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VERSO UN NUOVO CONCETTO DI CLINO – La nuova definizione proposta dalla Commissione di Climatologia del WMO

Con questo post ci proponiamo di commentare il comunicato stampa dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (World Meteorological Organization – WMO) consultabile qui perché riporta una notizia di grande importanza per chi opera nel settore della climatologia.

Premetto che WMO è l’agenzia delle Nazioni Unite deputata a definire e divulgare le normative in ambito meteorologico e climatologico. Tale attività è per lo più condotta con l’ausilio di guide scritte da esperti nei diversi rami della meteo-climatologia che operano a titolo volontario ed io stesso ho di recente contribuito come autore alla stesura della Guide to agrometeorological practices (guida WMO n. 134).

L’attuale concetto di normale climatica (CLINO) ed i problemi che esso comporta
Secondo una definizione ampiamente collaudata, il clima è un’astrazione statistica ottenuta elaborando i dati meteorologici (orari, giornalieri, ecc.) di un congruo periodo e sottoponendoli ad analisi statistica in modo da ricavare indici di tendenza centrale (es: medie aritmetiche) ed indici di variabilità (es: massimi e minimi assoluti, deviazioni standard). Adottando una tale chiave di lettura WMO ha da tempo definito il “normale climatica” (o CLIimatic NOrmal o CLINO) come il clima ricavato analizzando dati meteorologici sufficientemente recenti. Il CLINO è utile in particolare per confrontare con esso i dati meteorologici misurati ed esprimerne il livello di anomalia.

Sul concetto di CLINO si è creato purtroppo un problema con cui ho avuto ahimè modo di confrontarmi in occasione delle mie attività professionali in ambito agro-climatico e che è in sostanza il seguente: le normative WMO indicano ancor oggi di utilizzare come CLINO il trentennio 1961-90, trentennio troppo lontano da noi per poter costituire un riferimento credibile per il clima attuale.

A fonte di tale problema, oltremodo concreto, i servizi meteorologici nazionali più avveduti sono passati da tempo ad utilizzare come CLINO dati più recenti, per cui ad esempio il nostro Servizio Meteorologico dell’Aeronautica per il su Atlante climatico utilizza da tempo il trentennio 1971-2000 mentre la NOAA dal 2011 sta utilizzando il trentennio 1981-2010.

La nuova definizione di CLINO proposta dalla Commissione di Climatologia del WMO
Quanto sopra detto spiega le ragioni che hanno spinto la Commissione di Climatologia a prendere finalmente atto della realtà formulando una proposta di nuova normativa che sarà presentata alla prossima assemblea del WMO.
Tale normativa, che personalmente ritengo di grande rilevanza in termini applicativi, consta in sostanza di queste due regole:

  1. Per le attività di climatologia operativa utilizzare il trentennio 1981-2010 come CLINO di riferimento per il periodo 2015-2020 (essendo il 2015 l’anno in cui la normativa dovrebbe entrare in vigore), passando poi al trentennio 1991-2020 a partire dal 2021, al trentennio 2001-2030 a partire dal 2031 e così via.
  2. Per le sole analisi riferite al cambiamento climatico continuare ad utilizzare il tentennio 1961-90 come periodo di riferimento ed “until there is a compelling scientific case for changing it”.

L’augurio è che la nuova normativa proposta della Commissione di climatologia sia fatta propria dal WMO e sia poi rapidamente recepita dai servizi meteorologici nazionali e regionali. Ciò perché la climatologia è troppo importante per le scelte strategiche in svariati settori perché la si fondi su serie storiche troppo datate e dunque non rappresentative. In proposito ricordo l’importanza della climatologia per le scelte strategiche in campo ingegneristico (es: dimensionamento di fognature e di impianti di gestione delle acque piovane), agricolo (es: scelta delle specie e delle varietà più adatte ad un dato territorio), energetico (es: dimensionamento degli impianti di stoccaggio delle scorte), sanitari (es: analisi di rischio di eventi estremi con effetti sanitari), trasporti (pianificazione delle modalità di gestione delle reti di trasporto terreste, aereo e marittimo), ecc.

Concludo ricordando che nel nostro piccolo, su CM, abbiamo da tempo fatta nostra l’idea di utilizzare come CLINO il periodo a noi più vicino. I lettori più attenti avranno infatti notato che nei nostri commenti mensili l’anomalia del mese in esame viene ottenuta per confronto con la media del periodo 1993-2013. Tale periodo di 21 anni è stato adottato perché è il periodo massimo che ci consente la serie storica di 98 stazioni della banca dati agrometeorologica nazionale di CRA-Cma, per la quale disponiamo dei dati da inizio 1993.

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Qui di seguito, infine, il testo integrale del comunicato stampa WMO.

Press Release No. 997
For use of the information media – Not an official record
Scientists urge more frequent updates of 30-year climate
baselines to keep pace with rapid climate change
Heidelberg, Germany, 9 July 2014 – The WMO Commission for Climatology has recommended that governments adopt a two-tier approach to updating the 30-year baselines that scientists and meteorological services use to monitor the weather and climate and make comparisons to past conditions.
Because the climate varies naturally from year to year, climatologists use standard 30-year averages of temperatures, precipitation and other variables to put, for example, the magnitude of a current heatwave or rainstorm into historical context. These 30-year historical periods are called “climate normals” and can be calculated at the local, national or global levels.
Climate normals are presently updated once every 30 years, so that the current official climate normal period is still 1961-1990. However, rising atmospheric concentrations of greenhouse gases are changing the Earth’s climate much faster than before. As a result, decision-makers in climate-sensitive industries may be basing important decisions on information that may be out of date.
In response, many national weather services have started to use the more recent 30-year period of 1981-2010 to give people a more recent context for understanding weather and climate extremes and forecasts. These weather services also view the 1981-2010 baseline as more useful for other operational services, such as forecasts of peak energy load and recommendations on crop selection and planting times. One consequence of this is that different researchers and weather services are using different baselines, which results in inconsistent comparisons.
Together with an array of other decisions and recommendations on climate data, monitoring and science, the WMO Commission for Climatology is therefore recommending that WMO adopt a new global standard of making decadal updates of climate normals for most purposes, while at the same time maintaining the 1961-1990 period as a stable reference for monitoring long-term climate variability and change.
Under this proposal, all countries would start using the period 1981-2010. This period would be updated every 10 years, so that the 30-year climate normal to be used in the 2020s would be 1991-2020. This approach would satisfy modern needs for current information and standardize weather and climate information and forecasts around the world.
Maintaining 1961-1990 as the base period for monitoring and assessing long-term climate variability and change would promote a better understanding of changes over the course of this century and beyond. The 1961-1990 reference period would be retained for climate change purposes until there is a compelling scientific case for changing it.
The proposed new technical regulation on “Calculating Climatological Standard Normals Every 10 Years” will be forwarded for consideration and adoption by the World Meteorological Congress. The Congress, which is the governing body of the World Meteorological Organization, will meet in Geneva from 25 May to 12 June 2015.
Today’s increasingly powerful computers and climate data management systems now make it much easier to conduct more frequent updates, which involve analyzing massive amounts of climate data. Another advantage of decadal updates is that they will make it possible to incorporate data from newly established weather stations into the normals more rapidly.
The WMO Commission for Climatology promotes international cooperation in climatology and the use of climate information and knowledge for supporting sustainable development, environmental protection and operational climate services. It also advises and guides the activities of the World Climate Programme, through the World Climate Applications and Services Programme, and the World Climate Data and Monitoring Programme.
Other issues discussed at the 3-8 July Heidelberg meeting of the Commission included future priorities and progress on key initiatives. For example, the initiative on centennial observing stations promotes efforts to build a sustained and long-term record of climate observations. Another initiative is facilitating the real-time international exchange of multi-annual to decadal climate predictions.

For more information:
Please contact Michael Williams at +41 22 730 8315 (fixed), +41 79 406 4730 (cell), mwilliams@wmo.int or visit http://www.wmo.int/pages/prog/wcp/ccl/index_en.php

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