurazione di “blocco a omega” che continua a persistere da mesi sullo scacchiere europeo. Un vortice depressionario caratterizzato da valori piuttosto bassi del geopotenziale è in azione sul Mare di Barents e preannuncia l’imminente fine dell’estate polare, che è stata insolitamente perturbata e fredda rispetto agli ultimi anni (ne riparleremo).

Nel corso della settimana la configurazione sinottica evolverà lentamente in senso zonale, con il già citato promontorio anticiclonico che andrà ad interessare in misura maggiore il bacino centrale del Mediterraneo apportando un miglioramento deciso delle condizioni atmosferiche sull’Italia che saranno all’insegna della stabilità.

Le condizioni atmosferiche si manterranno quindi in prevalenza soleggiate con il campo termico in progressiva risalita ma senza eccessi di calore particolarmente intensi: condizioni ideali per i vacanzieri.

Consigli per il Rescue Team

Il Rescue Team ancora gongola per le catastrofiche alluvioni che hanno interessato il tratto di Europa centrale compreso tra Germania, Belgio e Olanda. Volteggiano gli avvoltoi e corrono eccitati gli sciacalli che senza uno straccio di evidenza hanno attribuito l’evento al “troppo caldo”, nonostante il “troppo caldo” fosse probabilmente l’unico elemento a mancare, nel mix di cause che hanno portato all’alluvione in questione.

Evento che dal punto di vista sinottico si spiega con la persistenza di una occlusione che ha distribuito piogge incessanti per quanto non particolarmente violente, e su una area geografica molto estesa. Il che, unitamente al fallimento colossale del sistema di allerta di un Paese che pretenderebbe di essere il faro tecnologico e civile dell’Unione, ha creato il mix perfetto per un evento che ricorda le grandi alluvioni del passato, accadute in particolare nel ‘600 e nell’800, e in concomitanza con periodi particolarmente freddi.

E a proposito di periodi freddi, forse giova ricordare che l’alluvione tedesca fa seguito ad una primavera molto fredda sull’Europa centrale, e accade in un periodo in cui le temperature satellitari continuano a rilevare valori termici notevolmente inferiori a quelli degli ultimi anni a livello planetario. Ciliegina sulla torta, le temperature sull’Artico dall’inizio della stagione del disgelo continuano a mantenersi su valori inferiori alla media del periodo. Insomma, se c’era proprio un elemento che probabilmente non c’entrava nulla con l’alluvione tedesca, quello era proprio il “global warming”.

Condoglianze alle vittime. E complimenti agli sciacalli e agli avvoltoi in servizio permanente nella savana della “catastrofe climatica”, per l’ottimo lavoro svolto. Anche stavolta si sono guadagnati la pagnotta. E a pagare, saranno come al solito i cittadini europei, con il diluvio di tasse “green” promesso proprio in questi giorni dalla Commissione Europea, associato alla sparizione di migliaia di posti di lavoro “grazie” all’estensione indefinita della follia del mercato delle quote di CO2.

Ma niente paura: perché i geni della riconversione ci informano che questa catastrofe economica verdissima verrà compensata da un “fondo per le vittime della riconversione energetica”: tutti disoccupati, ma con un bell’obolo versato a mo’ di compensazione. Un vero e proprio “reddito di riconversione energetica” per i milioni di vittime europee della follia Green.

Allegria.

Linea di tendenza per l’Italia

Lunedì ancora condizioni di instabilità al Meridione e sulle centrali adriatiche con rovesci sparsi specie nelle ore più calde. Generali condizioni di stabilità altrove, fatta eccezione per condizioni di instabilità sulle Alpi occidentali.

Temperature stazionarie o in lieve aumento al Centro-Nord. Venti generalmente deboli.

Martedì migliora anche al Meridione, generali condizioni di stabilità su tutto il Paese.

Temperature in lieve aumento. Un po’ di maestrale sulle regioni adriatiche.

Mercoledì un po’ di instabilità sull’arco alpino con locali sconfinamenti serali sulla Valpadana. Altrove soleggiato.

Temperature in aumento. Maestrale vivace sulla Puglia.

Giovedi un po’ di instabilità sul Triveneto e sulle centrali adriatiche, specie settori appenninici, con qualche associato rovescio. Soleggiato sul resto del Paese.

Temperature stazionarie, venti deboli.

Venerdì soleggiato su tutto il Paese.

Temperature in aumento sui versanti tirrenici. Venti deboli.

Sabato e Domenica generali condizioni di tempo stabile e soleggiato con incremento dell’instabilità sui settori alpini, specie in prossimità dello spartiacque.

Temperature in ulteriore aumento sulle regioni tirreniche con punte di caldo importanti sulla Sardegna. Entra lo scirocco sul Tirreno, sostenuto, in estensione anche ai restanti bacini meridionali.

 

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Published inAttualità

8 Comments

  1. Roberto

    Segnalo che su Radio 24, la voce di Confindustria, oggi a “Nessun luogo è lontano” si è parlato di cambiamento climatico con l’intervento del Prof. Antonello Pasini del CNR che ha affermato che ,negli ultimi cento anni, la temperatura media terrestre è aumentata di un grado e più in cento anni, mentre prima i cambiamenti climatici di questa entità avvenivano in mille o addirittura duemila anni.
    Sul sito dell’emittente si può ascoltare il podcast con l’intervento di Pasini dal minuto 27’45”. In buona sostanza la genesi dell’alluvione tedesca dipende da un anticiclone che aveva reso i territori colpiti dall’alluvione molto caldi e di una goccia fredda da nord rimasta stazionaria per alcuni giorni che ha creato quello che si è visto.
    Ad un certo punto, si è fatto riferimento ad alcuni blog che accrediterebbero tesi controcorrente fantasiose rispetto al climate change.

    • Quasi un mese di temperature in media o sotto media e piogge abbondanti, questo il pregresso per l’area in questione, “caldo e arido” che avrebbe portato alla fatidica goccia fredda. I dati Copernicus attribuiscono anche alla suolo intriso di piogge pregresse la gravità dell’evento. Basta andare su eumetview e guardare da soli. In genere avere fantasia vuol dire questo, andare a cercare i dati.
      Le foto che circolano sul web dei livelli delle decine di precedenti inondazioni sono, evidentemente, fantasia anch’esse.
      Ciò detto, grazie per la segnalazione.
      GG

  2. Laura

    Che bel commento. Bravi. Aderiscono come una cozza a quanto scritto in apertura ma chiedo: “che si può fare con questi pazzi?

  3. licaone =luciano mancinelli

    WWWWWWWW……..lei e tutto il villaggio di Asteryx!
    l.m. alias l.mancinelli alias licaone.. alias…

  4. ivan

    sst fascia inter tropicale pardon

    Immagine allegata

  5. ivan

    sst zona pacifica 3.4

    Immagine allegata

  6. ivan

    Seguendo i dati del JMA in merito alle sst globali, si nota bene la pausa tra la metà degli anni 40 e la metà dei 70 e la pausa moderna tra il 2000 e il 2013 seguita dal riscaldamento con il forte evento el nino tra il 2014/15 , ciò di seguito poi si nota una stasi alla crescita o forse un inizio di una nuova pausa alla crescita delle sst ?
    Nel frattempo le sst inter equatoriali globali e quelle della zona pacifica 3.4 mostrano un trend in discesa.

    Immagine allegata

    • ivan

      sst inter tropicali pardon

      Immagine allegata

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