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No Earth Day No Party

Perché? Perché le feste si fanno con le luminarie e noi non ce lo possiamo permettere. Ma non perché accenderle provocherebbe sfracelli nelle emissioni, a quello ci pensano già le kermesse climatiche i ritrovi mistici e le feste danzanti che con cadenza regolare ci rammentano che la fine è vicina, semplicemente perché abbiamo fatto tardi ieri a festeggiare il Natale di Roma e siamo stanchi. Non si può far festa tutti i giorni, qualche volta si deve pur andare a lavorare.

E quindi, oggi, festeggeremo la Terra con una giornata normale, nube di cenere permettendo ovviamente. I lettori di CM ci scuseranno se abbiamo ceduto a cotanta ludica tentazione e oggi omettiamo di cospargerci il capo di cenere, essendone tra l’altro abbondantemente cosparsi da giorni.

Nanni Moretti docet, ci siamo interrogati per giorni al riguardo: si nota di più se festeggiamo o se non festeggiamo? Nel dubbio lo abbiamo fatto ieri. Tanto oggi i giornali, le TV e la rete saranno letteralmente ingolfate di coccodrilli per il nostro povero pianeta arrabbiato.

Ce n’è per tutti, terremoti, eruzioni, smottamenti, caldo, freddo, insomma, un giorno di normali dinamiche planetarie tutte improvvisamente balzate alla ribalta della cronaca. Sono pochi quelli che conoscono il nome del proprio vicino di casa, però tutti sanno chi è El Niño, e da qualche giorno anche chi è il Pinatubo. Scarseggiano ancora però quelli che hanno capito come diavolo si chiama il vulcano islandese risvegliatosi di recente. Poco male, qui trovate la pronuncia originale. Qui invece un elenco di logopedisti per riprendervi dall’esercizio, perché oggi, per essere “avanti” bisogna sapere anche quello.

Allora, Happy Earth Day, io vado a dormire.

PS: Se proprio non ne potete fare a meno, prima di dare inizio ai festeggiamenti, date uno sguardo all’articolo di Rino Cammilleri uscito l’altro ieri su Il Giornale, può darsi che vi venga voglia di lasciar perdere.

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Published inIn breve

3 Comments

  1. Maurizio

    In relazione all’articolo di Cammillieri…
    Quindi esiste un limite ragionevole alla popolazione umana del pianeta, o, dato che la crescita demografica deve essere libera, possiamo arrivare a occupare con 4 persone ogni metro quadro della terra?
    A me sembrerebbe di sì.
    Francamente coloro che vogliono ricorrere a tagli drastici di popolazione mi sembra che non siano molto differenti da coloro che la lascerebbero liberamente espandere all’infinito, nel senso che mi sembrano posizioni entrambe poco ragionevoli.
    Trovo che l’approccio “fideistico” ai problemi ambientali sia da evitare perchè produce estremismi antiumani per eccesso e per difetto.
    Chi asserisce che noi siamo la soluzione e non il problema, tanto quanto chi asserisce il contrario, non prende in considerazione che, in realtà, noi siamo entrambi.

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