Non è un fenomeno poi così raro, anzi, a certe latitudini le masse d’aria più umide e fredde è frequente che arrivino dal mare. Perciò…
1 commentoIl Villaggio di Asterix
Non è un fenomeno poi così raro, anzi, a certe latitudini le masse d’aria più umide e fredde è frequente che arrivino dal mare. Perciò…
1 commentoÉ al CERN di Ginevra il bidone dei rifiuti più pulito del mondo. Non é lì perché abbiano una produce di rifiuti particolarmente abbondante, nè…
1 commentoEnrik Svensmark, lo scienziato che per primo ha formulato l’ipotesi che il flusso dei raggi cosmici proveniente dalla spazio possa essere in relazione con le temperature perché facilita la formazione delle nubi, sta per pubblicare un altro paper.
Lo studio, del quale abbiamo avuto notizia dal blog di Nigel Calder, è disponibile in pre-print su Arxiv, sebbene debba ancora essere accettato dalla rivista cui è stato proposto, cioè Physical Review Letters. A leggere il commento di Calder, sembra che questo lavoro possa fornire nuovo ‘carburante’ all’ipotesi di Svensmark, sulla quale stanno lavorando alacremente anche al CERN di Ginevra con l’esperimento CLOUDS, i cui risultati, sebbene confortanti, continuano ad essere controversi.
Alcuni giorni fa abbiamo pubblicato un post per riportare i risultati di una campagna di misurazione della componente biologica dei nuclei di condensazione. I risultati sorprendenti di queste misure, uniti all’importanza che riveste il processo di nucleazione nella dinamica di formazione delle nubi, hanno generato un bel dibattito. Ho chiesto a Teodoro Georgiadis di farci un punto di situazione sull’argomento. Qui di seguito trovate la pronta risposta di Teo, che ringrazio a nome di tutti i lettori di CM, ormai e con nostra grande soddisfazione, molto più vostro che nostro.
5 commentiAncora un pregevole intervento di Teodoro Georgiadis. L’inquinamento atmosferico e la modifica dei pattern delle precipitazioni. Una ulteriore conferma, qualora ce ne fosse bisogno, che la nostra attenzione deve essere soprattutto locale, nell’ottica di fornire informazioni scientifiche realmente impiegabili nell’attività di gestione delle risorse e del territorio.