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Tag: Nature Climate Change

Più El Niño, più La Niña, più tutto

Chi ci segue con un po’ di assiduità, o magari segue altre fonti di informazione sul clima, sa che abbiamo passato gli ultimi mesi ad…

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Piccoli nuclei di scienza in grandi gusci di demagogia: come si confeziona una Letter per Nature Climate Change

Trovo la letter di Screen e Simmonds “Amplified mid-latitude planetary waves favour particular regional weather extremes”, già commentata da Guido Guidi nel post La scoperta…

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Che tempo farà nel 2018? Nuvoloso ma caldo!

Una previsione per il 2018. Da meteorologo lo considero il sogno di una vita. Irraggiungibile. Da climatologo, quale non sono ma non chiedetemi perché, lo considererei un traguardo irrinunciabile, anche se lontano e molto difficile da raggiungere.

 

Una disciplina scientifica, quale essa sia, deve avere una sua utilità. Per decenni la climatologia, insieme alle altre branche delle scienze naturali, ha avuto lo scopo di spiegarci cosa é successo nel nostro passato. Da una ventina d’anni a questa parte, dopo aver brutalmente sciolto i suoi legami con il resto del mondo scientifico, specie quello geologico evidentemente non molto incline a rinnegare il proprio passato, fare climatologia sembra possa significare esclusivamente fare previsioni o, per usare un vocabolo appositamente generato, proiezioni su scenari. Con un particolare, tali previsioni-proiezioni, non devono essere verificabili, perciò si parla solo di tempi multi decadali o, meglio ancora, secolari.

 

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Storie di pagliuzze e travi per un sabato mattina

Dal dipartimento “Dacci oggi la nostra lezione di sociologia climatica quotidiana”, Nature Climate Change prima e Ars Technica poi: Your opinion on climate change might…

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Per questi qui ci vuole uno bravo!

Ci vuole uno strizzacervelli, ma di quelli bravi. Questo l’ironico commento di Judith Curry all’ultima perla pubblicata su Nature Climate Change:

Promoting pro-environmental action in climate change deniers

In realtà la Curry ha scritto che ci vorrebbe qualcuno che studi chi scrive certe cose, ma il senso e’ quello.

Vediamo un po’. A parte l’uso smodato del termine ‘negazionisti’, intesi come tutti – ma proprio tutti – quelli che mostrano scetticismo circa le origini antropiche del cambiamento climatico, che fa di ogni erba un fascio e di per se chiude la porta ad ogni genere di confronto, la parte più gustosa è quella che divide l’allegra brigata di inconsapevoli sfascia-pianeta in due categorie:

  1. Quelli che possono essere convinti che dall’azione di contrasto al sedicente pericolo di disfacimento climatico si possa ricavare del tornaconto
  2. Quelli che possono essere blanditi con promesse di maggiore calore umano e speranze in una società migliore
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Dacci oggi la nostra ANS(i)A quotidiana, specie se finta.

Quelle vere non mancano, ne abbiamo di scorta, passate e recenti. E se ne aggiungono sempre di nuove. Che bisogno c’è di aggiungerne altre? Eccone un paio fresche fresche:

Nature Climate Change (e a seguire l’ANSA)

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Nature Climate Change, codici e trasparenza

La materia è troppo vasta, i lettori troppo affamati di notizie, l’occasione troppo ghiotta. La rivista scientifica più famosa e prestigiosa di tutte -tanto per…

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