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Accettare l’Evidenza – “A chi credi, a me o ai tuoi stessi occhi?”

Mentre nei post precedenti di questa serie ho esposto alcune argomentazioni scientifiche che ridimensionano l’allarmismo climatico e gli enormi vantaggi economici dei soliti pochi a spese di tutti che spiegano la pressione sul tema sull’opinione pubblica, in questo, sempre tratto dal libro Accettare l’evidenza (il mondo che vorrei),[1] esaminerò tante altre argomentazioni che per pigrizia e perché ideologicamente traviati i più non considerano.

Un buon punto di partenza per la discussione è ricordare una fulminante battuta del film La guerra lampo dei Fratelli Marx (1933) di Chico (1887-1961) nelle vesti del fratello Groucho (1890-1977) in una scena degna dei Menecmi di Plauto (250-184 a.C.):

Who ya gonna believe, me or your own eyes?… A chi credi, a me o ai tuoi stessi occhi?[2]

Una domanda che invita ad indagare accuratamente la Realtà per scoprirla qual è. A non fermarsi alle apparenze (come in quella scena del film), per non rischiare di confonderla con qualche credenza, sogno o illusione. Magari persuasi da tipi come Chico, capaci di sfruttare abilmente i nostri pregiudiziali, i nostri desideri, i nostri bisogni e le nostre debolezze (spesso instillandoci anche dei sensi di colpa ingiusti), per propinarcene una lettura ideologica. E si sa che in alcuni la capacità di persuasione è tanto sviluppata che riuscirebbero a vendere ghiaccioli al Polo Nord, in altri di spingere popoli interi a commettere i crimini più efferati.

Cos’è infatti un’ideologia se non un’interpretazione della Realtà che parte da come si desidera che sia, invece che da una sua osservazione veritiera? Da ciò che si crede (o si è indotti a credere) invece che da cosa effettivamente si osserva con i propri occhi? Chi, però, interpreta la Realtà attraverso un’ideologia, nel suo agire sarà guidato da quell’ideologia, così basta capire come quella imperante la narra per percepire lo stato di una società ed intuirne il destino.

Ciò detto, cosa scoprirebbe chi si desse la pena di verificare gli assunti dell’allarmismo climatico? Scoprirebbe, ad esempio, che, checché ne dicano, la popolazione di orsi polari è in continuo aumento;[3] poi che una ricerca condotta tra il 2016 ed il 2019 (cioè prima della “pandemia”) mostra che solo il 5% dei cittadini europei è preoccupato dei cambiamenti climatici, il resto ha come priorità la salute, la sicurezza sociale, l’inflazione, la disoccupazione e l’economia, pertanto la sovraesposizione mediatica di questi temi sui giornali borghesi serve solo a condizionare la politica;[4] inoltre, risulta[5] che su 700 isole sotto costa dei cinque continenti, l’89% o sono stabili o registrano un aumento della superficie e 110 delle 186 isole maldiviane sono aumentate negli ultimi anni tra il 3% ed il 50% (solo 3 sono diminuite);[6] per non parlare del numero delle vittime di inondazioni, siccità ed altri eventi estremi rappresentato in questo grafico che dal 1900 ad oggi è in calo continuo a livello globale.[7]

Decessi per siccità, temperature estreme, eventi meteo estremi ed alluvioni della serie OurWorldInData, Natural Disasters

Figura 1: Decessi per siccità, temperature estreme, eventi meteo estremi ed alluvioni della serie OurWorldInData, Natural Disasters

Del quale è interessante leggere la sintesi degli autori:

Deaths from natural disasters… le morti per disastri naturali sono enormemente diminuite nell’ultimo secolo da, in alcuni anni, milioni di vittime ad una media di 60mila nell’ultima decade. Historically, droughts and floods… Storicamente siccità ed inondazioni erano gli eventi più disastrosi. Oggi invece mietono poche vittime e comunque meno dei quelle causate dai terremoti.

Un declino confermato anche da un altro studio sempre del 2019.[8]

Le cose non cambiano neppure se invece che di morti si parla di danni materiali in rapporto al PIL globale. Un dato molto significativo visto che più aumenta il PIL, maggiore è il valore dei manufatti esposti alle “intemperie”:

Perdite causate da eventi meteorologici in percentuale sul PIL globale tra il 1990 ed il 2020 da Pielke (2018), aggiornato in Pielke (15/1/2021)

Figura 2: Perdite causate da eventi meteorologici in percentuale sul PIL globale tra il 1990 ed il 2020 da Pielke (2018), aggiornato in Pielke (15/1/2021)

In altre parole, i cambiamenti climatici (che ci sono sempre stati e sempre ci saranno) sono assolutamente gestibili. Un fatto di cui si sono accorti anche gli assicuratori guardando gli indennizzi pagati:

“there is no significant trend in global insured losses for storm events, tropical cyclones or precipitation-related events non c’è alcuna tendenza significativa sui rimborsi assicurativi per tempeste e cicloni o precipitazioni.” Concludendo che “i cambiamenti climatici non sono né possono essere la preoccupazione principale degli assicuratori Climate change neither is nor should be the main concern for the insurance industry. Che invece farebbero meglio a preoccuparsi dell’accumulo di ricchezza in territori che sono funestati regolarmente dal mal tempo The accumulation of wealth in disaster-prone areas is and will always remain by far the most important driver of future economic disaster damage.”[9]

Gli assicuratori hanno capito che devono stare attenti non al clima ma agli stupidi, ai temerari ed agli incoscienti, insomma.

Un altro studio internazionale ha inoltre appurato che ovunque più fa caldo più si vive a lungo:[10] le difese immunitarie si abbassano nelle stagioni fredde quando, non a caso, epidemie di influenza e pandemie di Covid-19 sono più virulente e letali. Una semplice conferma all’antico adagio “dove entra il sole, non entra il dottore”.

A proposito di Covid-19, vale la pena ricordare, infine, che nel 2020, nonostante i lunghi blocchi e rallentamenti produttivi, dei trasporti e del commercio nazionali ed internazionali imposti (specie nei e con i paesi più sviluppati e quindi più industrializzati) per contenere la diffusione della Covid-19, la CO2 ha continuato ad aumentare come prima,[11] dimostrando che le politiche di contenimento del CO2 sono solo un’occasione di lucro per alcuni e di esborso ingiustificato per tutti gli altri. Lo si evince chiaramente dal prossimo grafico che riporta i dati registrati da uno degli osservatori di riferimento sulle fluttuazioni del gas nell’atmosfera (che ci dice anche che ora nell’atmosfera ci sono 440ppm di CO2), attestando sperimentalmente che far risalire all’uomo il suo incremento è solo un’opinione dettata da una visione ideologica della Realtà ma intesa dai più come “verità” scientifica, proprio come la concezione dell’universo come statico, eterno ed infinito di un secolo fa che invece oggi sappiamo in espansione, perituro e limitato.

Figura 3: Grafico ricavato dalla serie Mauna Loa

Finora abbiamo parlato del clima di ieri e di oggi, degli interessi in gioco e di come e perché hanno imposto l’ideologia dell’allarmismo climatico, nel prossimo post ci occuperemo del clima di domani.

 

 

[1] Accettare l’evidenza (il mondo che vorrei)

[2]Who ya gonna believe, me or your own eyes? Da “La guerra lampo dei fratelli Marx“ (Duck Soup) di Leo McCarey, USA, 1932

https://www.youtube.com/watch?v=cHxGUe1cjzM (28//12/2020)

[3] PolarBearScience, 26/3/2019: Latest global polar bear abundance ‘best guess’ estimate is 39,000

https://polarbearscience.com/2019/03/26/latest-global-polar-bear-abundance-best-guess-estimate-is-39000-26000-58000/ (17/1/2021)

[4] Nowakowski, 2020. Nowakowski, Adam; Oswald, Andrew J,: Do Europeans Care about Climate Change? An Illustration of the Importance of Data on Human Feelings, IZA institute del settembre 2020

https://www.iza.org/publications/dp/13660/do-europeans-care-about-climate-change-an-illustration-of-the-importance-of-data-on-human-feelings  (17/1/2021)

[5] Duvat, 2018. Duvat, Virginie K. E: A global assessment of atoll island planform changes over the past decades, Wires Climate Change, (2018)

https://doi.org/10.1002/wcc.557  (17/1/2021)

[6] Duvat, 2020. Duvat, Virginie K.E.: Human-driven atoll island expansion in the Maldives, Anthropo-cene, Volume 32, 2020,

https://doi.org/10.1016/j.ancene.2020.100265  (17/1/2021)

[7] Ritchie, 2014. Ritchie, Hannah e Roser, Max: Natural Disasters, 2014, Published online at Our-WorldInData.org. Retrieved from:

https://ourworldindata.org/natural-disasters  (17/1/2021)

[8] Formetta, 2019. Formetta, Giuseppe e Feyen, Luc: Empirical evidence of declining global vulnerability to climate-related hazards, Global Environmental Change, Volume 57, 2019

https://doi.org/10.1016/j.gloenvcha.2019.05.004

[9] Barthel, 2012. Barthel, F., Neumayer, E.: A trend analysis of normalized insured damage from natural disasters. Climatic Change 113, 215–237 (2012).

https://doi.org/10.1007/s10584-011-0331-2 (17/1/2021)

[10] Gasparrini, 2015. Gasparrini, Antonio; Guo, Yuming; Hashizume, Masahiro; Lavigne, Eric; Zanobetti, Antonella; Schwartz, Joel; et al,: Mortality risk attributable to high and low ambient temperature: a multicountry observational study, The Lancet Vol 386 del 25/7/2015

https://doi.org/10.1016/S0140-6736(14)62114-0  (17/1/2021)

[11] WMO, 23/11/2020: Carbon dioxide levels continue at record levels, despite COVID-19 lockdown

https://public.wmo.int/en/media/press-release/carbon-dioxide-levels-continue-record-levels-despite-covid-19-lockdown  (2/12/2020)

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Published inGuest bloggerVoce dei lettori

2 Comments

  1. Davide

    Oltre che per ideologia, si dubita di ciò che vedono i propri occhi anche per altri motivi, in primis psicologici, che probabilmente l’ideologia sfrutta.
    Per prima cosa occorre ricordare l’esperimento di Asch, che mostra come il gruppo, il conformismo, portino letteralmente a “vedere” ciò che dicono gli altri, anzichè i propri occhi.
    In misura minore, da citare anche l’esperimento di Milgram: anche in questo caso il potere porta alla sospensione del giudizio elaborato in prima persona, a vantaggio di un giudizio esterno.

    Un altro concetto rilevante è che il potere non è vero potere se non impone qualcosa di falso.
    Finchè prevale la verità, non si tratta di reale potere, perchè in fondo è la verità stessa ad avere l’ultima parola, ed il potere è irrilevante.
    Al contrario, se si riesce a far prevalere il falso, allora ecco che il potere assume un senso, perchè ha l’ultima parola a scapito della verità.
    Avevo letto un interessante articolo a riguardo, ma ora non riesco a recuperarlo, comunque i concetti di base erano questi.

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