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Un gelato a settimana

No, tranquilli, non mi sono convertito all’austerity proprio ora che è in arrivo la buona stagione. Il gelato è simbolico, perché in realtà  rappresenta l’aggiornamento settimanale sullo stato di salute dei ghiacci artici. In effetti la situazione é un po’ deludente, tanto che al di là  della solita retorica glaciofobica stile sta-fondendo-tutto o aiuto-moriremo-tutti, della calotta polare settentrionale nessuno ne parla più molto.

Perché? Semplice, il ghiaccio è nella norma, ben dentro una deviazione standard dalla media delle misurazioni (che comunque è riferita al periodo 1979-2000 e non oltre), e così è stato per tutto il mese di aprile. La stagione di scioglimento è iniziata da qualche settimana (in ritardo) e da allora il pattern è assolutamente normale. Di più, con la situazione barica in essere e prevista, facilmente resterà  tale.

Ora per questa settimana, ma anche per la prossima e per quelle che seguiranno la domanda è sempre la stessa: perché ci martellano ogni volta che si scioglie un gelato e si chiudono nel mutismo e nella rassegnazione quando il gelato resta solido? Lo fanno per noi? Che carini che sono.

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11 Comments

  1. […] alcune settimane fa, avevo richiamato l’attenzione sulla rubrica che Steve Goddard sta curando su WUWT, il blog di Antony Watts. Goddard sta via via affrontando con cadenza ormai più che settimanale i […]

  2. Francesco

    e adesso City, Leggo, Metro e Co. cosa metteranno sulla 4 pagina ? azz..

  3. Alessio

    “perché ci martellano ogni volta che si scioglie un gelato e si chiudono nel mutismo e nella rassegnazione quando il gelato resta solido? Lo fanno per noi? Che carini che sono.”

    …o forse perche’ sono affascinati da figure come queste? http://nsidc.org/images/arcticseaicenews/20100406_Figure6.png

    Boh…in effetti e’ piu’ colorata, non trovi?
    Si, si alla fine c’e’ pure la puntina in su. Magari il trend sta cambiando. Ci rivediamo a settembre. 😉

    • Alessio,
      secondo te, se rilevo il fatto che per ogni metro quadro di ghiaccio in meno c’è un comunicato stampa e per ogni metro quadro in più c’è il silenzio faccio un processo alle intenzioni? Forse sì, per cui come dici giustamente, ci rivedremo a settembre. Rilevo però che da quando l’estensione del ghiaccio è tornata a crescere l’attenzione si è spostata sul volume, senza che le tecniche di misurazione dello stesso siano cambiate.
      Quanto alla figura “colorata” c’è qualcosa che non capisco. Sappiamo bene che le misure sul piano orizzontale sono oggettive da un trentennio ormai. Quelle sul piano verticale ancora non lo sono, forse lo saranno con i sensori appena messi in orbita, ma ci vorrà comunque un po’ per avere dati consolidati. Non conosco le tecniche di datazione del ghiaccio, anzi se hai qualche informazione al riguardo ci può tornare utile. Però l’immagine mi lascia perplesso: a settembre 2009 (culmine della stagione di scioglimento) c’era più ghiaccio vecchio di quanto ce ne sia al culmine della stagione di ghiacciamento. Ciò significherebbe che mentre sopra si ghiaccia sotto si scioglie. Mi pare improbabile ma tant’è, ripeto, non so come facciano a determinarlo. Poi guardo il grafico e noto la “puntina”, come la chiami tu, che vuol dire che il ghiaccio vecchio (1-2 anni o più) è aumentato rispetto al 2009. Nell’immagine sopra sembra il contrario, ma non ho contato i pixel. Il ghiaccio giovane è aumentato tout court, perché l’estensione di quest’anno è superiore a quella dell’anno scorso. Questo significa che c’è più ghiaccio che avrà la chances di resistere alla stagione calda e sopravvivere al primo compleanno, esattamente come l’anno scorso e due anni fa.
      Sì, hai ragione, ne riparliamo a settembre.
      gg

    • Alessio

      Guido,
      non ho expertise in criosfera, quindi mi rimetto al lavoro di colleghi che, ribadisco, non credo stiano giocando. Qui un articolo che spiega il retrieval di spessore del ghiaccio (da cui calcoli di bilanci di massa) da backscattering LIDAR satellitari, come e’ stato fatto finche’ ICEsat funzionava…ahime’ da settembre non funzia piu’ http://www.agu.org/pubs/crossref/2008/2008JC004753.shtml.

      Io, al solito, non sto dicendo che tutte le misure sono perfette: puntavo solo ad una esposizione piu’ completa del problema. Per me questo e’ divulgazione. Non mi va che la cosa sia banalizzata e presentata sarcasticamente come se la gente che lavora su quei problemi facesse giochini e tirasse fuori concetti per ripararsi da fantomatiche cantonate.
      Personalmente, mi pare si senta parlare di massa e volume da quanto sono cominciate le litanie banalizzanti del tipo “ecco guarda il ghiaccio li a nord: si espande. Non ci capiscono nulla, lo avevo detto io”

      Comunque, rivedremo a settembre come si sara’ evoluta la faccenda 🙂
      Cheers.

    • Alessio, devo darti ragione. A volte il mio tono è troppo sarcastico, non è la prima volta che me lo fanno notare, ma non c’è verso di convincermi a fare diversamente, è semplicemente il mio modo di esprimermi. Non penso affatto che ci sia qualcuno che gioca, penso però che si cerchi troppo in una sola direzione. Questa nostra non so se la si possa definire divulgazione, forse siamo un gradino sotto, ma comunque è scambio di informazioni. Quello che vorrei capire è perché dopo il comunicato fatto dall’NSIDC riguardo il peaking tardivo apparentemente giustificato da un non meglio specificato fattore meteorologico (quando va bene è sempre tempo, mai clima, ma a questo ci siamo ormai abituati), nonostante l’estensione sia di fatto “in media” chi dovrebbe fare divulgazione (si chiama Artic sea ice news&analysis) invece tace. Secondo me invece questa è una gran bella notizia, che sarebbe bene approfondire. Ripeto, e invece silenzio. Forse sono io che non riesco a capire, forse questo fatto è insignificante, però a settembre (che in media non eravamo) altroché se si è approfondito. Il mio sarà senz’altro un approccio sbagliato, ma io ci vedo quanto meno un po’ di bias ideologico, o, nel migliore dei casi, timore di essersi sbilanciati troppo in passato. Dall’NSIDC del resto venne la frase della famosa Death Spyral del ghiaccio artico, giusto prima che le cose prendessero (forse) una piega diversa. Vedremo.
      gg

    • duepassi

      Alessio, ma tutti ‘sti gelati non faranno male al colesterolo, glicemia, trigliceridi… ? 🙂
      (secondo me fanno male alla trasparenza e all’obiettività)

  4. L’interesse verso i problemi climatici mi è stato inculcato proprio dall’atteggiamento dei media: due giorni di caldo consecutivi ed in TV scattava “l’allarme temperature”, con le immancabili immagini della terra riarsa e del sole implacabile. Mai accadeva l’inverso. Così ho iniziato ad informarmi, prima di rendermi conto dell’esistenza del mainstream e della polarizzazione delle posizioni. Grazie a voi di CM ho potuto rendermi conto che i miei dubbi iniziali erano fondati.

  5. duepassi

    La normalità non fa notizia. Ma se l’anormalità aveva fatto tanta paura, ed era stata sbandierata ai quattro venti, perchè non raccontare l’evoluzione della cosa, e il rientro del pericolo in una piatta, ma rassicurante normalità ?
    Eppure tacciono i megafoni dei media. No news, good news.

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