Queste previsioni sono a cura di Flavio
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Situazione ed evoluzione sinottica
Una vasta e profonda saccatura convoglia in queste ore aria di origine polare marittima dal Mar di Groenlandia fin sull’Iberia e sul Mediterraneo occidentale; consegue la rimonta di aria molto umida in risalita dal Nordafrica in direzione della penisola italiana dove le condizioni del tempo sono in marcato peggioramento, specie sulle regioni settentrionali, investite in pieno dal ramo ascendente del getto. Si segnala il terzo episodio nevoso sulle regioni settentrionali in poche settimane: una tipica nevicata da addolcimento, cui in queste ore si sostituisce la pioggia, a causa dell’imponente afflusso di aria più mite in quota associata alla già citata risalita del getto. In compenso nevica in modo abbondantissimo sulle Alpi dalle quote medie, in particolare sui settori centrali dove l’effetto stau regalerà accumuli ingentissimi alle alte quote, anche prossimi ai 2 metri sui versanti più esposti delle Alpi Orobie.
Le immagini da satellite sono un’opera d’arte per un appassionato: nella notte tra domenica e lunedì si distingue chiaramente il fronte caldo in azione sulle regioni settentrionali, incalzato dal fronte freddo che abborda le Alpi occidentali. L’occlusione apporta nevicate su una fascia estesa dalla Germania settentrionale alle Midlands inglesi mentre un ulteriore vortice si approfondisce al largo della Bretagna dove sono in atto precipitazioni particolarmente intense, con il fronte freddo a stagliarsi magnificamente in Atlantico a nord-ovest dell’Iberia, inseguito da ulteriori impulsi di aria instabile.
A livello sinottico vale la pena notare la persistenza di un anticiclone artico e un vortice polare disturbato dall’azione di due importanti pulsazioni anticicloniche: quella atlantica, responsabile dell’attuale fase di maltempo sul Mediterraneo, e quella centrata sugli Stati Uniti occidentali dove (ovviamente) si grida al global warming per gli incendi che infuriano in California, mentre l’ondata di gelo che specularmente interessa il Canada e gli Stati Uniti orientali viene relegata a “tempo atmosferico”: normale amministrazione, in tempi di info-trash climatista.
A seguito di una effimera ripresa delle westerlies cui si assocerà il riassorbimento dell’area di discontinuità mediterranea da parte del flusso principale, una nuova pulsazione atlantica favorirà l’ennesimo affondo artico in direzione del Mediterraneo centrale, con le regioni settentrionali italiane che al momento sembrano rimanere sottovento e con la fenomenologia più intensa che invece pare destinata alle regioni centrali e meridionali.
Riflessione
Tre nevicate al nord Italia in pianura nello spazio di 4 settimane, a partire dalla metà di Novembre. Le Alpi vestite a festa ben prima del Natale grazie a nevicate copiosissime. La stazione sciistica del Cimone che stabilisce il record di apertura anticipata (18 Novembre). È tempo, signori: non clima. Il tempo atmosferico che di anno in anno regala configurazioni sinottiche che determinano temperature e precipitazioni superiori o inferiori alla media. Nella sua banalità, è un concetto di cui dovrebbero ricordarsi tutti quegli oracoli che dalla mattina alla sera ci ricordano che moriremo di caldo, perché lo dicono i loro favolosi modelli, credibili ormai come una dieta dimagrante di Wanna Marchi.
E se è vero che a livello planetario fa poco più caldo di qualche decennio fa, sarebbe anche il caso di ricordare che si discetta e ci si azzuffa come i capponi di Renzo per alcuni decimi di grado di differenza: un’inezia rispetto a quanto la Terra ha visto nel corso dei millenni. Pochi decimi di grado che non sono in grado di incidere sulle nostre vite come quegli oracoli gridano ormai da un trentennio a questa parte. Sulle Alpi nevica ancora, si fa il bagno nello stesso mare e non risulta che le città costiere siano finite sott’acqua. Perché la mutevolezza dei regimi termici e precipitativi attiene a qualcosa che l’uomo conosce da quando è apparso su questo Pianeta, qualcosa che ha un nome e un cognome: Tempo Atmosferico.
Previsioni del tempo sull’Italia
Lunedì perturbato al Nord con piogge copiose, insistenti e anche di forte intensità, specialmente a nord del Po e in particolare sui rilievi per sollevamento orografico. Quota neve in rapido e notevole rialzo, fino a circa 1500 metri e a quote anche superiori sui contrafforti prealpini investiti in pieno dal flusso meridionale. Accumuli nevosi notevolissimi dalle quote medie. Emilia Romagna in ombra pluviometrica. Da segnalare precipitazioni particolarmente intense e abbondanti sulla riviera ligure di levante.
Sulle regioni centrali, fortemente perturbato sull’alta Toscana con precipitazioni intense e persistenti, in particolare tra Versilia e Apuane. Cieli diffusamente nuvolosi sulle restanti regioni centrali con precipitazioni sparse nelle prime ore del mattino sui versanti tirrenici e regioni adriatiche in ombra pluviometrica per venti di caduta. Asciutto al Meridione con nuvolosità alle basse quote in risalita dallo Jonio in seno alle correnti sciroccali
Venti tesi dai quadranti meridionali su tutti i bacini.
Temperature in aumento.
Martedì migliora gradualmente al Nord, a partire dalle regioni occidentali con le precipitazioni che si attardano sulle regioni nord-orientali e sulle Alpi dove saranno nevose a quote medie. Sulle regioni centrali generalmente molto nuvoloso o coperto con precipitazioni diffuse in lento spostamento verso SE, nevose sull’Appennino a quote medio-alte. Ancora in attesa il Meridione.
Temperature in diminuzione al Nord a partire dall’arco alpino.
Venti meridionali ovunque, ancora tesi ma in lenta attenuazione.
Mercoledì ampie schiarite al Nord e al Centro. Nuvolosità irregolare al Sud con precipitazioni sparse in particolare sulle regioni tirreniche e schiarite più frequenti sui versanti ionici calabro-lucani.
Temperature in diminuzione su tutto il Paese.
Venti dai quadranti occidentali, con rinforzi sui bacini di ponente.
Giovedì nuvolosità in aumento al Nord e al Centro, con precipitazioni che interesseranno soprattutto le regioni centrali dei versanti tirrenici. Ampie schiarite al Sud, specie su regioni ioniche e adriatiche.
Temperature in aumento al Nord e al Centro.
Venti di ponente, tendenti a disporsi da libeccio sui bacini centro-settentrionali e a rinforzare.
Venerdì nuvolosità irregolare al Nord in assenza di precipitazioni significative, con qualche spruzzata di neve sulle Alpi, anche a quote relativamente basse. Cieli chiusi e precipitazioni diffuse sulle regioni centrali del versante tirrenico in possibile estensione alla Campania. Nevicate a quote medio-alte sull’Appennino. Regioni adriatiche sottovento e schiarite sull’estremo Meridione.
Temperature in aumento al Sud.
Venti ovunque tesi di libeccio.
Sabato maltempo al Sud e miglioramento progressivo sulle regioni centrali con possibile persistenza di nubi e pecipitazioni sulle centrali adriatiche, nevose a quote basse. Ampie schiarite al Nord. Entra il maestrale, impetuoso sui bacini nord-occidentali, temperature in sensibile diminuzione ovunque. Domenica le precipitazioni abbandonano il Sud dopo gli ultimi rovesci e nevicate sull’Appennino. Ampie schiarite altrove. Freddo ovunque con venti tesi di tramontana.
Attenzione al minimo di pressione previsto Sabato mattina, ci sono molti temporali previsti su centro Italia durante la giornata:
Immagine allegata
Neve in arrivo in Toscana per Martedì 19 dicembre?
Immagine allegata
[…] Fonte: Le Previsioni di CM – 11/17 Dicembre 2017 […]
Metto qui una domanda non totalmente in topic, ma comunque collegata con il meteo di questi giorni.
I giornali hanno parlato correttamente di “gelicidio”, ma molti usano il termine come sinonimo di “galaverna”. Io sapevo che la galaverna è bianca, perché è acqua ghiacciata con grandi quantità d’aria dentro, si forma in modo diverso, è più leggera e non fa strage di alberi e cavi elettrici. È così o sbaglio?
sì anch’io so che il ghiaccio da gelicidio è trasparente, perchè non contiene aria. Il ghiaccio da galaverna è opaco e contiene aria al suo interno.
Caro Fabrizio, la galaverna si forma tipicamente in situazioni di umidità elevata e temperature basse, quella che viene anche definita “nebbia congelantesi”.
Il gelicidio, detto anche vetrone, o black ice (ogni paese ha la sua definizione), si ha quando una precipitazione arriva al suolo allo stato liquido su una superficie a temperature inferiori allo zero, da cui un congelamento praticamente immediato (specie se la precipitazione avviene sotto forma di pioviggine). La ricetta è piuttosto semplice: basta che dopo un afflusso di aria fredda, aria più calda cominci ad affluire in quota, con l’effetto di portare la precipitazione allo stato liquido prima che questa raggiunga il suolo.
Il riferimento alla pioviggine non è casuale, in quanto si associa proprio al passaggio di un fronte caldo e quindi a precipitazioni inizialmente molto deboli. Quando si fanno più intense il rimescolamento della massa d’aria tipicamente è già avvenuto anche nei bassi strati e quindi le condizioni per il gelicidio non ci sono più.
Ho vissuto personalmente queste situazioni e… non sono affatto divertenti. Camminare diventa praticamente impossibile, e il ghiaccio sull’asfalto è praticamente invisibile (da cui il termine black ice). In italia il fenomeno non è così diffuso: praticamente sconosciuto per ovvi motivi sulle zone costiere, è noto specialmente a chi vive in Valpadana o in valli piuttosto strette…
Grazie Flavio ed Alessandro.
“si grida al global warming per gli incendi che infuriano in California”
Ormai è diventato un essere umano il G.W. che appicca fuochi in California in più punti e il vento cosa dire del vento…mai stato così prolungato e forte, mai visto una cosa così:
come dice Flavio il Tempo Atmosferico che sempre c’è stato.