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Sessismo meteorologico

Dalle nostre parti, forse non solo, una cosa del genere potrebbe provocare polemiche infinite, specie nel periodo estivo, normalmente privo di argomenti su cui i media possano ricamare. La notizia viene dall’America, siamo in tema di uragani o, meglio, di nomi con cui vengono battezzati i cicloni tropicali quando raggiungono il primo gradino della scala di riferimento.

Il meccanismo di assegnazione del nome, passato attraverso numerose modifiche, è ormai definito e di per se’ non desterebbe particolare interesse. Se non fosse che a un team di ricercatori è venuto in mente di mettere a confronto il tasso di mortalità associato a questi eventi con il genere dei nomi che vengono assegnati. Apriti cielo, gli uragani con nome femminile sembra provochino molte più vittime di quelle con nome maschile.

Una volta scartate tutte le possibili correlazioni tra l’intensità degli eventi e il loro nome – la comunicazione è impazzita sì, ma non fino a questo punto – resterebbe una sola spiegazione, e cioè quella che dal momento che il nome comune è assegnato soprattutto per facilitare la comunicazione del rischio, sembra che la nostra sgangherata civiltà occidentale non sia ancora riuscita a liberarsi del pregiudizio secondo cui, anche con riferimento a eventi dei quali è stranota la pericolosità e il dettaglio dell’informazione è capillare, una con un nome femminile deve essere presa meno sul serio in quanto meno pericolsa. Per parte mia la penso esattamente al contrario ma, tant’è :-).

Ecco l’ho fatto io perché era scontato, ma nel farvi preghiera di evitare qualunque altro genere di battute, e sottolineando l’inutilità tutta nostrana di procedere a battesimi più o meno improvvisati di eventi atmosferici che non hanno nulla a che vedere con il livello di pericolosità dei cicloni tropicali, mi tocca ammettere che il ricorso a nomi epici e spaventevoli, per quanto ridicolo, consente almeno di evitare polemiche sessiste. Abbiamo già abbastanza da fare con una schizofrenia comunicativa non banale, non si sente davvero il bisogno di aggiungere altra carne al fuoco!

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Published inAttualità

2 Comments

  1. donato

    Mah! Alla fine dobbiamo convenire che l’abitudine di un noto sito meteorologico nostrano di battezzare le varie perturbazioni e/o ondate di calore con il nome di terrificanti personaggi mitologici non è del tutto campata per aria e che le nostre ironie in proposito erano fuori luogo: se la cosa prende piede anche in ambito internazionale i nostri sono stati dei lungimiranti apripista! 🙂 🙂
    Ciao, Donato.

  2. Nuovo tonfo per la credibilita’ dei PNAS. Eppure in inglese c’e’ il famoso detto…”Hell hath no fury like a woman scorned”. Meglio avere a che fare con Lucifero, cioe’.

    L’articolo e’ nascosto perche’ difendere la vita delle persone dagli uragani e’ meno importante di 10 dollari in tasca a un’organizzazione gia’ gigantesca. Comunque non mi meraviglierei se questi “laboratory experiments” non siano stati fatti secondo tutti i crismi della ricerca psicologica seria.

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