Salta al contenuto

Climatemonitor Posts

Che fatica misurare gli effetti degli elevati livelli di CO2 sulla crescita dei vegetali: il caso delle OTC e delle FACE

Uno dei problemi più stringenti per i ricercatori sperimentali moderni è quello di ottenere misure che siano rappresentative del sistema fisico o biologico oggetto d’indagine. Tale problema rimanda a sua volta alla necessità di evitare gli effetti negativi introdotti dagli apparati di misura o di distribuzione di particolari sostanze o ancora di disporre di apparati in grado di effettuare misure realistiche delle variabili in gioco.

In genere ogni problema scientifico ha i suoi problemi di misura più o meno grandi ed in alcuni casi i problemi si sono rivelati tanto stringenti da costringere i ricercatori a gettare la spugna (si veda in proposito il principio di indeterminazione di Heisenberg del 1927).

 

Facebooktwitterlinkedinmail 2 Comments

Essere ricchi e vivere felici…alla faccia di Malthus

Non parliamo espressamente di clima oggi, ma piuttosto di policy climatiche. E’ già capitato molte volte di discutere come queste passino troppo spesso, anzi, si può dire praticamente quasi sempre, attraverso concetti piuttosto estremistici di limitazione della crescita, ove non addirittura decrescita, portati avanti con grande convinzione da molti di quanti sono sicuri che si vada incontro alla catastrofe climatica.

 

Roger Pielke jr, che non è né scettico ne catastrofista, ma semplicemente sempre molto obbiettivo, ha pubblicato un paio di giorni fa un post in cui si augura che prima o poi si possano mettere definitivamente in cantina, o magari nella spazzatura, atteggiamenti e proponimenti che si rifanno al cosiddetto Paradosso di Easterlin, uno dei dogmi più cari all’attivismo ambientale e climatico.

Facebooktwitterlinkedinmail 15 Comments

Outlook inverno 2012 – 2013 – Aggiornamento del 1 Febbraio 2013

Cominciamo la nostra trattazione con l’attività solare la quale continua a mostrarsi piuttosto “debole”. L’indice geomagnetico aa index del mese di dicembre, in figura 1, continua il trend di discesa iniziato lo scorso ottobre attestandosi sul valore di 14,18 nel mese di dicembre. Dall’immagine in figura 2 si conferma quanto appena scritto con il numero di macchie solari mensili (SSN) in discesa con un valore di circa 41 macchie.

 

Facebooktwitterlinkedinmail 40 Comments

Resilienza tempi di ritorno e memoria corta

Su queste pagine abbiamo affrontato il tema degli eventi estremi moltissime volte, forse troppe. Eppure è molto difficile evitare di tornarci su, perché gli input che arrivano sono davvero tanti. Per esempio qualche settimana fa abbiamo visto come si stia iniziando a parlare di obbligatorietà della copertura assicurativa dalle calamità naturali. Un discorso che da noi è veramente in embrione, malgrado qualche operatore del emrcato assicurativo si stia già muovendo e malgrado in altri paesi il percorso, pur difficile, sia in effetti già tracciato.

Facebooktwitterlinkedinmail Leave a Comment

Ho un SUV che è un jet!

Il mio SUV, ma anche il vostro o, se preferite, la vostra utilitaria, è un jet. Ma non nel senso del motore a reazione, piuttosto nel senso del jet stream, ossia il veloce flusso ad alta quota che separa l’aria polare da quella delle medie latitudini e quest’ultima dall’aria sub-tropicale.

 

Il jet stream, o corrente a getto, è il motore della circolazione atmosferica a livello emisferico, dove il calore ricevuto dal Sole ne è invece il carburante. Volendo potremmo andare avanti parecchio con i paragoni tra un mezzo meccanico e la circolazione dell’aria attorno al Pianeta, ma per il momento ci fermiamo qui.

 

Ci basti sapere che le oscillazioni latitudinali e longitudinali della corrente a getto polare determinano la rotta delle perturbazioni. Quella che stiamo vivendo per esempio è una stagione che sta vedendo il getto polare muoversi a latitudini piuttosto basse, sicché le perturbazioni viaggiano basse e la stagione è piuttosto piovosa. I “puristi” del meteo mi perdoneranno per questa descrizione a dir poco grossolana, ma ne avevo bisogno per preparare l’argomento di oggi.

Facebooktwitterlinkedinmail 3 Comments

CICERO pro domo nostra

Si chiama Cicero il Center for International Climate and Environmental Research di Oslo, ed è il posto da dove arriva il sasso nello stagno di oggi. Uno stagno, quello della catastrofe climatica, che sta diventando sempre più mosso. Pare infatti siano lontani anni luce i giorni in cui non passava giorno che qualcuno non tirasse fuori qualche nuova e mirabolante ricerca per dirci che nel breve volgere di qualche anno avremo fatto la fine del tacchino al forno.

 

Adesso succede esattamente il contrario e la spiegazione è semplice. Fino alla fine degli anni ’90, le temperature medie superficiali del Pianeta salivano senza tregua e tutti cercavano di spiegarci dottamente il perché. Adesso che hanno smesso di farlo, i dotti più irriducibili di allora ci dicono che tanto prima o poi ricominceranno a salire, mentre quelli di oggi cercano di capire cosa stia accadendo.

Facebooktwitterlinkedinmail 4 Comments

Gli ecoguru e il livello dei mari

Gianroberto Casaleggio è il curatore del blog di Beppe Grillo nonchè suo consigliere, ed ha un ruolo importante nel neonato Movimento 5 Stelle. Cito a proposito Giovanni Favia, consigliere regionale in Emilia Romagna per il Movimento 5 Stelle:

 

“Casaleggio prende per il culo tutti, perché da noi la democrazia non esiste. Grillo è istintivo, io lo conosco bene, non sarebbe mai stato in grado di pianificare una cosa del genere. I politici, Bersani, non lo capiscono che c’è una mente freddissima, molto acculturata, molto intelligente dietro, che di organizzazione, di dinamiche umane e di politica, se ne intende”.

 

Questa mente freddissima e pianificatrice dietro la programmazione del movimento 5 stelle sarebbe il Casaleggio che però e si è lanciato in una previsione sul futuro talmente intrisa di scemenze che che Maurizio Crozza ne ha fatto giustamente una parodia.

Facebooktwitterlinkedinmail 3 Comments

Si tratta solo di vedere se dura

Non è detto che debba o possa mantenere le sue prestazioni il modello climatico messo su dal Global Warming Prediction Project, perché chi lo ha costruito ci tiene a specificare che si tratta di un modello pensato per il breve e medio termine climatico, tipicamente la scala decadale. Ma per ora le prestazioni sono eccellenti, molto più di quanto non riescano a fare i modelli impiegati dall’IPCC per redigere ad esempio il report del 2007.

 

La figura in testa a questo post è piuttosto eloquente, la curva delle temperature medie globali “prevista” all’inizio del progetto è sorprendentemente vicina a quella dei dati osservati i quali, ma questo lo sappiamo già, continuano inesorabilmente ad allontanarsi da quelli che ci saremmo dovuti aspettare secondo gli scenari “ufficiali”.

Facebooktwitterlinkedinmail 15 Comments

Se non ti piace che tempo fa qui aspetta un minuto…

In certi posti basta un minuto perché il tempo cambi. E, in quel minuto, pare cambi anche la “fede” nel clima che cambia.

Curioso, da quando la temperatura  media globale ha smesso di crescere malgrado le profezie di sventura e malgrado un contributo antropico sempre più pressante, il riscalamento globale e i sui sottoprodotti – cambiamenti climatici, disfcimento climatico e eventi estremi – sono diventati terra di conquista di studi sociologici.

 

Facebooktwitterlinkedinmail 2 Comments

Era più caldo dove fa freddo

Perdonate il titolo forse senza senza senso, quando l’ho scritto avevo vogglia di scherzare. Un senso però potrebbe averlo, per esempio ripensando alle tristi giornate dell’agosto scorso, quando giornali, siti web e tv di tutto il mondo, hanno pubblicato articoli e montato documentari in cui ci si chiedeva se la Groenlandia si stesse sciogliendo.

 

Dal momento che la “Terra Verde” è ancora lì (ma lo sapevamo anche ad agosto), perché tornare a parlarne oggi? Beh, se le premesse sono quelle che hanno animato l’insulso dibattito di questa estate, difficilmente lo sapremo dai media generalisti. La notizia, infatti, non sa di catastrofe. Eccola qua:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail 11 Comments

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »