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Gli Sherpa con la Sciarpa

Sono certo che quando gli Sherpa originali accompagnano le spedizioni sull’Everest indossano ben altro. Ma sono anche sicuro che i loro cloni piovuti a frotte su CO2penhagen non avevano al seguito questo particolare indumento. Nel gergo negoziale, gli Sherpa sono quelli che fanno il lavoro sporco, portano le informazioni, preparano il terreno, insomma, sono l’anima delle decisioni finali. C’è chi dice di averli visti aggirarsi trafelati al Bella Center in scarpe da ginnastica (senza sciarpa), correndo tra conference room, sale stampa e sale riunioni. Ora penso siano parecchi quelli che aspettano che le acque si calmino per provare a restituire al climarave danese un po’ di dignità. Qualcuno ci ha già provato, battenzando il mesto epilogo di sabato scorso come “un primo passo”, o comunque come un momento importante perchè, diversamente dal passato, questa volta sono stati coinvolti direttamente i leader politici, piuttosto che i loro delegati o i soli tecnici del settore.

Quanto al primo passo, mi sembra che questo fosse già stato detto in parecchie precedenti occasioni, ma lasciamo agli organismi che hanno organizzato la kermesse il compito di capire se la via di una contrattazione collettiva così allargata possa essere ancora ritenuta corretta e soprattutto efficace. Per quel che attiene il coinvolgimento “operativo” del mondo politico, credo che il messaggio trasmesso sabato sia esattamente di segno opposto a quello accennato. Finchè si è trattato di recuperare consensi, la politica, cui è comunque delegato il potere decisionale, anche se questo qualcuno fatica a digerirlo, ha dato l’impressione di sposare con entusiasmo la causa dell’AGW. Quando si è trattato di “fare”, l’appoggio è clamorosamente venuto meno. Le dichiarazioni di facciata, ottime per il prima, nel dopo appaiono ipocrite o addirittura ridicole. Rivolgerei volentieri una domanda agli illuminati, per metà delusi, per metà entusiasti. Ma se la scienza è concorde, l’ONU, le ONG e le multinaizonali dell’ambiente pure, il mondo politico come sopra, perchè siamo usciti da CO2penhagen con un nulla di fatto? Attendo risposta.

Ad ogni modo, torniamo agli Sherpa. Passata l’onda della delusione per il mancato raggiungimento di un accordo che possa minimamente definirsi tale, ora affollano gli aeroporti europei nel tentativo di abbandonare questo continente gelato. Treni bloccati, strade e autostrade impraticabili, TGV fermo, TAV a passo di lumaca, aereoporti paralizzati, decine e decine di morti per congelamento, consumi energetici alle stelle, valanghe (è il caso di dirlo) di ore di lavoro perse, produttività al rallentatore. Ed era pure previsto, perchè sarà pure un evento eccezionale, ma è tutt’altro che unico. Per esempio da noi di neve l’anno scorso ne aveva già fatta di più, in Inghilterra pure. In Russia, Ukraina e Polonia, nessuno ci va per farsi i bagni di sole. 

E l’adattamento? Possibile che questo mondo sgangherato stia lì a riunirsi per due settimane spendendo valanghe di soldi e promettendo di spenderne montagne per fronteggiare un problema che non c’è, e poi risulti così assurdamente ceco di fronte alle emergenze reali? Qual’è la giustificazione? E’ tempo atmosferico, mica è clima, passerà! E intanto la gente ci lascia la pelle comunque. Ancora si leggono sui giornali trombonate del tipo “le estati come quella del 2003 saranno sempre più frequenti, perciò bisogna agire”; oggi Repubblica ha dedicato due pagine al rapporto di Greenpeace che spiega come sarà la Terra con 3°C in più piuttosto che 2. Beati loro che lo sanno. E l’inverno del 2009? E quello del 2008? E quello del 2007 in Cina? Sarà mica che prepararsi a questo genere di eventi (piaccia o no ai professionisti del terrore da caldo ma se ne facciano una ragione, se il sole non riparte ce ne toccherà qualcun altro) costa e non rende e soprattutto ancora nessuno si è inventato il sistema per monetizzare il tutto su un adeguato mercato finanziario?

Infine una domanda da non climatologo a quelli che sanno e che quindi parlano di clima e non di tempo. Se nei prossimi torridi e aridi anni che ci aspettano continueremo ad avere almeno una bottarella così ogni inverno, potremo dire di avere un clima torrido e arido che però ogni tanto ci fracassa le ossa col freddo e la neve? Speriamo di sì, almeno anche questo genere di eventi assurgeranno al rango di scienza superiore e qualcuno ne parlerà nei summit.

 

NB: leggi anche l’articolo di Beppe Caridi su Meteoweb.

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Published inAttualitàNews

7 Comments

  1. Alvaro de Orleans-B.

    A Copenhagen i cinesi hanno mostrato buon senso, contribuendo ad una conclusione ragionevole. Infatti:

    1. Mentre tra i nostri politici prevalgono i “professionisti della parola” (avvocati ecc.) – con l’eccezione della Merkel, laureata in fisica – tra i vertici cinesi prevalgono gli ingegneri, molto più capaci di valutare, in prima persona, la vera portata delle conclusioni dell’IPCC sull’AGW e delle corrispondenti proposte di mitigazione.

    2. In genere oggi pensiamo che, avanzando economicamente, i cinesi adotteranno forme di governo più democratiche, più simili a quelle nostre.

    In realtà siamo piuttosto noi ad evolvere in direzione “cinese”, verso forme di governo più centralizzate ed opache.

    Infatti, da qualche decade le nazioni occidentali sottoscrivono sempre più dei trattati internazionali (Lisbona, Mercosur, NAFTA) che istituiscono degli “organi di governo”, con poteri esecutivi, di rango superiore delle rispettive costituzioni nazionali e che, in certa misura, possono agire senza un controllo “democratico” indipendente e riconducibile al moderno principio di separazione dei poteri di uno stato.

    In tal senso, uno dei progetti di accordo ventilati a Copenhagen prevedeva un trattato mondiale per la gestione, anche coercitiva, delle politiche di mitigazione dell’AGW – e questo, i cinesi, non hanno voluto accettarlo per non compromettere la loro sovranità in un campo così direttamente relazionato con le loro strategie di crescita.

    3. L’ultimo giorno a Copenhagen i molti capi di stato convenuti a Copenhagen si sono trovati con una grave emergenza politica: non potevano tornare a casa a mani vuote senza esporsi a gravi e rumorose critiche dei loro ambientalisti, nè potevano sottoscrivere un trattato senza senso, che limitasse la loro sovranità pur lasciando fuori i cinesi.

    4. Alla fine, viste le premesse, tutto è andato per il meglio: da buon avvocato di Harward, Barack Obama ha redatto, quasi di suo pugno e sotto l’occhio vigile dei cinesi, un accordo che indica un massimo per l’incremento “tollerabile” della temperatura globale e promette di verificare e studiare ulteriormente il tema, cosa più che desiderabile, viste (come dirlo gentilmente?) le presumibili carenze epistemologiche di una parte delle recenti conclusioni di alcuni climatologi.

    L’evoluzione del clima, presumo ed auspico, verrà ulteriormente studiata, e, con un pò di fortuna, la prima mitigazione affronterà la sudditanza politica della climatologia.

  2. Non mi torna una questione: ci ricordiamo tutti le estati in cui si piangeva la siccità in Italia, l’estate del 2009 questo problema non si è avuto (o è stato molto meno sentito) proprio perché l’inverno del 2008 è stato quello che è stato. Stai a vedere che forse non è poi tanto male essere arrivati a questo punto?
    Prego Dio affinché mi faccia vedere la faccia di GP quando il mondo tornerà in una glaciazione: siamo oramai già fuori tempo massimo rispetto al normale succedersi degli eventi climatici in termini di ere, dovremo già essere in una glaciazione eppure non ci siamo. Sono abbastanza giovane per sperare di vivere fino al 2070 (con i progressi della medicina che vedremo ancora) e leggermi un bel rapporto IPCC che annuncia il trend verso una nuova era fredda e gelida, con mezzo mondo congelato e pieno di neve. Poi andiamo tutti a Tuvalu, ospiti a gratis del Presidente… 😀

    • teodoro georgiadis

      Caro Simone82,
      io invece sono preoccupatissimo di vivere cosi’ tanto. Mi spiego. Ho visto andare e tornare frotte di persone: prima per il DDT, poi per il monopolo magnetico, poi le onde di gravita’, poi per le piogge acide, poi per il global cooling, poi per il buco dell’ozono… Immagino, in un intervallo di 10-20 anni, che tutti quelli partiti a tutta birra sul treno dell’AGW torneranno a tutta velocita’ indietro, ed io, fermo come un fittone (fittone in bolognese e’ una specie di piccola colonna alta circa un metro), con gli occhi sbarrati, a vedermeli venire addosso a tutta velocita’ mentre mi gridano che ‘loro’ lo avevano sempre detto che l’AGW era una stupidaggine.
      Gesu’ bambino, Gesu’ bambino, siamo a Natale, fammi un regalo: fai che la prossima glaciazione arrivi un po’ piu’ tardi, non perche’ abbia paura, ma perche’ non sopporterei loro-la’ che mi insegnano anche che “…ovviamente qualcuno credeva che il clima terrestre fosse in continuo riscaldamento, ma secondo i piu’ avanzati modelli possiamo, very likely, affermare che, ancora ovviamente, questa non poteva che essere una fase transitoria delle oscillazioni di piu’ breve durata che dal 1700 marcano il trend climatico come, peraltro, si poteva ovviamente desumere dalle serie storiche degli Osservatori. Per questi motivi si propone di finanziare un nuovo centro di ricerca di modellistica storica che implementando i nuovi scenari IPCC Z3, W4, J37 a breve ci diranno che…………..”.
      No proprio non riuscirei a sopportarlo!!!

    • Fortunatamente Teodoro sono più giovane e soltanto un appassionato di questi temi, non uno che ci lavora… Ma conosco bene le tue sensazioni, perché anche in archeologia vige il ben noto detto: “all’inizio ti contesteranno, poi ti guarderanno con indifferenza, alla fine si deciderà che lo si sapeva da sempre”. 😀
      Che è un po’ la storia della scienza in sé e per sé, a cui la climatologia a quanto pare non fa eccezione!

  3. Alberto Pisano

    Se i ghiacci si ritirano, è colpa del riscaldamento globale.
    Se i ghiacciai crescono, è un effetto secondario del riscaldamento globale.
    Se in Europa, in questi giorni, ci sono temperature polari è che… si parla di clima e non di metereologia.
    Ma scusate, se il clima non influenza la metereologia di che si preoccupano questi catastrofisti da effetti speciali?
    Comunque rassegnamoci, prima o poi, inevitabilmente, avremo un’ altra estate caldissima come nel 2003. E avranno ancora ragione loro.

  4. Daniele Gamma

    Bella la vignetta, ehehehehehehe….. la prossima la organizzeranno alle Maldive ad Agosto, con la sfiga che hanno l’ oceano si ritirerà durante il summit.
    Che il nulla di fatto sia dovuto al Blizzard che imperversava all’ esterno?
    Che botta di freddo…, e in USA e Asia orientale non se la stanno passando meglio:

    Lo sfaldamento del vortice polare stratosferico ha generato intense colare d’aria artica in molte aree temperate del Nord Emisfero. Dall’Alaska alla Cina, dall’Europa alla Russia, passando per Stati Uniti, Siberia e Canada è un fiorire di anomalie negative. Raramente, specie negli ultimi anni, si erano visti scarti così marcati e diffusi nel medesimo lasso di tempo. Tra le anomalie più marcate citiamo i -4/-8°C del Canada, i -3/6°C del Nord degli States, i -5/-9°C dell’Europa e della Russia occidentale (ivi con punte anche di -10/-11°C), i -6/-9°C di Mongolia e Cina settentrionale e i -5/-8°C dell’Alaska.

    Io dico che non sarà neanche l’ ultima di quest’anno, ce ne saranno altre.

  5. gbettanini

    Io sono dell’idea che se i fondamenti scientifici dell’AGW fossero reali sarebbe partito da tempo un “Progetto Manhattan” senza limiti di spesa per dare un forte impulso alla fusione nucleare ed arrivare all’ignizione nel giro di pochi anni…. in alternativa se fosse troppo costoso arrivare in breve tempo alla fusione si sarebbe passati al piano B: forte impulso reattori a fissione di IV generazione.
    Se tutto questo non si fa il motivo è che con il “business as usual” si può coontinuare tranquillamente per altri 50 anni, motivo per cui il cagnetto a sei zampe scodinzola felice.

    Greenpeace invece ha preso piuttosto male il fallimento di Copenhagen e invece di fare un esame di coscienza e rendersi conto che il suo apporto è stato ZERO proporio perchè chiedeva cose impossibili tecnicamente ed economicamente… ha deciso che la miglior difesa è l’attacco e si scaglia contro i paesi colpevoli del presunto sfacelo climatico e minaccia un aumento di 3°C. In realtà il capo di GP,il Sig. Naidoo dovrebbe vergognarsi, preparare le valigie e togliere il disturbo.
    GP è un’associazione molto forte ma la sua forza la usa male, potrebbe fare davvero del bene se avesse un approccio più pragmatico e meno ideologico alle molteplici problematiche ambientali.

    Per quanto riguarda il meteo di questi giorni le polemiche derivano dall’atteggiamento ipocrita dell’italiano medio. Se a Milano non ci sono 1000 spargisale come a Berlino è perchè da noi nevica con una frequenza bassa mentre a Berlino con una frequenza molte volte superiore. Al cittadino Milanese conviene sorbirsi due giorni di disagio che pagare con le proprie tasse mezzi e personale pronti ad intervenire in caso di eventi meteo molto sporadici.
    Ma in Italia anche il viaggiare in treno ed aereo diventa un diritto acquisito. Non è così.

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