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Non ce la possiamo fare

[photopress:Comics.JPG,thumb,pp_image]E’ da un pò che circola la voce che il clima stia andando verso un periodo di raffreddamento e che questo potrebbe anche essere già iniziato, tenuto conto del fatto che dal 1998 le Temperature Medie Globali hanno smesso di crescere e, più recentemente, hanno anche cominciato a scendere.

Sarà per il forcing interno esercitato dai bacini oceanici, sarà per il condizionamento esterno dell’attività solare attualmente in fase di declino, ma il raffreddamento in atto è sì per ora breve, ma è anche incontrovertibile, in quanto ampiamente documentato dalle serie di temperatura di superficie, dai telerilevamenti satellitari delle temperature del mare e della bassa troposfera e, ultime ma non meno importanti, anche dalle temperature delle profondità oceaniche.

Per crederci però tutto questo non era sufficiente, ci voleva un modello di simulazione che lo confermasse. Sinceramente ne sentivamo bisogno come un campo appena seminato anela la siccità, tanto per restare in tema. Ma tant’è, nel numero di Nature di maggio, ripreso da Repubblica Ambiente sabato scorso, compare uno studio in cui si afferma che, grazie alle stupende performance di un nuovo modello di previsione, ora sappiamo che le temperature medie globali potrebbero continuare a scendere nei prossimi dieci anni o giù di lì, per poi ricominciare a salire vertiginosamente, perchè il GW è tutt’altro che finito.

Queste “ferie” del riscaldamento globale in effetti è da un pò che preoccupano i suoi sostenitori accaniti. Come continuare a spingere sulla leva del disastro climatico se questo si ostina a non palesarsi? Come continuare a percorrere la strada lastricata d’oro del Carbon Trading e della pioggia di finanziamenti ai movimenti ambientalisti ed a tutto quello che gli gira intorno? Facile, facciamo un modello, mettiamoci dentro un pò di realtà (le temperature di superficie), togliamo quello che conosciamo poco e che in fondo non ci piace tanto (le temperature di profondità), poi aggiungiamo il solito forcing antropogenico nella quantità necessaria perchè tutto torni et voilà, i prossimi dieci anni di clima sono serviti.

Del resto il menù la avevano già indicato il capo dell’IPCC ed il Segretario Generale dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale appena due mesi fa, quando il trend delle temperature era diventato troppo evidente per essere sottaciuto: ci sono in atto degli eventi naturali che limitano o nascondono il riscaldamento globale antropogenico. Naturali? Ma è incredibile! Ma non era tutta colpa nostra? Attenzione, non fatevi trarre in inganno, non appena essi finiranno saranno nuovamente dolori, perchè la previsione di lungo periodo  di questo modello (leggi oltre i dieci anni), si ricongiunge con quelle dell’IPCC. Vale a dire, dateci il tempo di inventarci qualcos’altro.

Dal canto nostro registriamo quanto segue:

  • Nessuno dei famigerati GCM (Global Climate Model) in uso aveva neanche lontanamente previsto questa fase di raffreddamento, il che la dice lunga sulla loro affidabilità e sull’opportunità che vengano prese in considerazione le costosissime politiche che suggeriscono;
  • La naturale variabilità del clima è molto più forte di qualsiasi campagna mediatica e risponde a dinamiche che, seppur note solo in parte, gli strilloni delle climafiction farebbero bene ad andare a studiare;
  • Di fronte ad un tale insuccesso, argomentare che comunque trattasi di “fresco passeggero” e tra un pò le cose torneranno a mettersi al peggio per colpa nostra, sapendo che, sempre per cause naturali, è molto probabile che questo avvenga è un ridicolo tentativo di tenere in piedi ciò che scientificamente di fatto non sta in piedi.

Le ragioni di tutto ciò si chiamano Sole, Oscillazione Decadale del Pacifico, Oscillazione Multidecadale dell’Atlantico etc…, non si chiamano CO2 e, se avrete la bontà di seguirci, nei prossimi giorni torneremo a parlare sia dei primi che della seconda.

A presto.

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Published inAttualità

21 Comments

  1. Lorenzo Fiori

    Non immaginavo che due persone che si conoscono bene (Guidi e Pasini) potessero arrivare così vicini allo scontro duro come è sembrato dalla tensione del dibattito…in fondo sono sempre possibili incomprensioni specie quando magari non ci si vede da tempo….in parte però me ne sento un pò responsabile…
    Consiglio semplicemente di confrontarsi punto su punto sulle questioni strettamente tecnico-scientifiche cercando di mostrare pazientemente dov’è l’errore…

  2. alessandrobarbolini

    ciao a tutti,la mia non voleva certamente essere o sollevare una polemica ,tra l,altro su tematiche che a me stanno molto a cuore..signor PASINI ,sono piu di vent,anni che mi sono accostato alla meteo..climatologia e per questo le posso garantire che entrambe se pur intersecate saranno sempre non perfette,nel campo applicato alla meteo (prev 10 giorni)figurarsi nell,ambito della climatologia..io non critico nessuno ma trovo assurdo delineare decenni ,qua non si tratta di malafede,ma di coerenza…il dietro front con la frenata del GW la dice lunga altro che,anzi qualcuno cerca di correggere il tiro maldestro dopo le bombardate propinataci del riscaldamento..per quanto riguarda l,aspetto sul rispetto degli studiosi,ricordo a qualcuno che non siamo certamente noi a non rispettare UNA PARTE DELLA COMUNITA SCIENTIFICA (quella che prevede le banane in valpadana )ma i media e company che boicottano l,altra PARTE SCIENTIFICA,(QUELLA CHE NON CREDE ALLE BANANE IN VALPADANA )

  3. marcus

    Evidentemente , Salvatore, non mi sono espresso chiaramente.
    La differenza tra climatologia e meteorologia per adesso credo di averla piuttosto chiara ma credo che comunque la questione interessi a pochi qua dentro.
    Quello che invece credo interessi a molti è il come mai da un giorno all’altro ci risvegliamo con un raffreddamento globale che, per lei Sig. Salvatore e per pochi più ha ben poco da spiegare, ma che invece per molti ha un significato particolare. Si sta discutendo su tantissimi forum proprio sul significato da attribuire a questa che a ragione può essere veduta come una clamorosa frenata del GW.
    Ed allora la mia domanda si ripete: chi ha sbagliato nel NON informare il pubblico mondiale sulla questione, che certo poteva essere conosciuta in anticipo o addirittura lo era da tempo? Chi ha ritenuto non meritevole di diffusione una simile informazione? chi traeva vantaggio dalla non divulgazione: certo non i media che avrebbero avuto un’appetibile notizia sensazionale!

    E se i centri di ricerca non l’avevano prevista questa frenata, che pare poter essere non breve, cosa dobbiamo aspettarci dalle loro previsioni su come vivranno i nostri pronipoti?

    Quanto alla mala fede dei centri di ricerca: non è necessario che tutti siano in malafede. In una struttura gerarchica e piramidale non tutti devono essere in mala fede. Ne basta uno, quello al vertice che distribuisce i compiti e che risquote i finanziamenti. E d’altronde non è necessaria neppure la malafede certe volte: basta non cercare dove si sospetta di trovare ciò che NON si vuole trovare.

  4. gurrisi salvatore

    Ancora marcus non riesce a distinguere fra clima e tempo anche dopo le semplici spiegazioni fatte dal Dott. Pasini con il quale mi trovo pienamente d’accordo.

    Una frenata del GW non spega un bel niente.Dipingere in malafede i centri di ricera ed affermare, inoltre, che la questione climatica è solo politica e denaro, significa non avere rispetto per gli studiosi che lavorano onestamente e con passione.

  5. marcus

    Credo, senza voler essere meno tecnico, che la critica di alessandro sia invece rivolta a questioni meno formali e procedurali e più concrete: i centri di previsione per adesso non riescono a garantire risultati apprezzabili né nelle previsioni oltre i 5 giorni né a maggior ragione in quelle climatiche a ben più lunga gittata. Poco importa quali sono le basi su cui si sviluppano le ricerche e si effettuano le previsioni:i risultati sono gli stessi e ognuno li può verificare.
    Domanda: quando pensavano di dircelo i climatologi che ci sarebbe stata una notevole frenata del GW, come attualmente sta vendendo registrata?
    Volevano forse aspettare fino all’ultimo per vedere se l’inverificabile ( il raffreddamento) si poteva verificare davvero ( in questo caso ecco lo psycodramma di interista memoria!)?
    Oppure addirittura nemmeno lo avevano previsto?

    Sciegliete voi la soluzione:
    nel primo caso registriamo la malafede dei centri di ricerca e dei media; nel secondo caso registriamo l’incapacità dei centri di ricerca di vedere cosa accadrà tra un mese o tra un anno ( ma chiaramente di sapere cosa accadrà tra 10 anni!!) 😀
    Ecco perchè,SIg. Pasini, la rete pullula di persone che come me, ritengono che la questione climatica sia solo politica e denaro. Esattamente come 4 secoli fa anche oggi la scienza subisce la censura e il direzionamento. Ed è singolare che oggi, dopo che la scienza si è emancipata dalla Chiesa ( verso cui non disdegna sovente di accanirsi), noi registriamo che la stessa scienza è preda di quel potere, di quell’entità, che l’ha liberata dalla Chiesa: la politica.

  6. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire…
    Dato che i miei link non le bastano, posso solo invitarla ad accostarsi alla scienza del clima con letture di buona divulgazione, particolarmente sui modelli climatici.
    So bene che c’è un bias di fondo quando si affrontano i modelli e le proiezioni climatiche a partire da un background di conoscenza dei modelli meteorologici, ma questo, se si vuole veramente capire la modellistica climatica, va superato andando a studiare le basi di come si muove oggi la scienza del clima
    AP

    Cari Antonello ed Alessandro, pemettetemi di provare a dirimere la questione. Gli sforzi per accrescere il livello di conoscenza sul futuro del clima (ben diversi ovviamente da quelli fatti per le previsioni del tempo) sono lodevoli ed assolutamente necessari, così come sono enormi i passi avanti fatti negli ultimi anni. La polemica, perchè è di questo che si tratta, non è nella validità o utilità di questo impegno, quanto nell’essere in molti casi andati oltre il dovuto, ignorando ed in molti casi avallando, una insana commistione tra applicazione scientifica e orientamento delle decisioni politiche che, inevitabilmente, riguardano tutti noi. Più che comprensibile la difesa del processo di accrescimento scientifico di Antonello che ne è parte, legittimo in verità anche il diritto di Alessandro di non essere sottoposto, da cittadino, ad un condizionamento incessante che dietro una grossolana divulgazione persegue scopi ben meno nobili.
    Dei modelli di previsione non potremo mai farne a meno, delle policy di intervento attuali invece ce ne priveremmo volentieri. Credo che la critica di Alessandro sia rivolta soprattutto a questi aspetti.
    Saluti, gg.

  7. alessandrobarbolini

    infatti PASINI ,proprio qua si cela il tranello ,ovvero la fantaclimatologia propinataci da un gruppetto di scienziati ,che spara scenari senza nulla di fondamento ..ripeto ,un conto e simulare previsioni di 10 giorni come fanno i grandi centri di calcolo tipo reading (ECMWF)e quello americano(GFS)…un conto profetizzare decenni futuri…signor antonello pasini,non me ne voglia..ma certi scienziati non possono fare i profeti ,anche perche solo un dio lo puo sapere

  8. alessandrobarbolini

    all,IPCC,non ce la possono fare,sapete il perche?..qualunque modello matematico esistente in questa epoca megatecnologica dopo le 144ore risulta molto MIOPE…figurarsi di avventurarsi in simulazioni di decenni…

  9. Caro Guido,
    un’ultima precisazione, dopo di che ti lascio.
    L’intero corpo dei rapporti IPCC prende vita come peer review della letteratura scientifica internazionale (il rapporto non è comunque una rivista che pubblica risultati originali, è solo una rassegna di risultati già noti).
    Altra cosa è il summary for policymakers, che viene approvato dalle delegazioni governative.
    Le tue considerazioni sulle linee editoriali, qualora si rivelassero fondate, non si applicano comunque alle singole riviste scientifiche internazionali.
    In ogni caso, ti posso assicurare che, rispetto a ciò che c’è nell’intero corpus, i risultati presentati nel summary sono alquanto prudenti (altrimenti gli USA non lo avrebbero sottoscritto).
    Quanto ai ricercatori citati, li conosco bene e so che pubblicano anche su riviste internazionali con peer review. Purtroppo sono rare eccezioni nel panorama dei cosiddetti scettici.
    Con questo chiudo
    Antonello P.

    Grazie Antonello, a presto.
    gg

  10. Scusa Guido,
    ma devo dissentire almeno su un punto.
    Le riviste scientifiche internazionali hanno “linee editoriali” solo nel senso che non pubblicano cose che siano “fuori tema”. Tutto ciò che è inerente alla tematica della rivista viene pubblicato se passa la revisione di almeno due esperti della materia: il processo è solitamente molto accurato e può essere anche molto lungo finchè un articolo possa essere considerato accettabile dal punto di vista dell’enalisi scientifica.
    Evidentemente, le cose che compaiono solo sul web e non su quelle riviste non sono scientificamente validate: non voglio dire che sono “monnezza”, ma certo questi signori devono mangiare ancora parecchie “pagnotte”…
    AP

    Caro Antonello, siamo sicuri che signori come Landsea, Lindzen, Chrysty (Quello di “My Nobel Moment”), etc etc…. abbiano bisogno di fare merenda? Sai certamente chi sono, anche perchè i loro nomi sono nelle liste di coloro che hanno dato contributo ai rapporti IPCC, fino a quando non hanno cominciato a dissentire. Sarà, ma questo processo di revisione forse non è così infallibile. Al riguardo c’è un interessante articolo proprio su come è stato condotto per l’AR4, lo trovi a questo link http://scienceandpublicpolicy.org/sppi_originals/peerreview.html. A mio modesto modo di vedere chiarisce anche molte cose sulla politicizzazione del procedimento e sulla neutralità della linea editoriale. Sulla faccenda del consenso invece c’è una lettura interessante pubblicata su Limes, la trovi qui http://limes.espresso.repubblica.it/?p=351.
    Quanto alle lungaggini, sarà per questo che l’SPM è uscito prima della fine del processo di revisione e sarà per questo che nelle parole del capo dell’IPCC questo è accaduto perchè il corpo del rapporto doveva essere conforme al suo riassunto (ma non dovrebbe accadere il contrario???). Del resto c’erano le sale per le conferenze stampa prenotate e si doveva arrivare a Bali con la marea ancora bella alta.
    Comunque ripeto, le mie opinioni valgono i bit che occupano, nulla più.
    A presto.
    gg

  11. Una risposta cumulativa per Guido e Marcus.
    Fin dal primo post sul mio blog ho precisato che non volevo aggiungere un’altra voce ai siti “opinionistici” sul clima, ma volevo divulgare i risultati della scienza del clima, visti dall’interno.
    E questo perchè, soprattutto in Italia, abbiamo il vizio di analizzare i risultati scientifici con gli “occhiali distorcenti” della nostra visione del mondo. Così, talvolta si trascurano risultati che non “fanno comodo”, se ne esaltano altri che ci fanno gioco o addirittura se ne distorcono altri ancora (sapete bene che gli interessi in gioco sono altissimi).
    Ebbene, vorrei che il contatto con l’attività scientifica ci facesse capire che dobbiamo essere più umili ed eventualmente “aggiustare” la nostra visione del mondo secondo quanto ci dicono i ruisultati scientifici.
    Dunque raramente mi spingo a dare opinioni personali, semplicemente perchè il lettore è perfettamente in grado di esprimerle indipendentemente da me.
    I risultati scientifici, infatti, non sono opinioni ma dati di fatto con cui dobbiamo fare i conti. I dubbi sono l’anima della scienza ma, per essere costruttivi, devono essere incanalati nel metodo scientifico e con questo vagliati: ciò significa che dobbiamo analizzare i dubbi fondati, quelli che stanno all’interno delle barre di incertezza che la scienza del clima attuale ha ben presente. Gli altri vanno a rimpinguare la “sagra delle opinioni”.
    Infine, per quanto riguarda le dichiarazioni dei miei colleghi ai media, sono convinto che il più delle volte i giornalisti estremizzino ciò che loro dicono, perchè, si sa, la notizia vende se è estrema… Può essere che a qualche collega piaccia assumere il ruolo di primadonna (vanità, tutto è vanità…), ma questo accade raramente. Più importante è capire chi è che sta facendo questa o quella dichiarazione. Mi spiego: fortunatamente oggi la rete ci dà la possibilità di capire chi è l’esperto intervistato e di vedere se è veramente un esperto nel campo, cioè se pubblica regolarmente su riviste internazionali del settore di cui sta parlando.
    Un invito per tutti: controllate le fonti e diffidate di persone che vogliano fare i tuttologi, anche se essi sono scienziati di spicco in altri settori…
    Lascio ai lettori del mio ultimo post un giudizio sul riassunto “terra terra” di Marcus, invitandoli però ad approfondire il tema “modelli” con i link presenti nel post stesso.
    Un saluto a tutti
    Antonello Pasini

    Caro Antonello, approvo.
    In effetti la differenza sulle linee editoriali dei nostri blog è esattamente quella da te descritta. Io non sono uno scienziato, esprimo libere opinioni su di un libero mezzo di comunicazione. Tu che lo sei puoi permetterti di fare di più. Gli occhiali distorcenti della nostra visione del mondo sono però quelli attraverso i quali vediamo anche gli effetti (sulla nostra pelle) di una informazione pseudo-scientifica piuttosto mal orientata. Nella poco nobile graduatoria di quelli che trascurano, distorcono o esaltano a proprio piacimento alcune evidenze scomode gli “scettici” come a molti piace chiamarli sono certamente molto indietro e sappiamo chi c’è davanti.
    Quanto alle barre di incertezza, le policy che si decide di adottare sembrano non tenerne molto conto. Sarà perchè non sono così evidenti? Sarà perchè una certa parte di coloro che divulgano la scienza del clima “consigliano” di non rendere noti i propri dubbi?
    Ancora, le dichiarazioni ai media. E’ vero, la notizia estrema vende, ma spesso viene anche comprata, nel senso che non sempre è chi la raccoglie ad estremizzarla, spesso è anche opportunamente infiocchettata alla fonte. E di qui la credibilità di queste fonti. Certamente le pubblicazioni sulle riviste specializzate sono un buon metro di giudizio, ma non possono essere l’unico, in quanto anch’esse obbligate a fare scelte editoriali. Se così non fosse non si capirebbe come mai i pareri fuori dal coro circolino solo sulla rete e sui blog, piuttosto che sulle suddette riviste a far da contraltare a quelli normalmente ospitati. Possibile che siano tutti ciarlatani? Possibile che lo siano diventati anche quelli che hanno abbandonato gli organi di rappresentanza internazionale perchè non ne condividevano la linea? Ma perchè ci dobbiamo tutti convincere che le cose stiano in un certo modo quando, per tua stessa ammissione, esistono grandi incertezze al riguardo?
    Tutto qui. Un caro saluto anche a te, spero di poter pubblicare presto un tuo intervento su CM.
    gg.

  12. marcus

    Sig pasini, ho letto il suo commento sul lavoro del gruppo di ricerca degli studiosi tedeschi ma…se devo essere sincero la sua mi pare una riflessione mirata a costruire un’alibi per l’incapacità dei modelli di ricerca di vedere più in là del proprio naso.
    Mi permetta un riassunto terra terra del suo intervento: i modelli matematici riescono a prevedere con sufficiente precisione il trend dei prossimi decenni ( casualmente viene visto un rialzo termico) ma non vedono con precisione il medio periodo ( casualmente ci troviamo di fronte ad un periodo sottomedia termica).
    Ad un profano come il sottoscritto però non sfugge una cosa: lo scorso anno di fronte ad un inverno caldo e secco, gli scienziati facevano a gara a profetizzare l’imminente deserto alle porte della sicilia. Gli inverni non sarebbero mai più stati gli stessi ( ma non ditegli che quest’anno si è verificato il trimestre invernale più freddo degli ultimi 20 anni!), l’Italia si sarebbe trovata nel bel mezzo di una fascia climatica secca ( ma non ditegli che abbiamo avuto un inverno ed una primavera assolutamente piovose).
    Insomma! ma se questi benedetti scienziati non fanno altro che spararne una dietro l’altra, ma come pretendono che noi continuiamo a ritenerli credibili?

  13. comodavide

    complimenti,x l’articolo,riuscire a predirre il futuro climatico rappresenta una sfida immensa,utile, ma attualmente poco”prevedibile”.

  14. Caro amico Guido,
    a proposito, lo sei ancora? Vedo che il link al mio Kyoto fisso è sparito dal vostro blogroll: non sarà che, a parte tutte le dichiarazioni, il vostro sito non ammette voci “dissonanti”?
    Volevo solo dire a te a ai tuoi lettori che sul mio blog:
    http://antonellopasini.nova100.ilsole24ore.com
    ho “postato” una mia analisi dell’articolo dei tedeschi.
    Un caro saluto
    Antonello

    Grazie di cuore Antonello, ci mancherebbe che non fossimo più amici.
    Premetto che considero un piacere ed un onore constatare che ci segui, come del resto, da persona informata dei fatti (forse malamente) e non da uomo di scienza, io seguo il tuo blog e non solo quello. Nel post a questo link http://www.climatemonitor.it/?p=59 trovi un commento (numero 6) di un nostro lettore che ci ha segnalato una tua pubblicazione. Mi sono permesso di fare un breve commento che forse giudicherai affrettato e superficiale ma, essendo andato direttamente alla fonte, questo è quello che i miei pochi mezzi hanno consentito.
    Di più, alcuni mesi fa un altro lettore (http://www.climatemonitor.it/?p=35 – commenti 1, 2 e 4) ha proposto che noi ci confrontassimo ma, come leggerai ho risposto che lavoriamo su due piani molto diversi, come in effetti sono molto diversi i nostri blog.
    Ciò detto è stato un piacere anche leggere il tuo ultimo post su Nova100. Noterai che i riferimenti che porti al tuo lavoro riguardano la pubblicazione di cui sopra.
    Circa il tuo commento ed il tuo post però vorrei dirti un paio di cose. La prima. Da uomo di scienza quale sei non hai di certo convinzioni dogmatiche; coerentemente mi riesce quindi difficile capire come tu possa definire “ondate di interventi degli scettici” i pareri che si scostano dal consenso o, se preferisci, dal coro. Perchè se queste sono ondate, quella dell’AGW e degli affari che vi girano intorno è una marea!
    La seconda. Il link al “Kyoto fisso” è stato tolto perchè credevo avessi smesso di seguirci; come saprai queste sono cose che i professionisti dell’analisi del flusso dei contatti sono capaci di capire. Capaci ma non infallibili in tutta evidenza, per cui, constatando che invece ci segui con attenzione e confidando nel fatto che potrebbero farlo anche i tuoi lettori che non vorremmo mai privare di questa possibilità, con il tuo permesso il link tornerà. Quello che cerchiamo è lo scambio di opinioni, anche dissidenti ovviamente.
    Appunto opinioni, non certezze, sono quelle che condite da molti punti interrogativi, alimentano CM la cui linea editoriale ed i cui contenuti portano spesso la mia firma. Di qui i pareri dissidenti. I commenti positivi piacciono a tutti, ma quelli negativi ti fanno crescere e, dato che CM vuole crescere e noi con lui, se vorrai farci l’onore di intervenire con un post sarai il benvenuto anzi, questo è un invito ufficiale.
    Abbiamo bisogno di una sola cosa caro Antonello, una comunicazione sincera. Poi il clima faccia pure come crede.
    A presto amico mio.
    gg

  15. BUGI

    e bravo il nostro capitano (o maggiore?) Si vede proprio che vive con uno stipendio statale e non deve dipendere dalle elargizioni di qualche ente. E’ questa sicuramente l’unica ragione che gli può dare il coraggio di insinuare che il GW forse non è propriamente quello che ci viene propinato. Però Maggiore, la prego, non esageri con queste elucubrazioni eccessivamente scettiche, se no finisce che qualcuno possa realmente convincersi che il GW è la più grande panzana scientifica del XXI secolo. Non vorrei che mio genero, ricercatore in Australia in materia di modelli matematici sul GW, perdesse il lavoro, dopo che, a suo dire, la sua università non ha mai visto tanti finanziamenti come ora, sull’onda di queste straordinarie teorie. E poi suvvia Maggiore, che fastidio le da se tutte queste sciocchezze possono contribuire ad inquinare meno l’ambiente in cui viviamo, a consumare meno combustibili e magari a cercare una organizzazione sociale meno invasiva e consumista di quella che abbiamo incautamente costruito. E pazienza se di scientifico queste teorie non hanno assolutamente nulla, tanto fra venti o cinquanta anni chi ci sarà più a ricordarcele? Perciò viva il GW!!!
    p.s.: oggi 7 maggio a Bari pioveva. Era dal 2001 (ossia ben sette anni) che ciò non accadeva, laddove, invece, il 6 maggio piove quasi tutti gli anni. Sono sicurissimo che questa ultima anomalia è la riprova lampante (ove ce ne fosse stato bisogno) che il GW è una terribile realtà. Con simpatia..

  16. marcus

    Apprezzo la difesa d’ufficio del buon Salvatore. Tuttavia mi preme sottolineare la singolarità della situazione: si finisce per ritenere affidabili ( anzi, di prendere per oro colato) le fantastiche profezie lanciate dai vari centri di ricerca per un futuro distante anni luce e viceversa si getta fango sulle (sperimentali, questo lo concedo) previsioni ad una più modesta tirata di fucile. Come dire: le proiezioni ad uno, due o tre mesi sono delle bufale; in compenso quelle a 10, 50 o cento anni fatte dagli stessi centri di ricerca che si occupano delle poiezioni stagionali, sono invece perfette ed esatte. Mi pare che torni poco come discorso. Anche perchè se tornasse come logica, allora siccome mi sposerò tra 10 anni comincio a farmi fare le previsioni del tempo del matrimonio adesso! Non si sa mai che siano più affidabili!

    Quanto al minimo solare: va sempre avvertito che il clima non lo determina uno o due fattori, ma un concorso di cause. Una di queste cause potrebbe essere il sole nei suoi vari cicli. Ma il tema è davvero esageratamente lungo.
    Ciò che escludo tuttavia è che la CO2 abbia alcun effetto sul clima. Studiosi e ricercatori che si occupano dei carotaggi in antartide sostengono che la relazione tra CO2 e temperatura non esiste e che anzi se esistesse sarebbe esattamente l’opposto di quanto ci dicono i sostenitori della teoria AGW: si verificano aumenti di CO2 a distanza di diversi secoli dopo che si sono verificate variazioni delle temperature ( anche di 800 anni dopo!). Il che farebbe riflettere sugli attuali livelli di CO2 relazionati con l’optimun climatico di 8 secoli fa!

  17. gurrisi salvatore

    Il settimanale Nature riporta uno studio condotto da alcuni scienziati tedeschi che hanno scoperto, utilizzando un nuovo modello climatico, che le SST del nord atlantico si stanno raffreddando a causa di un cambiamento della circolazione dell’oceano che provoca come conseguenza un abbassamento delle temperature previsto per i prossimi 10 – 15 anni seguito da un rapido riscaldamento.
    .
    La notizia ha provocato stupore e un’affrettata speculazione da parte degli scettici del GW di origine antropica pronti a negare o a minimizzare il riscaldamento globale avutosi principalmente a decorrere dagli inizi degli anni 70.

    Costoro affermano che l’ipotesi del raffreddamento è la dimostrazione che le cause naturali giocano un ruolo di primo piano nell’andamento delle temperature globali e addirittura affermano che dal 1998 assistiamo ad una discesa delle stesse senza tenere conto che il trend al riscaldamento è costante e che quindi ha poco importanza prendere in considerazione ogni singola oscillazione in più o in meno di temperatura.

    Vorrei, a tal proposito, mettere in evidenza, che pur in presenza della comparsa, all’inizio del 2007, di una forte NINA che si prevede continuerà, anche se in forma attenuta, sino alla metà di quest’anno, e di un’attività solare al minimo, il 2007 è stato il secondoanno più caldo dopo l’anno record del 2005 nel periodo dei dati strumentali (dati GISS).

    Inoltre qualificare come “famigerati” i GCM in uso perché non hanno previsto questa fase di raffreddamento mi sembra un po’azzardato tenuto conto dei miglioramenti continui a cui vengono sottoposti i modelli climatici ed affermare, anche, che la ragione della diminuzione della temperatura globale si chiama Sole, PDO, AMO, etc…e non CO2, a mio modesto parere mi sembra ancora più azzardato.

    Infine, Marcus afferma con molta sicurezza che le previsioni stagionali lasciano pochi dubbi prevedendo una prossima stagione estiva più fredda del normale. Ma Marcus non considera che le previsioni stagionali hanno un valore sperimentale e non possono essere prese come oro colato anche perché ci sono altri centri di ricerca che prevedono il contrario (IRI, Meteo Office).

    Buongiorno Salvatore,
    un paio di precisazioni. All’inizio dell’attività di CM abbiamo specificato che non avevamo (nè abbiamo ora), l’intenzione di prendere le parti di nessuno degli schieramenti perchè non riteniamo giusta questa contrapposizione. Capita spesso, è vero, di dover sottolineare quanto sia priva di equilibrio questa situazione, con riferimento alla visibilità, alle risorse ed alle basi scientifiche su cui poggiano le diverse opinioni, ma questo lo facciamo perchè non ci piace l’informazione a senso unico. Ciò detto, negare o minimizzare il GW sarebbe ridicolo (pur con tutte le incertezze che accompagnano le serie storiche delle osservazioni), perchè questo è evidente. Sono molto meno evidenti però le cause antropiche di questa tendenza, o meglio quella parte delle cause antropiche ritenuta essere la pietra dello scandalo, l’effetto serra. Dato il trend delle temperature degli ultimi anni, registrare anni “molto” più freddi sarebbe (questo sì) difficile da spiegare. Quanto ai GCM, forse il vocabolo “famigerati” rappresenta un eccesso di ironia, ma è un dato di fatto che, pur con gli apprezzabili progressi che si continuano a fare, essi continuino a sbagliare. Questo non è un invito a mollare la presa ovviamente, questi sistemi rappresentano il futuro della scienza del clima, ma è piuttosto rischioso attivare delle politiche di intervento basate su scenari che oggettivamente non riescono a riprodurre la realtà. Perchè, mi corregga se sbaglio, le politiche sono reali e difficilmente una volta attuate consentono di dire: scusate, abbiamo scherzato, non era colpa della CO2 ma di qualcos’altro!
    Poi le forzanti. Se la diminuzione della temperatura negli utlimi anni/mesi non è dovuta alle forzanti interne ed esterne al sistema (naturali però, visto che la CO2 continua a crescere), chi è che ha aperto la finestra?
    Chiudiamo con le previsioni stagionali. Certamente sono sperimentali, come altrettanto certamente non sono affatto delle previsioni; al riguardo ho scritto qualcosa proprio all’inizio dell’attività di CM, lo trova a questo link: http://www.climatemonitor.it/?p=7. Il fatto che diversi centri prospettino diversi scenari la dice lunga su quanta strada ci sia ancora da percorrere. Noi cerchiamo soltanto di seguirla con la nostra testa.
    Buona giornata e grazie per il suo intervento.
    gg

  18. alessandrobarbolini

    complimenti a questo articolo e un,affezzionatissimo saluto al maggiore GUIDO GUIDI da sempre il mio mito assoluto nel campo della meteorologia…sono pienamente daccordo..partendo dal presupposto che viviamo in uno stato reale di effettoserra non da oggi,ma dalla fine della piccola era glaciale (quella dove si organizzavano le fiere del gelo sul tamigi)la vedo oramai come una normalita,ma non sicuramente dovuta all,emissione di gas serra dai anni 50 a tutt,oggi,quindi il processo e avvenuta molto ma molto prima dell,avvento dell,era industriale..parlo del nostro caso specifico l,italia del nord (DOVE VIVO)dove ho constatato che dalla fine anni 80 si sono drasticamente ridotte le nevicate el,altezza complessiva di ogni inverno,e che dagli inverni dei primi anni del 900 andare alla fine ,indubbiamente ce stato il calo a parte i superinverni del 29 del 56 del 85.e se analizziamo il clima dal 1700 ancor peggio..modena in quelle epoche accumulava metri di neve,quantita ora difficile da realizzare perfino a quote elevate in appennino,ma la questione non ha una relazione intrisa in se ma in un,evoluzione che va al di la di teorie che non fondamentalizzano un gran bel niente nel relazionare l,emissione dei gas serra di oggi a quel periodo non certamente inquinato..quindi probabilmente peggio di cosi non potremo andare anzi ,per incrementare i tanto catastrofici 6 gradi in piu,penso che non basterebbero tutte le riserve petrolifere in fumo e i vulcani attivi in eruzione ad arrivare a cio..ripeto ,non stiamo andando verso un periodo surriscaldato,ma lo siamo da piu di 200anni se prendiamo in esame gli anni 1700..ora pare che gli oceani ci abbiano messo la loro mano benevola nel paralizzare in parte la catastrofe climatica tanto osannata..trovo sconfortanti le simulazioni dei modelli profetici dell,organo dell,IPCC,che non tiene conto dell,eclittica del pianeta,con prende in considerazione le eventuali eruzioni vulcaniche,insomma una marea di dati da tenere in forte considerazione….e poi ce la potente corrente del golfo ,dove abbiamo appreso nuove verita su di essa da poco ,e che influisce il clima su vasta scala e non solo europea …le immagini satellitari che smentiscono il riscaldamento in atto ..praticamente siamo in un periodo direi di stasi (fatta eccezzione il clima su scala europea)dove l,inverno ,specie in italia latita)ma non e certamente una questione globali,visto che negli altri continenti ,ogni invernata assomiglia a un 1985..ultimamente assistiamo alle continue rimonte anomale della figura anticiclonica di matrice subtropicale che devia le correnti pilotate dal vortice polare ,questo rende gli inverni italiani piu autunnali che invernali..mancano le azzorre e le rodanate..tutto il resto sono pure follie scientifiche senza un minimo di fondamento..forse questi profeti di sventura avranno ragione ,ma rendiamoci conto che se i ghiacciai alpini sono in regressione ,la colpa va ricercata solo ed esclusivamente nel calo della fenomenologia e non di quel grado in piu ..ho fatto uno studio sugli assalti delle perturbazioni sullo scacchiere italiano ,e in 2 anni ,posso dire ..su 10fronti dall,atlantico 2 vengono deviati in nordeuropa 5 finiscono sui balcani e 3 ci piombano addosso invigoriti e attutiti in base all,orografia sul nostro paese..e in piu ce l,appennino e le alpi,da sempre..resto dell,idea che l,unico ad avere profetizzato una catastrofe vera resti NOE,su informazioni di (DIO)…ipcc non sono dio

  19. marcus

    Ma che forza Capitano Guidi! Mi sono fatto una risata da cima a fondo: non perchè non la pensi come lei ma purtroppo perchè ritengo le sue parole vere! E’ questo il vero dramma! quello che lei dice è tutto vero!

    Non ho da aggiungere molto se non ché l’attuale fase solare sta davvero sorprendendomi. Ad oggi aprile si è chiuso con un livello di sunspot debolissimo e comunque in caduta libera rispetto ad aprile, e Maggio ugualmente è cominciato con 0 sunspot.

    Le proiezioni stagionali lasciano ben pochi dubbi: il periodo di freddo previsto da tutti ( adesso anche dai cultori dell’ AGW) è in arrivo; il caldo e il deserto aspetteranno ancora 10 anni!

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