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Ove non potè la fede, potrà la legge

Non so se chi la propone pensa di articolarla in dieci articoli, ma la “Ecocide Law”, proposta da un avvocato inglese, già promotrice dell’appello per la stesura di una “Dichiarazione universale per i diritti del pianeta”, sa tanto di tentativo di trasporre sul piano legale quel che non è stato sin qui possibile inculcare per mezzo di dogmi.

Una codifica che tratteggi un crimine da aggiungere ai 4 crimini contro la pace già previsti dall’ordinamento internazionale, perché chi dovesse rendersi responsabile di contravvenirvi possa essere giudicato dalla Corte Internazionale di Giustizia, al pari dei criminali di guerra1.

Ma cos’è un eco crimine? Vi risulta che a qualcuno sia consentito di inquinare, sporcare, sfruttare, danneggiare a termini di legge? No. Infatti, malgrado purtroppo queste cose accadano eccome, si tratta di reati compresi ove più, ove meno, dagli ordinamenti giudiziari della gran parte degli stati del mondo. Dove così non è, non può essere certo l’Icc a porvi rimedio.

Allora di cosa si tratta? Di uno strumento superiore che consenta ad un organismo sovranazionale non elettivo di imporre la sua policy ad ordinamenti di stati sovrani? Sono probabilmente un ignorante in materia, ma mi sembra che il diritto internazionale sia fondato sul diritto consuetudinario, ovvero una materia diventa norma quando è da tempo entrata nelle consuetudini di tutti gli stati. La proposta dell’intraprendente avvocato inglese vuol quantomeno precorrere un po’ i tempi.

Ma l’obbiettivo, almeno a leggere la pagina che il Guardian ha dedicato a questo argomento, sarebbe piuttosto quello di poter disporre di uno strumento giuridico per perseguire i “negazionisti del clima che distorcono scienza e dati di fatto per scoraggiare gli elettori e i politici dall’agire per contrastare il global warming e i cambiamenti climatici”.

Bingo, qui finiamo tutti a spaccar le pietre cari scettici lettori di CM. Però, a pensarci bene, se uno dei reati è la distorsione della scienza, almeno siamo sicuri di spaccarle in compagnia di chi la scienza l’ha distorta sul serio. Di questo -leggi climategate, ma leggi anche le baggianate che va raccontando Al Gore ad esempio, senza dimenticare i peccatucci dell’IPCC- c’è ampia documentazione. A voler calcare la mano poi si potrebbe pensare anche di applicare qualche legge che già esiste, come l’aggiotaggio, l’abuso di credulità popolare o il procurato allarme.

Però, questi sono amici della Terra, non nemici come noi. Come fare a tenerli fuori dai guai quando l’ecocide law dovesse diventare una realtà? Per esempio, terminare la Foresta Amazzonica per ricavarne coltivazioni da destinare all’autotrazione è un eco-crimine? Impedire l’accesso ad adeguate fonti energetiche ai paesi in via di sviluppo è un eco-crimine? Beh, semplice, rubo la frase al caro amico che mi ha segnalato questa notizia: per i nemici la legge si applica, per gli amici si interpreta.

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  1. Da greenreport.it []
Published inIn breve

7 Comments

  1. […] global warming, ipcc, repubblica, senato by Giordano Masini Mentre in Inghilterra qualcuno sta studiando un sistema che permetta di perseguire per via giudiziaria chiunque osi manifestare pubblicamente dubbi sulle […]

  2. Alvaro de Orleans-B.

    Coraggio, il “clima culturale” forse comincia a cambiare… guardate la rara, quasi liberatoria “standing ovation” alla fine della presentazione di Michael Specter al TED lo scorso febbraio:

    http://www.ted.com/talks/michael_specter_the_danger_of_science_denial.html?utm_source=newsletter_weekly_2010-04-13&utm_campaign=newsletter_weekly&utm_medium=email

    Aggiungo subito che il “scientific denialism” di Specter non ha nulla a che fare con il “negazionismo climatico”… anche se, cautamente, nel suo discorso gira alla larga dal clima.

    Il TED (Technology Entertainment Design) è una delle più importanti conferenze annuali nel settore high tech investing & living, un buon “barometro” per tendenze culturali future.

  3. duepassi

    Mica è il primo tentativo di zittire gli scettici in un modo o nell’altro.
    Ricordate che proposero di espellere dall’Associazione Americana di Climatologia chi fosse scettico sull’AGWT ?
    E il “clima” (politico) che si è respirato per anni e anni, e che qualcuno vorrebbe prolungare, non è certo stato dei più liberali se Nigel Lawson, scettico apprezzato anche da James Lovelock, ebbe a scrivere nel suo “An Appeal to Reason: A Cool Look at Global Warming”:
    pag 123
    [ Ciononostante, la nuova religione dell’eco-fondamentalismo e del riscaldamento globale presenta pericoli di almeno tre livelli. In primo luogo essa alimenta una intolleranza al dissenso e alle argomentazioni motivate che è poco piacevole e molto pericolosa.
    Il tentativo della Royal Society, tra tutte le istituzioni, di impedire il finanziamento di gruppi e organizzazioni che dubitino apertamente del credo allarmistico della nuova ortodossia, sulla base che essi stiano “fornendo al pubblico informazioni imprecise e fuorvianti”, è particolarmente sconvolgente e significativo.
    Ovviamente è spiacevole constatare che nessun giovane scienziato, o giovane politico, possa osare mettere in dubbio la nuova religione senza danneggiare seriamente le proprie prospettive di carriera (io stesso ho potuto scrivere questo libro solo perché ho già una carriera alle spalle).
    E non è una coincidenza nemmeno che tanti scienziati qualificati che contestano pubblicamente il pensiero dominante siano in pensione. ]

    …e questo mi sembra che provi la mia affermazione.
    Secondo me.

  4. Angelo

    Sembra che l’abbia detto il Giolitti:

    Per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano

    Quindi almeno dagli inizi ‘900 le cose stanno così e non sono mai cambiate, per il “Principio di Induzione Matematica” credo si possa estendere al futuro.
    Porto con me pure il sospetto che sia sempre stato così.

    Occhio Guido! Ti ritroverai insieme a Karadzic.

    • Perché, tu non vieni?
      🙂

    • Giampiero Borrielli

      Mi sa che saremo in tanti, a spaccar pietre…….

    • duepassi

      Da persona modesta non farò difficoltà per il numero della cella (non sono superstizioso, va bene anche la 17), ed essendo di gusti facili, qualsiasi tipo di arancia va bene, basta che qualcuno ne porti. E’ un classico portarle ai carcerati. Poi la divisa a striscia mi sta un amore, perché mi sfina. Non che sia obeso, ma quel tantinello di verticalizzazione mi sta magnificamente. Non che voglia “fare il modello”, come si dice quando ci si mette a dieta, anche perché ho più di un dubbio sui “modelli” (climatici).
      🙂

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