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Incrociamo le Dita

C’è un commento tra i mille che abbiamo ricevuto nei nostri post in questi giorni che ha catturato la mia attenzione più degli altri:

[…] Comunque la cosa è molto semplice. Se i dati sono stati truccati,se sono state dette cose false, se il riscaldamento globale antropogenico è una bufala, verrà facilmente dimostrato, specialmente dopo lo scoperchiamento di questo cosiddetto “vaso di pandora”. Ovviamente tutto ciò non succederà […].

Vorrei dire al riguardo che spero intensamente che questo lettore, uno dei nostri “detrattori” più impegnati, abbia ragione. E, come me, credo che lo sperino tutti quelli che hanno commentato, tutti quelli che si occupano per una ragione o per l’altra, dall’interno o dall’esterno, da ricercatori o divulgatori, insomma tutto il movimento attorno alla scienza del clima. Perchè? Semplicemente perchè questo non può essere tutto tempo perso. Perchè non si può immaginare che anni di lavoro, quantità enormi di risorse impiegate in meeting, gruppi di lavoro, convegni e, non ultimi, provvedimenti legislativi implementati più o meno faticosamente possano essere stati inutili.

Perchè essere scettici su una teoria non vuol dire ricercarne necessariamente l’accantonamento, nel campo della conoscenza il dubbio è il motore del progresso. Del resto nella maggior parte dei messaggi circolati in rete in seguito all’intrusione nei server della UEA, il dubbio regna sovrano. Una frase per tutte che vi riporto a memoria: “Non sappiamo spiegare la mancanza di riscaldamento degli ultimi dieci anni, […] e questo è gravissimo perchè non sappiamo se le opere di geo-ingegneria avranno successo”. Solo che per ragioni che abbiamo già più volte approfondito una buona parte del tempo veniva poi speso ad evitare che questo dubbio trapelasse all’esterno. Con quale scopo e quale risultato?

Geo-ingegneria. Interventi di mitigazione del mutamento climatico. A prescindere dal sapore dichiaratamente antropocentrico di questi proponimenti, è mai possibile ammettere scientemente che non se ne conosce il livello di efficacia e poi omettere di manifestare pubblicamente questi dubbi? Un risultato? Un territorio che va coprendosi di torri eoliche senza che esista un piano di ristrutturazione della rete che ne possa accogliere ed ottimizzare l’impiego, così che buona parte di quanto si potrebbe produrre va perduto, compresa la quota parte di energia che è servita per costruire e mettere operativi gli impianti. Un altro? Una opinione pubblica convinta che coprendo di pannelli fotovoltaici i tetti delle case i pendii delle colline non franeranno giù alle prossime piogge o che le case costruite sulle coste delle regioni tropicali non saranno travolte dagli uragani. Un altro ancora? Gente convinta che comprando una quota di carbon offsets prima di prendere un aereo consentirà agli Orsi Polari di tornare a correre felici su distese di ghiaccio sconfinate.

Sono scettico, ma non scemo. Spero veramente che il nostro lettore abbia ragione, perchè vorrà dire che continuare a trascurare quello che è sotto i nostri occhi da decenni, per inseguire qualcosa che solo in pochi hanno visto e capito avrà avuto un significato.

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7 Comments

  1. Uberto

    Non capisco cosa intendi con alcune frasi, per esempio:
    “Un territorio che va coprendosi di torri eoliche senza che esista un piano di ristrutturazione della rete che ne possa accogliere ed ottimizzare l’impiego, così che buona parte di quanto si potrebbe produrre va perduto, compresa la quota parte di energia che è servita per costruire e mettere operativi gli impianti.”

    Parli dell’Italia o del mondo? In Germania i generatori eolici sono usati molto bene per quello che so.
    In tutti i casi smettere di bruciare petrolio mi pare una buona idea, global warning o meno. Sei d’accordo su questo?
    Riguardo agli scienziati… non mi sorprende piu’ la natura degli accademici quando vengono toccati dal vil denaro.

    • Nello specifico all’Italia, avrei dovuto specificarlo. Ad ogni modo in Germania, il paese con maggiore potenza eolica nominale installata, ricavano in realtà molto meno di quanto potrebbero, proprio per le ragioni di cui sopra.
      Bruciare petrolio in quanto bene finito (cioè che ha una fine) per fare energia e per circolare con le auto è come mettere mobili d’antiquariato nel caminetto. Ciò non toglie che non sono disposto a farmi raccontare favole per convincermene.
      Grazie di avermi chiesto la precisazione.
      gg

  2. Ma poi, senza dilungarsi tanto in dibattiti, chiacchiere e quant’altro:
    da quanto emerge questi personaggi avrebbero imbrogliato le carte, avrebbero nascosto le incertezze dei loro studi vendendo molto fumo, avrebbero negato verifiche esterne sui dati da loro pubblicati, avrebbero impedito il confronto scientifico, avrebbero ostacolato altre ricerche, facendo scempio del metodo scientifico, vendendo fischi per fiaschi, condizionando pesantemente scelte a livello planetario!
    E, in ragione di ciò, sarebbero delegittimati a continuare, e con loro verrebbe automaticamente delegittimato tutto ciò che hanno prodotto!
    Certo che si deve indagare (già, ma in caso, chi lo farà?), e se confermato, ricominciare da capo, mi pare ovvio, scontato e NECESSARIO!
    Ma dico, ce n’è abbastanza o no?!

  3. Se non ci riuscirà l’uomo a dare una dritta, ci penserà la natura!
    Poi vedremo se continueranno con le loro teorie! I ghiacci si son già dati una mossa e stanno recuperando! Serve un bell’inverno freddo e co2penaghen si va a farsi benedire

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