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Climategate – aggiornamento

Dopo la fuga di notizie, dopo la presa di distanza di alcuni scienziati, dopo l’inizio delle vendette trasversali, ora è arrivato il momento del revisionismo1 . Il MetOffice, infatti, ha dichiarato di voler rivedere la propria serie storica rappresentante le temperature globali a partire dalla metà del secolo XIX. Ovvero, 160 anni di dati. La motivazione è presto detta: la serie termica del MetOffice si basa enormemente sulla serie prodotta dal CRU, presso la University of East Anglia. Dal momento che la UEA è attualmente sotto indagine (interna), il MetOffice ha preferito, evidentemente, accertarsi della bontà dei propri dati. Il lavoro richiederà 3 anni, il governo inglese ha cercato di far desistere il MetOffice dai propri intenti, perchè questo (non l’avremmo mai detto) darà nuove armi agli scettici. Insomma, la preoccupazione è sempre tutta lì: non dare le armi agli scettici.

Nelle email rilasciate dall’informatore interno al CRU emerge questa preoccupazione, più che voler rappresentare la realtà scientifica dei fatti. E ora la storia si ripete, non importa se quei 160 di dati possano essere errati, poco precisi o magari corretti, non è importante saperlo. L’importante è non dare ulteriori munizioni ai propri avversari. Fosse politica, potremmo anche capirlo bene. Ma, non dimentichiamolo, stiamo parlando di scienza.

Come mai è stato necessario un Climategate per spingere addirittura il MetOffice a rivedere i propri dati? Soprattutto, se sono così certi che questa vicenda sia una tempesta in un bicchiere d’acqua, come mai hanno deciso di intraprendere una attività così onerosa e dispendiosa in termini di tempo?

E’ bastato il Climategate a far decadere il consenso? O è la consapevolezza che un fondo di verità ci sia, in quelle email, la cui veridicità è stata ormai confermata dagli stessi autori?

A questo punto ci rimane da sperare che gli audit siano aperti, e il codice, nonchè la base di dati, siano accessibili a chiunque. Questa sarebbe una grande conquista.

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  1. http://www.timesonline.co.uk/tol/news/environment/article6945445.ece []
Published inIn breve

27 Comments

  1. […] strano!”. Tra l’altro, nei giorni immediatamente successivi al dilagare del Climategate avevamo saputo che sarebbe stata condotta una revisione completa delle serie di temperatura impiegate per le […]

  2. […] commentatore abituale mi segnala un post dei Disinformanti. Il titolo prometteva una svolta storica: il giallo delle mail rubate alla […]

  3. Luca Galati

    @ lorenzo

    Ho voluto sottolineare il periodo (ultimi 40 anni) in cui con Cambiamenti Climatici alla mano, il Sole se n’è stato buonino e stabile secondo le teorie ufficiali ovvero le correlazioni Sole/GMT in termini di macchie solari; le altre teorie alternative sul Sole invece non sono state ancora validate…tutto lì…
    Il Clima ovviamente è cambiato anche prima, ma secondo alcuni studi, il Sole potrebbe essere stato più influente in quei casi…

  4. Lorenzo

    @ barbolini

    per tua informazione uno degli effetti più immediati (perchè più facile da realizzare) delle politiche di riduzione da CO2 sarà l’incentivazione dell’utilizzo di biomasse. Ciò renderà forse il bilancio CO2 nullo (anche se non è vero, considerando i processi di lavorazione emettono quasi la stessa CO2 dei fossili), ma immetterà nell’aria delle nostre città CO, NOx, e un sacco di pm10…proprio i componenti dello smog e i responsabili di tumori, malattie degenerative e tante altre belle cose…non solo ne immetteranno, ma a parità di energia generata le biomasse sono molto più inquinanti del metano, ad esempio..

    per tua informazione uno degli effetti dell’isteria da CO2 sarà l’avallo politico ed economico al ritorno del nucleare, con scorie nucleari che se vanno bene saranno sotterrate in qualche paese africano dove la salute dei cittadini conta ben poco, oppure direttamente sotto i tuoi piedi.

    per tua informazione uno degli effetti dell’isteria CO2 sarà il finanziamento di progetti tanto faraonici quanto insensati come lo stoccaggio sotterraneo di questo vituperato ed innocuo gas. risorse enormi che potrebbero essere spese in ricerca e finanziamento per migliorare l’ EROEI delle fonti rinnovabili e renderle competitive, così da muoversi quanto prima verso un futuro di indipendenza energetica delle nazioni

    per tua informazione Gore, premio nobel per la pace, farà un sacco di soldi sulle mie e sulle tue spalle.

    come ho già detto in altro post, le conseguenze economico-politiche dell’isteria CO2 non sono ecologiche, sono antiecologiche. il sonno della ragione genera sempre mostri.

    @ Galati

    che scoperta! il clima è cambiato negli ultimi 4 decenni! prima era immoto, vero? fermo come uno sprinter prima del via!

    quella poi della pausa di riflessione del sole negli ultimi 30-40 anni, dovresti proprio spiegarmela.

    in ogni caso da uno come te mi sarei aspettato osservazioni un tantino più acute.

  5. Teo Georgiadis

    @Pellegrini
    sulle procedure per dati mancanti et al del GISS ho torvato molto interessante
    http://wattsupwiththat.com/2009/07/22/giss-step-1-does-it-influence-the-trend/ (ma io resto un non specialista di codici)

    @Galati e Barbolini
    tra una manciata di ore a Copenhagen non si dibattera’ se esistono i cambiamenti climatici (cosa sulla quale siamo peraltro tutti d’accordo spero) ma sull’attribuzione all’uomo e per quale dei modi dell’uomo.
    Ci si domanda se sull’attribution non stiamo prendendo una cantonata.
    Convenite che e’ una cosa diversa dalla posizione “che bello che bello immettere schifezze in atmosfera!”.
    Perche’ quelle decisioni possono potenzialmente fare piu’ male che bene proprio ai popoli piu’ disgraziati.
    Poi, non e’ una partita di calcio, chiaro che personalmente fa piacere poter dire io ve l’avevo detto, ma non piu’ di tanto se si e’ in un bus che precipita in un burrone. Quindi se i dati rivisti saranno diversi mi dispiacera’ per la disciplina, se saranno uguali meglio per la trasparenza, senza speranze irriducibili e comunque con poco divertimento.

  6. Luca Galati

    Vediamo di finirla però:
    i Cambiamenti Climatici in questi 4 decenni sono stati, al di là dei dati misurati, sotto gli occhi di tutti e il Sole negli ultimi 30-40 anni s’è preso una pausa di riflessione poco giustificabile…il resto è speranza quasi fasulla, direi irriducibile, un appiglio estremo che le cose non stiano così…
    Comunque immagino che ci sarà da divertirsi nei risultati finali delle verifiche dei dati…

    • Claudio Costa

      Appunto finiamola con il raccontare che il sole negli ultimi 40 anni è stato buonino

      http://www.wpsmeteo.it/index.php?ind=news&op=news_show_single&ide=971

      L’heliomagnetismo

      McCracken, K. G. (2007), Heliomagnetic field near Earth, 1428–2005, J. Geophys. Res., 112, A09106, doi:10.1029/2006JA012119

      McCraken ci dice che il flusso magnetico soalre cresc da 400 anni a ha avuto il suo picco massimo a metà degli anni 90.

    • Luca Galati

      Se leggi l’ultimo intervento capirai che l’influenza dei Raggi Cosmici sul Clima è una teoria ancora tutta da validare, io mi riferivo alla TSI…

    • Claudio Costa

      Il flusso magnetico solare agisce indirettamente sulla nuovolisità con i raggi cosmici ma soprattutto direttamente sulla ionizzazione atmosferica, sulla circolazione troposferica, e stratosferica e sull’ozono.
      Se non lo conosci il rapporto che ti linko è lungo ma penso che ti possa interessare, altrimenti ti consiglio le conclusioni finali.

      http://www.space.dtu.dk/upload/institutter/space/research/reports/scientific%20reports/isac_final_report.pdf
      Freddy Christiensen, Danish National Space Center Joanna D. Haigh, Imperial College Henrik Lundstedt, Swedish Institute of Space Physics “Influence of Solar Activity Cycles on Earth’s Climate Final Report Task 700 Summary Report” ESTEC Contract no. 18453/04/NL/AR Issue 1, September 4, 2007 Danish National Space Center Scientific Report 2/2007

      Questa invece è una comunicazione fatta all’ultimo summit di copenhagen

      http://www.iop.org/EJ/article/1755-1315/6/9/092016/ees9_6_092016.pdf?request-id=8e517d78-d0ca-42ea-8628-27ee1c1f3eca
      Katya Georgieva “The role of the sun in climate change” Earth and Environmental Science 6 (2009) 092016 doi:10.1088/1755-1307/6/9/092016

  7. Teo Georgiadis

    Gravina e’ assolutamente meglio informato di me su dove andare a vedere sorgenti di dati e codici e, anzi, lo ringrazio per l’intromissione 🙂

  8. Giusto per rispondere a qualche voce della rete, con questa frase:

    La motivazione è presto detta: la serie termica del MetOffice si basa enormemente sulla serie prodotta dal CRU

    intendo dire che MetOffice si basa su CRU, ma non solo. Non l’ho indicato (ma non è così importante), la parte di CRU inserita nel DB di MetOffice corrisponde alle misurazioni terrestri (per inciso quelle che hanno subito proprio il maggior numero di manipolazioni, prima-durante e dopo).

    🙂

    Saluti

    CG

  9. alessandrobarbolini

    dati falsificati o no…bisogna arrivare ad abbandonare il petrolio..anche perche almeno ai polmoni ,nuove energie pulite male non fanno..quindi avanti tutta e che dio,prima o poi ce ne liberi…di respirare smog NON SE NE PUO PIU…..sapete che vi dico…interessi o no…VIVA AL GORE..e abbasso ai potentati petrolieri…TIE!

  10. Teo Georgiadis

    la stranezza che non comprendo, leggiucchiando e scrivendo per blog, e’ che si chieda a chi e’ scettico dimostrare che i dati possano essere stati alterati ed in quale misura. Difficilmente si ottiene appoggio quando si spiega che senza codice e’ difficile far di conto e che sarebbe buona cosa avere il codice per sgomberare il campo dagli equivoci.
    Sembra che la parola trasparenza no sia benvoluta neppure da chi poi dovra’ subire le conseguenza di ‘eventuali’ scelte politiche indirizzate da una scienza che potenzialmente potrebbe avere errato nelle proprie metodologie statistiche.
    Ma i genitori democratici non hanno voluto delle loro rappresentanze nella scuola?
    Ma i cittadini evoluti non hanno voluto esercitare il loro giusto diritto di chiedere al medico e agli ospedali di essere informati su cose che riguardavano la loro vita?
    Ma i consumatori non hanno voluto che gli alimenti portassero etichette per fare sapere di cosa erano composti i cibi?

    Ma com’e’ che sulla faccenda climatica sono in tantissimi cosi’ pronti a diventare credenti a prescindere?

    • Giovanni Pellegrini

      Gentile Dott. Georgadis

      Mi conferma che nel caso del GISS sia codice sia temperature sono completamente di dominio pubblico, oppure c’e’ qualcosa di non accessibile. Nel caso in cui tutto fosse completamente accessibile, perche’ nessuno manifesta alcun interesse a controllare quella fonte?

      Cordiali Saluti

      Giovanni Pellegrini

      PS Nel caso del giss i codici per la elaborazione della temperatura sono stati riscritti da zero da terzi,ovviamente giungendo agli stessi valori.

    • Chiedo scusa a Georgiadis per l’intromissione, ma mi permetto di rispondere anche io a questa domanda, sebbene non sia indirizzata a me.

      1) il codice GIStemp è open, reperibile sulla rete ( http://data.giss.nasa.gov/gistemp/sources/ )
      2) le temperature sono prese da:
      – GHCN (per il mondo) ftp://ftp.ncdc.noaa.gov/pub/data/ghcn/v2
      – USHCN (specifico per gli USA) ftp://ftp.ncdc.noaa.gov/pub/data/ushcn
      – SCAR (per l’Antartide) http://www.antarctica.ac.uk/met/READER/surface/stationpt.html

      USHCN è un subset di GHCN, ma è stato sottoposto a notevoli correzioni (UHI e quant’altro).

      Quindi, quanto c’è di proprietario in GIStemp è il codice, la base di dati è sempre la stessa (ovviamente) e coincide con CRUtemp.

      CG

    • Chiedo scusa, volevo dire “… e coincide con quella di Crutemp…”

    • Giovanni Pellegrini

      Grazie mille per la risposta.

      Faccio un’ulteriore domanda,per completare. Il codice di Giss e’ open source. I dati di temperatura sui quali si basa giss sono completamente open? Con open intendo anche, sono completamente raw, e anche le procedure di correzione sono aperte?

      Cordiali Saluti

      giovanni pellegrini

  11. Alessio

    […]perchè questo (non l’avremmo mai detto) darà nuove armi agli scettici. Insomma, la preoccupazione è sempre tutta lì: non dare le armi agli scettici.[…]

    Ma sempre la coda di paglia questi poveri “scettici” eh? E se invece la frase originale “The Government is attempting to stop the Met Office from carrying out the re-examination, arguing that it would be seized upon by climate change sceptics.” dovesse essere letta come “oh, dai. No ste farlo. poi quelli ci si attaccano e via a ricamare cose del tipo che il MetOffice è consapevole che un fondo di verità ci sia, in quelle email, la cui veridicità è stata ormai confermata dagli stessi autori?”
    ….

  12. Giovanni Pellegrini

    “The Met Office is confident that its analysis will eventually be shown to be correct. However, it says it wants to create a new and fully open method of analysing temperature data. ”

    Si dice anche questo nell’articolo.

    Cordiali Saluti

    Giovanni Pellegrini

    • Claudio Costa

      – Mai e poi mai il Met office può dichiarare che i dati sono sbagliati, o che hanno il dubbio che siano sbagliati, perchè hanno letto delle email rubate dove si parla di trucchi, lisciatine e aggiustatine.

      Mai e poi mai il Met office può fare affidamento sui dati della CRU, oppure per chi pensa che siano comunque corretti, avere autorevolezza usando i dati della CRU, finchè questi non siano revisionati completamente perchè chiunque potrebbe dire che sono stati manipolati.

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