Che il ricorso all’energia eolica avrebbe fatto poco o niente per ridurre le emissioni di CO2 in consistenza di un fabbisogno energetico sempre in aumento…
3 commentiIl Villaggio di Asterix
Che il ricorso all’energia eolica avrebbe fatto poco o niente per ridurre le emissioni di CO2 in consistenza di un fabbisogno energetico sempre in aumento…
3 commentiEvidentemente tormentati dal dubbio sulla convenienza di impianti eolici in-shore o off-shore, nelle Isole Filippine hanno agito in modo alquanto pirandelliano, piazzando una interminabile fila…
3 commentiQualche giorno fa abbiamo pubblicato questo breve commento all’uscita di un instant book in materia di fonti rinnovabili:
Il libro, che punta decisamente il dito verso le disinvolte politiche di incentivazione del settore dell’energia cosiddetta pulita e individua nel settore del fotovoltaico la fonte di una buona parte dei problemi che stanno via via materializzandosi, ha suscitato non poche polemiche, compresa una veemente reazione del presidente di Assosolare, che ha voluto giustamente far sentire anche la sua voce.
Ora pare sia il turno dell’energia eolica.
“L’energia eolica è in una terra di mezzo, è ancora una delle fonti rinnovabili con potenziale più elevato, ma la nostra ricerca suggerisce che dobbiamo prestare attenzione ai suoi limiti e impatti climatici se vogliamo espanderla oltre alcuni terawatt”
Finisce così l’articolo che Science Daily ha dedicato ieri ad uno studio pubblicato recentemente su Environmental Research Letters:
Tra tutte le forme di generazione di energia rinnovabile, quella eolica è sicuramente la più contestata. E i motivi sono molteplici: innanzitutto, diciamocelo, sono orribili. E’ apprezzabile il lavoro di marketing svolto dalle lobby verdi che hanno convertito le centrali eoliche in “Campi eolici”. Direste mai di un campo di girasoli che sia brutto? No, mai. Anzi, è un perfetto capolavoro della natura. E allora ecco qui, ti servo un campo di bellissimi steli d’acciaio (e pale rotanti). In pochi istanti, incredibilmente, questa operazione di marketing fa sì che i più accaniti ambientalisti e paesaggisti dimentichino, ma solo per le pale eoliche, ogni tipo di lotta portata avanti nei decenni precedenti per qualsiasi cosa andasse a cozzare con il loro concetto di ambiente a misura di… ambiente (l’uomo è una virgola da non considerare). Tuttavia gli aspetti estetici e le contraddizioni palesi con cui devono confrontarsi gli ambientalisti sono solo alcuni dei motivi che rendono così odiose le pale eoliche.
Lo scorso 29 novembre Roberto Vacca ha affibbiato l’etichetta (motivandola) di “wishful thinking” (pensiero distorto per confermare desideri di eventi improbabili), alla proiezione del World Energy Outlook dell’IEA in cui, tra le altre cose, si prospetta un ricorso alle risorse rinnovabili pari al 33% del fabbisogno globale per il 2035.
Qualche giorno fa è uscito su Science Daily il commento ad uno studio condotto negli Stati Uniti e pubblicato sul Journal of Power Sources con questo titolo:
Ci vogliono quasi 40 dollari per leggere il lavoro, per cui, dati i tempi di magra, per ora ci dobbiamo accontentare di quanto riportato su SD. E pare proprio che il wishful thinking continui, perché il limite temporale è addirittura più breve di quello prospettato dall’IEA, si parla del 2030, ma le mirabilie delle risorse rinnovabili sarebbero triplicate. Il segreto sarebbe nell’uso di reti interconnesse su ampia scala spaziale – nella fattispecie il modello impiegato lavora su di un’area che copre circa 1/5 del fabbisogno energetico degli USA – nel mix di risorse rinnovabili impiegato – eolico off-shore, eolico sulla terraferma e fotovoltaico – ma, soprattutto, in una acquisita capacità di immagazzinamento dell’energia che può essere ricavata dalle fonti rinnovabili, per loro natura fonti discontinuee, in batterie o in celle a combustibile, cioè serbatoi di idrogeno.
É una notizia che gira da qualche giorno, ma non ci ha messo molto a maturare, cioè ad essere catturata dai media generalisti. Per noi…
7 commentiSu Nature Climate Change è apparso un nuovo paper:
Impacts of wind farms on land surface temperature – Zhou et al., 2012-04-30
Si legge nell’abstract (neretto aggiunto):
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L’industria eolica ha sperimentato una considerevolmente rapida espensione di capacità negli anni recenti e questa veloce crescita si prevede continui in futuro. Nel convertire l’energia cinetica del vento in elettricità, le turbine eoliche modificano gli scambi superficie-atmosfera e il trasferimento di energia, di momento, di massa e di umidità all’interno dell’atmosfera. Tali cambiamenti, se sufficientemente ampi dal punto di vista spaziale, potrebbero avere un impatto notevole sul tempo e sul clima a livello locale e regionale. Si presenta qui una evidenza osservativa di tale impatto, basandosi su analisi di dati satellitari per il periodo 2003-2011 su di una regione nel Texas centro-occidentale, dove sono quattro tra le più grandi centrali eoliche del mondo. I nostri risultati mostrano un significativo trend di riscaldamento di 0,72°C per decade, con particolare riferimento alle ore notturne sulle aree delle centrali rispetto alle zone limitrofe prive di installazioni. Si attribuisce principalmente tale trend alle centrali eoliche dal momento che la sua diimensione spaziale coincide molto bene con la distribuzione geografica delle installazioni.
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I blog clima-energetici anglosassoni sono in subbuglio. La GWPF (Global Warming Policy Foundation) ha pubblicato il report di un esperto di energia inglese. Facendo un po’ di conti, l’energia eolica si rivela altamente non remunerativa. Di più, i costi per centrare gli obbiettivi di riduzione delle emissioni che la Gran Bretagna si è data si prospettano nel migliore dei casi insostenibili, nel peggiore da autentica debàcle economica e finanziaria.
Why Wind Power is so expensive?
Senza entrare nel dettaglio, cosa che se volete potete fare semplicemente consultando il report di cui sopra, tra l’ammontare delle risorse finanziarie necessarie per ridurre le emissioni di quanto richiesto includendo l’eolico nel mix energetico piuttosto che impiegando delle centrali a gas a ciclo combinato c’è una differenza di un ordine di grandezza, dieci volte tanto. E per quel tanto si intende 120 milardi di sterline contro 13.
C’è un bel buco di questi giorni sul Mare del Nord. Pressione atmosferica a 960 hPa, 150 nodi di getto in quota e 50 nodi…
Lascia un commentoAncora dal Dipartimento ‘chi di modello ferisce di modello perisce’:
La potenza delle Correnti a Getto come risorsa rinnovabile: poca potenza, grande impatto.
E’ da poco uscito un report IPCC sulle energie rinnovabili. Di queste tecnologie, volenti o nolenti, negli ultimi mesi se ne parla sempre di più…
5 commentiDa uno articolo pubblicato da Science Daily apprendiamo che secondo i calcoli fatti da un paio di ricercatori americani, autori di uno studio uscito sul…
4 commentiE già, tira proprio una brutta aria, e non va nemmeno bene per far girare le pale delle torri eoliche. Va bene però per far…
4 commentiSe siete qui avete già acceso il PC e siete connessi alla rete, direi che siete pronti per rovinarvi la giornata. Perché? Semplice, perché non…