Salta al contenuto

Pillole colorate

[…] La minaccia del cambiamento climatico antropogenico è stata grandemente esagerata. Il riscaldamento globale e il cambiamento climatico ad esso associato esiste – ma il ruolo dell’uomo in questo cambiamento è interamente discutibile. Un aspetto poco noto della scienza climatica moderna è che il riscaldamento del sistema oceano-atmosfera negli utlimi 100 anni, quand’anche interamente generato dagli uomini, ha progredito ad un passo che riduce la minaccia di ulteriore riscaldamento del 50% rispetto alle proiezioni dei modelli climatici. Nella misura in cui il riscaldamento sia in parte naturale (una possibilità che riconosce anche l’IPCC), la minaccia per il futuro si riduce ulteriormente.

Con queste parole di Roy Spencer, si apre la presentazione del suo libro “Scetticismo sul riscaldamento globale per gente indaffarata”, che vi segnalo non fosse altro per la fantastica copertina qui accanto :-).

Per chi non lo sapesse – in effetti lo sanno solo gli accaniti del dibattito sul clima – sono passati ormai dieci anni dal Climategate (ben altre nefandezze sono accadute di lì in avanti per carità…) e lo stesso giornalista che lanciò lo scoop ha celebrato l’anniversario con parecchio sconforto. Da allora, infatti, la situazione è probabilmente peggiorata, nel senso che se nelle migliaia di mail esposte non si ravvisò alcuna cattiva condotta scientifica, emersero invece – queste sì – abbondanti dosi di bullismo, attivismo, pensiero di gruppo, bias, insomma, tutte cose che oggi ci sembrano acqua fresca, visto che il climate change non si studia più, lo si prega direttamente.

E così, anche Roy Spencer, in questo bizzarro anniversario, ha voluto dire la sua al riguardo, mettendo l’accento proprio sul fatto che, come per ogni genere di culto, quali siano le evidenze, le prove, i numeri a carico di ogni lato del dibattito, non c’è mai verso di smuovere un catastrofista credente o uno scettico impenitente dalle proprie convinzioni. Un post da leggere (Climate Extremism in the Age of Disinformation), specialmente nella parte in cui discute il ruolo dell’autostrada della disinformazione, che scorre in entrambe le direzioni ma, soprattutto, contribuisce a far sì che alle nuove generazioni non si insegni più a pensare, ma a cosa pensare. Ogni riferimento ai recenti propositi di inserimento del climate change nelle materie di studio scolastiche è puramente desiderato…

Vi consiglio quindi di andare a leggerlo, ma con una speranza. Nel suo post Spencer riprende a sua volta le parole di altri protagonisti della scena, entrambi piuttosto rassegnati circa la possibilità che si torni ad affrontare questi temi con la ragione piuttosto che con il culto, e si unisce alla rassegnazione.

Io no. Noi no. Il villaggio di Asterix non molla, anche se poi l’impero lo avevano i Romani. Qui troverete sempre la vostra pillola, sceglietene il colore.

Enjoy

 

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail
Published inAttualità

15 Comments

  1. Andrea

    L’inquinamento si è fortemente ridotto nelle nostre città con l’avvento dei motori puliti, senza andare ad obbligare la gente a girare con gli “aspirapolveri elettrici “; e con la quasi sparizione dei riscaldamenti a gasolio. Si veda a questo proposito la quasi sparizione delle nebbie dalla pianura padana. Anche se secondo me si continua a fare terrorismo sui limiti, assurdamente bassi per le polveri sottili. Per il cosidetto GW il terrorismo mediatico è arrivato a livelli senza precedenti: ieri in prima pagina di un tg sui fatti degli ultimi giorni (che rientrano nella quasi normalità in novembre, avere una serie di perturbazioni nel Mediterraneo con venti di sciroicco sostenuti) il giornalista ha parlato di “stravolgimenti climatici senza precedenti” ??). Ma qualche voce seria che controbatta queste argomentazioni non si può avere in tv, o tutte le menti pensanti “negazioniste” sono escluse dalla setta?

    • Massimo Lupicino

      “voci serie”? Hai pretese francamente eccessive per il livello dell’informazione televisiva italiana… 🙂

  2. robertok06

    @luca
    “negli ultimi 40 anni, il tasso di tumori non è affatto diminuito, ma aumentato. ”

    ???
    L’aumento dell’incidenza (ma non della mortalità, che è diminuita di molto) è dovuta al parallelo aumento della speranza di vita. In 40 anni abbiamo “guadagnato” più di una decina di anni… quindi è normale che l’incidenza di tumori aumenti… non potrebbe essere diversamente!

  3. andrea

    MAURIZIO ROVATI meno male che ci sei tu come studiato !

  4. Luca

    Credo si sia andato troppo off topic. Ma mi permetto di fare un appunto.
    A chi dice che non siamo mai stati meglio, ricordo che, negli ultimi 40 anni, il tasso di tumori non è affatto diminuito, ma aumentato. Al limite si muore di meno per altre malattie e di sicuro anche in campo oncologico le cure e la prevenzione hanno fatto passi da gigante, limitando il numero dei decessi.
    A chi dice che l’inquinamento ambientale non c’entra niente, lo venga a dire qui in Lombardia (regione più inquinata d’Europa), dove il tasso dei tumori è alle stelle! A chi chiede i numeri, si faccia un giro per i centri oncologici; già che c’è, si faccia un giro e si consulti con le varie pompe funebri, chiedendo quante persone muoiono di cancro da queste parti…
    Non accetto in alcun modo che si dubiti sulla gravità della realtà delle cose, soprattutto quando si tirano in ballo certe malattie… di certo l’inquinamento sarà solo una delle cause di tali patologie, ma non mi si venga a dire che sono fantasie; almeno per rispetto di tuttle le persone (giovani e non) che si ammalano e muoiono ogni giorno.
    Parlate di clima e non andate oltre, per favore!

    • Alessandro2

      Luca, le tue considerazioni sono condivisibili: attenzione a non sottovalutare i danni da inquinamento sulla nostra salute. Polveri sottili, nanoparticelle, composti organici, ozono, e via inalando sono certo ben più dannosi della paventata CO2.

      Ciò detto, attenzione a sopravvalutare il problema. Cerchiamo di capirci: a nessuno piace vivere in regioni inquinate. Ma al nord, nel bacino padano dove peraltro abito, l’inquinamento fa più danni cronici non neoplastici (asma infantile, BPCO nell’adulto) che da tumore. Basta vedere l’incidenza del cancro ai polmoni, che dovrebbe essere proporzionale all’inquinamento dell’aria: https://tobaccoendgame.it/focus/incidenza-dei-tumori-del-polmone-in-italia/ . Come si vede, il tumore polmonare, vero big killer dopo infarto e ictus, è in calo in chi fuma di meno (i maschi, il nordest Italia) e aumenta o cala meno dove si fuma di più (femmine e meridione).

      Se poi dall’incidenza passiamo alla mortalità, lì la famigerata padania vince a mani basse, semplicemente perché si cura meglio.

      Perciò viva l’aria pulita, sono il primo a dirlo: ma prima di tutto smettiamo di fumare e miglioriamo la sanità dove è carente.

  5. MAXX

    PILLOLA ROSSA !!!

    (Grazie a tutti voi)

  6. robertok06

    @andrea

    “parlassero pure quanto fanno male i ripetitori per cellulari ..i cellulari stessi.”

    LOL!… Radiazioni non ionizzanti (RNI), non possono fare nulla, sulla base di semplici e arcinoti principi fisici.
    Le microonde al massimo riscaldano un po’ i tessuti del corpo umano, ma siamo mammiferi, il calore è prontamente rimosso dal nostro organismo e la fisiologia.
    Tutti i famosi “studi” che i sostenitori della pericolosità delle RNI portano a supporto della loro tesi farlocca indicano sempre malattie, forme tumorali rarissime, perché così è facile nascondere la fallacie del loro discorso.
    Tutti gli studi seri, con metodologia double-blind, dicono che gli effetti sono inesistenti.
    La elettrosensibilita’ di certe persone è solo autosuggestione o ipocondria.
    Occhio alle fobie irrazionali, sono molto più pericolose delle RNI!
    Ciao.

    P. S. : a scie chimiche come stai? 🙂

  7. Andrea

    MAURIZIO ROVATI vallo a dire a chi abita a Taranto, ..LUCA MAGGIOLINI… ovvio che una volta si viveva di meno ma il discorso mio se hai letto il post non è accusare la vita di oggi o esaltare la vita di ieri..sempre se hai letto il post

    • Maurizio Rovati

      Le prove Andrea, ci vogliono le prove. Non saltare di palo in frasca. Se parli di cellulari tira fuori le prove, altrimenti è aria fritta. Taranto è un’altra cosa e siccome a Sesto S.Giovanni c’era l’acciaieria Falk, allora i soldi dei risarcimenti li voglio anch’io. Perchè potrebbe venirmi un tumore… Capito l’antifona? Bisogna studiare di più ma si fa meno fatica a gridare al lupo, vero?

  8. Alessandro2

    Red, grazie :-). Qualche speranza di vedere il libello tradotto in lingua locale? Thanks 😉

  9. Andrea

    Guidi, sarebbe meglio se le propagande ecologiste mostrassero al mondo il reale effetto dell’inquinamento atmosferico…malattie respiratorie..cancri..etc etc…parlassero pure quanto fanno male i ripetitori per cellulari ..i cellulari stessi..tutte cose che però non avrebbero risonanza per quanto riguarda il circolo del business e della speculazione.. Ma vabbe fa lo stesso…tutti quelli che parlano di ecologismo quanti sarebbero realmente disposti a rinunciare alla vita d’oggi con tutte le sue comodità ? Sinceramente parlando tutto questo è solo un effetto collaterale della vita moderna…. Nessuno vive più senza telefono ma contro hai le malattie dovute al suo funzionamento…lo stesso vale per le auto. Le fabbriche e qualsiasi cosa implichi l’inquinamento dell’aria…c’è un pro e un contro a tutto..

    • Luca Maggiolini

      Vero che “certe cose” fanno male (spesso effetto tutto da dimostrare, per quanto venga molto spesso dato per assunto).
      Però, quando non c’erano queste “certe cose”, la vita media era decisamente più bassa.
      E quando era “tutta natura” era proprio ridicola.

    • Maurizio Rovati

      Quali malattie? Dati, studi, pubblicazioni scientifiche? Solo ciarlatani, propaganda e terrorismo ambientalista? No grazie.
      Anche fosse vero (quantifichiamo?) come per tutto il resto, auto, fabbriche, centrali nucleari, pesticidi etc. Le sfugge il dettaglio che non siamo mai stati meglio, che nel passato si viveva poco e male e che tutto può essere migliorato senza demonizzarlo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »