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Le Previsioni di CM – 19/25 Dicembre 2022

Questa rubrica è a cura di Flavio

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Analisi sinottica

Una profonda depressione staziona ad ovest delle isole britanniche, e trova ad est l’opposizione di una cellula anticiclonica ben strutturata a tutte le quote che si distende dal Marocco in direzione del Mediterraneo occidentale, e che sull’est Europa agisce in fase con una cellula termica centrata sull’Ucraina. Una cellula anticiclonica termica agisce più a ovest, tra l’artico canadese e la Groenlandia (Fig.1).

La settimana sarà caratterizzata da una crescente vivacità del getto che accelererà alle medie latitudini europee distendendosi secondo i paralleli e costringendo la cellula anticiclonica a subire la stessa sorte, a seguito di una rotazione in senso orario del suo asse. Sul finire della settimana un possibile, ennesimo affondo dell’onda di Rossby sul vicino Atlantico potrebbe favorire un nuovo rafforzamento della struttura anticiclonica sui meridiani europei, rinnovando condizioni anticicloniche ad oltranza, in maniera simile a quanto già visto per lunghissimi mesi sui quadranti europei nell’ultimo anno.

Settimana caratterizzata da mancanza quasi assoluta di precipitazioni sull’Italia, in un contesto progressivamente più mite per l’affermarsi di correnti occidentali di provenienza atlantica, con cieli in prevalenza nuvolosi per stratificazioni nei bassi strati al Nord, e schiarite anche ampie sui versanti adriatici e al Meridione.

Consigli per il Rescue Team

“Natale caldissimo” a causa del Global Warming. Ringraziano i caloriferi e gli italiani già sufficientemente stremati dal caro-bollette.

Previsioni per la settimana

Lunedì e Martedì cieli in prevalenza nuvolosi su Liguria e Valpadana per addensamenti nei bassi strati. Prevalenza di schiarite su tutto il resto del Paese.

Temperature in lieve aumento. Tramontana vivace su basso Adriatico e Ionio, in progressiva attenuazione. Entra lo scirocco sul Mar Ligure.

Mercoledì regioni settentrionali che risentiranno marginalmente del passaggio di un fronte sull’Europa centrale, con cieli in prevalenza nuvolosi ma precipitazioni localizzate quasi esclusivamente sul levante ligure e (più deboli e isolate) sull’Emilia-Romagna. Qualche nevicata sulle Alpi, specie crinali di confine occidentali. Nuvoloso sulla Toscana con qualche precipitazione sulla Versilia. Qualche rovescio sparso sulla Sardegna settentrionale. Sulle rimanenti regioni tirreniche parzialmente nuvoloso. Sereno sulle regioni centro-meridionali adriatiche e ioniche.

Temperature stazionarie. Ventilazione moderata sciroccale su Mar Ligure e alto Tirreno.

Giovedì e Venerdì nuvoloso sulla Valpadana, sulla Toscana, Umbria e Marche ma in assenza sostanziale di precipitazioni. Addensamenti nuvolosi anche tra la Sicilia settentrionale e la Calabria tirrenica. Altrove generali condizioni di cielo sereno o parzialmente nuvoloso. Nevicate nella sera di Venerdì interesseranno i crinali alpini di confine, in particolare quelli valdostani.

Temperature in aumento su Sardegna e Nordovest. Venti tesi occidentali sui bacini di ponente.

Sabato e Domenica (Vigilia di Natale e Natale) generali condizioni di stabilità su tutte le regioni, con stratificazioni nuvolose e nebbie in intensificazione in Valpadana, e passaggi nuvolosi nei bassi strati anche sulla Toscana. Ampie schiarite al Centro-Sud. Mitissimo.

Temperature in sensibile aumento, specie nei valori massimi al Centro-Sud. Ventilazione debole.

Buon Natale a tutti gli amici di ClimateMonitor

 

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Published inAttualità

10 Comments

  1. Mario

    Ma, a quanto pare, secondo i “vati” del cambiamento climatico, se fa molto freddo, è un evento estremo, come tale segno di instabilità del sistema clima. Ci sarebbe da piangere, ma forse è meglio riderne e passare oltre per leggere questo blog dove si fa scienza e non avanspettacolo.

  2. Max

    Buongiorno alla redazione.
    Volevo chiedere se quando uscirà il consueto outlook invernale di Colarieti Tosti.
    Grazie

  3. Ivan

    Dedicated to Andrea D.

    Son d’accordo con te riguardo agli eventi atmosferici invernali nel corso degli inverni passati, ma come dice la parola stessa, son degli eventi.
    Tempo meteorologico, non pattern.
    Il tempo meteorologico è un numero singolo, il pattern è la media del tempo meteorologico, cioè delle sinottiche.
    La media la trovi facendo la somma dei singoli numeri , trovata la somma dividi per il numero degli addendi.
    Da li ti accorgi che c’è un gran differenza tra tempo meteorologico e pattern sia meteorologico ( minimo 10 gg,, , stagionale o annuale o più anni ).
    È lo stesso genere di confusione che fa la stra grande maggioranza delle persone quando parlando di clima , prendono a tiro il tempo meteorologico di un breve lasso di tempo mettendolo in parallelo.
    Fisicamente l’inverno mediterraneo è mite, in quanto lo stivale poggia su un mare d’acqua che rilascia maggior energia rispetto alla terra ( per natura di massa ) durante la stagione di minor irraggiamento.
    Poi, gli episodi di stampo meteorlogico propensi agli interventi freddi ci possono stare, figli di casuali redistribuzioni dell’energia come tutto del resto.

  4. Brigante

    “Nalale con il sole, Pasqua col tizzone”, recita un vecchio adagio , e ormai da qualche anno al sud e lungo l’Adriatico è un copione che si ripete, anche quando la Pasqua è molto alta, con recrudescenza del freddo e gelate tardive anche ad aprile inoltrato.
    Ma quest’anno la situazione appare più dinamica, e non solo a livello troposferico.
    Per ora un’accelerata del getto, male accoppiata con una situazione troposferica per noi sfavorevole, ma è solo un passaggio.
    Il riscaldamento sul nord-Atlantico si è completato e a breve diventerà nuovamente sede di alte pressioni. Per contro un anomalo riscaldamento nell’Atlantico sub-tropicale sta favorendo la formazione di basse pressioni a ripetizione, con richiamo mite sull’Europa occidentale. Anche questa situazione però è già in fase di cambiamento. Per gli effetti sarà necessario, a mio modesto parere, attendere una decina di giorni. Vedremo…

    • Ivan

      L’acqua tiene calore specifico maggiore che le terre, perciò in inverno quando la radiazione nel nord emisfero è minore, rilascia maggior calore che le terre.
      Fisicamente nella stagione invernale la pressione al suolo sugli oceani e sui mari è minore che sulla terraferma.
      Perciò media precipitativa maggiore sull’acqua e minore sulla terraferma.
      Dato che la redistribuzione della massa atmosferica gioca mediamente in questo modo, è lecito aspettarsi alta pressione in inverno continenti.
      Oltre a questo ci giocano le variazioni a bassa magnitudo, chiamate anomalie.
      Se il nord atlantico già fisicamente in inverno è sede di basse pressioni e le anonalie alle sst vanno nel verso del +, oltre che nel nord atlantico pure più a nord, decrescono alla velocità di un dribbling di mbappe’ le probabilità di veder formarsi atlantic ridge e promontori oceanici in fase con l’alta termica russo siberiana a formar i ponti di voejkov e regalare agli spasimanti del freddo mediterranei le vecchie brezze continentali chiamate pure “monsone invernale europeo”, ormai un ex.
      Quanto piuttosto, vista la situation , è lecito aspettarsi cicloni in nord atlantico, depressioni ovest regno unito o falle iberiche e promontori dal nord Africa sul continente europeo con relativi cut off ciclonici a levante, portatori di nevicate e venti freddi sulle isole greche, turchia e nord africa orientale.
      Bye

  5. ivan

    Qualcuno mi dovrà pur spiegare da dove nasce l’illusione degli inverni gelidi sul mediterraneo, se non in seno a occasionali eventi.
    Lo stivale scende sul mediterraneo che essendo fatto d’acqua tiene capacità termica maggiore delle terre e ci rilascia maggior calore rispetto ad esse, mitigando il nostro micro clima.
    Sopra abbiamo le alpi che ci riparano dai gelidi afflussi settentrionali.
    Qualche super appassionato me la dovrà pur spiegare.
    O sono solo affezionati di stagioni anomale quali le nominatissime..1929, 1956, 1963, 1981, 2006,2012 ?
    Cioè, occasionali eventi di ritorno a lunghissimo termine ?

    • Andrea D

      Effettivamente è raro veder nevicate anche coreografiche nel periodo natalizio.

      Le annate più o meno note si riferiscono per la maggior parte a eventi capitati nei mesi di gennaio o febbraio.
      A Brescia ricordo bene il gennaio 1987, quasi-replica 1985 , con tanto di proteste degli “studenti” all’Istituto Tecnico perché se ne voleva la temporanea chiusura per saltare ovviamente qualche compito in classe, ma io ero un “primino” e non era concesso protestare ai “primini” che ancora si dovevano sciroppare anni di frequentazione (“impazzire! non vi passa più!”, era l’augurio dei “nonni”). Evento quasi replica 1985, se non fosse che era una nevicatona di addolcimento, mutata poi in pioggia battente nel pomeriggio, spegnendo le illusioni di un altro “tutti a casa”.
      Ricordo anche il febbraio 1991, quando ero andato a ri-far visita di leva camminando in mezzo a mucchi di neve.
      Ricordo bene anche il fronte freddissimo in retrogressione dai Balcani, il “blizzard di S.Lucia” , 13 dicembre 2001… Ma non era, appunto, Natale né capodanno.

      Anche qui in Abruzzo costiero, se è caduto qualcosa di nevoso sulla costa in anni anche “non noti”, è avvenuto per la maggior parte nei primissimi mesi del nuovo anno, che fosse un po’ di neve o graupeln.

      Se non altro speravo in qualcosa di più dinamico, non necessariamente neve, l’aria stagna e le nebbie padane che si tagliano con un machete (e che rivedrò tra pochi gg) sono affascinanti giusto un giorno, ma poi tolgono la voglia di vivere.

  6. andrea beretta

    Ci apprestiamo a vivere l’ennesimo Natale con l’Anticiclone. Ce ne faremo una ragione, l’importante è che non duri fino a marzo che al nord(ovest) siamo ancora in marcato deficit idrico nonostante il discreto recupero degli ultimi 2 mesi. Un buon Natale a tutti

  7. Andrea D

    Anche a sto giro abbiamo di casa il pallone mite, e nella mia rituale visita natalizia alla (appunto) nativa città della leonessa, non riconoscerò un tubo perché, oltre a qualche nuovo fungo-palazzo sorti dal nulla, troverò il solito nebbione da tagliare a fette.

    Ringraziamo un novembre e mezzo dicembre dinamici, sperando che il pallone mite non continui a oltranza (però spendo meno di legna per la stufa..).

    Auguri al Villaggio.

    Ah.. Naturalmente in un giornale locale compare un articolo in cui le piste abruzzesi sono ancora in gran parte verdi e sulle quali dovranno sparare neve artificiale, con infilata diretta del consueto parere del meteorologo che, come da copione, dice che “è un problema globale”. Transeat. Magari..

    • Claudio Giorgi

      Già, è un problema globale. Tanto globale che il Nord America sta gelando peggio della Russia. Tutto il Wyoming, tanto caro ad Aldo Giovanni e Giacomo, venerdì 23 starà tra -17 e -35. Ma non ditelo al meteorologo, ci rimarrebbe male

      Immagine allegata

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